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Valeria Pierini – Chiedi alla polvere
Personale di Valeria Pierini, giovane artista umbra che attraverso la fotografia indaga la presenza e la potenza del ricordo.
Comunicato stampa
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Chiedi alla polvere, mostra personale dell’artista umbra Valeria Pierini, è il secondo capitolo di un nuovo progetto espositivo che sta investendo gli spazi della galleria mestrina e dedicato al tema della memoria, Chiedi alla polvere rappresenta una ricerca intima e minuziosa sul potere e la presenza del ricordo evocato e tessuto attraverso la produzione d’immagini e storie.
Valeria Pierini, giovane fotografa “dell’epoca beat” è, infatti, una cantastorie contemporanea, una produttrice di metafore delicate e alle volte malinconiche che tramite la macchina fotografica trovano la loro ragione di vita, il loro equilibrio visivo.
Fortemente attirata da temi quali il ricordo e il sogno, Pierini presenta per la mostra personale alla Galleria 3D un corpo di opere che ripercorrono alcune fasi cruciali della sua vita intima e personale, mettendo in evidenza l’importante e imprescindibile relazione tra la parola scritta e quella visiva.
Due serie fotografiche sono presentate in mostra, la prima Chiedi alla Polvere (2010-2013) è una costellazione d’immagini prodotte dall’artista e rappresentanti una fase di cesura e di cambiamento della sua vita familiare. Prodotte durante il trasferimento della zia, le fotografie assemblate come fossero fotogrammi o appunti visivi, ritraggono i profili delle due case umbre che ricordano a Pierini la dimora pugliese dove bambina era solita trascorrere le vacanze estive. La casa, emblematica presenza, compare e scompare a distanza conservando pertanto la propria identità. Come presi in un vortice temporale, gli stessi oggetti, letti, quadri, suppellettili ricompaiono nel nuovo ambiente, a 700 km di distanza, conservando gli stessi odori, le stesse luci e le stesse atmosfere della vecchia abitazione.
Immortalare in immagini spazi e ricordi nel loro perpetuo mutare è quasi un tentativo di conservare quel segreto che si perde nelle pieghe della memoria, cancellato dal tempo.
La seconda serie in mostra, Della memoria e altri luoghi (2014), evoca ancora una volta il desiderio dell’artista di narrare storie piccole, dettagli quasi trascurabili o trascurati ma pertanto unici e pregni di significato. Ritratti, pagelle, tazzine di porcellana, dischi e collane diventano così le tracce da seguire e reperire per ricostruire una storia passata e allo stesso tempo
futura, quella che andrà a consegnarsi nell’immaginazione dell’abitare nuovi e “altri luoghi”. Come un archeologo Pierini scava nella memoria dei luoghi, sotto la polvere dell’oblio, per riportare alla luce quelle che, scomodando W. Benjamin, potremmo chiamare “epifanie di senso”.
In mostra anche una foto tratta da un recente lavoro di Pierini intitolato Iperuranio (2013-2014) raffigurante un paesaggio difficilmente riconoscibile nel quale s’intravede in lontanza una presenza eterea, un cigno. Con questo lavoro l’artista ha voluto stimolare l’ambiguità dei luoghi per insinuare il dubbio della loro verdicità. Al limite tra realtà e immaginazione, come spesso avviene nel ricostruire un ricordo, l’immagine si definisce per ipotesi e immaginazione.
Infine, una selezione di diari e appunti collezionati e archiviati dall’artista durante il processo di realizzazione delle opere in mostra, testimoniano dell’importanza del ruolo della scrittura nella pratica di Pierini. Parola scritta e immagine “salvata dall’oblio” coesistono in un unico panorama narrativo che definisce un universo artistico delicato ed essenziale ma allo stesso tempo ricco di aperture e possibilità.
Come in una sorta di personale atlas, Pierini dispone le immagini dei ricordi che ha scelto di consegnare alla memoria.
Valeria Pierini, nata ad Assisi nel 1984, è una giovane artista fotografa laureata in comunicazione di massa presso l’Università di Perugia. Ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all’estero. I suoi lavori sono stati selezionati in molti concorsi e ampiamente pubblicati su riviste di settore.
Valeria Pierini, giovane fotografa “dell’epoca beat” è, infatti, una cantastorie contemporanea, una produttrice di metafore delicate e alle volte malinconiche che tramite la macchina fotografica trovano la loro ragione di vita, il loro equilibrio visivo.
Fortemente attirata da temi quali il ricordo e il sogno, Pierini presenta per la mostra personale alla Galleria 3D un corpo di opere che ripercorrono alcune fasi cruciali della sua vita intima e personale, mettendo in evidenza l’importante e imprescindibile relazione tra la parola scritta e quella visiva.
Due serie fotografiche sono presentate in mostra, la prima Chiedi alla Polvere (2010-2013) è una costellazione d’immagini prodotte dall’artista e rappresentanti una fase di cesura e di cambiamento della sua vita familiare. Prodotte durante il trasferimento della zia, le fotografie assemblate come fossero fotogrammi o appunti visivi, ritraggono i profili delle due case umbre che ricordano a Pierini la dimora pugliese dove bambina era solita trascorrere le vacanze estive. La casa, emblematica presenza, compare e scompare a distanza conservando pertanto la propria identità. Come presi in un vortice temporale, gli stessi oggetti, letti, quadri, suppellettili ricompaiono nel nuovo ambiente, a 700 km di distanza, conservando gli stessi odori, le stesse luci e le stesse atmosfere della vecchia abitazione.
Immortalare in immagini spazi e ricordi nel loro perpetuo mutare è quasi un tentativo di conservare quel segreto che si perde nelle pieghe della memoria, cancellato dal tempo.
La seconda serie in mostra, Della memoria e altri luoghi (2014), evoca ancora una volta il desiderio dell’artista di narrare storie piccole, dettagli quasi trascurabili o trascurati ma pertanto unici e pregni di significato. Ritratti, pagelle, tazzine di porcellana, dischi e collane diventano così le tracce da seguire e reperire per ricostruire una storia passata e allo stesso tempo
futura, quella che andrà a consegnarsi nell’immaginazione dell’abitare nuovi e “altri luoghi”. Come un archeologo Pierini scava nella memoria dei luoghi, sotto la polvere dell’oblio, per riportare alla luce quelle che, scomodando W. Benjamin, potremmo chiamare “epifanie di senso”.
In mostra anche una foto tratta da un recente lavoro di Pierini intitolato Iperuranio (2013-2014) raffigurante un paesaggio difficilmente riconoscibile nel quale s’intravede in lontanza una presenza eterea, un cigno. Con questo lavoro l’artista ha voluto stimolare l’ambiguità dei luoghi per insinuare il dubbio della loro verdicità. Al limite tra realtà e immaginazione, come spesso avviene nel ricostruire un ricordo, l’immagine si definisce per ipotesi e immaginazione.
Infine, una selezione di diari e appunti collezionati e archiviati dall’artista durante il processo di realizzazione delle opere in mostra, testimoniano dell’importanza del ruolo della scrittura nella pratica di Pierini. Parola scritta e immagine “salvata dall’oblio” coesistono in un unico panorama narrativo che definisce un universo artistico delicato ed essenziale ma allo stesso tempo ricco di aperture e possibilità.
Come in una sorta di personale atlas, Pierini dispone le immagini dei ricordi che ha scelto di consegnare alla memoria.
Valeria Pierini, nata ad Assisi nel 1984, è una giovane artista fotografa laureata in comunicazione di massa presso l’Università di Perugia. Ha esposto in numerose collettive e personali in Italia e all’estero. I suoi lavori sono stati selezionati in molti concorsi e ampiamente pubblicati su riviste di settore.
28
marzo 2015
Valeria Pierini – Chiedi alla polvere
Dal 28 marzo al 26 aprile 2015
fotografia
Location
3D GALLERY
Venezia, Via Antonio Da Mestre, 31, (Venezia)
Venezia, Via Antonio Da Mestre, 31, (Venezia)
Orario di apertura
da giovedì a sabato 15.30-19.30
Vernissage
28 Marzo 2015, ore 18-20
Autore
Curatore