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Uno sguardo dal Ponte sull’arte del Terzo Millennio
tre personali nei tre spazi della galleria romana
Comunicato stampa
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FRITZ KOK
“Dis-Orient”
Galleria 1
Testo di Jonathan Turner
Nell’ultima serie fotografica, Di-Oriënt, Fritz Kok cattura figure di un altro mondo. Sono situate al limite di un abisso emozionale tra due realtà. Quando la cultura occidentale guarda alla Cina e a tutto l’Oriente, (lo si nota sopratutto dai molteplici eventi culturale asiatici in giro per il mondo) Kok ci regala una sua propria visione dell’Oriente. Una bella reinterpretazione contemporanea di un orientalismo tradizionale. Il personale stile futuristico di Kok si rifà al glamour pre-guerra, usando i colori accesi dei video della musica pop. Le sue bellissime modelle con sguardi rassegnati sono congelate in languide e spigolose pose.“Le miei opere dimostrano un dramma senza che realmente nulla sia accaduto. Se uno dovesse definire il mio lavoro, suppongo usi il parametro di far fotografia contemplato nei classici ruoli del fotografo. Io invece rompo la perfezione con qualcosa di inaspettato.”Nato ad Amsterdam nel 1960, Kok produce le sue serie di opere guardando più la sensazione che lo stesso soggetto. Le opere esplorano la scomodità della perfezione e la malvagità del mito della bellezza. Le sue modelle sono espressioni di super-trucco e bassa moralità.
ROCCO DUBBINI
Galleria 2
Il Ponte Contemporanea presenta la seconda personale presso i propri spazi di Rocco Dubbini dal titolo “Lo spazio mentale libero dal tempo diacronico rivendica la paternità di aliene manifestazioni in somiglianza”. In occasione della mostra l’artista ha realizzato una serie di opere evocative che andranno a invadere, con rigore e minimalismo, un’intera sala della galleria, legate tra loro da un insieme di richiami concettuali e formali: un video girato in pellicola, una scultura di piccole dimensioni in acciaio, una scultura/installazione in gesso ed un autoritratto mutante.Tutte le opere conducono al cortocircuito del percorso logico, giocano con il concetto di paradosso e insistono sul ribaltamento di due tra i temi più indagati della ricerca estetica di ogni epoca: lo spazio e il tempo.Tempo e spazio vengono qui ricondotti all’esperienza artistica e esistenziale dell’autore: abbandonando il percorso lineare ed evoluzionistico del tempo, Dubbini con L’ultima opera, in cui fa coincidere origine e fine, si appropria della libertà di viaggiare attraverso lo spazio mediante l’annullamento del tempo, conferendo ad entrambe le categorie visibilità e svincolandole dalla necessità di una coerenza esteriore o pragmatica che sia.
MARIA PIZZI
Magazzino
Nello spazio magazzino Maria Pizzi presenta due nuovi video in bianco e nero, Suicidio ad acqua e I tempi dell’annuncio, e cinque still estrapolati dagli stessi.Nel primo, l’artista utilizza sequenze di fermo immagine per raccontare una possibile storia: un giallo, creando, nello sguardo lo spazio visivo-mentale dell’entre deux. Nel secondo, i simboli dell’ annunciazione, investiti di nuovi signigicati, complici di una musica rivelatrice, costruiscono una storia come se fosse una favola bizzarra, ma vera. I cinque still (foto su alluminio) sono composti da doppie, triple o multiple immagini.
I ritratti sono collocati in fila in uno spazio lungo e stretto. Così il visitatore diventa come una modella in passerella, al centro dell’attenzione del pubblico.
“Dis-Orient”
Galleria 1
Testo di Jonathan Turner
Nell’ultima serie fotografica, Di-Oriënt, Fritz Kok cattura figure di un altro mondo. Sono situate al limite di un abisso emozionale tra due realtà. Quando la cultura occidentale guarda alla Cina e a tutto l’Oriente, (lo si nota sopratutto dai molteplici eventi culturale asiatici in giro per il mondo) Kok ci regala una sua propria visione dell’Oriente. Una bella reinterpretazione contemporanea di un orientalismo tradizionale. Il personale stile futuristico di Kok si rifà al glamour pre-guerra, usando i colori accesi dei video della musica pop. Le sue bellissime modelle con sguardi rassegnati sono congelate in languide e spigolose pose.“Le miei opere dimostrano un dramma senza che realmente nulla sia accaduto. Se uno dovesse definire il mio lavoro, suppongo usi il parametro di far fotografia contemplato nei classici ruoli del fotografo. Io invece rompo la perfezione con qualcosa di inaspettato.”Nato ad Amsterdam nel 1960, Kok produce le sue serie di opere guardando più la sensazione che lo stesso soggetto. Le opere esplorano la scomodità della perfezione e la malvagità del mito della bellezza. Le sue modelle sono espressioni di super-trucco e bassa moralità.
ROCCO DUBBINI
Galleria 2
Il Ponte Contemporanea presenta la seconda personale presso i propri spazi di Rocco Dubbini dal titolo “Lo spazio mentale libero dal tempo diacronico rivendica la paternità di aliene manifestazioni in somiglianza”. In occasione della mostra l’artista ha realizzato una serie di opere evocative che andranno a invadere, con rigore e minimalismo, un’intera sala della galleria, legate tra loro da un insieme di richiami concettuali e formali: un video girato in pellicola, una scultura di piccole dimensioni in acciaio, una scultura/installazione in gesso ed un autoritratto mutante.Tutte le opere conducono al cortocircuito del percorso logico, giocano con il concetto di paradosso e insistono sul ribaltamento di due tra i temi più indagati della ricerca estetica di ogni epoca: lo spazio e il tempo.Tempo e spazio vengono qui ricondotti all’esperienza artistica e esistenziale dell’autore: abbandonando il percorso lineare ed evoluzionistico del tempo, Dubbini con L’ultima opera, in cui fa coincidere origine e fine, si appropria della libertà di viaggiare attraverso lo spazio mediante l’annullamento del tempo, conferendo ad entrambe le categorie visibilità e svincolandole dalla necessità di una coerenza esteriore o pragmatica che sia.
MARIA PIZZI
Magazzino
Nello spazio magazzino Maria Pizzi presenta due nuovi video in bianco e nero, Suicidio ad acqua e I tempi dell’annuncio, e cinque still estrapolati dagli stessi.Nel primo, l’artista utilizza sequenze di fermo immagine per raccontare una possibile storia: un giallo, creando, nello sguardo lo spazio visivo-mentale dell’entre deux. Nel secondo, i simboli dell’ annunciazione, investiti di nuovi signigicati, complici di una musica rivelatrice, costruiscono una storia come se fosse una favola bizzarra, ma vera. I cinque still (foto su alluminio) sono composti da doppie, triple o multiple immagini.
I ritratti sono collocati in fila in uno spazio lungo e stretto. Così il visitatore diventa come una modella in passerella, al centro dell’attenzione del pubblico.
27
giugno 2006
Uno sguardo dal Ponte sull’arte del Terzo Millennio
Dal 27 giugno al 27 luglio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL PONTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 12-20
Vernissage
27 Giugno 2006, ore 18.30
Autore
Curatore