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Vaccari di Franco Vaccari. Antologia fotografica 1955-2007
In mostra per la prima volta anche le opere inedite di Franco Vaccari fino al 2007. 210 immagini e 9 video raccontano l’intero percorso artistico dell’artista, attraverso il suo stesso sguardo
Comunicato stampa
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Il percorso artistico completo di Franco Vaccari attraverso più di duecento fotografie e nove video.
Per la prima volta in mostra i lavori storici accostati a quelli più recenti, con opere anche inedite realizzate tra il 1955 e il 2007.
Dal 9 febbraio al 30 marzo 2008 il Museo Cantonale d'Arte di Lugano presenta la mostra Vaccari di Franco Vaccari. Antologia fotografica 1955-2007, la prima esposizione antologica internazionale dedicata all’artista modenese, protagonista dell’arte concettuale italiana.
A cura di Marco Franciolli e Maria Perosino, la mostra ripercorre l’intera carriera artistica di Franco Vaccari (Modena, 1936), attraverso una serie di immagini inedite e mostrando per la prima volta al pubblico tutto il suo lavoro, fino alle opere più recenti.
É lo sguardo dell’artista su se stesso: 210 immagini in bianco e nero e a colori, insieme a 9 video, presentano con una completezza senza precedenti l’intero itinerario artistico di Vaccari. Il percorso inizia con Radici, una serie di fotografie in bianco e nero di ispirazione neorealista, e si sviluppa con la serie di opere concettuali intitolate Esposizioni in tempo reale, dove l’elemento performativo che caratterizza il rapporto tra arte e fotografia diventa sempre più fluido, per arrivare infine ai lavori più recenti mai esposti in altre sedi né in Italia né all’estero.
É lo stesso Franco Vaccari ad aver creato questo percorso che attraversa tutto il suo lavoro. Dal 1995 a oggi ha infatti realizzato una sorta di viaggio fotografico dentro la sua storia d’artista componendo una speciale Collezione antologica costituita da duecento immagini che proprio in occasione della mostra al Museo Cantonale d’Arte ha voluto ulteriormente arricchire e integrare con lavori recenti realizzati fino al 2007. Collezione antologica diventa quindi un’eccezionale e inedita opera nell’opera dove l’artista si traveste da collezionista di se stesso e riassembla alcuni suoi lavori precedenti in una sorta di work in progress virtualmente infinito.
Radici ed Esposizioni in Tempo Reale
La mostra restituisce i due poli principali entro cui spazia la più nota ricerca di Vaccari: da una parte nel progetto Radici viene studiata la tematica del territorio, le persone, le radici appunto di un’Italia che si ostina a restare se stessa, un’Italia antica che sopravvive nei paesi della pianura padana: ragazzi sul bordo del fiume, fiere di paese, personaggi stralunati; sono foto cariche di assonanze letterarie e visive. Dall’altra parte in Esposizioni in tempo reale è l’approccio concettuale, l’assunzione dell’opera come strumento critico, a tratti rivoluzionario, a fare da protagonista, per ribaltare i paradigmi stessi su cui si fonda il sapere contemporaneo. Un approccio che prende avvio con l’istallazione, realizzata alla Biennale di Venezia del 1972, Lascia su queste pareti una traccia del tuo passaggio, dove i visitatori erano invitati a entrare in una cabina fotografica e a lasciare il loro ritratto sulle pareti della sala.
Collezione Antologica e i lavori più recenti scelti dallo stesso Vaccari
Vaccari guarda Vaccari. L’artista di oggi dialoga con quello di ieri. Lo racconta e lo interpreta. Lo trasforma in opera d’arte. Con la precisione di un scienziato (Vaccari è laureato in fisica).
La sezione più ampia della mostra è infatti intitolata Collezione antologica. Essa raccoglie 194 fotografie (ognuna in tiratura limitata di tre copie) selezionate dallo stesso Vaccari tra quelle del periodo compreso fra il 1955 e il 2007. Molte di queste immagini sono inedite e una serie è stata realizzata espressamente in occasione di questa mostra.
Quello che si legge in questa sezione non è solo la storia di un artista, ma un capitolo importante di storia della cultura, in cui i confini tra arti visive, letteratura, fotografia e cinema si confondono. Fellini e Zavattini, Diane Arbus e Lou Reed, Hermann Nitsch e Joseph Beuys (questi ultimi protagonisti di una serie di eccezionali fotografie) insieme a tanti altri riecheggiano nelle immagini esposte. Fino al ritorno, nelle ultime fotografie realizzate per questa mostra, alla sua terra, a una Via Emilia ormai trasformata in una sorta di grande agglomerato urbano, trasfigurata dalle luci, quasi una Los Angeles nostrana.
Questa mostra prende spunto da un progetto editoriale del 1995, ideato da Andrea Tomasetig, intitolato Fotografia del Novecento e qui presentato per la prima volta, per il quale alcuni artisti furono invitati a costruire dei portfolii in una tiratura limitata. Vaccari realizzò i due libri-oggetto Radici e Esposizioni in tempo reale, entrambi composti da 12 fotografie e caratterizzati da una raffinata veste editoriale (il logo della collana venne ideato da Bruno Munari) e da una eccezionale attenzione alla qualità della stampa fotografica. Sulla scia di quest’esperienza avvia il progetto Collezione antologica che ha completato e concluso in occasione di questa mostra.
La stampa delle fotografie esposte, che presenta un’eccezionale qualità realizzativa, è stata personalmente curata da Vaccari con l’utilizzo di tecniche raffinate e materiali particolari. Le fotografie in bianco e nero sono state stampate dall’artista su carta maritata sensibilizzata ai sali d’argento e virate al selenio.
Catalogo
La mostra, a cura di Marco Franciolli, Direttore del Museo Cantonale d’Arte e di Mara Perosino, storica dell’arte contemporanea, è accompagnata da un catalogo con contributi di Marco Franciolli, Maria Perosino, Italo Zannier e Andrea Tomasetig, che approfondiscono i diversi aspetti della mostra. Testi in italiano e in inglese.
Per la prima volta in mostra i lavori storici accostati a quelli più recenti, con opere anche inedite realizzate tra il 1955 e il 2007.
Dal 9 febbraio al 30 marzo 2008 il Museo Cantonale d'Arte di Lugano presenta la mostra Vaccari di Franco Vaccari. Antologia fotografica 1955-2007, la prima esposizione antologica internazionale dedicata all’artista modenese, protagonista dell’arte concettuale italiana.
A cura di Marco Franciolli e Maria Perosino, la mostra ripercorre l’intera carriera artistica di Franco Vaccari (Modena, 1936), attraverso una serie di immagini inedite e mostrando per la prima volta al pubblico tutto il suo lavoro, fino alle opere più recenti.
É lo sguardo dell’artista su se stesso: 210 immagini in bianco e nero e a colori, insieme a 9 video, presentano con una completezza senza precedenti l’intero itinerario artistico di Vaccari. Il percorso inizia con Radici, una serie di fotografie in bianco e nero di ispirazione neorealista, e si sviluppa con la serie di opere concettuali intitolate Esposizioni in tempo reale, dove l’elemento performativo che caratterizza il rapporto tra arte e fotografia diventa sempre più fluido, per arrivare infine ai lavori più recenti mai esposti in altre sedi né in Italia né all’estero.
É lo stesso Franco Vaccari ad aver creato questo percorso che attraversa tutto il suo lavoro. Dal 1995 a oggi ha infatti realizzato una sorta di viaggio fotografico dentro la sua storia d’artista componendo una speciale Collezione antologica costituita da duecento immagini che proprio in occasione della mostra al Museo Cantonale d’Arte ha voluto ulteriormente arricchire e integrare con lavori recenti realizzati fino al 2007. Collezione antologica diventa quindi un’eccezionale e inedita opera nell’opera dove l’artista si traveste da collezionista di se stesso e riassembla alcuni suoi lavori precedenti in una sorta di work in progress virtualmente infinito.
Radici ed Esposizioni in Tempo Reale
La mostra restituisce i due poli principali entro cui spazia la più nota ricerca di Vaccari: da una parte nel progetto Radici viene studiata la tematica del territorio, le persone, le radici appunto di un’Italia che si ostina a restare se stessa, un’Italia antica che sopravvive nei paesi della pianura padana: ragazzi sul bordo del fiume, fiere di paese, personaggi stralunati; sono foto cariche di assonanze letterarie e visive. Dall’altra parte in Esposizioni in tempo reale è l’approccio concettuale, l’assunzione dell’opera come strumento critico, a tratti rivoluzionario, a fare da protagonista, per ribaltare i paradigmi stessi su cui si fonda il sapere contemporaneo. Un approccio che prende avvio con l’istallazione, realizzata alla Biennale di Venezia del 1972, Lascia su queste pareti una traccia del tuo passaggio, dove i visitatori erano invitati a entrare in una cabina fotografica e a lasciare il loro ritratto sulle pareti della sala.
Collezione Antologica e i lavori più recenti scelti dallo stesso Vaccari
Vaccari guarda Vaccari. L’artista di oggi dialoga con quello di ieri. Lo racconta e lo interpreta. Lo trasforma in opera d’arte. Con la precisione di un scienziato (Vaccari è laureato in fisica).
La sezione più ampia della mostra è infatti intitolata Collezione antologica. Essa raccoglie 194 fotografie (ognuna in tiratura limitata di tre copie) selezionate dallo stesso Vaccari tra quelle del periodo compreso fra il 1955 e il 2007. Molte di queste immagini sono inedite e una serie è stata realizzata espressamente in occasione di questa mostra.
Quello che si legge in questa sezione non è solo la storia di un artista, ma un capitolo importante di storia della cultura, in cui i confini tra arti visive, letteratura, fotografia e cinema si confondono. Fellini e Zavattini, Diane Arbus e Lou Reed, Hermann Nitsch e Joseph Beuys (questi ultimi protagonisti di una serie di eccezionali fotografie) insieme a tanti altri riecheggiano nelle immagini esposte. Fino al ritorno, nelle ultime fotografie realizzate per questa mostra, alla sua terra, a una Via Emilia ormai trasformata in una sorta di grande agglomerato urbano, trasfigurata dalle luci, quasi una Los Angeles nostrana.
Questa mostra prende spunto da un progetto editoriale del 1995, ideato da Andrea Tomasetig, intitolato Fotografia del Novecento e qui presentato per la prima volta, per il quale alcuni artisti furono invitati a costruire dei portfolii in una tiratura limitata. Vaccari realizzò i due libri-oggetto Radici e Esposizioni in tempo reale, entrambi composti da 12 fotografie e caratterizzati da una raffinata veste editoriale (il logo della collana venne ideato da Bruno Munari) e da una eccezionale attenzione alla qualità della stampa fotografica. Sulla scia di quest’esperienza avvia il progetto Collezione antologica che ha completato e concluso in occasione di questa mostra.
La stampa delle fotografie esposte, che presenta un’eccezionale qualità realizzativa, è stata personalmente curata da Vaccari con l’utilizzo di tecniche raffinate e materiali particolari. Le fotografie in bianco e nero sono state stampate dall’artista su carta maritata sensibilizzata ai sali d’argento e virate al selenio.
Catalogo
La mostra, a cura di Marco Franciolli, Direttore del Museo Cantonale d’Arte e di Mara Perosino, storica dell’arte contemporanea, è accompagnata da un catalogo con contributi di Marco Franciolli, Maria Perosino, Italo Zannier e Andrea Tomasetig, che approfondiscono i diversi aspetti della mostra. Testi in italiano e in inglese.
08
febbraio 2008
Vaccari di Franco Vaccari. Antologia fotografica 1955-2007
Dall'otto febbraio al 30 marzo 2008
fotografia
Location
MUSEO CANTONALE D’ARTE
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Biglietti
Fr. 10.-, € 7.-; AVS, studenti, gruppi Fr. 7.-, € 5.-
Orario di apertura
martedì 14-17, da mercoledì a sabato 10-17, domenica 10-17, lunedì chiuso
Vernissage
8 Febbraio 2008, ore 18.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO BATTAGE
Autore
Curatore