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Valeri Tarasov – Between Space and Emptiness
“L’arte è sempre l’altra Faccia di noi stessi, la Faccia più misteriosa e più nascosta a cui dedichiamo, da sempre, approfondimenti, ricerche e conferme, anche se talvolta si presenta come uno specchio magico della realtà: quella più tragica o quella più congeniale e
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Con preghiera di pubblicazione
Giovedì 3 luglio, alle ore 18,30, si inaugura a Roma nella splendida Villa Brasini a Ponte Milvio la mostra personale dell’artista russo Valeri Tarasov dal titolo
“Between Space and Emptiness”.
"L'arte è sempre l'altra Faccia di noi stessi, la Faccia più misteriosa e più nascosta a cui dedichiamo, da sempre, approfondimenti, ricerche e conferme, anche se talvolta si presenta come uno specchio magico della realtà: quella più tragica o quella più congeniale e rassicurante. Per Valeri Tarasov, artista dalla "pittura di nitida costruzione figurale", l'atto creativo è impegno a indagare quanto non si è ancora manifestato. Come pure, l'assunzione del costante rifiuto di una condizione notarile e appagante. Egli, attraverso la sua arte, cerca di mettere in evidenza le forme di tutti i labirinti e la necessità di esercitare nuove forze rivelatrici. Nel suo lavoro d'incessante scavo appare privilegiato quell'aspetto indagante del quale la pittura non può fare a meno in quanto esprime la dinamica evoluzione verso la ricerca dell'Altrove. Opere di intense personali cromie e ricercata scelta di tagli prospettici di spazi dove le figure umane, apparentemente isolate e solitarie, assumono un ruolo enigmatico e metafisico. […]" (dal testo critico “Cercando l’Altrove” di Pino Bonanno in allegato)
La mostra si protrarrà fino al 31 luglio con ingresso libero dal lunedì al venerdì ore 17,00 – 21,00.
in allegato:
- Note biografiche di Valeri Tarasov
- Testo critico di Pino Bonanno
VALERI TARASOV Biografia
E' risultato vincitore di una serie di concorsi internazionali per le Opere Pubbliche banditi dallo Stato italiano; le opere vincitrici sono state acquistate dallo Stato italiano e si trovano nelle città di Lecce e Siracusa. Altre opere sono state commissionate ed acquistate dal Comune di Bari per il Museo di “San Nicola e i bambini”. Infine altre sue opere sono proprietà di collezionisti italiani e stranieri e di musei privati. Le sue mostre sono recensite dalla stampa locale e nazionale, nonché dalle testate giornalistiche della RAI e di altre emittenti televisive ed emittenti radiofoniche nazionali.
In Europa ha esposto:
1990-1993 Mosca, esposizione permanente Mostra dell'autunno e primavera;
1989 San Pietroburgo, “Nevskji Gallery”;
1990 Belgrado, Salone d'arte;
1991 Riga, Kiev e Odessa;
1991 San Pietroburgo, “Nevskji Gallery”;
1992 Gorliz (Germania), Teatro Comunale;
1993 Budapest, Festival dell'estate;
1994 Dinard, “Gay Gallery”;
1994 Mosca, Studio Club “10A”, “Trial n.9”;
1994 Parigi, “Lion Gallery”;
1995 Mosca, “Central House of artists”;
1996 Dubrovnik, Galleria Civica;
1998 Tours, Sala del Comune;
2003 Barcellona, Iris Gallery;
2010 Tirana, GKA (Galleria Nazionale delle Arti);
2011-2012 Bruxelles, Castello Coloma.
In Italia ha esposto:
1990-1997: Bari, Santa Teresa dei Maschi, “New Gallery”, Circolo Barion e “Caffè sotto il mare”;
Lecce, Il sedile;
Gallipoli, Castello;
1990 Milano, Galleria Modigliani;
1993 Pescara, Sala del Comune;
1995 Urbino, Sala del Comune;
1996 Torino, Galleria “La Telaccia”;
1996 Roma, “Caffè dei Servi”;
1997 Roma, Fiera di Roma “Salone Italiano dell'Arte Contemporanea”;
1997 Fermignano, “Sala Bramante”;
1997 Bari, Sala Colonnata del Palazzo della Provincia;
1997 Firenze, Biennale di arte contemporanea;
1998 Gradisca d'Isonzo, Galleria “Rubens”;
1999 Bari, “Giardini di Atrebil”;
1999 Alberobello (BA), installazioni nella città nell’ambito dell’iniziativa Experimenta 99;
2000 Alberobello (BA), Galleria Comunale;
2000-2001 Bari, Galleria Comunale Spaziogiovani;
2001 Alberobello (BA), Trullo sovrano;
2003 Bari, Galleria La Panchetta;
2005 Bari, Galleria comunale Spaziogiovani;
2005 Bari, Sala Murat;
2006 Otranto (LE), Castello;
2007 Andria (BA), Galleria SpA;
2007 Cisternino (BR), ex-Banca Credem (“Banca-rotta”);
2007 Bari, Galleria Linea d’Arte;
2008 Andria, Galleria SpA – Società per l’Arte;
2008 Ostuni, Palazzo Tanzarella;
2010 Papiano (PG), “ArtfarmGaia”;
2010 Bettona (PG), Biennale;
2011 Bari, Galleria DivisioneArte;
2013 Lecce, Castello Carlo V.
Cercando l’altrove
L'arte è sempre l'altra Faccia di noi stessi, la Faccia più misteriosa e più nascosta a cui dedichiamo, da sempre, approfondimenti, ricerche e conferme, anche se talvolta si presenta come uno specchio magico della realtà: quella più tragica o quella più congeniale e rassicurante. Per Valeri Tarasov, artista dalla "pittura di nitida costruzione figurale", l'atto creativo è impegno a indagare quanto non si è ancora manifestato. Come pure, l'assunzione del costante rifiuto di una condizione notarile e appagante. Egli, attraverso la sua arte, cerca di mettere in evidenza le forme di tutti i labirinti e la necessità di esercitare nuove forze rivelatrici. Nel suo lavoro d'incessante scavo appare privilegiato quell'aspetto indagante del quale la pittura non può fare a meno in quanto esprime la dinamica evoluzione verso la ricerca dell'Altrove. Valeri ha la capacità di far parlare alla pittura il linguaggio della sospensione, guardando un orizzonte come scenario per confini più ampi, per "figurare" uno spazio senza tempo e alludere, con "visionarietà distaccata e silenziosa", alle trame di un mondo che si fa sempre più invivibile.
Prende "la via del deserto" per concepire una dimensione dell'Altrove, dove contemplazione e meditazione sono le cifre forti della sua espressività, sono il segno di un approdo lungamente sperato. La pittura di Tarasov vive l'intensità di una vocazione sapienziale: cura nella scelta dei tagli prospettici, equilibrio armonico di cromie personali, valore formale disciplinato e rigoroso. La raffigurazione è minimale, fortemente iconica, riflettuta con grande mestiere di autentico "artigiano" rinascimentale, in cui l'incursione del collage è volutamente non invasivo, ma evocativo. Le figure che appaiono nei suoi quadri, apparentemente isolate e solitarie, pur inserite per rendere qualcosa di chiaramente visibile -lo spazio, la relazione tra lo spazio e la linea dell'oltre - rimandano tuttavia a qualcosa di propriamente invisibile ed indefinito.
Tutto, nell'opera dell'artista russo, assume la caratteristica dell'omaggio al mestiere. Mestiere d'artista, che attinge alla conoscenza delle antiche tecniche pittoriche eppure modernissimo nelle sue tensioni tricromatiche, espresse da un'inclinazione estetizzante.
Nel "minimalismo" dei tre spazi cromatici con cui si caratterizza il ciclo in mostra, spesso è presente la figura umana la quale diventa enigmatica e metafisica. Ma anche quando non appare, la allude in quanto chiama a raccolta il simulacro dell'idea.
È l'Altro che prevale per la sua dimensione interiore, contempla la presenza con il pensiero e ne dispone un Altrove con l'immaginazione.
Da qui la funzione dell'opera d'arte nella ricerca di nuovi sensi e di nuovi modi di leggere la vita. Cambiando il modo tradizionale di pensare, l'opera non anticipa un nuovo modo di relazione tra gli uomini, bensì partecipa al disvelamento di nuovi sensi e significati sull'essere.
Da questa punto di vista, la pittura di Valeri Tarasov, agendo con solitaria presenza, diventa un importante documento di un'interiore passione, del desiderio di trovare nuovi spazi, e assume allora lo spessore di un evento che mette in crisi le dimensioni note e diviene luce; una luce accecante, insostenibile che stabilisce un rapporto, tra l'inconscio e l'esperienza, tra la realtà e questa vitale energia interiore che sembra esplodere in un punto specifico della tela, ma in realtà è falda che s'apre I'infaticabile strada fra le visceri, tra estenuanti tensioni, pressioni, attriti, in questa esistenza che a fatica diventa vita.
Pino Bonanno
Con preghiera di pubblicazione
Giovedì 3 luglio, alle ore 18,30, si inaugura a Roma nella splendida Villa Brasini a Ponte Milvio la mostra personale dell’artista russo Valeri Tarasov dal titolo
“Between Space and Emptiness”.
"L'arte è sempre l'altra Faccia di noi stessi, la Faccia più misteriosa e più nascosta a cui dedichiamo, da sempre, approfondimenti, ricerche e conferme, anche se talvolta si presenta come uno specchio magico della realtà: quella più tragica o quella più congeniale e rassicurante. Per Valeri Tarasov, artista dalla "pittura di nitida costruzione figurale", l'atto creativo è impegno a indagare quanto non si è ancora manifestato. Come pure, l'assunzione del costante rifiuto di una condizione notarile e appagante. Egli, attraverso la sua arte, cerca di mettere in evidenza le forme di tutti i labirinti e la necessità di esercitare nuove forze rivelatrici. Nel suo lavoro d'incessante scavo appare privilegiato quell'aspetto indagante del quale la pittura non può fare a meno in quanto esprime la dinamica evoluzione verso la ricerca dell'Altrove. Opere di intense personali cromie e ricercata scelta di tagli prospettici di spazi dove le figure umane, apparentemente isolate e solitarie, assumono un ruolo enigmatico e metafisico. […]" (dal testo critico “Cercando l’Altrove” di Pino Bonanno in allegato)
La mostra si protrarrà fino al 31 luglio con ingresso libero dal lunedì al venerdì ore 17,00 – 21,00.
in allegato:
- Note biografiche di Valeri Tarasov
- Testo critico di Pino Bonanno
VALERI TARASOV Biografia
E' risultato vincitore di una serie di concorsi internazionali per le Opere Pubbliche banditi dallo Stato italiano; le opere vincitrici sono state acquistate dallo Stato italiano e si trovano nelle città di Lecce e Siracusa. Altre opere sono state commissionate ed acquistate dal Comune di Bari per il Museo di “San Nicola e i bambini”. Infine altre sue opere sono proprietà di collezionisti italiani e stranieri e di musei privati. Le sue mostre sono recensite dalla stampa locale e nazionale, nonché dalle testate giornalistiche della RAI e di altre emittenti televisive ed emittenti radiofoniche nazionali.
In Europa ha esposto:
1990-1993 Mosca, esposizione permanente Mostra dell'autunno e primavera;
1989 San Pietroburgo, “Nevskji Gallery”;
1990 Belgrado, Salone d'arte;
1991 Riga, Kiev e Odessa;
1991 San Pietroburgo, “Nevskji Gallery”;
1992 Gorliz (Germania), Teatro Comunale;
1993 Budapest, Festival dell'estate;
1994 Dinard, “Gay Gallery”;
1994 Mosca, Studio Club “10A”, “Trial n.9”;
1994 Parigi, “Lion Gallery”;
1995 Mosca, “Central House of artists”;
1996 Dubrovnik, Galleria Civica;
1998 Tours, Sala del Comune;
2003 Barcellona, Iris Gallery;
2010 Tirana, GKA (Galleria Nazionale delle Arti);
2011-2012 Bruxelles, Castello Coloma.
In Italia ha esposto:
1990-1997: Bari, Santa Teresa dei Maschi, “New Gallery”, Circolo Barion e “Caffè sotto il mare”;
Lecce, Il sedile;
Gallipoli, Castello;
1990 Milano, Galleria Modigliani;
1993 Pescara, Sala del Comune;
1995 Urbino, Sala del Comune;
1996 Torino, Galleria “La Telaccia”;
1996 Roma, “Caffè dei Servi”;
1997 Roma, Fiera di Roma “Salone Italiano dell'Arte Contemporanea”;
1997 Fermignano, “Sala Bramante”;
1997 Bari, Sala Colonnata del Palazzo della Provincia;
1997 Firenze, Biennale di arte contemporanea;
1998 Gradisca d'Isonzo, Galleria “Rubens”;
1999 Bari, “Giardini di Atrebil”;
1999 Alberobello (BA), installazioni nella città nell’ambito dell’iniziativa Experimenta 99;
2000 Alberobello (BA), Galleria Comunale;
2000-2001 Bari, Galleria Comunale Spaziogiovani;
2001 Alberobello (BA), Trullo sovrano;
2003 Bari, Galleria La Panchetta;
2005 Bari, Galleria comunale Spaziogiovani;
2005 Bari, Sala Murat;
2006 Otranto (LE), Castello;
2007 Andria (BA), Galleria SpA;
2007 Cisternino (BR), ex-Banca Credem (“Banca-rotta”);
2007 Bari, Galleria Linea d’Arte;
2008 Andria, Galleria SpA – Società per l’Arte;
2008 Ostuni, Palazzo Tanzarella;
2010 Papiano (PG), “ArtfarmGaia”;
2010 Bettona (PG), Biennale;
2011 Bari, Galleria DivisioneArte;
2013 Lecce, Castello Carlo V.
Cercando l’altrove
L'arte è sempre l'altra Faccia di noi stessi, la Faccia più misteriosa e più nascosta a cui dedichiamo, da sempre, approfondimenti, ricerche e conferme, anche se talvolta si presenta come uno specchio magico della realtà: quella più tragica o quella più congeniale e rassicurante. Per Valeri Tarasov, artista dalla "pittura di nitida costruzione figurale", l'atto creativo è impegno a indagare quanto non si è ancora manifestato. Come pure, l'assunzione del costante rifiuto di una condizione notarile e appagante. Egli, attraverso la sua arte, cerca di mettere in evidenza le forme di tutti i labirinti e la necessità di esercitare nuove forze rivelatrici. Nel suo lavoro d'incessante scavo appare privilegiato quell'aspetto indagante del quale la pittura non può fare a meno in quanto esprime la dinamica evoluzione verso la ricerca dell'Altrove. Valeri ha la capacità di far parlare alla pittura il linguaggio della sospensione, guardando un orizzonte come scenario per confini più ampi, per "figurare" uno spazio senza tempo e alludere, con "visionarietà distaccata e silenziosa", alle trame di un mondo che si fa sempre più invivibile.
Prende "la via del deserto" per concepire una dimensione dell'Altrove, dove contemplazione e meditazione sono le cifre forti della sua espressività, sono il segno di un approdo lungamente sperato. La pittura di Tarasov vive l'intensità di una vocazione sapienziale: cura nella scelta dei tagli prospettici, equilibrio armonico di cromie personali, valore formale disciplinato e rigoroso. La raffigurazione è minimale, fortemente iconica, riflettuta con grande mestiere di autentico "artigiano" rinascimentale, in cui l'incursione del collage è volutamente non invasivo, ma evocativo. Le figure che appaiono nei suoi quadri, apparentemente isolate e solitarie, pur inserite per rendere qualcosa di chiaramente visibile -lo spazio, la relazione tra lo spazio e la linea dell'oltre - rimandano tuttavia a qualcosa di propriamente invisibile ed indefinito.
Tutto, nell'opera dell'artista russo, assume la caratteristica dell'omaggio al mestiere. Mestiere d'artista, che attinge alla conoscenza delle antiche tecniche pittoriche eppure modernissimo nelle sue tensioni tricromatiche, espresse da un'inclinazione estetizzante.
Nel "minimalismo" dei tre spazi cromatici con cui si caratterizza il ciclo in mostra, spesso è presente la figura umana la quale diventa enigmatica e metafisica. Ma anche quando non appare, la allude in quanto chiama a raccolta il simulacro dell'idea.
È l'Altro che prevale per la sua dimensione interiore, contempla la presenza con il pensiero e ne dispone un Altrove con l'immaginazione.
Da qui la funzione dell'opera d'arte nella ricerca di nuovi sensi e di nuovi modi di leggere la vita. Cambiando il modo tradizionale di pensare, l'opera non anticipa un nuovo modo di relazione tra gli uomini, bensì partecipa al disvelamento di nuovi sensi e significati sull'essere.
Da questa punto di vista, la pittura di Valeri Tarasov, agendo con solitaria presenza, diventa un importante documento di un'interiore passione, del desiderio di trovare nuovi spazi, e assume allora lo spessore di un evento che mette in crisi le dimensioni note e diviene luce; una luce accecante, insostenibile che stabilisce un rapporto, tra l'inconscio e l'esperienza, tra la realtà e questa vitale energia interiore che sembra esplodere in un punto specifico della tela, ma in realtà è falda che s'apre I'infaticabile strada fra le visceri, tra estenuanti tensioni, pressioni, attriti, in questa esistenza che a fatica diventa vita.
Pino Bonanno
03
luglio 2014
Valeri Tarasov – Between Space and Emptiness
Dal 03 al 31 luglio 2014
arte moderna e contemporanea
Location
VILLA BRASINI
Roma, Via Flaminia, 489, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 489, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 17-21
Vernissage
3 Luglio 2014, ore 18.30
Autore