Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
UR – la profondità dell’enigma
Nove artisti accomunati da poetiche che affondano il loro orizzonte narrativo nell’immaginario mitico, per opporsi alla babele in cui si dibatte il sistema dell’artecontemporanea internazionale attraverso un solido radicamento nella tradizione etno-antropologica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da venerdì 8 aprile a domenica 26 giugno 2022
A cura di: Gian Ruggero Manzoni.
Opere di: Alberto Bambi, Daniela Carletti, Michelangelo Galliani, Gianni Guidi, Fabrizio Loschi, Sergio Monari, Giovanni Scardovi, Amir Sharifpour, Sergio Zanni.
Catalogo: Danilo Montanari Edizioni
Testi di: Gian Ruggero Manzoni, Valeria Tassinari.
Per tutta la stagione primaverile del Museo MAGI’900 lo scrittore e poeta Gian Ruggero Manzoni propone una selezione di nove artisti italiani di diverse generazioni, accomunati da poetiche che affondano il loro orizzonte narrativo nell’immaginario mitico. Un esercizio critico radicale, nato dalla volontà di “opporsi alla babele in cui si dibatte il sistema dell’arte contemporanea internazionale attraverso un solido radicamento nella tradizione etno-antropologica”.
In mostra numerose opere di Alberto Bambi, Daniela Carletti, Michelangelo Galliani, Gianni Guidi, Fabrizio Loschi, Sergio Monari, Giovanni Scardovi, Amir Sharifpour e Sergio Zanni, costruiscono un percorso che, pur lasciando in piena luce le singole individualità, intreccia affascinanti narrazioni condivise, tra memoria e trascendenza, naturalezza e mistero. Attenti alle progressive mutazioni formali della scultura e propensi all’uso di un linguaggio simbolico che richiama i concetti di “Magico Primario”, “Anacronismo” e “genius loci”, gli autori propongono, infatti, una scultura evocativa, surreale e simbolista, che in gran parte privilegia materiali tradizionali come la creta o il marmo. Alcuni degli artisti in mostra provengono da esperienze di gruppo che già li hanno visti protagonisti, dalla fine degli anni ‘70, della tendenza romagnolo-ferrarese, teorizzata da Giovanni Scardovi, denominata “Immaginario Pagano”, in seguito sostenuta da importanti critici quali Giulio Guberti, Adriano Baccilieri, Filiberto Menna e Marisa Vescovo. Questa visione poetica è ora storicizzata da Gian Ruggero Manzoni, in un’intensa rilettura che parte dal recupero della memoria originaria, simbolicamente rappresentata nel titolo, che richiama la suggestione immaginifica dell’antichissima città mesopotamica di Ur.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Danilo Montanari, con un’introduzione di Valeria Tassinari e testo critico di Gian Ruggero Manzoni
A cura di: Gian Ruggero Manzoni.
Opere di: Alberto Bambi, Daniela Carletti, Michelangelo Galliani, Gianni Guidi, Fabrizio Loschi, Sergio Monari, Giovanni Scardovi, Amir Sharifpour, Sergio Zanni.
Catalogo: Danilo Montanari Edizioni
Testi di: Gian Ruggero Manzoni, Valeria Tassinari.
Per tutta la stagione primaverile del Museo MAGI’900 lo scrittore e poeta Gian Ruggero Manzoni propone una selezione di nove artisti italiani di diverse generazioni, accomunati da poetiche che affondano il loro orizzonte narrativo nell’immaginario mitico. Un esercizio critico radicale, nato dalla volontà di “opporsi alla babele in cui si dibatte il sistema dell’arte contemporanea internazionale attraverso un solido radicamento nella tradizione etno-antropologica”.
In mostra numerose opere di Alberto Bambi, Daniela Carletti, Michelangelo Galliani, Gianni Guidi, Fabrizio Loschi, Sergio Monari, Giovanni Scardovi, Amir Sharifpour e Sergio Zanni, costruiscono un percorso che, pur lasciando in piena luce le singole individualità, intreccia affascinanti narrazioni condivise, tra memoria e trascendenza, naturalezza e mistero. Attenti alle progressive mutazioni formali della scultura e propensi all’uso di un linguaggio simbolico che richiama i concetti di “Magico Primario”, “Anacronismo” e “genius loci”, gli autori propongono, infatti, una scultura evocativa, surreale e simbolista, che in gran parte privilegia materiali tradizionali come la creta o il marmo. Alcuni degli artisti in mostra provengono da esperienze di gruppo che già li hanno visti protagonisti, dalla fine degli anni ‘70, della tendenza romagnolo-ferrarese, teorizzata da Giovanni Scardovi, denominata “Immaginario Pagano”, in seguito sostenuta da importanti critici quali Giulio Guberti, Adriano Baccilieri, Filiberto Menna e Marisa Vescovo. Questa visione poetica è ora storicizzata da Gian Ruggero Manzoni, in un’intensa rilettura che parte dal recupero della memoria originaria, simbolicamente rappresentata nel titolo, che richiama la suggestione immaginifica dell’antichissima città mesopotamica di Ur.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Danilo Montanari, con un’introduzione di Valeria Tassinari e testo critico di Gian Ruggero Manzoni
08
aprile 2022
UR – la profondità dell’enigma
Dall'otto aprile al 26 giugno 2022
arte contemporanea
Location
MAGI 900
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Orario di apertura
venerdi - sabato - domenica dalle ore 10 alle ore 18
Sito web
Ufficio stampa
Museo Magi900
Autore
Curatore