Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Valentino Vago – Incisioni (1952-1959)
Una mostra che rende omaggio a Valentino Vago presentando al pubblico milanese un corpus di oltre 40 incisioni ad acquaforte rieditate nel 2014 a partire dalle lastre originali realizzate dall’artista nel corso degli anni 50. Presso la Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Valentino Vago
Incisioni (1952 - 1959)
Biblioteca dell'Accademia delle Belle Arti di Brera
dal 25 ottobre al 21 dicembre 2018
Inaugurazione mercoledì 24 ottobre 2018, ore 12:00
L’Accademia delle Belle Arti di Brera presenta “Incisioni (1952-1959)”, una mostra che rende omaggio alla ricerca
artistica di Valentino Vago (Barlassina 1931 - Milano 2018) presentando al pubblico milanese un corpus di oltre
quaranta incisioni ad acquaforte rieditate nel 2014 a partire dalle lastre originali realizzate dall’artista nel corso degli
anni Cinquanta. Il restauro delle lastre e la stampa sono stati curati dalla Stamperia d’Arte Pilar Dominguez.
L’esposizione, ideata in collaborazione con l’Archivio Valentino Vago, esplora la produzione incisoria del maestro di
Barlassina. Vago si dedica a questa disciplina a partire dal 1951 frequentando i corsi all’Accademia di Brera, tenuti
da Benvenuto Disertori, uno dei principali incisori italiani del primo Novecento e docente a Brera dal 1930 al 1960
e, nel 1956, espone i suoi lavori nella sua prima mostra in assoluto alla Galleria Bramante di Busto Arsizio.
L’interesse dell’artista verso l’acquaforte trascende gli anni dello studio, come testimonia la sua iscrizione, dal 1957
al 1960, all’Associazione Incisori d’Italia e la partecipazione a tutte le mostre e i concorsi organizzati dall’Ente, in
quegli anni presieduto da Carlo Carrà e Aldo Carpi. In questi primi anni di attività l’interesse di Valentino Vago per
la grafica spesso anticipava, nei soggetti, le immagini affidate poi alla pittura, facendo diventare le due tecniche
quasi complementari. Osservando le opere in mostra, si può ripercorrere la visione della realtà che l’artista
comunicava tramite molteplici temi espressivi: figure del quotidiano, contadini al lavoro, paesaggi rurali, scene
naturalistiche, fino a giungere alle composizioni astratte, nelle quali il centro di interesse delle ricerche non è più il
soggetto o la forma, bensì l’atto creativo di qualcosa in divenire, preludio della ricerca artistica che caratterizzerà
l’opera del maestro negli anni Sessanta.
L’attività di Vago acquafortista è caratterizzata da una parabola ascendente: la produzione grafica nel periodo
iniziale risente di evidenti caratteri accademici da cui l’artista si affranca nel corso del decennio. Il segno acquista
via via scioltezza e fluidità di tratteggio, l’immagine è resa con andamenti immediati e liberi di indagare i valori
atmosferici in relazione alle figure, con un desiderio crescente di superare la cura dei dettagli per giungere alla loro
trasfigurazione poetica.
La vicenda incisoria di Vago si esaurisce nell’arco di pochi anni ma la qualità della sua ricerca e delle opere
prodotte ad acquaforte è testimoniata dalla loro presenza in prestigiose collezioni, come nel caso della Civica
Raccolta Bertarelli presso il Castello Sforzesco e la Civica Raccolta del Disegno di Salò.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione (italiano e inglese), curata dall'Archivio Valentino Vago per le
Edizioni Stefanoni, che può essere considerata a pieno titolo un piccolo catalogo ragionato della produzione grafica
di Valentino Vago perché raccoglierà, oltre alle riproduzioni delle opere esposte, anche la documentazione di tutte
le incisioni del maestro, ancheB quelle di cui sono solo state salvate le lastre originali. Completano l'opera un testo
di Valerio Vago, presidente dell'Archivio e i contributi critici di Claudio Cerritelli, Elisabetta Longari e Viviana
Cresseri.
BIOGRAFIA
Nato a Barlassina nel 1931, Valentino Vago frequenta l’Accademia di Brera nei primi anni Cinquanta: suoi compagni di studi
sono stati tra gli altri Valerio Adami, Bepi Romagnoni, Kengiro Azuma, Floriano Bodini. Nel 1960 inaugura la sua prima rilevante
personale al Salone Annunciata di Milano con una presentazione di Guido Ballo. Tra anni Sessanta e Settanta si succedono
personali all’Annunciata e nella galleria Morone 6 di Milano, ma anche da Martano a Torino e Contini a Roma. Nel 1972 vince il
XXVI Premio Michetti. In questo stesso anno il suo lavoro è accostato a quello degli esponenti della Pittura Analitica o Nuova
Pittura, con i quali peraltro espone nelle mostre “fondative” di questa tendenza, ma senza mai sentirsi totalmente in sintonia con
essa.
Nel 1980 il Palazzo Reale di Milano ospita un suo intervento ambientale intitolato Tre stanze in scala tonale. L’anno precedente
a trasformarsi in una grande opera pittorica tridimensionale erano stati gli spazi della Cassa Rurale e Artigiana della sua città
natale, Barlassina, che nel 1982 vedrà anche la chiesa parrocchiale di San Giulio trasformarsi grazie alle campiture blu di Vago.
Con gli anni Ottanta giungono anche la prima antologica al PAC di Milano, un ampio consenso internazionale, un’attività
espositiva che spazia dall’Europa all'America Latina. Si susseguono inoltre le collaborazioni con architetti e gli interventi in
chiese italiane e straniere. Nel 2007 l’artista dipinge i 12.000 mq di superficie della chiesa di Nostra Signora del Rosario a Doha,
in Qatar. Nel 2011 Skira da alle stampe i tre volumi di cui è composto il suo Catalogo Generale.
Nel 2017 termina l'opera ambientale nella Chiesa di San Giovanni in Laterano a Milano, che intitola Il mio Paradiso. Muore a
Milano il 17 gennaio 2018.
Incisioni (1952 - 1959)
Biblioteca dell'Accademia delle Belle Arti di Brera
dal 25 ottobre al 21 dicembre 2018
Inaugurazione mercoledì 24 ottobre 2018, ore 12:00
L’Accademia delle Belle Arti di Brera presenta “Incisioni (1952-1959)”, una mostra che rende omaggio alla ricerca
artistica di Valentino Vago (Barlassina 1931 - Milano 2018) presentando al pubblico milanese un corpus di oltre
quaranta incisioni ad acquaforte rieditate nel 2014 a partire dalle lastre originali realizzate dall’artista nel corso degli
anni Cinquanta. Il restauro delle lastre e la stampa sono stati curati dalla Stamperia d’Arte Pilar Dominguez.
L’esposizione, ideata in collaborazione con l’Archivio Valentino Vago, esplora la produzione incisoria del maestro di
Barlassina. Vago si dedica a questa disciplina a partire dal 1951 frequentando i corsi all’Accademia di Brera, tenuti
da Benvenuto Disertori, uno dei principali incisori italiani del primo Novecento e docente a Brera dal 1930 al 1960
e, nel 1956, espone i suoi lavori nella sua prima mostra in assoluto alla Galleria Bramante di Busto Arsizio.
L’interesse dell’artista verso l’acquaforte trascende gli anni dello studio, come testimonia la sua iscrizione, dal 1957
al 1960, all’Associazione Incisori d’Italia e la partecipazione a tutte le mostre e i concorsi organizzati dall’Ente, in
quegli anni presieduto da Carlo Carrà e Aldo Carpi. In questi primi anni di attività l’interesse di Valentino Vago per
la grafica spesso anticipava, nei soggetti, le immagini affidate poi alla pittura, facendo diventare le due tecniche
quasi complementari. Osservando le opere in mostra, si può ripercorrere la visione della realtà che l’artista
comunicava tramite molteplici temi espressivi: figure del quotidiano, contadini al lavoro, paesaggi rurali, scene
naturalistiche, fino a giungere alle composizioni astratte, nelle quali il centro di interesse delle ricerche non è più il
soggetto o la forma, bensì l’atto creativo di qualcosa in divenire, preludio della ricerca artistica che caratterizzerà
l’opera del maestro negli anni Sessanta.
L’attività di Vago acquafortista è caratterizzata da una parabola ascendente: la produzione grafica nel periodo
iniziale risente di evidenti caratteri accademici da cui l’artista si affranca nel corso del decennio. Il segno acquista
via via scioltezza e fluidità di tratteggio, l’immagine è resa con andamenti immediati e liberi di indagare i valori
atmosferici in relazione alle figure, con un desiderio crescente di superare la cura dei dettagli per giungere alla loro
trasfigurazione poetica.
La vicenda incisoria di Vago si esaurisce nell’arco di pochi anni ma la qualità della sua ricerca e delle opere
prodotte ad acquaforte è testimoniata dalla loro presenza in prestigiose collezioni, come nel caso della Civica
Raccolta Bertarelli presso il Castello Sforzesco e la Civica Raccolta del Disegno di Salò.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione (italiano e inglese), curata dall'Archivio Valentino Vago per le
Edizioni Stefanoni, che può essere considerata a pieno titolo un piccolo catalogo ragionato della produzione grafica
di Valentino Vago perché raccoglierà, oltre alle riproduzioni delle opere esposte, anche la documentazione di tutte
le incisioni del maestro, ancheB quelle di cui sono solo state salvate le lastre originali. Completano l'opera un testo
di Valerio Vago, presidente dell'Archivio e i contributi critici di Claudio Cerritelli, Elisabetta Longari e Viviana
Cresseri.
BIOGRAFIA
Nato a Barlassina nel 1931, Valentino Vago frequenta l’Accademia di Brera nei primi anni Cinquanta: suoi compagni di studi
sono stati tra gli altri Valerio Adami, Bepi Romagnoni, Kengiro Azuma, Floriano Bodini. Nel 1960 inaugura la sua prima rilevante
personale al Salone Annunciata di Milano con una presentazione di Guido Ballo. Tra anni Sessanta e Settanta si succedono
personali all’Annunciata e nella galleria Morone 6 di Milano, ma anche da Martano a Torino e Contini a Roma. Nel 1972 vince il
XXVI Premio Michetti. In questo stesso anno il suo lavoro è accostato a quello degli esponenti della Pittura Analitica o Nuova
Pittura, con i quali peraltro espone nelle mostre “fondative” di questa tendenza, ma senza mai sentirsi totalmente in sintonia con
essa.
Nel 1980 il Palazzo Reale di Milano ospita un suo intervento ambientale intitolato Tre stanze in scala tonale. L’anno precedente
a trasformarsi in una grande opera pittorica tridimensionale erano stati gli spazi della Cassa Rurale e Artigiana della sua città
natale, Barlassina, che nel 1982 vedrà anche la chiesa parrocchiale di San Giulio trasformarsi grazie alle campiture blu di Vago.
Con gli anni Ottanta giungono anche la prima antologica al PAC di Milano, un ampio consenso internazionale, un’attività
espositiva che spazia dall’Europa all'America Latina. Si susseguono inoltre le collaborazioni con architetti e gli interventi in
chiese italiane e straniere. Nel 2007 l’artista dipinge i 12.000 mq di superficie della chiesa di Nostra Signora del Rosario a Doha,
in Qatar. Nel 2011 Skira da alle stampe i tre volumi di cui è composto il suo Catalogo Generale.
Nel 2017 termina l'opera ambientale nella Chiesa di San Giovanni in Laterano a Milano, che intitola Il mio Paradiso. Muore a
Milano il 17 gennaio 2018.
24
ottobre 2018
Valentino Vago – Incisioni (1952-1959)
Dal 24 ottobre al 21 dicembre 2018
arte moderna e contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI DI BRERA
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Orario di apertura
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì 9.00-18.00, venerdì 9.30-17.00
Vernissage
24 Ottobre 2018, h 12
Autore