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Valentina Artone – Tales to Tell
Prima mostra in galleria dell’artista Valentina Artone (Giulianova, 1999), vive e lavora a Bruxelles. Durante l’inaugurazione sarà presentato il numero 11 della Rivista Acappella, in collaborazione con Ernesto Tedeschi, design di Valentina Artone, cover design di Giovanni Aiello.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La ricerca pittorica di Valentina Artone (Giulianova, 1999), si sviluppa in accordo al processo di messa
a cornice. In quanto elemento non separabile e completamente dipendente dalla base, la cornice genera
un’unificazione indissolubile fra rappresentazione pittorica e supporto.
La struttura dei bordi proviene da casseforme in legno utilizzate per la realizzazione di basso-rilievi. Le
raffigurazioni schiuse entro i margini dei supporti evocano un desiderio di plasticità che si esaurisce
completamente durante il processo pittorico. I soggetti vivono nelle rappresentazioni come reminiscenze
di motivi iconografici appartenenti ad un’antichità indefinita e surreale. Le creature ibride raffigurate
strutturano l’immaginario sul tema della falsificazione: la preziosità del lavoro pittorico e dei supporti
emula un’archeologia tanto fittizia quanto verosimilmente remota.
Per le opere scelte per Tales to Tell, l’artista ha tratto vivamente ispirazione dalle letture de ‘’Le
Metamorfosi’’ (note anche con il titolo ‘’L’asino d’oro’’) di Apuleio scritte nel II secolo d.C.
Le vicende si ambientano in Tessaglia, terra di streghe e incantesimi. Lucio, narratore e protagonista,
prova un insaziabile desiderio di praticare la magia: dopo essersi spalmato un unguento magico, si
ritrova trasformato in asino e, pur serbando sentimenti umani, vivrà un’intensa esperienza di vita tra
rapimenti, fughe e passioni portandolo finalmente a ritrovare la forma umana e una nuova
consapevolezza di sé.
Per l’artista questa lettura, processo di interpretazione immaginativa, si sviluppa in disegni e appunti di
carattere descrittivo di formule magiche e di singolari trasformazioni di corpi.
Parallelamente alla fase interpretativa, l’artista si è confrontata con le traduzioni delle parole-chiavi in
immagini costruite mediante ‘’imput testuali’’ (prompt) per mezzo di Intelligenza Artificiale Dall-E 3
deputata alla creazione di immagini. Il soggetto rievocato in pittura è quindi frutto della coincidenza
dell’immagine scaturita e di quella generativa. Paradossalmente la casualità è determinante: la
traduzione dell’imput in raffigurazione verte sulla sua stessa imprevedibilità; la rappresentazione
generata artificialmente è spesso costituita da un’intricata somma di elementi non corrispondenti al reale
che presentano distorsioni ed alterazioni di tipo non-logico e grottesco, a volte ironico.
Il lavoro di Valentina Artone si basa dunque sulla selezione di forme da ricondurre alla pittura.
a cornice. In quanto elemento non separabile e completamente dipendente dalla base, la cornice genera
un’unificazione indissolubile fra rappresentazione pittorica e supporto.
La struttura dei bordi proviene da casseforme in legno utilizzate per la realizzazione di basso-rilievi. Le
raffigurazioni schiuse entro i margini dei supporti evocano un desiderio di plasticità che si esaurisce
completamente durante il processo pittorico. I soggetti vivono nelle rappresentazioni come reminiscenze
di motivi iconografici appartenenti ad un’antichità indefinita e surreale. Le creature ibride raffigurate
strutturano l’immaginario sul tema della falsificazione: la preziosità del lavoro pittorico e dei supporti
emula un’archeologia tanto fittizia quanto verosimilmente remota.
Per le opere scelte per Tales to Tell, l’artista ha tratto vivamente ispirazione dalle letture de ‘’Le
Metamorfosi’’ (note anche con il titolo ‘’L’asino d’oro’’) di Apuleio scritte nel II secolo d.C.
Le vicende si ambientano in Tessaglia, terra di streghe e incantesimi. Lucio, narratore e protagonista,
prova un insaziabile desiderio di praticare la magia: dopo essersi spalmato un unguento magico, si
ritrova trasformato in asino e, pur serbando sentimenti umani, vivrà un’intensa esperienza di vita tra
rapimenti, fughe e passioni portandolo finalmente a ritrovare la forma umana e una nuova
consapevolezza di sé.
Per l’artista questa lettura, processo di interpretazione immaginativa, si sviluppa in disegni e appunti di
carattere descrittivo di formule magiche e di singolari trasformazioni di corpi.
Parallelamente alla fase interpretativa, l’artista si è confrontata con le traduzioni delle parole-chiavi in
immagini costruite mediante ‘’imput testuali’’ (prompt) per mezzo di Intelligenza Artificiale Dall-E 3
deputata alla creazione di immagini. Il soggetto rievocato in pittura è quindi frutto della coincidenza
dell’immagine scaturita e di quella generativa. Paradossalmente la casualità è determinante: la
traduzione dell’imput in raffigurazione verte sulla sua stessa imprevedibilità; la rappresentazione
generata artificialmente è spesso costituita da un’intricata somma di elementi non corrispondenti al reale
che presentano distorsioni ed alterazioni di tipo non-logico e grottesco, a volte ironico.
Il lavoro di Valentina Artone si basa dunque sulla selezione di forme da ricondurre alla pittura.
03
maggio 2024
Valentina Artone – Tales to Tell
Dal 03 maggio al 10 giugno 2024
arte contemporanea
Location
ACAPPELLA
Napoli, Via Cappella Vecchia, 8, (Napoli)
Napoli, Via Cappella Vecchia, 8, (Napoli)
Orario di apertura
da martedì al venerdi dalle 16:30 alle 19:30
Vernissage
3 Maggio 2024, dalle 19:00 alle 21:00
Sito web
Editore
Acappella
Ufficio stampa
Acappella
Autore
Progetto grafico