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Uova d’Artista 2008
Terza edizione della rassegna “Uova d’Artista”. L’idea è quella di creare una collezione di uova, in previsione del futuro Museo delle Uova d’Artista; un museo che non sia semplicemente una raccolta di uova decorate.
Comunicato stampa
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La terza edizione della rassegna "Uova d'Artista" a cura di Riccardo Avenali, si inaugura Domenica 23 Marzo alle ore 10,30 presso il Palazzo Comunale di Tredozio (FC). L'idea è quella di creare una collezione di uova, in previsione del futuro Museo delle Uova d'Artista; un museo che non sia semplicemente una raccolta di uova decorate.
L'artista si trova libero di poter realizzare un’opera avendo, come unico input iniziale, un uovo in cotto alto 30 cm. L’uovo, una volta indagato, potrà rimanere come supporto pittorico o essere sostituito da altri materiali o addirittura, diventare protagonista di una performance.
L’idea di creare questo curioso Museo, proprio a Tredozio, nasce dalla volontà di valorizzazione l'antica usanza della battitura delle uova sode che si svolgeva in paese nel giorno di Pasqua e che
dal 1964 è rievocata con la Sagra dell'uovo.
Nell’edizione 2006 è stato presentato un uovo del maestro Bruno d'Arcevia nella seconda edizione, gli artisti coinvolti sono stati Giacomo Carnesecchi, Giovanni Gaggia e Davide Dall’Osso. Per quest'anno gli artisti selezionati sono Gesine Arps, Luca Caimmi,
Veronica Chessa ed Elena Rapa.
Da sempre la forma dell’ uovo simboleggia la nascita e la vita .
La simbologia indiana narra della nascita del dio Brahma da un uovo d’oro . E’ dalla fusione di questi due elementi simbolici che Gesine Arps trae lo spunto per la sua elaborazione artistica del “ Gioco intorno all’ uovo”.
In questa scultura “ And now the egg” di Luca Caimmi, la carta tagliata a strisce e imbevuta nella colla, è servita per ricoprire un uovo che prima era in ceramica, e creare altre forme che si aggiungono al volume centrale.
L’ uovo si presenta quindi come una forma scultorea in cartone e come superfice pronta ad essere dipinta.
Osservandolo in modo globale il volume assume il valore di una montagna divina, ma contemporaneamente si presenta come un ingrandimento di una forma che abita il sottobosco. Ci sono infatti code pelose di animali che si muovono in modo furtivo, tronchi tarlati, rami spezzati ed escrementi giganti quasi gommosi e neri.
Quello che vediamo è quindi un microcosmo, dalle diverse letture e piuttosto ricco di elementi, che racconta una vicenda servendosi di forme tridimensionali e dipinte.
Nell’ “Uovo Erboso” di Veronica Chessa degli scarabei colorati come delle vere e proprie gemme preziose vagano popolando l’intera superficie. Sono amuleti viventi pronti a divenire ornamento facendo da tramite tra ciò che è tangibile e ciò che non lo è. Per gli antichi Egiziani lo scarabeo veniva usato sia come gioiello, che come oggetto funerario ad emblema della resurrezione. Questo stesso significato fin dai tempi più antichi, da molte popolazioni fu attribuito anche all’uovo, tant’è che per i Cristiani, esso diventa la rappresentazione per eccellenza della resurrezione di Cristo. L’uovo è rinascita, ma anche vita, connessa all’idea di fertilità , così per allacciarsi a questo principio l’artista ha scelto di creare un uovo interamente ricoperto di erba a rappresentazione del ciclo vitale innescato dal rinnovarsi continuo della natura.
Un piccolo microcosmo che ruota intorno al senso si sacralità dell’uovo.
Nell’ uovo di Elena Rapa realizzato con i più disparati materiali da riciclo: arti di bambolotto, occhi mobili, cappello, fiore finto, peluches, carta adesiva e feltro, Mr uovo e signora sono 2 personaggi creati quasi per caso, è un “lavoretto” kitsch e grottesco. Non ci sono rimandi voluti di nessun tipo anche se potrebbe ricordare le forme dell'uovo e degli spermatozoi, è un’opera realizzata per diletto puro che mira a punzecchiare l’ironia dell’osservatore.
L'artista si trova libero di poter realizzare un’opera avendo, come unico input iniziale, un uovo in cotto alto 30 cm. L’uovo, una volta indagato, potrà rimanere come supporto pittorico o essere sostituito da altri materiali o addirittura, diventare protagonista di una performance.
L’idea di creare questo curioso Museo, proprio a Tredozio, nasce dalla volontà di valorizzazione l'antica usanza della battitura delle uova sode che si svolgeva in paese nel giorno di Pasqua e che
dal 1964 è rievocata con la Sagra dell'uovo.
Nell’edizione 2006 è stato presentato un uovo del maestro Bruno d'Arcevia nella seconda edizione, gli artisti coinvolti sono stati Giacomo Carnesecchi, Giovanni Gaggia e Davide Dall’Osso. Per quest'anno gli artisti selezionati sono Gesine Arps, Luca Caimmi,
Veronica Chessa ed Elena Rapa.
Da sempre la forma dell’ uovo simboleggia la nascita e la vita .
La simbologia indiana narra della nascita del dio Brahma da un uovo d’oro . E’ dalla fusione di questi due elementi simbolici che Gesine Arps trae lo spunto per la sua elaborazione artistica del “ Gioco intorno all’ uovo”.
In questa scultura “ And now the egg” di Luca Caimmi, la carta tagliata a strisce e imbevuta nella colla, è servita per ricoprire un uovo che prima era in ceramica, e creare altre forme che si aggiungono al volume centrale.
L’ uovo si presenta quindi come una forma scultorea in cartone e come superfice pronta ad essere dipinta.
Osservandolo in modo globale il volume assume il valore di una montagna divina, ma contemporaneamente si presenta come un ingrandimento di una forma che abita il sottobosco. Ci sono infatti code pelose di animali che si muovono in modo furtivo, tronchi tarlati, rami spezzati ed escrementi giganti quasi gommosi e neri.
Quello che vediamo è quindi un microcosmo, dalle diverse letture e piuttosto ricco di elementi, che racconta una vicenda servendosi di forme tridimensionali e dipinte.
Nell’ “Uovo Erboso” di Veronica Chessa degli scarabei colorati come delle vere e proprie gemme preziose vagano popolando l’intera superficie. Sono amuleti viventi pronti a divenire ornamento facendo da tramite tra ciò che è tangibile e ciò che non lo è. Per gli antichi Egiziani lo scarabeo veniva usato sia come gioiello, che come oggetto funerario ad emblema della resurrezione. Questo stesso significato fin dai tempi più antichi, da molte popolazioni fu attribuito anche all’uovo, tant’è che per i Cristiani, esso diventa la rappresentazione per eccellenza della resurrezione di Cristo. L’uovo è rinascita, ma anche vita, connessa all’idea di fertilità , così per allacciarsi a questo principio l’artista ha scelto di creare un uovo interamente ricoperto di erba a rappresentazione del ciclo vitale innescato dal rinnovarsi continuo della natura.
Un piccolo microcosmo che ruota intorno al senso si sacralità dell’uovo.
Nell’ uovo di Elena Rapa realizzato con i più disparati materiali da riciclo: arti di bambolotto, occhi mobili, cappello, fiore finto, peluches, carta adesiva e feltro, Mr uovo e signora sono 2 personaggi creati quasi per caso, è un “lavoretto” kitsch e grottesco. Non ci sono rimandi voluti di nessun tipo anche se potrebbe ricordare le forme dell'uovo e degli spermatozoi, è un’opera realizzata per diletto puro che mira a punzecchiare l’ironia dell’osservatore.
23
marzo 2008
Uova d’Artista 2008
Dal 23 marzo al 10 maggio 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO COMUNALE
Tredozio, Via dei Martiti, 1, (Forlì-cesena)
Tredozio, Via dei Martiti, 1, (Forlì-cesena)
Vernissage
23 Marzo 2008, ore 10:30
Autore