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Valentino Vago – Immensità
In mostra una selezione di opere che testimonia l’ultimo felice periodo dell’opera di Valentino Vago che nasce principalmente da una sensibilità per il colore che è vibrazione luminosa effusiva, fattore fondante che accomuna la ricerca del pittore di Barlassina a quella di Calderara
Comunicato stampa
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La Fondazione Antonio e Carmela Calderara propone per la stagione 2017 la mostra Immensità, personale di Valentino Vago, che nasce quasi naturalmente come frutto di un’amicizia storica tra Antonio Calderara e Valentino Vago, testimoniata anche dalla presenza di un’opera del pittore di Barlassina all’interno della Collezione.
Alla Fondazione Calderara di Vacciago sarà esposta una selezione di opere che testimonia l'ultimo felice periodo dell'opera di Valentino Vago che nasce principalmente da una sensibilità per il colore che è vibrazione luminosa effusiva, fattore fondante che accomuna la ricerca del pittore di Barlassina a quella di Calderara. Quest’ultimo, più avanzato nel suo percorso artistico, sentiva nei confronti del giovane Vago una consonanza non tanto di esiti formali quanto più di serietà di vocazione e un comune afflato verso l’infinito e l’incommensurabile. Entrambi partono dal desiderio - o forse addirittura dalla necessità - di trasportare sulla tela, attraverso il colore e la luce, una bellezza vista e vissuta. Ma nel restituirci questa bellezza le donano un respiro di infinito.
I colori utilizzati da Vago, spesso timidi, sono il giallo, amato fin dall’inizio, il celeste, trovato nella sua peculiare sfumatura ultraterrena all’inizio degli anni ottanta, il rosa, scoperto alla metà dei settanta e il bianco che conquista sempre più spazio. Colori che l'artista ottiene con un procedimento di detournement della tradizionale tecnica della pittura ad olio, fatta di molteplici passaggi, sovrapposizioni e velature, che necessitano di lunghi tempi di asciugatura e che danno alle stesure uno spessore materico. Diversamente, il suo colore, una volta applicato, imprime un respiro vivo a qualsiasi supporto, carte, tele e pareti.
Le tele più recenti di Valentino Vago hanno progressivamente perso ogni rifermento segnico, lasciando il campo allo spazio che si fa sempre più glauco, intriso di luce di un altro mondo e ricco di vibrazioni quasi impercettibili. “Ho capito che si poteva dipingere senza rappresentare nulla. Da allora ho sempre proceduto cancellando il mondo”, come l'artista stesso dice. “Sto facendo la cosa che ho sempre desiderato fare, cioè un quadro fatto solo di luce con un riverbero di luce ancora più potente sotto. Quella piccola differenza, o grande differenza di luce che c’è sotto è quello che sposta tutto lo spazio in una dimensione diversa”
“La pittura di Vago è come se avesse inscritto nel nome dell’autore il proprio destino, che è quello di agire principalmente innescando un perpetuo movimento nella percezione dell’osservatore” come scrive Elisabetta Longari nel catalogo che accompagna la mostra. “Indeterminatezza, incompiutezza e infinità sono quasi sinonimi. Il colore, che è la forma primaria che l’energia assume, è il tramite. Assottigliato e instabile, sembra continuamente tentare una ridefinizione. Lo spazio pulsa a causa di un colore che, diversamente illuminato, sprigiona lentamente la sua tendenza al movimento, manifestando un andare verso che non giunge mai a termine. Ogni tela rappresenta uno stadio momentaneo di una trasformazione infinita, e costituisce una stazione di un lento trascolorare dal buio alla luce, fino al bianco abbacinante e incontaminato di alcune ultime tele”.
Un catalogo con testi di Elisabetta Longari e Paola Bacuzzi accompagna la mostra Immensità.
L'esposizione occupa le sale delle mostre temporanee, affacciate sullo spazio verde della secentesca sede della Fondazione Calderara a Vacciago sul lago d'Orta, dove è custodita ed esposta la collezione di respiro internazionale che l’artista ha costituito nel corso della sua vita.
Inaugurazione: sabato 24 giugno 2017 ore 17. Sarà presente l’artista e i curatori.
Valentino Vago è nato a Barlassina nel 1931, vive e lavora a Milano. Terminati gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, nel 1955 espone alla VI Quadriennale d'Arte di Roma. La sua prima personale è nel 1960, a Milano, al Salone Annunciata.
Nel suo lungo percorso artistico ha esposto in numerose mostre personali e importanti collettive in Italia e all'estero. Si ricordano le partecipazioni a rassegne realizzate dalla Biennale di San Paolo, al Kunstmuseum di Colonia, alla Hayward Gallery di Londra, al Grand Palais di Parigi e, ancora, nei musei di Francoforte, Berlino, Hannover, Vienna.
Milano gli ha dedicato importanti antologiche, tra cui quelle a Palazzo Reale, al Pac - Padiglione di arte contemporanea e al Museo Diocesano di Milano. I suoi lavori sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche italiane e straniere.
Dal 1979 si è dedicato, con continuità, alla pittura murale, dipingendo ambienti pubblici e privati in Italia e all'estero. Oltre una decina di opere abitabili sono all’interno di chiese. La prima, quella di San Giulio a Barlassina, è del 1982, la più vasta (12.000 mq), dedicata a Nostra Signora del Rosario, è stata consacrata nel 2008 a Doha (Qatar).
Nel 2011 è stato pubblicato il Catalogo Ragionato delle opere, edito da Skira.
Per l’edizione 2012 del Premio Presidente della Repubblica‚ gli Accademici di San Luca hanno segnalato Valentino Vago, al quale è andato il prestigioso riconoscimento alla carriera. Dal 2014 è accademico di San Luca.
Alla Fondazione Calderara di Vacciago sarà esposta una selezione di opere che testimonia l'ultimo felice periodo dell'opera di Valentino Vago che nasce principalmente da una sensibilità per il colore che è vibrazione luminosa effusiva, fattore fondante che accomuna la ricerca del pittore di Barlassina a quella di Calderara. Quest’ultimo, più avanzato nel suo percorso artistico, sentiva nei confronti del giovane Vago una consonanza non tanto di esiti formali quanto più di serietà di vocazione e un comune afflato verso l’infinito e l’incommensurabile. Entrambi partono dal desiderio - o forse addirittura dalla necessità - di trasportare sulla tela, attraverso il colore e la luce, una bellezza vista e vissuta. Ma nel restituirci questa bellezza le donano un respiro di infinito.
I colori utilizzati da Vago, spesso timidi, sono il giallo, amato fin dall’inizio, il celeste, trovato nella sua peculiare sfumatura ultraterrena all’inizio degli anni ottanta, il rosa, scoperto alla metà dei settanta e il bianco che conquista sempre più spazio. Colori che l'artista ottiene con un procedimento di detournement della tradizionale tecnica della pittura ad olio, fatta di molteplici passaggi, sovrapposizioni e velature, che necessitano di lunghi tempi di asciugatura e che danno alle stesure uno spessore materico. Diversamente, il suo colore, una volta applicato, imprime un respiro vivo a qualsiasi supporto, carte, tele e pareti.
Le tele più recenti di Valentino Vago hanno progressivamente perso ogni rifermento segnico, lasciando il campo allo spazio che si fa sempre più glauco, intriso di luce di un altro mondo e ricco di vibrazioni quasi impercettibili. “Ho capito che si poteva dipingere senza rappresentare nulla. Da allora ho sempre proceduto cancellando il mondo”, come l'artista stesso dice. “Sto facendo la cosa che ho sempre desiderato fare, cioè un quadro fatto solo di luce con un riverbero di luce ancora più potente sotto. Quella piccola differenza, o grande differenza di luce che c’è sotto è quello che sposta tutto lo spazio in una dimensione diversa”
“La pittura di Vago è come se avesse inscritto nel nome dell’autore il proprio destino, che è quello di agire principalmente innescando un perpetuo movimento nella percezione dell’osservatore” come scrive Elisabetta Longari nel catalogo che accompagna la mostra. “Indeterminatezza, incompiutezza e infinità sono quasi sinonimi. Il colore, che è la forma primaria che l’energia assume, è il tramite. Assottigliato e instabile, sembra continuamente tentare una ridefinizione. Lo spazio pulsa a causa di un colore che, diversamente illuminato, sprigiona lentamente la sua tendenza al movimento, manifestando un andare verso che non giunge mai a termine. Ogni tela rappresenta uno stadio momentaneo di una trasformazione infinita, e costituisce una stazione di un lento trascolorare dal buio alla luce, fino al bianco abbacinante e incontaminato di alcune ultime tele”.
Un catalogo con testi di Elisabetta Longari e Paola Bacuzzi accompagna la mostra Immensità.
L'esposizione occupa le sale delle mostre temporanee, affacciate sullo spazio verde della secentesca sede della Fondazione Calderara a Vacciago sul lago d'Orta, dove è custodita ed esposta la collezione di respiro internazionale che l’artista ha costituito nel corso della sua vita.
Inaugurazione: sabato 24 giugno 2017 ore 17. Sarà presente l’artista e i curatori.
Valentino Vago è nato a Barlassina nel 1931, vive e lavora a Milano. Terminati gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, nel 1955 espone alla VI Quadriennale d'Arte di Roma. La sua prima personale è nel 1960, a Milano, al Salone Annunciata.
Nel suo lungo percorso artistico ha esposto in numerose mostre personali e importanti collettive in Italia e all'estero. Si ricordano le partecipazioni a rassegne realizzate dalla Biennale di San Paolo, al Kunstmuseum di Colonia, alla Hayward Gallery di Londra, al Grand Palais di Parigi e, ancora, nei musei di Francoforte, Berlino, Hannover, Vienna.
Milano gli ha dedicato importanti antologiche, tra cui quelle a Palazzo Reale, al Pac - Padiglione di arte contemporanea e al Museo Diocesano di Milano. I suoi lavori sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche italiane e straniere.
Dal 1979 si è dedicato, con continuità, alla pittura murale, dipingendo ambienti pubblici e privati in Italia e all'estero. Oltre una decina di opere abitabili sono all’interno di chiese. La prima, quella di San Giulio a Barlassina, è del 1982, la più vasta (12.000 mq), dedicata a Nostra Signora del Rosario, è stata consacrata nel 2008 a Doha (Qatar).
Nel 2011 è stato pubblicato il Catalogo Ragionato delle opere, edito da Skira.
Per l’edizione 2012 del Premio Presidente della Repubblica‚ gli Accademici di San Luca hanno segnalato Valentino Vago, al quale è andato il prestigioso riconoscimento alla carriera. Dal 2014 è accademico di San Luca.
24
giugno 2017
Valentino Vago – Immensità
Dal 24 giugno al 03 settembre 2017
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ANTONIO E CARMELA CALDERARA
Ameno, Via G. Bardelli, 9, (Novara)
Ameno, Via G. Bardelli, 9, (Novara)
Orario di apertura
da martedì a venerdì: 15.00/19.00
sabato e domenica: 10.00 /12.00 – 15.00 / 19.00
lunedì chiuso
Vernissage
24 Giugno 2017, ore 17
Autore