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Valerio Cugia – Interno giorno
E’ una pittura di evocazione la sua, una pittura sinestetica, sottilmente sensuale, che ci trascina dentro e ci lega alla memoria, al ricordo passato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La nuova stagione artistica si presenta negli spazi espositivi della Creative Room Art Gallery con la personale di Valerio Cugia, autore di una privata ricerca volta a scoprire la materia dell’esperienza umana, anche laddove la traccia stessa dell’individuo, mancando, accentua la sua presenza.
Reduce dall’esperienza alla Galerie Albert Premier di Bruxelles con una mostra dedicata interamente all’autore, Cugia propone una nuova tappa della sua indagine: la dimensione quotidiana, sovente privata del proprio protagonista più evidente, si apre agli spazi vuoti e sfuggenti, ai tagli fotografici dal sapore impressionista, alla realtà colta nell’attimo di un solo respiro.
Rari volti femminili troppo assorti per concedersi o poco propensi a uno scambio diretto, interni ripresi in un vuoto nostalgico, invasi da una luce troppo timida per riuscire a fugare ogni ombra, marine silenziose sospese nel tempo e nella memoria, cartoline dalla lirica discreta.
La poesia di Cugia scava nell’essenza stessa della pittura, plasma la sua materia al fine non di evocare semplici paesaggi o prospettive itineranti: Cugia vuole ritrovare nel suo fare il vissuto di un attimo congelato dall’occhio fotografico e poi liberato nella dimensione artistica. L’istante si dilata finché muta l’epidermide stessa della tela: da cartolina a esperienza, da un singolo scatto all’infinito momento contemplativo.
È dalla materia che nasce l’esperienza, dalla consistenza di una pittura sicura che cresce la suggestione, e dalla semplicità voluta che resta un segno indelebile. La sostanza cromatica è netta, sicura, l’esperienza coloristica sincera, diretta, la magia del suo fare non lascia spazio a voli pindarici per direzioni fantastiche. Cugia parte dal qui e ora per giungere alla pittura, perché non sente alcun bisogno di addolcire la visione ai capricci estetici dell’occhio.
Che sia dunque un boccale di birra o l’attesa di una donna senza alcuna fretta di mostrarsi, che sia la pace di un paesaggio greco o il pacato silenzio di una chiesa ortodossa, che sia infine una natura morta o il binomio ritrattistico di una ragazza con il suo pappagallo, la cifra stilistica di Valerio Cugia si pone ai vertici della ricerca incontaminata, figlia di una tradizione artistica che passando per l’oggetto d’indagine, scopre il valore del fare.
Interno giorno è la nuova tappa di un artista alla perenne ricerca di quel macrocosmo nascosto tra le pieghe di ogni istante quotidiano: nella silenziosa quiete delle sue opere Cugia lascia tutto il tempo all’osservatore di attraversare il velo per ritrovare la stessa esperienza dell’autore, un contatto diretto depurato della prima impressione, per giungere allo spessore del reale, che guarda caso coincide proprio con il valore empirico.
Reduce dall’esperienza alla Galerie Albert Premier di Bruxelles con una mostra dedicata interamente all’autore, Cugia propone una nuova tappa della sua indagine: la dimensione quotidiana, sovente privata del proprio protagonista più evidente, si apre agli spazi vuoti e sfuggenti, ai tagli fotografici dal sapore impressionista, alla realtà colta nell’attimo di un solo respiro.
Rari volti femminili troppo assorti per concedersi o poco propensi a uno scambio diretto, interni ripresi in un vuoto nostalgico, invasi da una luce troppo timida per riuscire a fugare ogni ombra, marine silenziose sospese nel tempo e nella memoria, cartoline dalla lirica discreta.
La poesia di Cugia scava nell’essenza stessa della pittura, plasma la sua materia al fine non di evocare semplici paesaggi o prospettive itineranti: Cugia vuole ritrovare nel suo fare il vissuto di un attimo congelato dall’occhio fotografico e poi liberato nella dimensione artistica. L’istante si dilata finché muta l’epidermide stessa della tela: da cartolina a esperienza, da un singolo scatto all’infinito momento contemplativo.
È dalla materia che nasce l’esperienza, dalla consistenza di una pittura sicura che cresce la suggestione, e dalla semplicità voluta che resta un segno indelebile. La sostanza cromatica è netta, sicura, l’esperienza coloristica sincera, diretta, la magia del suo fare non lascia spazio a voli pindarici per direzioni fantastiche. Cugia parte dal qui e ora per giungere alla pittura, perché non sente alcun bisogno di addolcire la visione ai capricci estetici dell’occhio.
Che sia dunque un boccale di birra o l’attesa di una donna senza alcuna fretta di mostrarsi, che sia la pace di un paesaggio greco o il pacato silenzio di una chiesa ortodossa, che sia infine una natura morta o il binomio ritrattistico di una ragazza con il suo pappagallo, la cifra stilistica di Valerio Cugia si pone ai vertici della ricerca incontaminata, figlia di una tradizione artistica che passando per l’oggetto d’indagine, scopre il valore del fare.
Interno giorno è la nuova tappa di un artista alla perenne ricerca di quel macrocosmo nascosto tra le pieghe di ogni istante quotidiano: nella silenziosa quiete delle sue opere Cugia lascia tutto il tempo all’osservatore di attraversare il velo per ritrovare la stessa esperienza dell’autore, un contatto diretto depurato della prima impressione, per giungere allo spessore del reale, che guarda caso coincide proprio con il valore empirico.
14
ottobre 2010
Valerio Cugia – Interno giorno
Dal 14 ottobre al 02 novembre 2010
arte contemporanea
Location
CREATIVE ROOM
Roma, Via Pietro Cavallini, 27, (Roma)
Roma, Via Pietro Cavallini, 27, (Roma)
Orario di apertura
da martedi a sabato ore 10-13 e 16-20
lunedi e domenica su appuntamento
Vernissage
14 Ottobre 2010, ore 18:30
Autore
Curatore