-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Valeria Sangiorgi – Nudi di donna
«Una donna se ne sta in un bagno angusto a giocare con le bolle di sapone, seduta sulla lavatrice che, sotto di lei, vomita indumenti – sporchi o già lavati, non si sa. Intorno a lei, dappertutto, biancheria abbandonata o ammucchiata: nella vasca, nel lavabo, sul pavimento. Un caos da rimettere a posto, ma lei sembra divertirsi a far le bolle, il sapone lo usa per giocare. A riordinare ci penserà dopo, se sarà il caso…
Una donna, un’altra o la stessa non importa, se ne sta seduta ad ammirare le proprie unghie appena laccate, i piedi appoggiati al forno aperto di una cucina tutta da riassettare.
Qualcuna, sempre in ambienti domestici più che vissuti, esibisce un frustino e un grosso tatuaggio sull’avambraccio, qualcun’altra invece, se ne sta con la testa appoggiata al braccio ripiegato sul tavolo ingombro, ripiegata in se stessa per una pausa, per meditare o per piangere… chissà.
Donne in interni domestici, donne circondate da panni sporchi, residui di cibo o piatti da lavare; donne che però non riassettano e soprattutto che… esibiscono tutte il proprio corpo nudo. Esibire non è il termine esatto, poiché le donne di Valeria Sangiorgi non si mostrano, non ostentano nulla, non irretiscono e non seducono, dall’altra parte dell’obiettivo non c’è uno sguardo maschile per cui recitare: le donne della Sangiorgi semplicemente sono. Sono donne, sono se stesse.
Tranne la ragazza che agita minacciosamente il frustino, poche guardano lo spettatore – ma anche il suo, in fondo, è uno sguardo stupito per l’intrusione – tutte sono a proprio agio nell’intimità del set quotidiano, con sé e il proprio corpo. Corpo non offerto ma interamente posseduto in un tutt’uno con l’ambiente circostante che, come osserva l’autrice, le ingloba.
Lo spazio familiare della casa, da sempre limitato scenario del genere femminile, è ancora una volta un’opprimente realtà che nelle immagini di Valeria Sangiorgi però, si trasforma in un luogo riservato alle fughe fantastiche attraverso il gioco, l’immaginazione, i sogni. Lo spazio domestico diventa quindi teatro delle proprie rappresentazioni mentali, luogo di ricerca ed estensione del sé, contrapposto all’anonimato esterno.
Nudi di donna, ma nudi diversi, nudi reali, colti con ironia e lontani dall’immaginario maschile; nudi da cui, come ha notato Franco Vaccari in occasione di un premio assegnato al lavoro – 1° premio ex aequo Modena Fotografia 1996 – finalmente, “con un certo senso di sollievo si vede trasparire una insolita vena divertita”.
Il lavoro, iniziato nel ’95 e costituito da oltre trenta scatti, è parzialmente presentato, in stampe di grande formato, alla Fondazione Centro Culturale Valdese in concomitanza con la X Biennale Internazionale di Fotografia di Torino». (Maria Erovereti)
Valeria Sangiorgi – Nudi di donna
arte contemporanea
Torre Pellice, Via Beckwith, 3, (Torino)