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Urban Tales
collettiva
Comunicato stampa
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Le difficoltà e il disagio che si accompagnano spesso all’esperienza della città contemporanea, trovano una spiegazione nella trasformazione subita dal concetto e dall’uso dello spazio nella cultura odierna. Percorrere uno spazio non significa soltanto calpestare il suolo, ma decifrare i luoghi, ascoltare le civiltà e raccoglierne i segni e i nuovi miti. Camminare vuol dire interpretare il mondo di oggi, ma anche dialogare con quello del passato e comunicare con l’ambiente. Quando percorriamo le strade delle nostre città, eccezion fatta per i centri storici dove la memoria si stratifica e si conserva grazie soprattutto alla presenza di architetture del passato, ci colpisce l’assenza di una geometria ragionevole e unitaria, e si ha come l’impressione di trovarsi in uno spazio senza confini e norme, in cui a ciascuno è concesso di ritagliare una sua privata geometria d’uso.
Nella città contemporanea l’individuo prende parte allo spettacolo e insieme al consumo di architetture e di luoghi carichi di segni e di simboli, in un contesto spesso disordinato, ricco di contrasti,“privo di forme e causa perciò di un nuovo e diffuso malessere individuale e collettivo”(Z. Bauman, 1999). L’assenza di un’identità urbana di riferimento capace di svolgere un ruolo di assimilazione culturale così come di educazione e di miglioramento civico, trasforma la città in un labirinto di esperienze che finiscono spesso per disorientarci. La città non è più “un grembo che ci accoglie” (W. Benjamin, 1955), ma un intreccio di subculture che convivono nel tessuto cittadino, a volte nella reciproca indifferenza, più di frequente nello scontro e nell’incomprensione reciproca. Geometrie di vita non comunicanti, spesso giustapposte e non fatte convogliare in un sistema d’integrazione.
La mostra Urban Tales indaga la corrispondenza nella città contemporanea tra spazio fisico e spazio civico, tra comunità e spazio di vita, tra individuo e collettività. Massimo Barcariol, Paolo Dalprato, Andrea Gasparro, Roberto Miglietta, Marco Virgone e Cristian Volpara raccontano la città come corpo architettonico e paesaggio intriso di valori al contempo “statici”- la memoria e la cultura custodita nei centri storici - e “dinamici” - la crescita delle periferie e delle realtà suburbane. A prevalere è una percezione sinestetica dell’ambiente, quella che nasce cioè dall’interazione tra l’uomo e lo spazio percepito. E’ così che la fotografia diventa un guardare attivo, un’immersione del corpo nei luoghi della città intesa come insieme di fattori fisici, psicologici, ambientali e culturali, ma anche come luogo soggetto a continui processi di trasformazione e di cambiamento.
Courtesy per le foto Simultanea Spazi d’Arte, Firenze.
Nella città contemporanea l’individuo prende parte allo spettacolo e insieme al consumo di architetture e di luoghi carichi di segni e di simboli, in un contesto spesso disordinato, ricco di contrasti,“privo di forme e causa perciò di un nuovo e diffuso malessere individuale e collettivo”(Z. Bauman, 1999). L’assenza di un’identità urbana di riferimento capace di svolgere un ruolo di assimilazione culturale così come di educazione e di miglioramento civico, trasforma la città in un labirinto di esperienze che finiscono spesso per disorientarci. La città non è più “un grembo che ci accoglie” (W. Benjamin, 1955), ma un intreccio di subculture che convivono nel tessuto cittadino, a volte nella reciproca indifferenza, più di frequente nello scontro e nell’incomprensione reciproca. Geometrie di vita non comunicanti, spesso giustapposte e non fatte convogliare in un sistema d’integrazione.
La mostra Urban Tales indaga la corrispondenza nella città contemporanea tra spazio fisico e spazio civico, tra comunità e spazio di vita, tra individuo e collettività. Massimo Barcariol, Paolo Dalprato, Andrea Gasparro, Roberto Miglietta, Marco Virgone e Cristian Volpara raccontano la città come corpo architettonico e paesaggio intriso di valori al contempo “statici”- la memoria e la cultura custodita nei centri storici - e “dinamici” - la crescita delle periferie e delle realtà suburbane. A prevalere è una percezione sinestetica dell’ambiente, quella che nasce cioè dall’interazione tra l’uomo e lo spazio percepito. E’ così che la fotografia diventa un guardare attivo, un’immersione del corpo nei luoghi della città intesa come insieme di fattori fisici, psicologici, ambientali e culturali, ma anche come luogo soggetto a continui processi di trasformazione e di cambiamento.
Courtesy per le foto Simultanea Spazi d’Arte, Firenze.
31
marzo 2012
Urban Tales
Dal 31 marzo al 14 aprile 2012
arte contemporanea
Location
SIMULTANEA SPAZI D’ARTE
Firenze, Via San Zanobi, 45r, (Firenze)
Firenze, Via San Zanobi, 45r, (Firenze)
Vernissage
31 Marzo 2012, ore 18
Autore