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Uominisoli
In mostra quattro opere che da angolazioni e con sensibilità diverse rappresentano quella condizione di uomini perseguitati, in fuga e senza protezione nella quale confluisce una parte crescente di umanità
Comunicato stampa
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In mostra quattro opere che da angolazioni e con sensibilità diverse rappresentano quella condizione
di uomini perseguitati, in fuga e senza protezione nella quale confluisce una parte crescente di
umanità.
-------------------------------
Soli veniamo al mondo e soli moriamo. Una solitudine con la quale mai abbiamo imparato a
convivere e che ci spaventa. Una solitudine per sfuggire alla quale creiamo rapporti solidali con
quanti abbiano con noi in comune qualcosa da difendere: il colore della pelle, la religione o i beni
materiali. Nate dalla paura, le nostre comunità hanno scavato fossati ed eretto barriere per marcare i
confini tra noi e gli altri e solo di recente avevano intrapreso un percorso inverso, assai difficile,
orientato al riconoscimento, all’accettazione ed all’integrazione del diverso. Un percorso messo
oggi fortemente a rischio da una crisi economica e politica senza precedenti. Caratterizzatesi per la
capacità di assicurare certezze e crescenti garanzie ai propri membri, le società “civili” reagiscono
ai più recenti accadimenti mettendo in essere comportamenti allo sbando. Vengono meno i
fondamentali riferimenti dello stato sociale e si vive nel terrore di perdere domani le tutele
acquisite. Identità e appartenenza sono parole sbiadite. Un sentimento d’abbandono si diffonde e,
privi di protezione, milioni di individui scivolano nella condizione di solitudine. Appartenenti ed
esclusi di ogni società condividiamo un medesimo destino contraddistinto dal mancato rapporto con
noi stessi. Smarrito il senso delle cose, un universo di uomini soli vaga, tra paure invisibili, in un
mondo incerto che sa di vecchio.
Giuseppe Salerno
in esposizione:
"ACCOGLIENZA 2.0” (2014) - scultura lignea dell’artista Luigi Ferretti realizzata in
collaborazione con giovani extracomunitari del Progetto SPRAR. L’opera è la prima del più ampio
progetto artistico "Globalart".
“MARENOSTRUM (mio fratello è in fondo al mare)” (2014) - installazione fotografica che Remo
Giombini accompagna con queste sue parole: “Di notte li puoi vedere con il chiaro di luna,
galleggiano come tonni addormentati in questa acqua scura limacciosa che sa di petrolio, altri li
trovi giù nel fondo insieme al barcone colato a picco nel profondo degli abissi del
MEDITERRANEO”.
“CAMBIO DI ROTTA” (2005) - documentazione fotografica dell’installazione dedicata da Lughia
agli albanesi che, in fuga dalla povertà, approdavano sulle nostre coste attratti dal miraggio di un
mondo che pubblicizzava in TV sofisticate scatolette di cibo per gatti.
L’immagine è stata adottata nel 2014 per il manifesto di “Migrantes”, rassegna internazionale
d’arte sui diritti umani (Rovereto – Campana della Pace).
“ADVENUS POPULI” (2014) - opera su carta di Anna Massinissa di fronte alla quale non ci si
sottrae al sentirci destinatari dei messaggi espressi dagli occhi e dalle bocche serrate dei migranti ed
ancor più dalle assenze silenti dei dispersi.
di uomini perseguitati, in fuga e senza protezione nella quale confluisce una parte crescente di
umanità.
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Soli veniamo al mondo e soli moriamo. Una solitudine con la quale mai abbiamo imparato a
convivere e che ci spaventa. Una solitudine per sfuggire alla quale creiamo rapporti solidali con
quanti abbiano con noi in comune qualcosa da difendere: il colore della pelle, la religione o i beni
materiali. Nate dalla paura, le nostre comunità hanno scavato fossati ed eretto barriere per marcare i
confini tra noi e gli altri e solo di recente avevano intrapreso un percorso inverso, assai difficile,
orientato al riconoscimento, all’accettazione ed all’integrazione del diverso. Un percorso messo
oggi fortemente a rischio da una crisi economica e politica senza precedenti. Caratterizzatesi per la
capacità di assicurare certezze e crescenti garanzie ai propri membri, le società “civili” reagiscono
ai più recenti accadimenti mettendo in essere comportamenti allo sbando. Vengono meno i
fondamentali riferimenti dello stato sociale e si vive nel terrore di perdere domani le tutele
acquisite. Identità e appartenenza sono parole sbiadite. Un sentimento d’abbandono si diffonde e,
privi di protezione, milioni di individui scivolano nella condizione di solitudine. Appartenenti ed
esclusi di ogni società condividiamo un medesimo destino contraddistinto dal mancato rapporto con
noi stessi. Smarrito il senso delle cose, un universo di uomini soli vaga, tra paure invisibili, in un
mondo incerto che sa di vecchio.
Giuseppe Salerno
in esposizione:
"ACCOGLIENZA 2.0” (2014) - scultura lignea dell’artista Luigi Ferretti realizzata in
collaborazione con giovani extracomunitari del Progetto SPRAR. L’opera è la prima del più ampio
progetto artistico "Globalart".
“MARENOSTRUM (mio fratello è in fondo al mare)” (2014) - installazione fotografica che Remo
Giombini accompagna con queste sue parole: “Di notte li puoi vedere con il chiaro di luna,
galleggiano come tonni addormentati in questa acqua scura limacciosa che sa di petrolio, altri li
trovi giù nel fondo insieme al barcone colato a picco nel profondo degli abissi del
MEDITERRANEO”.
“CAMBIO DI ROTTA” (2005) - documentazione fotografica dell’installazione dedicata da Lughia
agli albanesi che, in fuga dalla povertà, approdavano sulle nostre coste attratti dal miraggio di un
mondo che pubblicizzava in TV sofisticate scatolette di cibo per gatti.
L’immagine è stata adottata nel 2014 per il manifesto di “Migrantes”, rassegna internazionale
d’arte sui diritti umani (Rovereto – Campana della Pace).
“ADVENUS POPULI” (2014) - opera su carta di Anna Massinissa di fronte alla quale non ci si
sottrae al sentirci destinatari dei messaggi espressi dagli occhi e dalle bocche serrate dei migranti ed
ancor più dalle assenze silenti dei dispersi.
18
luglio 2015
Uominisoli
Dal 18 luglio all'otto agosto 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA RISMONDO
Fabriano, Largo Francesco Rismondo, 2/3, (Ancona)
Fabriano, Largo Francesco Rismondo, 2/3, (Ancona)
Orario di apertura
dal venerdì alla domenica 18.00/20.00 - 21.30/23.00
Vernissage
18 Luglio 2015, ore 18 Mauro Allegrini leggerà una testimonianza sul genocidio del popolo armeno tratta dal libro “La masseria delle allodole” di Antonia Arslan
Autore
Curatore