Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un’opera unica di Sylvie Renault
Sylvie Renault, nel grande quadro presentato lavora, su poli contraddittori: da un lato insiste su una serie di molteplicità sferiche (cerchi, tondi, figure circolari e avvolgenti), dall’altro invece punta su una percezione univoca e centrata.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugurazione Mercoledì 12 Luglio 2017 alle ore 19.00
Bibliothè Contemporary Art
Quarantatreesimo appuntamento della rassegna
Unum
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
MesAlfie
Un'opera unica di Sylvie Renault
Testo di Corrado Veneziano
“Tutto si conduce ad unità – afferma Gallo Mazzeo - [...] nei modi più imprevisti ed imprevedibili è diventare scoperta di sé, del sé nascosto che in tanto errare e peregrinare non si è mai allontanato da sé stesso, dal proprio sogno, perimetro e area di una grande avventura, in cui ogni nome pronuncia un nome, ogni volto cerca un volto e tutti insieme recitano Unum.”
L’esposizione resterà aperta fino al 4 Agosto 2017.
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427
S.Renault, un’opera tra linearità e circolarità. E avvolgenza. Sylvie Renault, nel grande quadro presentato lavora, su poli contraddittori: da un lato insiste su una serie di molteplicità sferiche (cerchi, tondi, figure circolari e avvolgenti)i, dall'altro invece punta su una percezione univoca e centrata (anche rafforzata da forme ellissoidali verticali poste quasi al centro dell'opera). Ancora: c’è una sensazione matematica e razionale, e un’altra giocosamente un irrazionale: per certi versi infatti, le sfere (che rimandano al mondo geometrico), sono allineate e ordinate, e mai fastidiosamente sovrapposte; e per altri versi le sfere rientrano al contrario, con elegante dignità, in una tensione ludica e orgogliosamente insoddisfatta: bolle di sapone in cammino verso il cielo, palloncini lanciati verso l'alto nel desiderio irrefrenabile di un bambino, hula hop dinamici e musicali, e ritmati e forse canori. Il ballo (perché di questo, anche, si tratta) dialettico del contrasto potrebbe continuare insistendo sulla forza (e sulla discrezione) cromatica, per poi finire su una schermaglia divertita di maternità e figliolanza, con figure “principali” che vedono accanto e aggrappate le loro soluzioni minori e ridotte, e non per questo meno vive e divide. E potrebbe terminare altresì nel senso di festa e di magia che queste figure circolari offrono e regalavano. In realtà, la interazione tra identità e diversità è vissuta qui nelle sue forme più complesse e filosoficamente pregne: rimandano a unicità che non possono (non vogliono) piegarsi alla omogeneità, e a collettività che hanno sapientemente interiorizzato la necessità, per ogni unicità, di non rinchiudersi e isolarsi, implodendo: una unità molteplice comune, una gruppalità densa di soggetti parziali e minuti, comunque presenti.
Il quadro è bellissimo perché queste sensazioni dialettiche (e altre, che qui vengono rinviate - è raddoppiate -dallo sguardo di ogni spettatore parentesi sono oggettive e soggettive, minime e massime; e perché - forse, a conti fatti - il cerchio vero è proprio quello che Sylvie stabilisce con chi guarda l'opera e si immerge (quasi notando) in queste imperfezioni che non sono né esibite né cercate. Consapevole, Sylvie (e i suoi fortunati spettatori) di un legame che ogni sincerità va a costruire nel dialogo e nella visione reciproca e circolare. Consapevole, lo spettatore, di essere di fronte a un quadro importante che - più volte “riguardato” - continua a far emergere fughe, separazioni, incontri, incroci, solidarietà.
Corrado Veneziano
BIOGRAFIA
Sylvie Renault. Pittrice, Creativa, Concept Designer.
Presente in molte collettive e personali dal 1989 ad oggi a Roma, Napoli, Torino, Olbia, Londra e New York.
Artista eclettica e poliedrica, vive in continua contaminazione e fusione reciproca dei suoi due emisferi portando logica nella creatività e arte nella regola. Per questo ogni sua idea risulta innovativa, dallo spirito visionario, e ogni opera sostenuta da solide fondamenta.
Negli anni ha portato avanti insieme alla pittura, altri progetti personali, professionali e artistici.
Ha fondato il gruppo interdisciplinare “Play4*” con cui per due volte consecutive (2008 - 2010) ha preso parte alla competizione internazionale “FoodDesign” qualificandosi tra i finalisti esponendo, a Torino e a Londra, due differenti progetti: l’installazione d'arte perfomativa “Play4Food – Eat for free” e l’oggetto di design “Palette - L’arte del Gusto”.
L’amore e i rudimenti dell’arte della pittura li ha assorbiti da sua zia Maria Rita Renault (classe 1935), raro e forse quasi unico esponente artistico femminile di una fervente Livorno del dopoguerra, e da altre importanti figure, Metafisici e Impressionisti dell'attuale panorama dell'arte contemporanea, che erano solite gravitare nella sua vita di bambina e di ragazza.
Da questo crocevia fortuito e fortunato di influenze nasce la sua passione per l’arte in generale e più nello specifico per la pittura informale, che affonda le radici in tutta la sua creatività.
Imperfect Circles è il progetto legato ai suoi dipinti e al concetto di perfetta imperfezione.
Bibliothè Contemporary Art
Quarantatreesimo appuntamento della rassegna
Unum
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
MesAlfie
Un'opera unica di Sylvie Renault
Testo di Corrado Veneziano
“Tutto si conduce ad unità – afferma Gallo Mazzeo - [...] nei modi più imprevisti ed imprevedibili è diventare scoperta di sé, del sé nascosto che in tanto errare e peregrinare non si è mai allontanato da sé stesso, dal proprio sogno, perimetro e area di una grande avventura, in cui ogni nome pronuncia un nome, ogni volto cerca un volto e tutti insieme recitano Unum.”
L’esposizione resterà aperta fino al 4 Agosto 2017.
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427
S.Renault, un’opera tra linearità e circolarità. E avvolgenza. Sylvie Renault, nel grande quadro presentato lavora, su poli contraddittori: da un lato insiste su una serie di molteplicità sferiche (cerchi, tondi, figure circolari e avvolgenti)i, dall'altro invece punta su una percezione univoca e centrata (anche rafforzata da forme ellissoidali verticali poste quasi al centro dell'opera). Ancora: c’è una sensazione matematica e razionale, e un’altra giocosamente un irrazionale: per certi versi infatti, le sfere (che rimandano al mondo geometrico), sono allineate e ordinate, e mai fastidiosamente sovrapposte; e per altri versi le sfere rientrano al contrario, con elegante dignità, in una tensione ludica e orgogliosamente insoddisfatta: bolle di sapone in cammino verso il cielo, palloncini lanciati verso l'alto nel desiderio irrefrenabile di un bambino, hula hop dinamici e musicali, e ritmati e forse canori. Il ballo (perché di questo, anche, si tratta) dialettico del contrasto potrebbe continuare insistendo sulla forza (e sulla discrezione) cromatica, per poi finire su una schermaglia divertita di maternità e figliolanza, con figure “principali” che vedono accanto e aggrappate le loro soluzioni minori e ridotte, e non per questo meno vive e divide. E potrebbe terminare altresì nel senso di festa e di magia che queste figure circolari offrono e regalavano. In realtà, la interazione tra identità e diversità è vissuta qui nelle sue forme più complesse e filosoficamente pregne: rimandano a unicità che non possono (non vogliono) piegarsi alla omogeneità, e a collettività che hanno sapientemente interiorizzato la necessità, per ogni unicità, di non rinchiudersi e isolarsi, implodendo: una unità molteplice comune, una gruppalità densa di soggetti parziali e minuti, comunque presenti.
Il quadro è bellissimo perché queste sensazioni dialettiche (e altre, che qui vengono rinviate - è raddoppiate -dallo sguardo di ogni spettatore parentesi sono oggettive e soggettive, minime e massime; e perché - forse, a conti fatti - il cerchio vero è proprio quello che Sylvie stabilisce con chi guarda l'opera e si immerge (quasi notando) in queste imperfezioni che non sono né esibite né cercate. Consapevole, Sylvie (e i suoi fortunati spettatori) di un legame che ogni sincerità va a costruire nel dialogo e nella visione reciproca e circolare. Consapevole, lo spettatore, di essere di fronte a un quadro importante che - più volte “riguardato” - continua a far emergere fughe, separazioni, incontri, incroci, solidarietà.
Corrado Veneziano
BIOGRAFIA
Sylvie Renault. Pittrice, Creativa, Concept Designer.
Presente in molte collettive e personali dal 1989 ad oggi a Roma, Napoli, Torino, Olbia, Londra e New York.
Artista eclettica e poliedrica, vive in continua contaminazione e fusione reciproca dei suoi due emisferi portando logica nella creatività e arte nella regola. Per questo ogni sua idea risulta innovativa, dallo spirito visionario, e ogni opera sostenuta da solide fondamenta.
Negli anni ha portato avanti insieme alla pittura, altri progetti personali, professionali e artistici.
Ha fondato il gruppo interdisciplinare “Play4*” con cui per due volte consecutive (2008 - 2010) ha preso parte alla competizione internazionale “FoodDesign” qualificandosi tra i finalisti esponendo, a Torino e a Londra, due differenti progetti: l’installazione d'arte perfomativa “Play4Food – Eat for free” e l’oggetto di design “Palette - L’arte del Gusto”.
L’amore e i rudimenti dell’arte della pittura li ha assorbiti da sua zia Maria Rita Renault (classe 1935), raro e forse quasi unico esponente artistico femminile di una fervente Livorno del dopoguerra, e da altre importanti figure, Metafisici e Impressionisti dell'attuale panorama dell'arte contemporanea, che erano solite gravitare nella sua vita di bambina e di ragazza.
Da questo crocevia fortuito e fortunato di influenze nasce la sua passione per l’arte in generale e più nello specifico per la pittura informale, che affonda le radici in tutta la sua creatività.
Imperfect Circles è il progetto legato ai suoi dipinti e al concetto di perfetta imperfezione.
12
luglio 2017
Un’opera unica di Sylvie Renault
Dal 12 luglio al 04 agosto 2017
arte contemporanea
Location
BIBLIOTHE’ CONTEMPORARY ART GALLERY
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato: 11 alle 23
Vernissage
12 Luglio 2017, ore 19
Autore
Curatore