Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ursula Mayer – Film
La Fondazione Pastificio Cerere è lieta di presentare la personale dell’artista austriaca Ursula Mayer, con la proiezione dei due film in 16 mm The Lunch in Fur/ Le Déjeuner en Fourrure (2008) e Memories of Mirrors/Theatrical Personalities After Mary Wigman and Madame D’Ora (2007-2008).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Pastificio Cerere è lieta di presentare la personale dell'artista austriaca Ursula Mayer, con la proiezione dei due film in 16 mm The Lunch in Fur/ Le Déjeuner en Fourrure (2008) e Memories of Mirrors/Theatrical Personalities After Mary Wigman and Madame D’Ora (2007-2008), affini per temi e linguaggio narrativo.
Il film The Lunch in Fur/ Le Déjeuner en Fourrure (2008) è una riflessione dell’artista sul movimento surrealista, e su tre storiche protagoniste, attraverso un intreccio tra onirico e realtà. Il titolo è, infatti, tratto dell’opera creata da Meret Oppenheim nel 1936, per la mostra organizzata da Andrè Breton sugli oggetti surrealisti. Attorno alla tazzina ricoperta di pelliccia si annodano i ritratti di tre icone delle Avanguardie storiche: Meret Oppeneheim, Josephin Baker e Dora Maar.
Memories of Mirrors/Theatrical Personalities After Mary Wigman and Madame D’Ora sviluppa la ricerca della Mayer sul movimento e sulla ripetizione/immobilità tramite il movimento stesso. Spaziando tra le pose fotografiche di Dora Kalmus e le coreografie di ballo di Mary Wigman, le tre donne si muovono con una cadenza teatrale passandosi tra le mani uno specchio rivolto verso la platea: sembrano immerse in un eterno presente in cui tutto rimane sospeso, senza trovare mai una via di uscita. La scena rimane trascendente, “inevitabile” conseguenza del rapporto con l'altro riflesso dallo specchio.
I due film ruotano attorno al tema della ripetizione, che si esplicita nell'impossibilità di rintracciare un inizio e una fine all'interno della storia. L'atto mancato, determina una coazione a ripetere all'interno del tessuto narrativo che viene sottoposto a circolarità ritualistica. La ripetizione è avvertibile a tutti i livelli del testo: dai dialoghi all’editing, ai continui flashback e alle interruzioni ritmiche date dal passaggio dal colore al bianco-nero, rendendo alla narrazione una continua situazione di chiusura interna.
Ursula Mayer è nata in Austria e vive e lavora a Londra. Si è laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Vienna e ha studiato presso il Royal College of Art e al Goldsmiths College di Londra. Tra i linguaggi e i supporti utilizzati, Ursula Mayer predilige il film, il video, la fotografia. A partire dal 1996 le sue opere sono state esposte a livello internazionale.
Recent solo presentations includes: Monitor, Roma; Frame, Frieze Art Fair, London; Kunstverein Hamburg, Hamburg; Whitechapel Art Gallery, London; Gallery Juliètte Jongma, Amsterdam; ICA, Institute of Contemporary Arts, London; Lentos, Museum of Modern Art, Linz; Centraal Museum, Utrecht;
Tra le mostre collettive: Projections, Bonniers Konsthall Stockholm; 100 Years (version #1,#2) a cura di Klaus Biesenbach, RoseLee Goldberg PS1, New York e Julia Stoschek Foundation, Düsseldorf; Contemporary artifices and Baroque difformities, a cura di Claudia Gioia, ARCOS-Sannio Museum of Contemporary Art, Benevento; The Symbolic Efficiency of the Frame, Tirana International Art Biennale, Tirana; HEAVEN, Seconda Biennale di Atene; Concept Film, Kunstverein Medienturm, Graz; The Blood of a Poet, a cura di Adam Budak, FRAC des pays de la loire, Estuaire Biennale Nantes; Cabinet Afrique, Cell projects, London; Rooms Look Back, a cura di Simone Neuenschwander, Basel Kunsthalle, Basel.
Il film The Lunch in Fur/ Le Déjeuner en Fourrure (2008) è una riflessione dell’artista sul movimento surrealista, e su tre storiche protagoniste, attraverso un intreccio tra onirico e realtà. Il titolo è, infatti, tratto dell’opera creata da Meret Oppenheim nel 1936, per la mostra organizzata da Andrè Breton sugli oggetti surrealisti. Attorno alla tazzina ricoperta di pelliccia si annodano i ritratti di tre icone delle Avanguardie storiche: Meret Oppeneheim, Josephin Baker e Dora Maar.
Memories of Mirrors/Theatrical Personalities After Mary Wigman and Madame D’Ora sviluppa la ricerca della Mayer sul movimento e sulla ripetizione/immobilità tramite il movimento stesso. Spaziando tra le pose fotografiche di Dora Kalmus e le coreografie di ballo di Mary Wigman, le tre donne si muovono con una cadenza teatrale passandosi tra le mani uno specchio rivolto verso la platea: sembrano immerse in un eterno presente in cui tutto rimane sospeso, senza trovare mai una via di uscita. La scena rimane trascendente, “inevitabile” conseguenza del rapporto con l'altro riflesso dallo specchio.
I due film ruotano attorno al tema della ripetizione, che si esplicita nell'impossibilità di rintracciare un inizio e una fine all'interno della storia. L'atto mancato, determina una coazione a ripetere all'interno del tessuto narrativo che viene sottoposto a circolarità ritualistica. La ripetizione è avvertibile a tutti i livelli del testo: dai dialoghi all’editing, ai continui flashback e alle interruzioni ritmiche date dal passaggio dal colore al bianco-nero, rendendo alla narrazione una continua situazione di chiusura interna.
Ursula Mayer è nata in Austria e vive e lavora a Londra. Si è laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Vienna e ha studiato presso il Royal College of Art e al Goldsmiths College di Londra. Tra i linguaggi e i supporti utilizzati, Ursula Mayer predilige il film, il video, la fotografia. A partire dal 1996 le sue opere sono state esposte a livello internazionale.
Recent solo presentations includes: Monitor, Roma; Frame, Frieze Art Fair, London; Kunstverein Hamburg, Hamburg; Whitechapel Art Gallery, London; Gallery Juliètte Jongma, Amsterdam; ICA, Institute of Contemporary Arts, London; Lentos, Museum of Modern Art, Linz; Centraal Museum, Utrecht;
Tra le mostre collettive: Projections, Bonniers Konsthall Stockholm; 100 Years (version #1,#2) a cura di Klaus Biesenbach, RoseLee Goldberg PS1, New York e Julia Stoschek Foundation, Düsseldorf; Contemporary artifices and Baroque difformities, a cura di Claudia Gioia, ARCOS-Sannio Museum of Contemporary Art, Benevento; The Symbolic Efficiency of the Frame, Tirana International Art Biennale, Tirana; HEAVEN, Seconda Biennale di Atene; Concept Film, Kunstverein Medienturm, Graz; The Blood of a Poet, a cura di Adam Budak, FRAC des pays de la loire, Estuaire Biennale Nantes; Cabinet Afrique, Cell projects, London; Rooms Look Back, a cura di Simone Neuenschwander, Basel Kunsthalle, Basel.
12
maggio 2010
Ursula Mayer – Film
Dal 12 al 30 maggio 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 15-19
Vernissage
12 Maggio 2010, ore 18.00
Autore
Curatore