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Valdi Spagnulo – Tropici della scultura
La mostra presenterà una selezione di opere di Valdi Spagnulo, artista che ha operato con costanza nel segno di un ripensamento pratico di cosa si possa intendere per scultura e al contempo per immagine.
Comunicato stampa
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Valdi Spagnulo. Tropici della scultura
testo di Giacomo Biagi
Studio 28nero, via Ghibellina 28r, 50122 Firenze
22 marzo – 22 aprile 2024
Opening venerdì 22 marzo, ore 18:30.
Venerdì 22 marzo, presso Studio 28nero, inaugura la prima mostra monografica dedicata a Valdi Spagnulo in Firenze. Valdi Spagnulo. Tropici della scultura, accompagnata da un catalogo con testo di Giacomo Biagi, presenterà gli assemblaggi, i grandi telai distorti e le composizioni di linea in ferro e acciaio inox, di un artista dal consolidato background e che ha operato con costanza nel segno di un ripensamento pratico di cosa si possa intendere per scultura e al contempo per immagine. Per una prima volta in una sede fiorentina, la mostra proporrà un confronto tra opere distintive dei primi anni 2000 e del decennio successivo, con la produzione recente, per cogliere i caratteri di continuità e discontinuità di una produzione, proposta qui entro una lettura ulteriore di quel modo, peculiare di Spagnulo, di applicarsi alla pratica scultorea.
Esemplari come Sfiorar la luna, 2005, o realizzazioni come La domus di Zeus, 2015 perimetrano con le loro strutture a terra o a parete una poetica la quale si qualifica per una distintiva compenetrazione tra la bidimensionalità del disegno e del piano pittorico, con la tridimensionalità e il volume dei codici viceversa tipici di scultura e architettura. Opere recenti come Domus in aqua, 2023, testimoniano della continuità della produzione dell’artista in linea alle precedenti stagioni, ma nella reinvenzione dei disegni d’insieme, dei meccanismi plastici e delle linee forza che scandiscono l’immagine.
La mostra sarà occasione per apprezzare anche il passaggio di Spagnulo alla sperimentazione di nuovi materiali e ulteriori formati: la stagione dei plexiglass, colorati e trattati, delle prove dei primi 2000 sarà confrontata a opere in cui sui telai distorti e le strutture metalliche, Spagnulo inserisce adesso frammenti di pasta vitrea e vetro soffiato, la cui natura materica carica di nuova sensibilità ciascuna realizzazione. Suggestioni alle volte paesaggistiche alle volte zoomorfe, si combinano con una sintassi di contrasti materici cadenzata da retaggi volta volta rinegoziati: costruttivisti, surreali o dal primitivismo archetipo, e nondimeno inscrivibili entro i codici qui derogabili della scultura analitica, ovvero arricchiti di una lavorazione e di una sensibilità ereditata dalla stagione dell’informe. Esordiente pittore negli anni Ottanta, intercettato e valorizzato da critici e storici dell’arte come Franco Solmi e Elena Pontiggia, Rossana Bossaglia e Luciano Caramel, è il il 2017 quando Matteo Galbiati e Kevin Mc Manus affermano come la scultura di Valdi si imponga quale “grafismo concreto nello spazio, dove segno, materia, architettura, pittura, scultura e disegno paiono fondersi nel gradiente primigenio che le accomuna”, per Luca Pietro Nicoletti infine un dinamismo mistilineo, in cui all’assemblaggio si accompagna un’esigenza narrante restituita entro un “improvviso appunto visivo”. In questa occasione l’immagine-quadro pur sempre presente nell’opera di Spagnulo è presentata in tal senso come un “tropico”, secondo una doppia accezione: da una parte quale tropico in grado di porre a critica e sintesi le consuete distinzioni mediali tra scultura, pittura e disegno; dall’altra come un segno “tropico” in cui all’insieme strutturale e portante, corrisponde pur sempre la possibilità di un’interpretazione non auto-referenziale, bensì immaginifica e intuitiva.
Valdi Spagnulo nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1961. Nel 1973 con la famiglia si trasferisce a Milano, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera e iniziando studi artistici dapprima al Liceo Artistico di Brera, poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1984. L’inizio degli anni Ottanta segna il suo esordio come pittore e l’avvio di una fitta attività espositiva: si segnalano le lunghe collaborazioni prima con la Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, poi con Spaziotemporaneo di Patrizia Serra. Nel 2001 riceve il primo Premio per la Pittura dell’Accademia di San Luca a Roma, mentre sempre agli anni 2000 risalgono numerose mostre personali e collettive. Al 2023 datano invece la partecipazione dell’artista al Premio d’arte città di Treviglio, a cura di Sara Fontana, e Valdi Spagnulo – Fermar l’aria, curata da Luca Pietro Nicoletti presso Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto. Attualmente docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, vive e lavora principalmente a Milano.
La mostra sarà visitabile dal 22 marzo al 22 aprile 2024 presso Studio 28nero, via Ghibellina, 28r Firenze ,dal lunedì al venerdì, 15.00-18.00, e il sabato 10.00-18.00.
Per info su orari e accessibilità: +39 3493805121; + 39 3356400054; at@28nero.it
testo di Giacomo Biagi
Studio 28nero, via Ghibellina 28r, 50122 Firenze
22 marzo – 22 aprile 2024
Opening venerdì 22 marzo, ore 18:30.
Venerdì 22 marzo, presso Studio 28nero, inaugura la prima mostra monografica dedicata a Valdi Spagnulo in Firenze. Valdi Spagnulo. Tropici della scultura, accompagnata da un catalogo con testo di Giacomo Biagi, presenterà gli assemblaggi, i grandi telai distorti e le composizioni di linea in ferro e acciaio inox, di un artista dal consolidato background e che ha operato con costanza nel segno di un ripensamento pratico di cosa si possa intendere per scultura e al contempo per immagine. Per una prima volta in una sede fiorentina, la mostra proporrà un confronto tra opere distintive dei primi anni 2000 e del decennio successivo, con la produzione recente, per cogliere i caratteri di continuità e discontinuità di una produzione, proposta qui entro una lettura ulteriore di quel modo, peculiare di Spagnulo, di applicarsi alla pratica scultorea.
Esemplari come Sfiorar la luna, 2005, o realizzazioni come La domus di Zeus, 2015 perimetrano con le loro strutture a terra o a parete una poetica la quale si qualifica per una distintiva compenetrazione tra la bidimensionalità del disegno e del piano pittorico, con la tridimensionalità e il volume dei codici viceversa tipici di scultura e architettura. Opere recenti come Domus in aqua, 2023, testimoniano della continuità della produzione dell’artista in linea alle precedenti stagioni, ma nella reinvenzione dei disegni d’insieme, dei meccanismi plastici e delle linee forza che scandiscono l’immagine.
La mostra sarà occasione per apprezzare anche il passaggio di Spagnulo alla sperimentazione di nuovi materiali e ulteriori formati: la stagione dei plexiglass, colorati e trattati, delle prove dei primi 2000 sarà confrontata a opere in cui sui telai distorti e le strutture metalliche, Spagnulo inserisce adesso frammenti di pasta vitrea e vetro soffiato, la cui natura materica carica di nuova sensibilità ciascuna realizzazione. Suggestioni alle volte paesaggistiche alle volte zoomorfe, si combinano con una sintassi di contrasti materici cadenzata da retaggi volta volta rinegoziati: costruttivisti, surreali o dal primitivismo archetipo, e nondimeno inscrivibili entro i codici qui derogabili della scultura analitica, ovvero arricchiti di una lavorazione e di una sensibilità ereditata dalla stagione dell’informe. Esordiente pittore negli anni Ottanta, intercettato e valorizzato da critici e storici dell’arte come Franco Solmi e Elena Pontiggia, Rossana Bossaglia e Luciano Caramel, è il il 2017 quando Matteo Galbiati e Kevin Mc Manus affermano come la scultura di Valdi si imponga quale “grafismo concreto nello spazio, dove segno, materia, architettura, pittura, scultura e disegno paiono fondersi nel gradiente primigenio che le accomuna”, per Luca Pietro Nicoletti infine un dinamismo mistilineo, in cui all’assemblaggio si accompagna un’esigenza narrante restituita entro un “improvviso appunto visivo”. In questa occasione l’immagine-quadro pur sempre presente nell’opera di Spagnulo è presentata in tal senso come un “tropico”, secondo una doppia accezione: da una parte quale tropico in grado di porre a critica e sintesi le consuete distinzioni mediali tra scultura, pittura e disegno; dall’altra come un segno “tropico” in cui all’insieme strutturale e portante, corrisponde pur sempre la possibilità di un’interpretazione non auto-referenziale, bensì immaginifica e intuitiva.
Valdi Spagnulo nasce a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1961. Nel 1973 con la famiglia si trasferisce a Milano, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera e iniziando studi artistici dapprima al Liceo Artistico di Brera, poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1984. L’inizio degli anni Ottanta segna il suo esordio come pittore e l’avvio di una fitta attività espositiva: si segnalano le lunghe collaborazioni prima con la Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, poi con Spaziotemporaneo di Patrizia Serra. Nel 2001 riceve il primo Premio per la Pittura dell’Accademia di San Luca a Roma, mentre sempre agli anni 2000 risalgono numerose mostre personali e collettive. Al 2023 datano invece la partecipazione dell’artista al Premio d’arte città di Treviglio, a cura di Sara Fontana, e Valdi Spagnulo – Fermar l’aria, curata da Luca Pietro Nicoletti presso Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto. Attualmente docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, vive e lavora principalmente a Milano.
La mostra sarà visitabile dal 22 marzo al 22 aprile 2024 presso Studio 28nero, via Ghibellina, 28r Firenze ,dal lunedì al venerdì, 15.00-18.00, e il sabato 10.00-18.00.
Per info su orari e accessibilità: +39 3493805121; + 39 3356400054; at@28nero.it
22
marzo 2024
Valdi Spagnulo – Tropici della scultura
Dal 22 marzo al 22 aprile 2024
arte contemporanea
personale
personale
Location
28nero
Firenze, Via Ghibellina, 28, (FI)
Firenze, Via Ghibellina, 28, (FI)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15-18
sabato 10-18
Vernissage
22 Marzo 2024, 18.30
Autore
Curatore
Autore testo critico