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Valentina Crivelli – Haec Mulier
E’ facile trovare un denominatore comune tra i lavori in mostra: tutte le opere ritraggono donne che si struccano, che si truccano, che escono dalla doccia, che si svestono, che si guardano allo specchio… ma sono donne vere, con un po’ di pancetta, seno basso, naso grosso, alcune hanno una prospettiva distorta, oppure fanno un po’ ridere.
Comunicato stampa
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Sarà visitabile dal 30 maggio al 12 luglio nella sala convegni dell’Hotel San Rocco di Orta la personale di Valentina Crivelli “HAEC MULIER”.
E’ facile trovare un denominatore comune tra i lavori in mostra: tutte le opere ritraggono donne che si struccano, che si truccano, che escono dalla doccia, che si svestono, che si guardano allo specchio… ma sono donne vere, con un po’ di pancetta, seno basso, naso grosso, alcune hanno una prospettiva distorta, oppure fanno un po' ridere.
Valentina Crivelli è nata ad Amelia (TR) nel 1971, vive e lavora in Umbria.
Laureata in antropologia, è docente di disegno grafico presso l'Università di Perugia e Counsellor a mediazione artistica. Ha partecipato ad innumerevoli mostre d’arte, sia collettive che personali, e fiere, le sue opere sono in collezioni pubbliche e private.
La pittura di Valentina Crivelli deve essere scissa in tre momenti d’osservazione: la scelta dei soggetti, del cromatismo e della modalità tecnica di procedere per campiture grafiche, accostate perfettamente fra loro.
I soggetti sono assolutamente contemporanei: passeggeri di treni e metropolitane, figure di bambini e adulti, tra cui anche alcuni ritratti ed autoritratti, colti in momenti e movimenti spontanei e quotidiani. Nei soggetti della Crivelli non c’è raffinata esaltazione di contemplazione naturalistica, bensì una disincantata resa documentaristica della nostra realtà del vivere quotidiano. Sono quadri che fanno pensare. La Crivelli utilizza particolari tagli prospettici, che fanno ricordare quelli introdotti ex novo da Degas, quando la fotografia era ancora un’invenzione giovane e stava preparando quella rivoluzione che dopo breve tempo porterà alle Avanguardie. Nella pittura della Crivelli si cela la profonda essenza dell’uomo, la partenza ed il destino di un viaggio che sfida l’ignoto per addentrarsi nelle regioni insondabili dell’inconscio. La pittrice pone sempre e comunque l’essere umano al centro di ogni azione, di ogni ombra, di ogni
tono che risultano di particolare intensità perché scaturite da un’esperienza immediata.
Il cromatismo è decisamente personale: rigidamente ed esclusivamente basato sui toni del grigio, ma, nello stesso tempo, con istintiva e sapiente precisione pittorica, la nostra artista sa sempre calcolare il peso della luce nelle varie campiture, rivelando la consistenza del ritmo, affidata al colore stesso che diventa segno. I timbri sono esatti: ogni vibrazione cromatica ha un valore preciso. Il grigio è un colorecomune in natura. In base alla luce presente, l'occhio umano può riconoscere lo stesso oggetto come grigio o come di un altro colore, ed è in grado di distinguere nettamente in media 16 livelli di grigio. Il grigio è l’unico colore complementare di se stesso. Nell'ambito pittorico, la creazione del colore grigio è stato per secoli sottoposto a teorie e a sperimentazioni. La concezione classica considera il grigio come un bianco sporco, quindi ottenuto aggiungendo al biancoquantità variabili di nero. Tuttavia, esistono altri metodi
per ottenere il grigio: è il caso del grigio neutro, ottenuto mescolando in quantità uguali i tre colori primari(blu, rossoe giallo). L'utilizzo di questo grigio "speciale" permette di scurire un colore simulando l'ombra naturale molto più efficacemente di quanto potrebbe fare il nero.
Fin troppo facile, però, nella pittura della Crivelli, chiamare in causa la fotografia. Ci sono ombre che inclinano verso l’oscurità, altre, più rassicuranti, che portano luce. La Crivelli ne utilizza entrambi i tipi, in tutti i suoi soggetti, che mai si possono dire positivi e sereni, bensì, densi delle problematiche del nostro tempo, che la nostra artista riesce a fare icona utilizzando, senza problema alcuno, la monocromia ed il non colore. Possiamo allora sostenere, in tutta sincerità, di sentirci misteriosamente partecipi al macrocosmo generato dalla Crivelli, anche noi ci accorgiamo come ne sia sempre più evidente la carica espressiva ed il potenziale inventivo, come accanto alla nostra artista possiamo partecipare alle situazioni ed ai significati esperienziali di quella simmetria e di quell’equilibrio costituenti lo schema costante delle sue opere.
La mostra è visitabile negli orari di apertura dell’hotel
E’ facile trovare un denominatore comune tra i lavori in mostra: tutte le opere ritraggono donne che si struccano, che si truccano, che escono dalla doccia, che si svestono, che si guardano allo specchio… ma sono donne vere, con un po’ di pancetta, seno basso, naso grosso, alcune hanno una prospettiva distorta, oppure fanno un po' ridere.
Valentina Crivelli è nata ad Amelia (TR) nel 1971, vive e lavora in Umbria.
Laureata in antropologia, è docente di disegno grafico presso l'Università di Perugia e Counsellor a mediazione artistica. Ha partecipato ad innumerevoli mostre d’arte, sia collettive che personali, e fiere, le sue opere sono in collezioni pubbliche e private.
La pittura di Valentina Crivelli deve essere scissa in tre momenti d’osservazione: la scelta dei soggetti, del cromatismo e della modalità tecnica di procedere per campiture grafiche, accostate perfettamente fra loro.
I soggetti sono assolutamente contemporanei: passeggeri di treni e metropolitane, figure di bambini e adulti, tra cui anche alcuni ritratti ed autoritratti, colti in momenti e movimenti spontanei e quotidiani. Nei soggetti della Crivelli non c’è raffinata esaltazione di contemplazione naturalistica, bensì una disincantata resa documentaristica della nostra realtà del vivere quotidiano. Sono quadri che fanno pensare. La Crivelli utilizza particolari tagli prospettici, che fanno ricordare quelli introdotti ex novo da Degas, quando la fotografia era ancora un’invenzione giovane e stava preparando quella rivoluzione che dopo breve tempo porterà alle Avanguardie. Nella pittura della Crivelli si cela la profonda essenza dell’uomo, la partenza ed il destino di un viaggio che sfida l’ignoto per addentrarsi nelle regioni insondabili dell’inconscio. La pittrice pone sempre e comunque l’essere umano al centro di ogni azione, di ogni ombra, di ogni
tono che risultano di particolare intensità perché scaturite da un’esperienza immediata.
Il cromatismo è decisamente personale: rigidamente ed esclusivamente basato sui toni del grigio, ma, nello stesso tempo, con istintiva e sapiente precisione pittorica, la nostra artista sa sempre calcolare il peso della luce nelle varie campiture, rivelando la consistenza del ritmo, affidata al colore stesso che diventa segno. I timbri sono esatti: ogni vibrazione cromatica ha un valore preciso. Il grigio è un colorecomune in natura. In base alla luce presente, l'occhio umano può riconoscere lo stesso oggetto come grigio o come di un altro colore, ed è in grado di distinguere nettamente in media 16 livelli di grigio. Il grigio è l’unico colore complementare di se stesso. Nell'ambito pittorico, la creazione del colore grigio è stato per secoli sottoposto a teorie e a sperimentazioni. La concezione classica considera il grigio come un bianco sporco, quindi ottenuto aggiungendo al biancoquantità variabili di nero. Tuttavia, esistono altri metodi
per ottenere il grigio: è il caso del grigio neutro, ottenuto mescolando in quantità uguali i tre colori primari(blu, rossoe giallo). L'utilizzo di questo grigio "speciale" permette di scurire un colore simulando l'ombra naturale molto più efficacemente di quanto potrebbe fare il nero.
Fin troppo facile, però, nella pittura della Crivelli, chiamare in causa la fotografia. Ci sono ombre che inclinano verso l’oscurità, altre, più rassicuranti, che portano luce. La Crivelli ne utilizza entrambi i tipi, in tutti i suoi soggetti, che mai si possono dire positivi e sereni, bensì, densi delle problematiche del nostro tempo, che la nostra artista riesce a fare icona utilizzando, senza problema alcuno, la monocromia ed il non colore. Possiamo allora sostenere, in tutta sincerità, di sentirci misteriosamente partecipi al macrocosmo generato dalla Crivelli, anche noi ci accorgiamo come ne sia sempre più evidente la carica espressiva ed il potenziale inventivo, come accanto alla nostra artista possiamo partecipare alle situazioni ed ai significati esperienziali di quella simmetria e di quell’equilibrio costituenti lo schema costante delle sue opere.
La mostra è visitabile negli orari di apertura dell’hotel
30
maggio 2009
Valentina Crivelli – Haec Mulier
Dal 30 maggio al 12 luglio 2009
arte contemporanea
Location
HOTEL SAN ROCCO
Orta San Giulio, Via Verona Cattarina Gipponi, 11, (Novara)
Orta San Giulio, Via Verona Cattarina Gipponi, 11, (Novara)
Orario di apertura
tutti i giorni, in orario di apertura dell’hotel
Sito web
www.associazionestudio7.it
Autore
Curatore