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Valentina Carrera – Bereshit
Riflessioni sulla tragedia della Shoà, con una particolare attenzione per la vicenda di Anna Frank.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Apre sabato 25 gennaio alle ore 15.00, presso l'Auditorium di via Calori 9, Locate Triulzi, l'esposizione di Valentina Carrera "BERESHIT”, a cura di Alessandro Baito.
In parallelo viene presentata l'installazione:
LA TERRA GEME
(a cura dell'ANPI Locate Triulzi)
L'esposizione durerà dal 26 gennaio al 1 febbraio 2014.
INAUGURAZIONE DOMENICA 26 GENNAIO ORE 20.45
PROGRAMMA:
Domenica 26 gennaio, ore 21.00
“Memoria per il futuro” , Ballata per cori, musici ed attori
con Adele Pellegatta e Silvano Piccardi, “Philomela”, “Suoni e l*ANPI coro antifascista” e “La Moresca Antica”
Sabato 1 febbraio, ore 21.00
Recital-concerto “Ogni uomo ha un nome”
attore: Alessandro Baito, bayan (fisarmonica russa): Vladimir Denissenkov
IL DIARIO DI ANNA
La potenza del simbolo, del sun-ballo, del mettere insieme che Valentina Carrera ci propone ci è sembrata il modo più interessante per celebrare questa ricorrenza senza scadere nella retorica vuota e vieta o senza ricorrere ad argomenti troppo pesanti. Perché è proprio nella natura del simbolo il portare con sé una grande densità di senso restando leggero, senza risultare didascalico, ma restando piuttosto allusivo, rimandando ad altro, scatenando il pensiero nella ricorsa ai significati. Dobbiamo solo permettere che il simbolo si intrami con il contesto che noi sapremo offrirgli, dobbiamo solo prestargli orecchio, e mente, affinché ci conduca lontano.
Così Valentina Carrera ci propone di rileggere il simbolo dell'ingiuria, della diversità, le 129 stelle "Jude", donandogli nuova vita, accostandole in un nuovo firmamento, invitandoci ad immaginare la storia che ognuna di queste stelle contiene ed emana, trasformandole così da marchio della vergogna a simbolo che racconta una storia terribile. Allo stesso modo il diario di Anna, che ci viene mostrato aperto, con le sue pagine cariche di segni ci ricorda col suo doppio simbolismo (la parola scritta è infatti un doppio simbolo perché è simbolo di un'idea a sua volta simbolo della cosa) che in tutti noi c'è un po' di Anna Frank, la ragazzina che si ritrova a vivere qualcosa che non riesce neppure a comprendere, e che cerca di conciliare una situazione enormemente anormale con la normalità dei suoi sentimenti e delle sue emozioni. E dunque è importante ribadire che ognuno di noi è Anna Frank, che l'orrore è capace di non risparmiare niente e nessuno, di non accorgersi della normalità dei sentimenti di ciascuno di noi - se in noi identifica il diverso, l'altro, il nemico da annientare senza pensare.
Nel giorno della memoria, Valentina Carrera ci aiuta non solo a non dimenticare, il che sarebbe troppo difficile, per chi di quell'epoca ha solo sentito raccontare, ma a riflettere, e mai come in questo caso all'opera d'arte è necessrio riconoscere una funzione altamente simbolica, che dicendo ci obbliga ad approfondire, a non fermarci all'apparenza, a frugare tutti i significati delle cose.
Aldo Torrebruno
PROGETTO BERESHIT IN ITALIA
Nella primavera del 2009, quando il Progetto Bereshit era ancora in via di definizione, si sono svolte due anteprime presso la Galleria “Il Rivellino” di Ferrara e la “Galleria Ariele” di Torino.
A Ferrara si è presentata una serie di opere e di poesie sul Libro della Genesi e sull’alfabeto ebraico, mentre a Torino si è prediletto un discorso imperniato sui temi e le figure del giardino dell’Eden.
Nel maggio 2010 il Progetto è arrivato alla sua forma definitiva, comprendendo nuove sezioni: la Qabbala, la Shoà, tra Sacro e Profano.
In concomitanza con la mostra al Chiostrino di Santa Eufemia di Como si è potuto così presentare il catalogo “Bereshit”, con testi di Paolo Levi.
A Como, come poi a Milano, dove la mostra si sarebbe trasferita presso le sale della Galleria Zamenhof, il progetto ha cominciato ad attrarre l’attenzione anche per le iniziative collaterali che hanno fatto avvicinare i visitatori a diversi aspetti della cultura e della società ebraica.
A Como si è svolto un incontro sulla poesia d’amore israeliana, uno sulla Shoà e uno sulla letteratura che ha trattato la figura del Golem.
A Milano si è presentato un libro sui kamikaze palestinesi ed uno su una civiltà ebraica nella Russia del Medioevo.
All'inizio del 2011 il Prof. Levi ha voluto fortemente queste opere della Carrera per la mostra da lui curata a Tarquinia dal titolo “Genesis – Un percorso spirituale”.
Nel 2012, in concomitanza con il Giorno della Memoria e quindi con una centralità del tema della Shoà, la mostra è stata presentata presso la Galleria Civica di Monza.
Nel 2013 invece l'intero progetto è tornato a Ferrara, questa volta a Palazzo della Racchetta, come evento collaterale alla Settimana del Libro Ebraico.
In parallelo viene presentata l'installazione:
LA TERRA GEME
(a cura dell'ANPI Locate Triulzi)
L'esposizione durerà dal 26 gennaio al 1 febbraio 2014.
INAUGURAZIONE DOMENICA 26 GENNAIO ORE 20.45
PROGRAMMA:
Domenica 26 gennaio, ore 21.00
“Memoria per il futuro” , Ballata per cori, musici ed attori
con Adele Pellegatta e Silvano Piccardi, “Philomela”, “Suoni e l*ANPI coro antifascista” e “La Moresca Antica”
Sabato 1 febbraio, ore 21.00
Recital-concerto “Ogni uomo ha un nome”
attore: Alessandro Baito, bayan (fisarmonica russa): Vladimir Denissenkov
IL DIARIO DI ANNA
La potenza del simbolo, del sun-ballo, del mettere insieme che Valentina Carrera ci propone ci è sembrata il modo più interessante per celebrare questa ricorrenza senza scadere nella retorica vuota e vieta o senza ricorrere ad argomenti troppo pesanti. Perché è proprio nella natura del simbolo il portare con sé una grande densità di senso restando leggero, senza risultare didascalico, ma restando piuttosto allusivo, rimandando ad altro, scatenando il pensiero nella ricorsa ai significati. Dobbiamo solo permettere che il simbolo si intrami con il contesto che noi sapremo offrirgli, dobbiamo solo prestargli orecchio, e mente, affinché ci conduca lontano.
Così Valentina Carrera ci propone di rileggere il simbolo dell'ingiuria, della diversità, le 129 stelle "Jude", donandogli nuova vita, accostandole in un nuovo firmamento, invitandoci ad immaginare la storia che ognuna di queste stelle contiene ed emana, trasformandole così da marchio della vergogna a simbolo che racconta una storia terribile. Allo stesso modo il diario di Anna, che ci viene mostrato aperto, con le sue pagine cariche di segni ci ricorda col suo doppio simbolismo (la parola scritta è infatti un doppio simbolo perché è simbolo di un'idea a sua volta simbolo della cosa) che in tutti noi c'è un po' di Anna Frank, la ragazzina che si ritrova a vivere qualcosa che non riesce neppure a comprendere, e che cerca di conciliare una situazione enormemente anormale con la normalità dei suoi sentimenti e delle sue emozioni. E dunque è importante ribadire che ognuno di noi è Anna Frank, che l'orrore è capace di non risparmiare niente e nessuno, di non accorgersi della normalità dei sentimenti di ciascuno di noi - se in noi identifica il diverso, l'altro, il nemico da annientare senza pensare.
Nel giorno della memoria, Valentina Carrera ci aiuta non solo a non dimenticare, il che sarebbe troppo difficile, per chi di quell'epoca ha solo sentito raccontare, ma a riflettere, e mai come in questo caso all'opera d'arte è necessrio riconoscere una funzione altamente simbolica, che dicendo ci obbliga ad approfondire, a non fermarci all'apparenza, a frugare tutti i significati delle cose.
Aldo Torrebruno
PROGETTO BERESHIT IN ITALIA
Nella primavera del 2009, quando il Progetto Bereshit era ancora in via di definizione, si sono svolte due anteprime presso la Galleria “Il Rivellino” di Ferrara e la “Galleria Ariele” di Torino.
A Ferrara si è presentata una serie di opere e di poesie sul Libro della Genesi e sull’alfabeto ebraico, mentre a Torino si è prediletto un discorso imperniato sui temi e le figure del giardino dell’Eden.
Nel maggio 2010 il Progetto è arrivato alla sua forma definitiva, comprendendo nuove sezioni: la Qabbala, la Shoà, tra Sacro e Profano.
In concomitanza con la mostra al Chiostrino di Santa Eufemia di Como si è potuto così presentare il catalogo “Bereshit”, con testi di Paolo Levi.
A Como, come poi a Milano, dove la mostra si sarebbe trasferita presso le sale della Galleria Zamenhof, il progetto ha cominciato ad attrarre l’attenzione anche per le iniziative collaterali che hanno fatto avvicinare i visitatori a diversi aspetti della cultura e della società ebraica.
A Como si è svolto un incontro sulla poesia d’amore israeliana, uno sulla Shoà e uno sulla letteratura che ha trattato la figura del Golem.
A Milano si è presentato un libro sui kamikaze palestinesi ed uno su una civiltà ebraica nella Russia del Medioevo.
All'inizio del 2011 il Prof. Levi ha voluto fortemente queste opere della Carrera per la mostra da lui curata a Tarquinia dal titolo “Genesis – Un percorso spirituale”.
Nel 2012, in concomitanza con il Giorno della Memoria e quindi con una centralità del tema della Shoà, la mostra è stata presentata presso la Galleria Civica di Monza.
Nel 2013 invece l'intero progetto è tornato a Ferrara, questa volta a Palazzo della Racchetta, come evento collaterale alla Settimana del Libro Ebraico.
26
gennaio 2014
Valentina Carrera – Bereshit
Dal 26 gennaio al primo febbraio 2014
arte contemporanea
Location
AUDITORIUM
Locate Di Triulzi, via Calori, 9, (Milano)
Locate Di Triulzi, via Calori, 9, (Milano)
Orario di apertura
domenica 26 dalle 15 alle 19, sabato 1 dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, gli altri giorni su appuntamento
Vernissage
26 Gennaio 2014, ore 20.45
Autore
Curatore