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Bea Bonafini – Untitled, (Embryo)
Embryo, intervento artistico di Bea Bonafini a cura di Benedetta Monti, si inserisce nel progetto curatoriale di TAZ 0.13mq, iniziativa dell’artist run space Officina, nel contesto della mostra di Materia Nova, che illustra la scena emergente della Capitale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Galleria d’Arte Moderna - Roma
Via Francesco Crispi, 24
22 febbraio -13 Marzo 2022
A partire dal 22 febbraio fino al 13 marzo OFF1C1NA e Spazio Y presentano TAZ / 0,13 MQ, nuovo
format curatoriale che si svolgerà nell’ambito della mostra Materia Nova, Roma nuove generazioni a
confronto presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, a cura di Massimo Mininni.
Partendo dal concetto di Temporary Autonomous Zone, enunciato per la prima volta dallo scrittore e
anarchico Hakim Bey in un saggio epocale pubblicato nel 1991, il progetto intende lanciare un invito al
gioco creando uno spazio di sperimentazione franco, svincolato dalle dinamiche istituzionali e di
mercato.
Una sfida per i curatori e gli artisti, coinvolti nella liberazione di potenziale immaginativo inespresso
mediante lo sviluppo di nuove soluzioni contenutistiche, allestitive e formali.
All’interno del contesto istituzionale della GAM, con un rimescolamento inedito delle carte in gioco,
quattro curatori e cinque artisti – appartenenti ad alcune delle differenti realtà coinvolte nella mostra
Materia Nova, ma anche esterni ad essa - lavoreranno per la prima volta insieme allo sviluppo di nuovi
progetti; quattro interventi da realizzarsi all’interno di un campo d’azione di dimensioni estremamente
ridotte: una scatola di legno (40,8 x 34 x 36 cm), riproduzione in scala 1:10 della sede storica di Spazio Y.
Se durante l’inaugurazione della mostra il modellino è stato oggetto di un’azione collettiva, che ha visto
gli artisti presenti costruire al suo interno un’installazione temporanea composta da un accumulo caotico
e disorganico di piccoli oggetti scelti in modo autonomo dai partecipanti, in questa seconda fase il
confronto con lo spazio diventa puntuale, coinvolgendo per ciascun intervento uno o più artisti e un
curatore in dialogo per la costruzione di un nuovo progetto.
Immaginiamo che ad una contrazione estrema dello spazio, con il conseguente vincolo di agire entro
precisi margini, si affianchi un’apertura incontrollata alla possibilità, un sottrarsi a qualsivoglia logica
vigente nei luoghi deputati all’arte, che cosa succederebbe?
Programma TAZ / 0,13 MQ
22 - 26 febbraio 2022 Riccardo Paris & Marco Emmanuele
27 febbraio - 4 marzo 2022 Ilaria Goglia & Chiara Fantaccione + Andrea Frosolini
5 - 9 marzo 2022 Benedetta Monti & Bea Bonafini
10 - 13 marzo 2022 Davide Silvioli & Giulio Bensasson
Untitled, (Embryo)
Bea Bonafini
a cura di Benedetta Monti
Se il lavoro di Bea Bonafini fosse una serie tv sarebbe The Midnight Gospel; se fosse una situazione
sarebbe quella del 15 Aprile 2019 alle 19:00 davanti ad HIGHER di Michele Rizzo alla Fondazione
Sandretto; se fosse una melodia sarebbe la playlist su spotify Londra con moderazione di Cristiana
Rivellino Santella.
Arazzi, installazioni, pittura, porcellana, sonoro, performance, inutile cercare di etichettare o porre
canonici limiti artistici alla fluidità del linguaggio di Bea, che scivola nei meandri dell’eclettismo
espansivo. Espansivo proprio perché solitamente i suoi interventi respirano anche al di fuori
dell’oggetto-arte: il dipinto che esce e continua in astratto nelle pareti del luogo espositivo ad esempio,
o nella cornice, andando a modificarne forma e colore.
“L’alba vinceva l’ora mattutina
che fuggia innanzi, sì che di lontano
conobbi il tremolar della marina”.
Dante Alighieri, Purgatorio I, vv. 115-117.
Come il Concetto spaziale, Natura di Fontana o l’Étant donnés di Duchamp, la conformazione del
modellino di Spazio Y inevitabilmente suggerisce all’osservatore di avvicinare il viso per sbirciare più
attentamente l’interno, inglobato da un ulteriore spazio di contemplazione visiva, ovvero la mostra
Materia Nova. La protezione che cinge l’opera esposta condiziona lo sguardo, per un istante, a percepirla
come un’installazione imponente all’interno di una galleria senza coordinate di riconoscimento esplicite.
Una realtà protetta nata dentro un’altra, embrionale, cela la documentazione di una fase metamorfica nel
corso del suo avanzamento, del suo lasciarsi fare. Nerikomi è il nome della rara tecnica utilizzata nel
processo creativo di questa porcellana, dove la sovrapposizione stratificata di materia e colore regola
l’evoluzione della trasformazione in atto - guidata dalle mani dell’artista - fino ad arrivare a sfumature e
movimenti che richiamano forme organiche, o conchiglie. Il suono che accompagna l’installazione
presente sembra rievocare un antico ricordo, proiettando chi rimane in ascolto su una dimensione altra,
e la sensazione che ne deriva si presenta così come un ulteriore indizio - completando il lavoro esposto.
Bea Bonafini (1990, Bonn) vive e lavora tra Roma e Londra. La sua poliedrica ricerca combina iconografia
storica e tradizioni attuali, spaziando dalla scultura all'installazione. Tra le ultime mostre: A Monstrous
Fruit, SETAREH, Berlino (2022); Sfiorare fantasmi, Eduardo Secci contemporary, Firenze (2021); Luna
Piena (Stomaco Vuoto), Renata Fabbri, Milano (2020); Twin Waves, Operativa, Roma (2019); Chloe
Salgado, Parigi (2019); Bosse & Baum, Londra (2019); Ogni Pensiero Vola, Galleria Renata Fabbri, Milano
(2019).
Via Francesco Crispi, 24
22 febbraio -13 Marzo 2022
A partire dal 22 febbraio fino al 13 marzo OFF1C1NA e Spazio Y presentano TAZ / 0,13 MQ, nuovo
format curatoriale che si svolgerà nell’ambito della mostra Materia Nova, Roma nuove generazioni a
confronto presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, a cura di Massimo Mininni.
Partendo dal concetto di Temporary Autonomous Zone, enunciato per la prima volta dallo scrittore e
anarchico Hakim Bey in un saggio epocale pubblicato nel 1991, il progetto intende lanciare un invito al
gioco creando uno spazio di sperimentazione franco, svincolato dalle dinamiche istituzionali e di
mercato.
Una sfida per i curatori e gli artisti, coinvolti nella liberazione di potenziale immaginativo inespresso
mediante lo sviluppo di nuove soluzioni contenutistiche, allestitive e formali.
All’interno del contesto istituzionale della GAM, con un rimescolamento inedito delle carte in gioco,
quattro curatori e cinque artisti – appartenenti ad alcune delle differenti realtà coinvolte nella mostra
Materia Nova, ma anche esterni ad essa - lavoreranno per la prima volta insieme allo sviluppo di nuovi
progetti; quattro interventi da realizzarsi all’interno di un campo d’azione di dimensioni estremamente
ridotte: una scatola di legno (40,8 x 34 x 36 cm), riproduzione in scala 1:10 della sede storica di Spazio Y.
Se durante l’inaugurazione della mostra il modellino è stato oggetto di un’azione collettiva, che ha visto
gli artisti presenti costruire al suo interno un’installazione temporanea composta da un accumulo caotico
e disorganico di piccoli oggetti scelti in modo autonomo dai partecipanti, in questa seconda fase il
confronto con lo spazio diventa puntuale, coinvolgendo per ciascun intervento uno o più artisti e un
curatore in dialogo per la costruzione di un nuovo progetto.
Immaginiamo che ad una contrazione estrema dello spazio, con il conseguente vincolo di agire entro
precisi margini, si affianchi un’apertura incontrollata alla possibilità, un sottrarsi a qualsivoglia logica
vigente nei luoghi deputati all’arte, che cosa succederebbe?
Programma TAZ / 0,13 MQ
22 - 26 febbraio 2022 Riccardo Paris & Marco Emmanuele
27 febbraio - 4 marzo 2022 Ilaria Goglia & Chiara Fantaccione + Andrea Frosolini
5 - 9 marzo 2022 Benedetta Monti & Bea Bonafini
10 - 13 marzo 2022 Davide Silvioli & Giulio Bensasson
Untitled, (Embryo)
Bea Bonafini
a cura di Benedetta Monti
Se il lavoro di Bea Bonafini fosse una serie tv sarebbe The Midnight Gospel; se fosse una situazione
sarebbe quella del 15 Aprile 2019 alle 19:00 davanti ad HIGHER di Michele Rizzo alla Fondazione
Sandretto; se fosse una melodia sarebbe la playlist su spotify Londra con moderazione di Cristiana
Rivellino Santella.
Arazzi, installazioni, pittura, porcellana, sonoro, performance, inutile cercare di etichettare o porre
canonici limiti artistici alla fluidità del linguaggio di Bea, che scivola nei meandri dell’eclettismo
espansivo. Espansivo proprio perché solitamente i suoi interventi respirano anche al di fuori
dell’oggetto-arte: il dipinto che esce e continua in astratto nelle pareti del luogo espositivo ad esempio,
o nella cornice, andando a modificarne forma e colore.
“L’alba vinceva l’ora mattutina
che fuggia innanzi, sì che di lontano
conobbi il tremolar della marina”.
Dante Alighieri, Purgatorio I, vv. 115-117.
Come il Concetto spaziale, Natura di Fontana o l’Étant donnés di Duchamp, la conformazione del
modellino di Spazio Y inevitabilmente suggerisce all’osservatore di avvicinare il viso per sbirciare più
attentamente l’interno, inglobato da un ulteriore spazio di contemplazione visiva, ovvero la mostra
Materia Nova. La protezione che cinge l’opera esposta condiziona lo sguardo, per un istante, a percepirla
come un’installazione imponente all’interno di una galleria senza coordinate di riconoscimento esplicite.
Una realtà protetta nata dentro un’altra, embrionale, cela la documentazione di una fase metamorfica nel
corso del suo avanzamento, del suo lasciarsi fare. Nerikomi è il nome della rara tecnica utilizzata nel
processo creativo di questa porcellana, dove la sovrapposizione stratificata di materia e colore regola
l’evoluzione della trasformazione in atto - guidata dalle mani dell’artista - fino ad arrivare a sfumature e
movimenti che richiamano forme organiche, o conchiglie. Il suono che accompagna l’installazione
presente sembra rievocare un antico ricordo, proiettando chi rimane in ascolto su una dimensione altra,
e la sensazione che ne deriva si presenta così come un ulteriore indizio - completando il lavoro esposto.
Bea Bonafini (1990, Bonn) vive e lavora tra Roma e Londra. La sua poliedrica ricerca combina iconografia
storica e tradizioni attuali, spaziando dalla scultura all'installazione. Tra le ultime mostre: A Monstrous
Fruit, SETAREH, Berlino (2022); Sfiorare fantasmi, Eduardo Secci contemporary, Firenze (2021); Luna
Piena (Stomaco Vuoto), Renata Fabbri, Milano (2020); Twin Waves, Operativa, Roma (2019); Chloe
Salgado, Parigi (2019); Bosse & Baum, Londra (2019); Ogni Pensiero Vola, Galleria Renata Fabbri, Milano
(2019).
05
marzo 2022
Bea Bonafini – Untitled, (Embryo)
Dal 05 al 09 marzo 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA CAPITALE
Roma, Via Francesco Crispi, 24, (Roma)
Roma, Via Francesco Crispi, 24, (Roma)
Biglietti
GRATUITO CON MIC CARD
Intero € 7,50
Ridotto € 6,50
Per i residenti in Roma Capitale e nell’area metropolitana (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
Intero € 6,50
Ridotto € 5,50
Orario di apertura
Ogni giorno dalle 10:00 alle 18:30
Chiuso il lunedì
Vernissage
5 Marzo 2022, Dalle 16:00 alle 18:30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico