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Untitled
Untitled è una costellazione che vive e si costituisce dei rimandi formali, estetici e concettuali tra le opere esposte
Comunicato stampa
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Untitled è una costellazione che vive e si costituisce dei rimandi formali, estetici e concettuali tra le opere esposte. E' una musica senza spartito che accade spontaneamente come più voci che si armonizzano in un coro. Se ogni artista crea un mondo, il senso di una mostra non può che circolare tra questi mondi, senza cercare di rinchiuderli in un significato già dato.
Gli artisti selezionati hanno collaborato e continuano a collaborare con Artericambi, la loro ricerca segue linee di sviluppo autonome e originali, tuttavia non si può negare che l'identità di una galleria si venga costituendo, di volta in volta, nei dinamismi che si originano internamente, energie e sinergie che conducono l'espansione di questo piccolo universo in una direzione riconoscibile. Attraversandosi e sospendendosi su di sé, la galleria mostra la propria immagine in una combinazione di tensioni plurali: come l'apparire di un'espressione su un volto che rivela, in maniera istantanea e irripetibile, la persistenza di una personalità.
Steven Pippin (Redhill, GB, 1960 – vive e lavora a Londra – Lives and works in London)
Finalista al Turner Prize nel 1999, ha esposto nelle più importanti istituzioni internazionali come la Tate Modern di Londra e il MoMA di New York. Celebre per le sue lavatrici trasformate in macchine fotografiche, ora in collezione al Moma, l'artista realizza sculture e installazioni ispirate dai modelli astronomici e dalle leggi fisiche che regolano il cosmo. Opere di elevato spessore concettuale e progettazione ingegneristica, tese a quel punto ideale dove arte, scienza e tecnologia vorrebbero incontrarsi.
Finalist at Turner prize in 1999, he has exhibited his works at the most important international galleries such as Tate Modern in London and MOMA in New York. He's become famous for his washing machines turned into cameras now collected at MOMA. The artist is now realizing sculptures and installations inspired by astronomical models and physical laws governing the universe. They are pieces of high conceptual meaning and engineering design , aiming at combining art, science and technology.
Andrea Galvani (Verona 1973 – vive e lavora tra Milano e Bologna – lives and works in Milan and Bologna)
Opera da diversi anni una riflessione di natura concettuale sullo statuto delle immagini. La sua ricerca prediligie il mezzo fotografico, ma si avvale spesso anche di altri linguaggi soprattutto video, disegno e wall painting. Il suo lavoro è entrato a far parte di importanti collezioni. Tra le numerose mostre in Italia e all'estero, ricordiamo la recente personale presso Circuit, Losanna e la personale presso la galleria Civica di Monfalcone nel 2006; inoltre la partecipazione a Hydra show (isola di Hydra, Grecia) e a Visioni del paradiso, presso l'istituto svizzero di Cultura a Roma.
He's been pondering on the conceptual nature of images for some years: His favourite medium is photography even if he often uses other languages such as videos, drawings and wall painting. His work has joined important collections. Among his many one-man exhibitions in Italy and abroad, the latest one has taken place in Losanna at Circuit and in Monfalcone at the Civic Gallery. He also participated in Hydra Show (island of Hydra in Greece) and "Visions of paradise " at the Swiss Institute of Culture in Rome.
Carles Congost (Olot, ES, 1970 – vive e lavora a Barcellona – lives and works in Barcelona)
Uno dei più importanti esponenti della giovane arte spagnola, ha in curriculum mostre in importanti istituzioni internazionali come il PS1 di New York 2003, l'IMMA di Dublino nel 2006 e il MUSAC di Leon nel 2007. I linguaggi e i metodi di lavoro da lui utilizzati sono quelli della televisione; dei talk show, delle telenovela, MTV e psico-thriller, che spinge al paradosso stravolgendone i contenuti conservando un'ironia sottile e intelligente che non risparmia lo steso sistema dell'arte.
One of the most important representatives of young Spanish art, he has participated in important international exhibitions such as PS1 in New York in 2003, IMMA in Dublin in 2006 and MUSAC in Leon in 2007. He uses television language and methodology in his works: talk shows, soap operas, MTV and psycho-thrillers. He twists their meanings through paradox using a subtle and brilliant irony which doesn't spare the art system itself
Giovanni Morbin (Vicenza, 1956 Vive e lavora a Cornedo Vicentino – Lives and works in Cornedo Vicentino)
Parallelamente al lavoro comportamentale s'interessa alla costruzione di oggetti funzionali all'azione quotidiana e conferisce loro il valore di strumenti. E' coautore e firmatario della dichiarazione poetica ETICA ESPRESSIVA UNIVERSALE (EEU), l'8 maggio 1994. Nello stesso anno inventa lo Strumento a Perdifiato, attrezzo per comunicare a se stessi. Le sue performances sono denominate Ibridazioni: azioni caratterizzate di volta in volta da un partner animale, un vegetale o minerale edificio. Dal 2002 è impegnato nel progetto "Non sto più nella pelle": ritratti su commissione eseguiti col sangue del committente stesso. Il suo ultimo lavoro esplora I legami atomici della materia artistica e gli archetipi dell'immagine attraveso l'atomizzazione degli oggetti.
Along with behavioural art work , he is interested in building everyday use objects giving them the value of tools. He was co-author and subscriber of the poetic declaration EXPRESSIVE ETHICS of the 8th of may 1994. In the same year he invented the "Strumento a perdifiato" (pun literally meaning " lose your breath") device to communicate to oneself: his performances are called "Hybridations": actions carried out with an animal, vegetable or mineral partner. Since 2002 he's been involved in the project "Non sto piu' nella pelle" (pun literally meaning "I get out of my own skin") that is portraits made to order drawn using the customer's own blood. His latest work inquires into the atomic links of the artistic matter and archetypal images through the atomizing of objects.
Didier Rittener (Losanna nel 1969. Vive e lavora a Losanna, Svizzera – Lives and works in Lausanne - CH)
Ha all'attivo diverse mostre importanti come la Le credac - centre d'art d'Ivry e le collettive al Museo cantonale d'arte moderna di Lugano e al MAMbA di Buenos Aires. Attinge a un repertorio iconografico dove convivono elementi tratti dall'arte rinascimentale, dalla minimal art o dall'arte islamica, e altri provenienti dall'immaginario rock, dalla pubblicità e dal design industriale. La forma viene quasi sempre depurata di ogni elemento inutile per ridursi a semplice contorno in una costante messa in discussione del rapporto tra segno e referente.
He's taken part to important exhibitions such as "Le Credac" centre d'art in Ivry and group shows at the Cantonal Museum of Modern Art in Lugano and MAMbA in Buenos Aires. His iconographical repertory is formed by Renaissance art, Minimal art and Islamic art elements and other details taken from imaginary rock, advertising and industrial design. The form is purged of its useless components and becomes a mere outline in a constant gauging between work and referent.
Fabio Sandri (1964 Valdagno VI - Vive e lavora a Castelgomberto VI – Lives and works in Castelgomberto, VI)
La ricerca di Sandri è incentrata su una sperimentazione verso i limiti della tecnica fotografica. Attraverso i suoi fotogrammi lascia che la vita si depositi sulla carta fotosensibile in tracce palpabili, quasi astratte ma dense di tempo. Egli rifiuta di costruire immagini con la decisione di una inquadratura ma lascia che sia la realtà a lasciare la propria impronta spontanea, a trasformarsi in immagine. Tra le mostre principali segnaliamo: 1:1 presso Kettled Yard, Cambridge; n-e, O' Artoteca, Milano; Fotosensibilita', Neon>Campobase, Bologna; Luoghi", Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
His research is centered on experimenting the limits of photographic technique. Through photograms he lets life deposit on sensitive paper in almost abstract perceptible traces, at the same time dense with time. He disdains the creation of an image through a decisive shot, and he lets reality leave its own natural print and turn into image. Among his most important exhibitions we mention 1:1 at Kettled Yard, Cambridge, n-e Artoteca, Milan, - Fotosensibilità, Neon, Campobase, Bologna - Luoghi, Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia.
Gli artisti selezionati hanno collaborato e continuano a collaborare con Artericambi, la loro ricerca segue linee di sviluppo autonome e originali, tuttavia non si può negare che l'identità di una galleria si venga costituendo, di volta in volta, nei dinamismi che si originano internamente, energie e sinergie che conducono l'espansione di questo piccolo universo in una direzione riconoscibile. Attraversandosi e sospendendosi su di sé, la galleria mostra la propria immagine in una combinazione di tensioni plurali: come l'apparire di un'espressione su un volto che rivela, in maniera istantanea e irripetibile, la persistenza di una personalità.
Steven Pippin (Redhill, GB, 1960 – vive e lavora a Londra – Lives and works in London)
Finalista al Turner Prize nel 1999, ha esposto nelle più importanti istituzioni internazionali come la Tate Modern di Londra e il MoMA di New York. Celebre per le sue lavatrici trasformate in macchine fotografiche, ora in collezione al Moma, l'artista realizza sculture e installazioni ispirate dai modelli astronomici e dalle leggi fisiche che regolano il cosmo. Opere di elevato spessore concettuale e progettazione ingegneristica, tese a quel punto ideale dove arte, scienza e tecnologia vorrebbero incontrarsi.
Finalist at Turner prize in 1999, he has exhibited his works at the most important international galleries such as Tate Modern in London and MOMA in New York. He's become famous for his washing machines turned into cameras now collected at MOMA. The artist is now realizing sculptures and installations inspired by astronomical models and physical laws governing the universe. They are pieces of high conceptual meaning and engineering design , aiming at combining art, science and technology.
Andrea Galvani (Verona 1973 – vive e lavora tra Milano e Bologna – lives and works in Milan and Bologna)
Opera da diversi anni una riflessione di natura concettuale sullo statuto delle immagini. La sua ricerca prediligie il mezzo fotografico, ma si avvale spesso anche di altri linguaggi soprattutto video, disegno e wall painting. Il suo lavoro è entrato a far parte di importanti collezioni. Tra le numerose mostre in Italia e all'estero, ricordiamo la recente personale presso Circuit, Losanna e la personale presso la galleria Civica di Monfalcone nel 2006; inoltre la partecipazione a Hydra show (isola di Hydra, Grecia) e a Visioni del paradiso, presso l'istituto svizzero di Cultura a Roma.
He's been pondering on the conceptual nature of images for some years: His favourite medium is photography even if he often uses other languages such as videos, drawings and wall painting. His work has joined important collections. Among his many one-man exhibitions in Italy and abroad, the latest one has taken place in Losanna at Circuit and in Monfalcone at the Civic Gallery. He also participated in Hydra Show (island of Hydra in Greece) and "Visions of paradise " at the Swiss Institute of Culture in Rome.
Carles Congost (Olot, ES, 1970 – vive e lavora a Barcellona – lives and works in Barcelona)
Uno dei più importanti esponenti della giovane arte spagnola, ha in curriculum mostre in importanti istituzioni internazionali come il PS1 di New York 2003, l'IMMA di Dublino nel 2006 e il MUSAC di Leon nel 2007. I linguaggi e i metodi di lavoro da lui utilizzati sono quelli della televisione; dei talk show, delle telenovela, MTV e psico-thriller, che spinge al paradosso stravolgendone i contenuti conservando un'ironia sottile e intelligente che non risparmia lo steso sistema dell'arte.
One of the most important representatives of young Spanish art, he has participated in important international exhibitions such as PS1 in New York in 2003, IMMA in Dublin in 2006 and MUSAC in Leon in 2007. He uses television language and methodology in his works: talk shows, soap operas, MTV and psycho-thrillers. He twists their meanings through paradox using a subtle and brilliant irony which doesn't spare the art system itself
Giovanni Morbin (Vicenza, 1956 Vive e lavora a Cornedo Vicentino – Lives and works in Cornedo Vicentino)
Parallelamente al lavoro comportamentale s'interessa alla costruzione di oggetti funzionali all'azione quotidiana e conferisce loro il valore di strumenti. E' coautore e firmatario della dichiarazione poetica ETICA ESPRESSIVA UNIVERSALE (EEU), l'8 maggio 1994. Nello stesso anno inventa lo Strumento a Perdifiato, attrezzo per comunicare a se stessi. Le sue performances sono denominate Ibridazioni: azioni caratterizzate di volta in volta da un partner animale, un vegetale o minerale edificio. Dal 2002 è impegnato nel progetto "Non sto più nella pelle": ritratti su commissione eseguiti col sangue del committente stesso. Il suo ultimo lavoro esplora I legami atomici della materia artistica e gli archetipi dell'immagine attraveso l'atomizzazione degli oggetti.
Along with behavioural art work , he is interested in building everyday use objects giving them the value of tools. He was co-author and subscriber of the poetic declaration EXPRESSIVE ETHICS of the 8th of may 1994. In the same year he invented the "Strumento a perdifiato" (pun literally meaning " lose your breath") device to communicate to oneself: his performances are called "Hybridations": actions carried out with an animal, vegetable or mineral partner. Since 2002 he's been involved in the project "Non sto piu' nella pelle" (pun literally meaning "I get out of my own skin") that is portraits made to order drawn using the customer's own blood. His latest work inquires into the atomic links of the artistic matter and archetypal images through the atomizing of objects.
Didier Rittener (Losanna nel 1969. Vive e lavora a Losanna, Svizzera – Lives and works in Lausanne - CH)
Ha all'attivo diverse mostre importanti come la Le credac - centre d'art d'Ivry e le collettive al Museo cantonale d'arte moderna di Lugano e al MAMbA di Buenos Aires. Attinge a un repertorio iconografico dove convivono elementi tratti dall'arte rinascimentale, dalla minimal art o dall'arte islamica, e altri provenienti dall'immaginario rock, dalla pubblicità e dal design industriale. La forma viene quasi sempre depurata di ogni elemento inutile per ridursi a semplice contorno in una costante messa in discussione del rapporto tra segno e referente.
He's taken part to important exhibitions such as "Le Credac" centre d'art in Ivry and group shows at the Cantonal Museum of Modern Art in Lugano and MAMbA in Buenos Aires. His iconographical repertory is formed by Renaissance art, Minimal art and Islamic art elements and other details taken from imaginary rock, advertising and industrial design. The form is purged of its useless components and becomes a mere outline in a constant gauging between work and referent.
Fabio Sandri (1964 Valdagno VI - Vive e lavora a Castelgomberto VI – Lives and works in Castelgomberto, VI)
La ricerca di Sandri è incentrata su una sperimentazione verso i limiti della tecnica fotografica. Attraverso i suoi fotogrammi lascia che la vita si depositi sulla carta fotosensibile in tracce palpabili, quasi astratte ma dense di tempo. Egli rifiuta di costruire immagini con la decisione di una inquadratura ma lascia che sia la realtà a lasciare la propria impronta spontanea, a trasformarsi in immagine. Tra le mostre principali segnaliamo: 1:1 presso Kettled Yard, Cambridge; n-e, O' Artoteca, Milano; Fotosensibilita', Neon>Campobase, Bologna; Luoghi", Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
His research is centered on experimenting the limits of photographic technique. Through photograms he lets life deposit on sensitive paper in almost abstract perceptible traces, at the same time dense with time. He disdains the creation of an image through a decisive shot, and he lets reality leave its own natural print and turn into image. Among his most important exhibitions we mention 1:1 at Kettled Yard, Cambridge, n-e Artoteca, Milan, - Fotosensibilità, Neon, Campobase, Bologna - Luoghi, Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia.
07
luglio 2007
Untitled
Dal 07 all'otto luglio 2007
arte contemporanea
Location
ARTERICAMBI
Verona, Via Leida, 6/A, (Verona)
Verona, Via Leida, 6/A, (Verona)
Orario di apertura
merc-ven 10/19 - oppure su appuntamento. chiusura estiva dal 7 al 20 agosto
Vernissage
7 Luglio 2007, ore 21
Autore