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Valeria Necchi / Serena Gallini
Eritrea. Due visioni femminili di un martoriato paese Africano tra altipiani e deserto Dancalico
Comunicato stampa
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Valeria Necchi e Serena Gallini hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti Brera a Milano alcuni anni fa: Valeria si e' laureata in fotografia e Serena in pittura seguendo pero' con attenzione anche il corso di fotografia. Ed e' proprio la fotografia - di viaggio in viaggio assieme - ad essere diventata la loro principale, ma non l'unica, forma d'espressione artistica. La Cambogia, il Marocco, il Messico, il Guatemala e l'Eritrea negli ultimi tre anni, sono con l'India, il Vietnam e il Peru' i paesi attraversati liberamente, senza i ritmi ossessivi dei viaggi organizzati.
Attrezzatura leggera per Valeria piu' incline allo scatto immediato, fresco di emozione e stupore; piu' formalmente meditata l'inquadratura di Serena che viaggia con una pesante attrezzatura di grande formato. Ed e' questa differenza sottilmente tecnica a rendere interessante questa mostra a due voci.
Rigorosamente in bianco e nero analogico le immagini ci raccontano di uno strano paese. Africa a tutti gli effetti ma con una profonda "resistenza coloniale italiana", l'Eritrea affascina le due fotografe per le diversità che racchiude: altipiani assolati ma freschi che sprofondano in tre ore di fuoristrada nel deserto Dancalico.
Dai caffe' all'italiana di Asmara al nulla assoluto delle tribu' nomadi del deserto conteso tra Eritrea ed Etiopia. Tra difficoltà burocratiche per raggiungere alcune località di frontiera con i rischi di una guerra che puo' riaccendersi in ogni momento, l'occhio attento delle due giovani fotografe non si e' lasciato intimorire. Persone di etnie diverse recitano la loro vita in un teatro fatto di poco e niente, capanne di legno intrecciate come sculture moderne in uno spazio vuoto e rarefatto sono stimoli visivi che le due autrici non si lasciano scappare.
I risultati di questi frammenti di viaggio, per il loro equilibrio formale e descrittivo nello stesso tempo, dichiarano la raggiunta maturità delle due autrici. Due visioni differenti di un mariato paese a confronto ma senza scontro.
Attrezzatura leggera per Valeria piu' incline allo scatto immediato, fresco di emozione e stupore; piu' formalmente meditata l'inquadratura di Serena che viaggia con una pesante attrezzatura di grande formato. Ed e' questa differenza sottilmente tecnica a rendere interessante questa mostra a due voci.
Rigorosamente in bianco e nero analogico le immagini ci raccontano di uno strano paese. Africa a tutti gli effetti ma con una profonda "resistenza coloniale italiana", l'Eritrea affascina le due fotografe per le diversità che racchiude: altipiani assolati ma freschi che sprofondano in tre ore di fuoristrada nel deserto Dancalico.
Dai caffe' all'italiana di Asmara al nulla assoluto delle tribu' nomadi del deserto conteso tra Eritrea ed Etiopia. Tra difficoltà burocratiche per raggiungere alcune località di frontiera con i rischi di una guerra che puo' riaccendersi in ogni momento, l'occhio attento delle due giovani fotografe non si e' lasciato intimorire. Persone di etnie diverse recitano la loro vita in un teatro fatto di poco e niente, capanne di legno intrecciate come sculture moderne in uno spazio vuoto e rarefatto sono stimoli visivi che le due autrici non si lasciano scappare.
I risultati di questi frammenti di viaggio, per il loro equilibrio formale e descrittivo nello stesso tempo, dichiarano la raggiunta maturità delle due autrici. Due visioni differenti di un mariato paese a confronto ma senza scontro.
18
aprile 2009
Valeria Necchi / Serena Gallini
Dal 18 aprile al 20 maggio 2009
fotografia
Location
MUSEO KEN DAMY
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Orario di apertura
dal martedi' al sabato dalle 15.30 alle 19.30
Autore
Curatore