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Utsanga. Modulazioni granulari
“Utsanga. Modulazioni granulari” è una mostra di Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, Egidio Marullo e raccoglie opere che spaziano dalla pittura alla poesia visiva, dalle scritture asemantiche alle varie declinazioni del “segno” sia di estrazione poetica, sia pittorica, con particolare accento sull’ibridazione, compromissione e complicazione dei linguaggi contemporanei
Comunicato stampa
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“Utsanga. Modulazioni granulari” è una mostra di Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, Egidio Marullo e raccoglie opere che spaziano dalla pittura alla poesia visiva, dalle scritture asemantiche alle varie declinazioni del “segno” sia di estrazione poetica, sia pittorica, con particolare accento sull’ibridazione, compromissione e complicazione dei linguaggi contemporanei. Matrice del lavoro dei tre autori è la ricerca di un linguaggio di derivazione mediterranea. La mostra, patrocinata dal comune di Specchia (Le), è ideata e prodotta dalla rivista di critica e linguaggi sperimentali www.utsanga.it, con la collaborazione di nuovaletteratura.wordpress.com e Associazione culturale Amo per Amo.
La mostra, che sarà inaugurata il 24 aprile a Specchia presso Palazzo Risolo alle ore 20:00 e si protrarrà fino al 14 maggio, è presentata in catalogo da Giancarlo Pavanello.
Durante l’inaugurazione spazio ad “Aspro”, miniconcerto di Ninfa Giannuzzi, Valerio Daniele e Giorgio Distante.
Altre performance avranno luogo all’interno della mostra nei giorni a seguire e saranno comunicate a breve.
***
La Municipalità di Specchia dimostra, ormai da tempo, un’attenzione particolare verso il mondo dell’Arte, non solo locale, ed i suoi protagonisti, rendendosi puntualmente fautrice di momenti di alta condivisione culturale. In questo solco, tracciato negli anni dalle politiche culturali di Specchia, si inserisce il patrocinio che la Municipalità ha concesso alla mostra “Utsanga. Modulazioni granulari” ideata e proposta dalla rivista www.utsanga.it, la quale nasce nel 2014 come trimestrale di critica e linguaggi sperimentali proponendo nel corso del tempo una serie di approfondimenti riguardanti i versanti delle ricerche contemporanee in campo artistico-letterario, indirizzate soprattutto a quelle proposte in cui crollano le barriere fra i diversi linguaggi e l’ibridazione si fa linguaggio comune.
Da questo punto di vista, e attorno agli studi confluiti sulla rivista www.utsanga.it, il dialogo espositivo, che la mostra “Utsanga. Modulazioni granulari” propone, riguarda un discorso a tre voci per tre differenti poetiche. Da una parte i percorsi artistici di Francesco Aprile ed Egidio Marullo, seppur differenti, partono da una radice comune. Luogo comune dell’approccio è l’idea di un linguaggio del Mediterraneo. I due autori infatti svolgendo insieme ricerche sull’opera del pittore Edoardo De Candia si sono imbattuti in un discorso artistico che nel corso dei secoli ha interessato, in modi e dinamiche differenti, tutta l’area del Mediterraneo. A partire da ciò hanno entrambi avviato un personale percorso artistico volto ad interpretare l’attuale scenario meridiano. Il percorso di Marullo ha portato ad una serie di opere pittoriche intitolate Canti alla macchia, opere realizzate con segni veloci e materici in cui pittura e scrittura si fondono in elementi comuni. La ricerca di Aprile ha invece condotto alla scrittura di un percorso poetico in tre movimenti, i primi due editi e rispettivamente intitolati Dietro le stagioni (iQdB Edizioni, 2015) ed Entropia del fuoco (Eureka Edizioni, 2016), seguiti da tavole che uniscono poesia verbo-visiva, concreta e scritture asemantiche e interessano l’attuale progetto espositivo tracciando una linea gestuale e verbo-visiva delle poetiche meridiane. Dall’altro lato l’opera di Caggiula in un primo momento apre al Mediterraneo con la raccolta poetica Hekate atto II (Unconventional Press, 2015) e arriva a dialogare con le proposte di Marullo e Aprile attraverso una serie di opere visive, fra scritture asemantiche e poesia verbo-visiva, che nella deformazione del simbolo, non più capace di significare attraverso immaginari comuni, rilegge il Mediterraneo contemporaneo nei suoi simboli a volte anche drammatici e di conflittualità sociale (Xylella ecc). Luogo comune, humus che sostanzia i tre percorsi e tiene le fila della mostra, è lo scenario Mediterraneo che in queste proposte appare completamente riletto all’ombra delle dinamiche contemporanee del mondo artistico.
La mostra è dunque articolata in sequenze, serie di stanze le quali ospitano differenti poetiche che operano nella traccia di un linguaggio mediterraneo. A queste sequenze si giunge partendo da una serie di stanze-fulcro dalle quali la mostra prende il nome di “Modulazioni granulari”, anticipato, nel titolo, dal nome della rivista “Utsanga”, secondo il format espositivo che la stessa ha già avuto modo di sviluppare in altre occasioni. Le sequenze di “Modulazioni granulari” presentano un nutrito numero di opere realizzate a sei mani da Aprile, Caggiula e Marullo nel gennaio 2017. Sono scansioni di movimenti, di gesti, opere performative che fanno del paesaggio parola e della parola segno ritmato, gesto, eco o sedimento di qualcosa, traccia antropica del passaggio sul mondo. Il valore della traccia è qui evidenziato dallo smagrimento nel colore, e sulla carta, dei segni. Il lavoro degli autori è presentato in un catalogo-manifesto edito per l’occasione in tiratura limitata, copie numerate e firmate, stampato nel formato 70x100 e presentato criticamente dal poeta e poeta visivo Giancarlo Pavanello.
I percorsi della mostra:
Sequenza 1: Modulazioni granulari, opere realizzate a sei mani da Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, Egidio Marullo; qui domina l’intreccio dei generi e delle forme lavorando sulla confluenza di gesti e segni dall’area pittorica (Egidio Marullo) a quella poetico-visiva e asemantica (Francesco Aprile, Cristiano Caggiula).
Sequenza 2: Egidio Marullo, Canti alla macchia, ovvero opere pittoriche che rileggono il Mediterraneo interno, il suo paesaggio nascosto e residuale, lavorando sull’intercambiabilità dei segni; il paesaggio diventa scrittura, la scrittura si fa paesaggio. I segni rapidi sfumano nel colore e si aprono in improvvisi agglomerati materici. Il risvolto delle scritture mostra il controcanto della comunicazione umana odierna: un corpo fisico creatore di gesti, segni, poliglotte incisioni di linguaggi che lotta nelle maglie del distacco dal corpo sempre più accentuate dall’invasività tecnica. Il paesaggio residuale del Mediterraneo, con le sue chiazze di colore, diventa metafora di resistenza.
Sequenza 3: Francesco Aprile, Abbecedari asemantici / Etnografia dei resti. Pagine per un abbecedario asemantico è il progetto che l’autore ha avviato dal settembre 2016 a partire dalle tesi sull’arte e i segni primitivi di B. Buchloh, qui in dialogo con la serie Etnografia dei resti/Scritture sbagliate (2014-2017). Gli abbecedari e l’etnografia oppongono universi distinti, rimanenze, lacerti, frattaglie di linguaggio fra poesia visiva, scritture asemantiche e poetiche segniche, gestuali e, ancora, di derivazione pubblicitaria e massmediale che emergono in quanto resto. I segni del Mediterraneo sono qui resi nei resti di una etnografia dell’abusivismo urbano e del degrado.
Sequenza 4: Cristiano Caggiula, Scritture asemantiche. Le scritture asemantiche di Cristiano Caggiula sono il diario di bordo di un’esistenza e accolgono percorsi plurimi, multipli. Gli studi dell’autore confluiscono nell’opera poetica di estrazione segnica, così l’ermetismo filosofico, il neoplatonismo ecc., intrecciano relazioni poetiche nella coabitazione, all’interno di segno, colore, gesto, materia, di elementi propri della mediterraneità conflittuale dei nostri giorni. La crisi del bacino del Mediterraneo è nell’opera di Caggiula una crisi di segni che si moltiplicano, si stratificano, si addensano e quasi si annullano o lanciano messaggi di protesta.
Gli autori, note biografiche:
Francesco Aprile (1985-06-03, Lecce): è giornalista, poeta, poeta verbo-visivo, laureato in Scienze Filosofiche. Nel 2010 aderisce al movimento letterario «New Page» fondato nel 2009 da Francesco Saverio Dòdaro, assumendone la direzione dal 2013 (in co-direzione) e in autonomia dal 2016. Ha fondato il gruppo di ricerca «Contrabbando Poetico» (2011), il progetto informale di ricerca su supporti e formati editoriali «Unconventional Press» (2012, con Cristiano Caggiula) e la rivista di critica e linguaggi di ricerca «www.utsanga.it» (2014, con Cristiano Caggiula). Il suo percorso si compone di algoritmi poetici/code poetry (2010), poesia visiva e scritture asemantiche, scritture sbagliate (2014-2017), asemic glitch writing, glitch text, glitch, abbecedari asemantici, asemic cinema (primo studio per un cinema asemantico, febbraio 2016), caratterizzato dal segno autorale in dialogo con i media e il contesto storico-sociale. Ha avviato, con Cristiano Caggiula, nell’ambito della rivista Utsanga.it, una mappatura storico-critica dei linguaggi contemporanei. Nell’ambito della poesia verbo-visiva, suoi lavori e pubblicazioni sono archiviati presso biblioteche, musei, centri di ricerca, italiani e stranieri, fra i quali si segnalano il «Poetry Library» (Londra), l’«Akademie der Künste» (Berlino), «Tate Library» (Londra), «Poetry Collection» (Buffalo University), «Museo della Carale Accattino» (Ivrea), «MACBA-Center of documentation» (Barcellona), «ArtPool Art Research Center» (Budapest), e collezioni private come «Imago Mundi. Visual Poetry in Europe» (Fondazione Benetton-Fondazione Sarenco). Dal 2016 è inserito in «ADA-Archive of Digital Art/Media Art Research Thesaurus» (Danube University, Krems, Austria). È presente nei volumi An anthology of asemic handwriting (a cura di Micheal Jacobson e Tim Gaze, USA, Uitgeverij Edition, 2013), A Sud del Sud dei Santi. Cento anni di poesia in Puglia (Lietocolle, 2013), e in riviste nazionali e internazionali fra le quali si segnalano S/V Revue (Lione), Rivista di Studi Italiani (Toronto), La Clessidra(Edizioni Joker, Firenze), Otoliths (Australia), Il foglio clandestino (Milano), Rem Magazine (Nuova Zelanda), Commonline Journal (The Evergreen State College in Olympia, Washington, USA), Letteratura e società (Luigi Pellegrini Editore), Coldfront (USA), Revista Laboratorio (Universidad Diego Portales, Santiago, Cile) Circulaire 132 (Toronto), Word/For Word (USA), Infinity’s Kitchen (USA), Free Verse: A Journal of Contemporary Poetry & Poetics (Department of English, North Carolina State University), The Nod Magazine (Calgary University), Rivista Risvolti (Edizioni Riccardi) e altre ancora. Ultime pubblicazioni: “.excursus” (Redfox Press, 2016), “Entropia del fuoco” (Eureka Edizioni, 2016, introduzione di Cristiano Caggiula), "Dietro le stagioni" (iQdB Ed., 2015, introduzione di Cristiano Caggiula), "Exegesis of a renunciation" (Uitgeverij, 2014, con testi di Bartolomé Ferrando e Cristiano Caggiula).
Egidio Marullo. Nasce a Galatina (LE) il 15 maggio del 1974; pittore e musicista, sin dai primi anni di attività si occupa d’interazione tra i diversi linguaggi artistici, soprattutto musica e arti visive. Con il gruppo Aria Palea realizza due album “Zoicekardìa” del 1996 e “danze d’ansie” del 1998 editi entrambi dell’etichetta discografica Lizard Records. Con lo stesso ensemble è protagonista di diversi concerti/performances e riconoscimenti di critica e pubblico, in Italia e all’estero. Tale esperienza lo vede impegnato dal 1996 al 2001. Nel 1999 realizza la prima mostra personale “Non Sapevo Cosa Pensare” negli spazi del laboratorio teatrale Prosarte nella città di Lecce. Nel 2000 si diploma con centodieci all’accademia di Belle Arti di Lecce, nella scuola di pittura con una tesi sul regista polacco krzysztof kieslowski. Nel 2004 una sua opera è inserita in una mostra iconografica su Fabrizio De Andrè curata da Mariano Brustio per la Fondazione De Andrè. Nel 2005 e nel 2008 è al fianco dei maestri concertatori Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani de “La Notte della Taranta” come assistente tecnico e alla regia audio-video. Nel 2006 produce e suona Tis klei, il primo disco solista di Ninfa Giannuzzi per l’etichetta Animamundi. Nel 2008 realizza le animazioni e la regia per lo spettacolo “Canti Cunti e Migrazioni” di Antonio Castrignanò, nato dall’idea del film, Leone d’argento alla mostra del cinema di Venezia 2007, “Nuovo Mondo” di Emanuele Crialese. Nel 2011 Illustra per la casa editrice Kurumuny la raccolta di favole di Luigi Chiriatti “Come Fece Come Non Fece”. Sempre nello stesso anno, Marullo firma la produzione artistica del CD “Funzione Preparatrice di Un Regno” di Ninfa Giannuzzi, edito da Amo Per Amo. Nel 2012 prende parte con “ritratti in libertà” al quaderno poetico “Diversalità Poetiche per Renato Leopizzi” a cura di Francesco Pasca. Nel 2014 firma la regia insieme a Lucio Toma e realizza le animazioni del video “Aremu rindineddha” sull’omonimo brano musicale di Ninfa Giannuzzi estratto dal CD Aspro (ed Kurumuny 2014). In giugno Premia con la sua opera “il compositore”, il vincitore del “Concorso Musicale Internazionale Erik Satie” edizione 2014. Nello stesso anno realizza diverse performances pittoriche, una su tutte quella realizzata il dieci settembre presso il circolo culturale reAzione di Castri di Lecce in occasione della presentazione del romanzo “L’armata dei Sonnambuli” del collettivo di scrittori Wu Ming, edito nel 2014 per Einaudi. Nel gennaio 2015 le sue opere sono pubblicate sulla rivista internazionale di critica dei linguaggi di ricerca “UTSANGA” con uno scritto critico del poeta Francesco Aprile. Sempre in collaborazione con Aprile, nello stesso anno realizza e pubblica un approfondimento critico sull’artista salentino De Candia del titolo “Il Primitivismo Aureo di Edoardo De Candia. La perfezione primitiva del gesto”. Nel 2016 realizza le illustrazioni per il manuale di Grico del “ e òrnisa ce o sciddho” a cura del Professore S.Tommasi edito da Kurumuny. Nello stesso anno realizza il video di animazione “none none nanna” estratto da dall’albuno di Valerio Daniele “sine corde” edito da Animamundi e Puglia sounds. Dal 1996 Egidio Marullo è artista di riferimento e Artwork dell’etichetta discografica Lizard Records di Treviso. Dal 2008, infine è docente in ruolo di Arte e Immagine e Storia dell’Arte e nel 2015 è formatore per il Piano Nazionale Scuola Digitale Regione Puglia nell’area artistica.
Cristiano Caggiula, classe 1990, poeta, poeta verbo-visivo, autore di opere asemantiche, aderisce nel 2011 al gruppo di ricerca artistica Contrabbando Poetico all’interno del quale contribuisce alla nascita di Unconventional Press (2012, con F. Aprile) e successivamente della rivista di critica e linguaggi sperimentali www.utsanga.it (2014, con F. Aprile). Nel 2013 ha aderito al movimento letterario New Page-Narrativa in store fondato nel 2009 da Francesco Saverio Dòdaro. È presente nei volumi Alpha Bet a Test. The eye am eye asemic anthology (Eye Am Eye Edition, 2015) e A Sud del Sud dei Santi. Cento anni di poesia in Puglia (Lietocolle, 2013). Nell’ambito della poesia verbo-visiva, scritture asemantiche, sue pubblicazioni si trovano presso l’ArtPool Art Research Center (Budapest). È presente in diverse mostre, in Italia e all’estero. Ultime pubblicazioni hekátē atto II (Unconventional Press, 2015), AA.VV. Snapshots Narrations (a cura di F. Aprile-C. Caggiula, Unconventional Press, 2014).
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Ospiti della serata inaugurale:
Àspro (“bianco” in lingua grica) è pensiero inedito e multiforme intorno alla musica tradizionale salentina. Nato nel seno del coordinamento desuonatori, uno sguardo disincantato e intimo sulla situazione attuale del Salento dà vita a un suono scarno, immaginale, sciolto il più possibile da strutture e ordini sequenziali, ricco, ricchissimo ma del vuoto e dell’accoglienza che per sua natura la tradizione incarna. Lontano dall’abusata retorica del binomio antico/moderno, Àspro preferisce la scrittura alla riproposta, l’astrattismo al descrittivismo, la percezione alla spiegazione. Il suono è volutamente in bilico fra acustico, elettrico ed elettronico, fra ruvidezze dell’antica lingua grica e continue mutazioni delle tessiture armoniche. Il trio è composto da Ninfa Giannuzzi (voce, ricerche testuali), Valerio Daniele (chitarre, live electronics, arrangiamenti), Giorgio Distante (tromba, live electronics).
La mostra, che sarà inaugurata il 24 aprile a Specchia presso Palazzo Risolo alle ore 20:00 e si protrarrà fino al 14 maggio, è presentata in catalogo da Giancarlo Pavanello.
Durante l’inaugurazione spazio ad “Aspro”, miniconcerto di Ninfa Giannuzzi, Valerio Daniele e Giorgio Distante.
Altre performance avranno luogo all’interno della mostra nei giorni a seguire e saranno comunicate a breve.
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La Municipalità di Specchia dimostra, ormai da tempo, un’attenzione particolare verso il mondo dell’Arte, non solo locale, ed i suoi protagonisti, rendendosi puntualmente fautrice di momenti di alta condivisione culturale. In questo solco, tracciato negli anni dalle politiche culturali di Specchia, si inserisce il patrocinio che la Municipalità ha concesso alla mostra “Utsanga. Modulazioni granulari” ideata e proposta dalla rivista www.utsanga.it, la quale nasce nel 2014 come trimestrale di critica e linguaggi sperimentali proponendo nel corso del tempo una serie di approfondimenti riguardanti i versanti delle ricerche contemporanee in campo artistico-letterario, indirizzate soprattutto a quelle proposte in cui crollano le barriere fra i diversi linguaggi e l’ibridazione si fa linguaggio comune.
Da questo punto di vista, e attorno agli studi confluiti sulla rivista www.utsanga.it, il dialogo espositivo, che la mostra “Utsanga. Modulazioni granulari” propone, riguarda un discorso a tre voci per tre differenti poetiche. Da una parte i percorsi artistici di Francesco Aprile ed Egidio Marullo, seppur differenti, partono da una radice comune. Luogo comune dell’approccio è l’idea di un linguaggio del Mediterraneo. I due autori infatti svolgendo insieme ricerche sull’opera del pittore Edoardo De Candia si sono imbattuti in un discorso artistico che nel corso dei secoli ha interessato, in modi e dinamiche differenti, tutta l’area del Mediterraneo. A partire da ciò hanno entrambi avviato un personale percorso artistico volto ad interpretare l’attuale scenario meridiano. Il percorso di Marullo ha portato ad una serie di opere pittoriche intitolate Canti alla macchia, opere realizzate con segni veloci e materici in cui pittura e scrittura si fondono in elementi comuni. La ricerca di Aprile ha invece condotto alla scrittura di un percorso poetico in tre movimenti, i primi due editi e rispettivamente intitolati Dietro le stagioni (iQdB Edizioni, 2015) ed Entropia del fuoco (Eureka Edizioni, 2016), seguiti da tavole che uniscono poesia verbo-visiva, concreta e scritture asemantiche e interessano l’attuale progetto espositivo tracciando una linea gestuale e verbo-visiva delle poetiche meridiane. Dall’altro lato l’opera di Caggiula in un primo momento apre al Mediterraneo con la raccolta poetica Hekate atto II (Unconventional Press, 2015) e arriva a dialogare con le proposte di Marullo e Aprile attraverso una serie di opere visive, fra scritture asemantiche e poesia verbo-visiva, che nella deformazione del simbolo, non più capace di significare attraverso immaginari comuni, rilegge il Mediterraneo contemporaneo nei suoi simboli a volte anche drammatici e di conflittualità sociale (Xylella ecc). Luogo comune, humus che sostanzia i tre percorsi e tiene le fila della mostra, è lo scenario Mediterraneo che in queste proposte appare completamente riletto all’ombra delle dinamiche contemporanee del mondo artistico.
La mostra è dunque articolata in sequenze, serie di stanze le quali ospitano differenti poetiche che operano nella traccia di un linguaggio mediterraneo. A queste sequenze si giunge partendo da una serie di stanze-fulcro dalle quali la mostra prende il nome di “Modulazioni granulari”, anticipato, nel titolo, dal nome della rivista “Utsanga”, secondo il format espositivo che la stessa ha già avuto modo di sviluppare in altre occasioni. Le sequenze di “Modulazioni granulari” presentano un nutrito numero di opere realizzate a sei mani da Aprile, Caggiula e Marullo nel gennaio 2017. Sono scansioni di movimenti, di gesti, opere performative che fanno del paesaggio parola e della parola segno ritmato, gesto, eco o sedimento di qualcosa, traccia antropica del passaggio sul mondo. Il valore della traccia è qui evidenziato dallo smagrimento nel colore, e sulla carta, dei segni. Il lavoro degli autori è presentato in un catalogo-manifesto edito per l’occasione in tiratura limitata, copie numerate e firmate, stampato nel formato 70x100 e presentato criticamente dal poeta e poeta visivo Giancarlo Pavanello.
I percorsi della mostra:
Sequenza 1: Modulazioni granulari, opere realizzate a sei mani da Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, Egidio Marullo; qui domina l’intreccio dei generi e delle forme lavorando sulla confluenza di gesti e segni dall’area pittorica (Egidio Marullo) a quella poetico-visiva e asemantica (Francesco Aprile, Cristiano Caggiula).
Sequenza 2: Egidio Marullo, Canti alla macchia, ovvero opere pittoriche che rileggono il Mediterraneo interno, il suo paesaggio nascosto e residuale, lavorando sull’intercambiabilità dei segni; il paesaggio diventa scrittura, la scrittura si fa paesaggio. I segni rapidi sfumano nel colore e si aprono in improvvisi agglomerati materici. Il risvolto delle scritture mostra il controcanto della comunicazione umana odierna: un corpo fisico creatore di gesti, segni, poliglotte incisioni di linguaggi che lotta nelle maglie del distacco dal corpo sempre più accentuate dall’invasività tecnica. Il paesaggio residuale del Mediterraneo, con le sue chiazze di colore, diventa metafora di resistenza.
Sequenza 3: Francesco Aprile, Abbecedari asemantici / Etnografia dei resti. Pagine per un abbecedario asemantico è il progetto che l’autore ha avviato dal settembre 2016 a partire dalle tesi sull’arte e i segni primitivi di B. Buchloh, qui in dialogo con la serie Etnografia dei resti/Scritture sbagliate (2014-2017). Gli abbecedari e l’etnografia oppongono universi distinti, rimanenze, lacerti, frattaglie di linguaggio fra poesia visiva, scritture asemantiche e poetiche segniche, gestuali e, ancora, di derivazione pubblicitaria e massmediale che emergono in quanto resto. I segni del Mediterraneo sono qui resi nei resti di una etnografia dell’abusivismo urbano e del degrado.
Sequenza 4: Cristiano Caggiula, Scritture asemantiche. Le scritture asemantiche di Cristiano Caggiula sono il diario di bordo di un’esistenza e accolgono percorsi plurimi, multipli. Gli studi dell’autore confluiscono nell’opera poetica di estrazione segnica, così l’ermetismo filosofico, il neoplatonismo ecc., intrecciano relazioni poetiche nella coabitazione, all’interno di segno, colore, gesto, materia, di elementi propri della mediterraneità conflittuale dei nostri giorni. La crisi del bacino del Mediterraneo è nell’opera di Caggiula una crisi di segni che si moltiplicano, si stratificano, si addensano e quasi si annullano o lanciano messaggi di protesta.
Gli autori, note biografiche:
Francesco Aprile (1985-06-03, Lecce): è giornalista, poeta, poeta verbo-visivo, laureato in Scienze Filosofiche. Nel 2010 aderisce al movimento letterario «New Page» fondato nel 2009 da Francesco Saverio Dòdaro, assumendone la direzione dal 2013 (in co-direzione) e in autonomia dal 2016. Ha fondato il gruppo di ricerca «Contrabbando Poetico» (2011), il progetto informale di ricerca su supporti e formati editoriali «Unconventional Press» (2012, con Cristiano Caggiula) e la rivista di critica e linguaggi di ricerca «www.utsanga.it» (2014, con Cristiano Caggiula). Il suo percorso si compone di algoritmi poetici/code poetry (2010), poesia visiva e scritture asemantiche, scritture sbagliate (2014-2017), asemic glitch writing, glitch text, glitch, abbecedari asemantici, asemic cinema (primo studio per un cinema asemantico, febbraio 2016), caratterizzato dal segno autorale in dialogo con i media e il contesto storico-sociale. Ha avviato, con Cristiano Caggiula, nell’ambito della rivista Utsanga.it, una mappatura storico-critica dei linguaggi contemporanei. Nell’ambito della poesia verbo-visiva, suoi lavori e pubblicazioni sono archiviati presso biblioteche, musei, centri di ricerca, italiani e stranieri, fra i quali si segnalano il «Poetry Library» (Londra), l’«Akademie der Künste» (Berlino), «Tate Library» (Londra), «Poetry Collection» (Buffalo University), «Museo della Carale Accattino» (Ivrea), «MACBA-Center of documentation» (Barcellona), «ArtPool Art Research Center» (Budapest), e collezioni private come «Imago Mundi. Visual Poetry in Europe» (Fondazione Benetton-Fondazione Sarenco). Dal 2016 è inserito in «ADA-Archive of Digital Art/Media Art Research Thesaurus» (Danube University, Krems, Austria). È presente nei volumi An anthology of asemic handwriting (a cura di Micheal Jacobson e Tim Gaze, USA, Uitgeverij Edition, 2013), A Sud del Sud dei Santi. Cento anni di poesia in Puglia (Lietocolle, 2013), e in riviste nazionali e internazionali fra le quali si segnalano S/V Revue (Lione), Rivista di Studi Italiani (Toronto), La Clessidra(Edizioni Joker, Firenze), Otoliths (Australia), Il foglio clandestino (Milano), Rem Magazine (Nuova Zelanda), Commonline Journal (The Evergreen State College in Olympia, Washington, USA), Letteratura e società (Luigi Pellegrini Editore), Coldfront (USA), Revista Laboratorio (Universidad Diego Portales, Santiago, Cile) Circulaire 132 (Toronto), Word/For Word (USA), Infinity’s Kitchen (USA), Free Verse: A Journal of Contemporary Poetry & Poetics (Department of English, North Carolina State University), The Nod Magazine (Calgary University), Rivista Risvolti (Edizioni Riccardi) e altre ancora. Ultime pubblicazioni: “.excursus” (Redfox Press, 2016), “Entropia del fuoco” (Eureka Edizioni, 2016, introduzione di Cristiano Caggiula), "Dietro le stagioni" (iQdB Ed., 2015, introduzione di Cristiano Caggiula), "Exegesis of a renunciation" (Uitgeverij, 2014, con testi di Bartolomé Ferrando e Cristiano Caggiula).
Egidio Marullo. Nasce a Galatina (LE) il 15 maggio del 1974; pittore e musicista, sin dai primi anni di attività si occupa d’interazione tra i diversi linguaggi artistici, soprattutto musica e arti visive. Con il gruppo Aria Palea realizza due album “Zoicekardìa” del 1996 e “danze d’ansie” del 1998 editi entrambi dell’etichetta discografica Lizard Records. Con lo stesso ensemble è protagonista di diversi concerti/performances e riconoscimenti di critica e pubblico, in Italia e all’estero. Tale esperienza lo vede impegnato dal 1996 al 2001. Nel 1999 realizza la prima mostra personale “Non Sapevo Cosa Pensare” negli spazi del laboratorio teatrale Prosarte nella città di Lecce. Nel 2000 si diploma con centodieci all’accademia di Belle Arti di Lecce, nella scuola di pittura con una tesi sul regista polacco krzysztof kieslowski. Nel 2004 una sua opera è inserita in una mostra iconografica su Fabrizio De Andrè curata da Mariano Brustio per la Fondazione De Andrè. Nel 2005 e nel 2008 è al fianco dei maestri concertatori Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani de “La Notte della Taranta” come assistente tecnico e alla regia audio-video. Nel 2006 produce e suona Tis klei, il primo disco solista di Ninfa Giannuzzi per l’etichetta Animamundi. Nel 2008 realizza le animazioni e la regia per lo spettacolo “Canti Cunti e Migrazioni” di Antonio Castrignanò, nato dall’idea del film, Leone d’argento alla mostra del cinema di Venezia 2007, “Nuovo Mondo” di Emanuele Crialese. Nel 2011 Illustra per la casa editrice Kurumuny la raccolta di favole di Luigi Chiriatti “Come Fece Come Non Fece”. Sempre nello stesso anno, Marullo firma la produzione artistica del CD “Funzione Preparatrice di Un Regno” di Ninfa Giannuzzi, edito da Amo Per Amo. Nel 2012 prende parte con “ritratti in libertà” al quaderno poetico “Diversalità Poetiche per Renato Leopizzi” a cura di Francesco Pasca. Nel 2014 firma la regia insieme a Lucio Toma e realizza le animazioni del video “Aremu rindineddha” sull’omonimo brano musicale di Ninfa Giannuzzi estratto dal CD Aspro (ed Kurumuny 2014). In giugno Premia con la sua opera “il compositore”, il vincitore del “Concorso Musicale Internazionale Erik Satie” edizione 2014. Nello stesso anno realizza diverse performances pittoriche, una su tutte quella realizzata il dieci settembre presso il circolo culturale reAzione di Castri di Lecce in occasione della presentazione del romanzo “L’armata dei Sonnambuli” del collettivo di scrittori Wu Ming, edito nel 2014 per Einaudi. Nel gennaio 2015 le sue opere sono pubblicate sulla rivista internazionale di critica dei linguaggi di ricerca “UTSANGA” con uno scritto critico del poeta Francesco Aprile. Sempre in collaborazione con Aprile, nello stesso anno realizza e pubblica un approfondimento critico sull’artista salentino De Candia del titolo “Il Primitivismo Aureo di Edoardo De Candia. La perfezione primitiva del gesto”. Nel 2016 realizza le illustrazioni per il manuale di Grico del “ e òrnisa ce o sciddho” a cura del Professore S.Tommasi edito da Kurumuny. Nello stesso anno realizza il video di animazione “none none nanna” estratto da dall’albuno di Valerio Daniele “sine corde” edito da Animamundi e Puglia sounds. Dal 1996 Egidio Marullo è artista di riferimento e Artwork dell’etichetta discografica Lizard Records di Treviso. Dal 2008, infine è docente in ruolo di Arte e Immagine e Storia dell’Arte e nel 2015 è formatore per il Piano Nazionale Scuola Digitale Regione Puglia nell’area artistica.
Cristiano Caggiula, classe 1990, poeta, poeta verbo-visivo, autore di opere asemantiche, aderisce nel 2011 al gruppo di ricerca artistica Contrabbando Poetico all’interno del quale contribuisce alla nascita di Unconventional Press (2012, con F. Aprile) e successivamente della rivista di critica e linguaggi sperimentali www.utsanga.it (2014, con F. Aprile). Nel 2013 ha aderito al movimento letterario New Page-Narrativa in store fondato nel 2009 da Francesco Saverio Dòdaro. È presente nei volumi Alpha Bet a Test. The eye am eye asemic anthology (Eye Am Eye Edition, 2015) e A Sud del Sud dei Santi. Cento anni di poesia in Puglia (Lietocolle, 2013). Nell’ambito della poesia verbo-visiva, scritture asemantiche, sue pubblicazioni si trovano presso l’ArtPool Art Research Center (Budapest). È presente in diverse mostre, in Italia e all’estero. Ultime pubblicazioni hekátē atto II (Unconventional Press, 2015), AA.VV. Snapshots Narrations (a cura di F. Aprile-C. Caggiula, Unconventional Press, 2014).
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Ospiti della serata inaugurale:
Àspro (“bianco” in lingua grica) è pensiero inedito e multiforme intorno alla musica tradizionale salentina. Nato nel seno del coordinamento desuonatori, uno sguardo disincantato e intimo sulla situazione attuale del Salento dà vita a un suono scarno, immaginale, sciolto il più possibile da strutture e ordini sequenziali, ricco, ricchissimo ma del vuoto e dell’accoglienza che per sua natura la tradizione incarna. Lontano dall’abusata retorica del binomio antico/moderno, Àspro preferisce la scrittura alla riproposta, l’astrattismo al descrittivismo, la percezione alla spiegazione. Il suono è volutamente in bilico fra acustico, elettrico ed elettronico, fra ruvidezze dell’antica lingua grica e continue mutazioni delle tessiture armoniche. Il trio è composto da Ninfa Giannuzzi (voce, ricerche testuali), Valerio Daniele (chitarre, live electronics, arrangiamenti), Giorgio Distante (tromba, live electronics).
24
aprile 2017
Utsanga. Modulazioni granulari
Dal 24 aprile 2017 al 14 maggio 2047
arte contemporanea
Location
CASTELLO RISOLO
Specchia, Piazza Del Popolo, (Lecce)
Specchia, Piazza Del Popolo, (Lecce)
Orario di apertura
venerdì, sabato, domenica; ore 17:00-21:00 Aperture straordinarie nei giorni: 25 aprile; 1 maggio; 13-14 maggio; ore: 11:00-13:00 / 17:00-21:00
Vernissage
24 Aprile 2017, h 20