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Valentina Miorandi – Hollywood
La Galleria Arte Boccanera Contemporanea e Ideaturismo, presentano la mostra personale di Valentina Miorandi presso gli interni dell’Hotel Aquila d’Oro.
Comunicato stampa
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Holywood è l’immagine di copertina oltre che opera esposta nelle stanze dell’hotel, della mostra personale di Valentina Miorandi, giovane videomaker e fotografa di Trento.
"…Come è nata Hollywood?"
"…..Avevo lavorato sulle icone, il Papa, Adolph. Volevo usare usare un'icona che non fosse immagine, ma che fosse parola. La parola ha più facce……" risponde Maurizio Cattelan.
Holywood non è solo una trovata irriverente, un attacco alla mecca del mondo cinematografico e al simbolo d’America. Non è il miraggio, la calamita per il desiderio di Maurizio Cattelan, non è la canzone pop di Madonna, non è la villa idilliaca di Walter Schiavone.
Holywood è un’altra parola, un’ omissione volontaria, uno spazio e un tempo profanato dall’artista, un simbolo perduto…Holywood is a new verb…
Il luogo è Trento, è quasi Natale e qualcosa è cambiato, si respira uno spirito agile e fresco…
Occupa la scena lo humor sottile, l’intelligenza istigatrice e la sfrontata iniziativa di spirito di Valentina Miorandi che, senza inciampare su sostantivi e verbi, occupa temporaneamente alcuni ambienti del raffinato hotel Aquila d’Oro, nel centro storico di Trento.
Non è il Chelsea hotel di New York invaso dagli eccessi di Andy Warhol, ma un albergo innovativo, pronto a cogliere la sfida dell’artista per trasformarsi in uno spazio di creazione artistica, una fucina aperta alle idee ed accessibile al suo pubblico.
Senza una lettera per zavorra Valentina abbandona la collina di Holywood, passa da NYC e approda sugli schermi dell’ Hotel, da finction a fiction, per spiare sbagli ed abbagli interni al modello industriale dello star system, stravolgerli, ricondurli a sé ed inventare nuove parodie, originali universi narrativi.
Non trascura la cultura della memoria e attraverso un casuale accorgimento, quasi un’involontaria magia di ingegno, si ritrova trasformata in uno sbalorditivo Adolph Hitler, qui dotata di ben altre intenzioni. Non si cancella la storia e arriva il momento della resa dei conti, in questo caso un’agile e repentino scambio di ruoli, un richiamo alla presa di coscienza individuale e collettiva delle basi morali e storiche della propria esistenza. ( in Bernd Sösemann: “Fare i conti con la storia, il caso della Repubblica federale nel contesto della cultura della memoria in Europa”)
L’artista distorce i metodi utilizzati dalla fotografia e dal documentario di denuncia per screditare, con ottimismo e sarcasmo, alcuni meccanismi perversi propri del sistema sociale odierno.
La mostra presenta anche un video inedito girato in piano sequenza, Cross Broadway. L’artista si improvvisa Turista per caso alle prese con un’inedita perlustrazione intorno all’ anima di Manhattan.
Il cuore della metropoli viene ripreso in un'unica inquadratura, priva di interruzioni, nel suo status di icona paesaggistica, satura di abbagli, scritte luminose e anonime figure umane che la attraversano.
Passanti che, come maree accidentali, transitano nel crocevia, si accavallano gli uni agli altri e diventano “celebri” per il breve lasso di tempo del loro passaggio per poi svanire, sostituiti da altri "divi " momentanei. Meno dei 15 minuti di celebrità rivelati da Andy Warhol…
E’ il genius loci artificiale ed astratto di questo non-luogo a scegliere e determinare, durante il fugace transito, i veri protagonisti dello show nell'ambito di Cross Broadway.
Il bivio diventa il palcoscenico momentaneo di questi anonimi viaggiatori, in corsa tra teatri, spectaculars, music hall ed alberghi.
In questo spazio fortemente carismatico l’aspetto più significativo della riflessione scanzonata dell’artista è lo spirito cinematografico del luogo, il sovraccarico informativo, l’alienazione ma contemporaneamente anche la realtà degli individui che passano e si annullano per assorbire interamente il carattere effimero e spettacolare di questo luogo.
« Times Square quickly became New York's agora, a place to gather both to await great tidings and to celebrate them, whether a World Series or a presidential election. »
(James Traub, The Devil's Playground: A Century of Pleasure and Profit in Times Square)
I mezzi utilizzati sono fotografia e video; strumenti potenziati da dissacranti meta-ritratti, chansons de geste e coreografie dell’artista concepite grazie a suggestioni tratte dalla televisione, dal cinema, dal potere politico, dalla realtà di tutti i giorni.
Merry Crisis
and a Happy New Fear!!
Meglio replicare con qualche idea…
"…Come è nata Hollywood?"
"…..Avevo lavorato sulle icone, il Papa, Adolph. Volevo usare usare un'icona che non fosse immagine, ma che fosse parola. La parola ha più facce……" risponde Maurizio Cattelan.
Holywood non è solo una trovata irriverente, un attacco alla mecca del mondo cinematografico e al simbolo d’America. Non è il miraggio, la calamita per il desiderio di Maurizio Cattelan, non è la canzone pop di Madonna, non è la villa idilliaca di Walter Schiavone.
Holywood è un’altra parola, un’ omissione volontaria, uno spazio e un tempo profanato dall’artista, un simbolo perduto…Holywood is a new verb…
Il luogo è Trento, è quasi Natale e qualcosa è cambiato, si respira uno spirito agile e fresco…
Occupa la scena lo humor sottile, l’intelligenza istigatrice e la sfrontata iniziativa di spirito di Valentina Miorandi che, senza inciampare su sostantivi e verbi, occupa temporaneamente alcuni ambienti del raffinato hotel Aquila d’Oro, nel centro storico di Trento.
Non è il Chelsea hotel di New York invaso dagli eccessi di Andy Warhol, ma un albergo innovativo, pronto a cogliere la sfida dell’artista per trasformarsi in uno spazio di creazione artistica, una fucina aperta alle idee ed accessibile al suo pubblico.
Senza una lettera per zavorra Valentina abbandona la collina di Holywood, passa da NYC e approda sugli schermi dell’ Hotel, da finction a fiction, per spiare sbagli ed abbagli interni al modello industriale dello star system, stravolgerli, ricondurli a sé ed inventare nuove parodie, originali universi narrativi.
Non trascura la cultura della memoria e attraverso un casuale accorgimento, quasi un’involontaria magia di ingegno, si ritrova trasformata in uno sbalorditivo Adolph Hitler, qui dotata di ben altre intenzioni. Non si cancella la storia e arriva il momento della resa dei conti, in questo caso un’agile e repentino scambio di ruoli, un richiamo alla presa di coscienza individuale e collettiva delle basi morali e storiche della propria esistenza. ( in Bernd Sösemann: “Fare i conti con la storia, il caso della Repubblica federale nel contesto della cultura della memoria in Europa”)
L’artista distorce i metodi utilizzati dalla fotografia e dal documentario di denuncia per screditare, con ottimismo e sarcasmo, alcuni meccanismi perversi propri del sistema sociale odierno.
La mostra presenta anche un video inedito girato in piano sequenza, Cross Broadway. L’artista si improvvisa Turista per caso alle prese con un’inedita perlustrazione intorno all’ anima di Manhattan.
Il cuore della metropoli viene ripreso in un'unica inquadratura, priva di interruzioni, nel suo status di icona paesaggistica, satura di abbagli, scritte luminose e anonime figure umane che la attraversano.
Passanti che, come maree accidentali, transitano nel crocevia, si accavallano gli uni agli altri e diventano “celebri” per il breve lasso di tempo del loro passaggio per poi svanire, sostituiti da altri "divi " momentanei. Meno dei 15 minuti di celebrità rivelati da Andy Warhol…
E’ il genius loci artificiale ed astratto di questo non-luogo a scegliere e determinare, durante il fugace transito, i veri protagonisti dello show nell'ambito di Cross Broadway.
Il bivio diventa il palcoscenico momentaneo di questi anonimi viaggiatori, in corsa tra teatri, spectaculars, music hall ed alberghi.
In questo spazio fortemente carismatico l’aspetto più significativo della riflessione scanzonata dell’artista è lo spirito cinematografico del luogo, il sovraccarico informativo, l’alienazione ma contemporaneamente anche la realtà degli individui che passano e si annullano per assorbire interamente il carattere effimero e spettacolare di questo luogo.
« Times Square quickly became New York's agora, a place to gather both to await great tidings and to celebrate them, whether a World Series or a presidential election. »
(James Traub, The Devil's Playground: A Century of Pleasure and Profit in Times Square)
I mezzi utilizzati sono fotografia e video; strumenti potenziati da dissacranti meta-ritratti, chansons de geste e coreografie dell’artista concepite grazie a suggestioni tratte dalla televisione, dal cinema, dal potere politico, dalla realtà di tutti i giorni.
Merry Crisis
and a Happy New Fear!!
Meglio replicare con qualche idea…
05
dicembre 2009
Valentina Miorandi – Hollywood
Dal 05 dicembre 2009 al 06 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
HOTEL AQUILA D’ORO
Trento, Via Rodolfo Belenzani, 76, (Trento)
Trento, Via Rodolfo Belenzani, 76, (Trento)
Autore
Curatore