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Valerio Nicolai – Notte da Osvaldo
Valerio Nicolai, vincitore della terza edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast, presenta la sua mostra personale risultato di una residenza che l’artista ha svolto ad Ascoli Piceno e che gli ha permesso di esplorare e definire il rapporto tra la sua visione artistica e l’eredità di Licini.
Comunicato stampa
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L’Associazione Arte Contemporanea Picena e Fainplast con il Patrocinio del Comune di Ascoli Piceno presentano la mostra Notte da Osvaldo dell’artista Valerio Nicolai, vincitore della terza edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast, il premio dedicato alla pittura italiana, che avrà luogo presso la Galleria d'Arte Contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno dal 1 dicembre 2023 al 3 marzo 2024.
Il concept della mostra, frutto di un proficuo confronto tra l'artista Valerio Nicolai e il curatore del Premio Alessandro Zechini, ha preso forma da un incontro nello studio milanese dell'artista e si è sviluppato poi durante la residenza che Nicolai ha svolto ad Ascoli Piceno e che gli ha permesso di esplorare e definire il rapporto tra la sua visione artistica e l'eredità di Licini, portando così alla creazione di opere site specific per gli spazi museali della Galleria che rappresentano un vero e proprio dialogo visivo con quelle del maestro Licini, creando un ponte tra passato e presente.
Valerio Nicolai, classe 1988, considerato uno degli artisti più affascinanti e ricchi di immaginazione della sua generazione, utilizza la pittura come punto di partenza per creare installazioni complesse, stratificate e cariche di profondità concettuale. Il suo ingegnoso dialogo con lo spazio espositivo si intreccia abilmente con le esperienze personali, plasmando un'unica narrazione coerente che trascende il semplice atto espositivo.
Le opere di Nicolai, alimentate da diverse fonti di ispirazione, danno vita a racconti spesso intricati, surreali, ironici e poetici, stimolando lo spettatore a riflettere sul significato di tali connessioni spesso inusuali.
Nel caso della mostra "Notte da Osvaldo", già il titolo vuole suggerire la possibilità di un dialogo intimo in un luogo sentito da entrambi gli artisti - la camera da letto – che diventa uno spazio simbolico, teatro di un cambio prospettico dalla visione verticale del giorno all'orizzontale della notte.
Esplorando il delicato equilibrio tra sonno, nascita e morte, l'opera - dal titolo “Lettone turchese” - collocata strategicamente nella sala centrale del Museo, si manifesta come un letto matrimoniale dipinto, ispirato alle geometrie del letto di Licini ancora visibile nella sua dimora a Monte Vidon Corrado, quindi un tributo tangibile all'eredità artistica di Licini.
Questo letto, che rappresenta un'opera d'arte in sé, ha una dimensione più grande del normale e conserva un'ambiguità straordinaria tra la sua funzione intrinseca e la sua trasformazione in quadro orizzontale, contornata da una struttura in legno dipinto che le fa da cornice. Sul letto emergono due macchie, con sembianze di liquidi corporei, rivelando un'esplorazione audace dei confini convenzionali dell'immaginazione artistica, mixando la sensazione di comfort a quella di inquietudine.
Valerio Nicolai rivela che il letto gioca un ruolo fondamentale nella creazione delle sue opere, aspetto condiviso con Licini. Quest'ultimo infatti, ferito in guerra e impossibilitato a stare in piedi per lunghi periodi, aveva trasformato il suo letto in uno studio per creare piccole pitture di dimensioni ridotte, opere autonome e distanti dal concetto di bozzetto.
I percorsi di Nicolai e Licini, che sembrano dialogare come in una conversazione tra amici che condividono la passione per la pittura, si snodano attraverso improvvisi cambi di direzione, in cui ironia, realtà, immaginazione, figurazione e astrazione si muovono in parallelo. E la scelta di questo elemento quotidiano – il letto - diventa un ponte tra la dimensione personale degli artisti e una riflessione più ampia sui luoghi e i tempi della creazione artistica.
Allo stesso modo Nicolai, nell’allestimento della mostra, colloca le sue opere accanto a quelle di Licini nell'ultima sala del museo, creando una tensione costante e ambigua tra la componente figurativa ed astratta. Tre distinti insiemi di opere emergono con forza: i binocoli dei Guardoni d'incanto, i rovesci delle carte con le loro 58 o 72 geometrie, e infine i cotoni su cieli colorati. Questi ultimi richiamano le grandi tele dipinte della prima sala "Cotone contrario 1-2-3", in cui il cotone poggiato a terra sembra mimare delle nuvole.
Le opere in mostra vogliono giocare in modo astuto con lo spettatore: le dimensioni delle cose cambiano, altri mondi penetrano nella pittura, e l'alchimia tra astratto e figurativo permea l'intera esposizione. Paesaggi rovesciati si svelano, dove nuvole di cotone posate a terra evocano immagini celesti. Il letto diventa dipinto, e le serie di dipinti dell’ultima sala rimpiccioliscono. Con maestria, la mostra eleva gli elementi terreni a una dimensione leggera e gioiosa, inclinando la visione dello spettatore a volare oltre i confini delle convenzioni. In questa sinfonia di forme e colori, l'esposizione diventa un invito a esplorare mondi nuovi, a riscrivere i limiti della percezione e a celebrare la magia dell'arte in cui anche il vuoto diventa pittura.
La terza edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast è solo l’ultima, in ordine di tempo, tra le iniziative promosse dall’Associazione Arte Contemporanea Picena, confermando quell’impegno, iniziato nel 2007, nella promozione di progetti culturali di respiro nazionale e internazionale, con il preciso obiettivo di collocare Ascoli Piceno al centro del dibattito artistico contemporaneo. Obiettivo oggi condiviso anche dalla Fainplast, main sponsor del premio, azienda ascolana leader mondiale nella produzione di compound, che da sempre sostiene e valorizza l’arte, la storia e la cultura del territorio, come racconta Roberta Faraotti che, insieme al fratello Daniele e al padre Battista, è alla guida dell’azienda:
“Con la terza edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast confermiamo l’impegno della nostra azienda nel territorio attraverso la promozione dei linguaggi del contemporaneo. Si tratta di un’iniziativa che in soli tre anni sta già riscuotendo grande plauso tra gli addetti ai lavori, come dimostrato dalla collaborazione con Arte Fiera Bologna, gli inviti al Premio Cairo e l’incontro che ci ha visti protagonisti alla Triennale di Milano, senza tralasciare l’apprezzamento del pubblico che continua a seguirci in tutte le attività principali e collaterali al Premio”.
Anche il Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti sottolinea l’importanza di un premio dedicato alla pittura contemporanea: “Ascoli, ormai da qualche anno, si conferma un palcoscenico all’altezza per poter ospitare rassegne dedicate all’arte contemporanea, che affiancano e aiutano a valorizzare il pregevole patrimonio storico-artistico conservato nei musei del territorio, oltre a promuovere la città di Ascoli Piceno oltre i confini regionali”.
Il concept della mostra, frutto di un proficuo confronto tra l'artista Valerio Nicolai e il curatore del Premio Alessandro Zechini, ha preso forma da un incontro nello studio milanese dell'artista e si è sviluppato poi durante la residenza che Nicolai ha svolto ad Ascoli Piceno e che gli ha permesso di esplorare e definire il rapporto tra la sua visione artistica e l'eredità di Licini, portando così alla creazione di opere site specific per gli spazi museali della Galleria che rappresentano un vero e proprio dialogo visivo con quelle del maestro Licini, creando un ponte tra passato e presente.
Valerio Nicolai, classe 1988, considerato uno degli artisti più affascinanti e ricchi di immaginazione della sua generazione, utilizza la pittura come punto di partenza per creare installazioni complesse, stratificate e cariche di profondità concettuale. Il suo ingegnoso dialogo con lo spazio espositivo si intreccia abilmente con le esperienze personali, plasmando un'unica narrazione coerente che trascende il semplice atto espositivo.
Le opere di Nicolai, alimentate da diverse fonti di ispirazione, danno vita a racconti spesso intricati, surreali, ironici e poetici, stimolando lo spettatore a riflettere sul significato di tali connessioni spesso inusuali.
Nel caso della mostra "Notte da Osvaldo", già il titolo vuole suggerire la possibilità di un dialogo intimo in un luogo sentito da entrambi gli artisti - la camera da letto – che diventa uno spazio simbolico, teatro di un cambio prospettico dalla visione verticale del giorno all'orizzontale della notte.
Esplorando il delicato equilibrio tra sonno, nascita e morte, l'opera - dal titolo “Lettone turchese” - collocata strategicamente nella sala centrale del Museo, si manifesta come un letto matrimoniale dipinto, ispirato alle geometrie del letto di Licini ancora visibile nella sua dimora a Monte Vidon Corrado, quindi un tributo tangibile all'eredità artistica di Licini.
Questo letto, che rappresenta un'opera d'arte in sé, ha una dimensione più grande del normale e conserva un'ambiguità straordinaria tra la sua funzione intrinseca e la sua trasformazione in quadro orizzontale, contornata da una struttura in legno dipinto che le fa da cornice. Sul letto emergono due macchie, con sembianze di liquidi corporei, rivelando un'esplorazione audace dei confini convenzionali dell'immaginazione artistica, mixando la sensazione di comfort a quella di inquietudine.
Valerio Nicolai rivela che il letto gioca un ruolo fondamentale nella creazione delle sue opere, aspetto condiviso con Licini. Quest'ultimo infatti, ferito in guerra e impossibilitato a stare in piedi per lunghi periodi, aveva trasformato il suo letto in uno studio per creare piccole pitture di dimensioni ridotte, opere autonome e distanti dal concetto di bozzetto.
I percorsi di Nicolai e Licini, che sembrano dialogare come in una conversazione tra amici che condividono la passione per la pittura, si snodano attraverso improvvisi cambi di direzione, in cui ironia, realtà, immaginazione, figurazione e astrazione si muovono in parallelo. E la scelta di questo elemento quotidiano – il letto - diventa un ponte tra la dimensione personale degli artisti e una riflessione più ampia sui luoghi e i tempi della creazione artistica.
Allo stesso modo Nicolai, nell’allestimento della mostra, colloca le sue opere accanto a quelle di Licini nell'ultima sala del museo, creando una tensione costante e ambigua tra la componente figurativa ed astratta. Tre distinti insiemi di opere emergono con forza: i binocoli dei Guardoni d'incanto, i rovesci delle carte con le loro 58 o 72 geometrie, e infine i cotoni su cieli colorati. Questi ultimi richiamano le grandi tele dipinte della prima sala "Cotone contrario 1-2-3", in cui il cotone poggiato a terra sembra mimare delle nuvole.
Le opere in mostra vogliono giocare in modo astuto con lo spettatore: le dimensioni delle cose cambiano, altri mondi penetrano nella pittura, e l'alchimia tra astratto e figurativo permea l'intera esposizione. Paesaggi rovesciati si svelano, dove nuvole di cotone posate a terra evocano immagini celesti. Il letto diventa dipinto, e le serie di dipinti dell’ultima sala rimpiccioliscono. Con maestria, la mostra eleva gli elementi terreni a una dimensione leggera e gioiosa, inclinando la visione dello spettatore a volare oltre i confini delle convenzioni. In questa sinfonia di forme e colori, l'esposizione diventa un invito a esplorare mondi nuovi, a riscrivere i limiti della percezione e a celebrare la magia dell'arte in cui anche il vuoto diventa pittura.
La terza edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast è solo l’ultima, in ordine di tempo, tra le iniziative promosse dall’Associazione Arte Contemporanea Picena, confermando quell’impegno, iniziato nel 2007, nella promozione di progetti culturali di respiro nazionale e internazionale, con il preciso obiettivo di collocare Ascoli Piceno al centro del dibattito artistico contemporaneo. Obiettivo oggi condiviso anche dalla Fainplast, main sponsor del premio, azienda ascolana leader mondiale nella produzione di compound, che da sempre sostiene e valorizza l’arte, la storia e la cultura del territorio, come racconta Roberta Faraotti che, insieme al fratello Daniele e al padre Battista, è alla guida dell’azienda:
“Con la terza edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast confermiamo l’impegno della nostra azienda nel territorio attraverso la promozione dei linguaggi del contemporaneo. Si tratta di un’iniziativa che in soli tre anni sta già riscuotendo grande plauso tra gli addetti ai lavori, come dimostrato dalla collaborazione con Arte Fiera Bologna, gli inviti al Premio Cairo e l’incontro che ci ha visti protagonisti alla Triennale di Milano, senza tralasciare l’apprezzamento del pubblico che continua a seguirci in tutte le attività principali e collaterali al Premio”.
Anche il Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti sottolinea l’importanza di un premio dedicato alla pittura contemporanea: “Ascoli, ormai da qualche anno, si conferma un palcoscenico all’altezza per poter ospitare rassegne dedicate all’arte contemporanea, che affiancano e aiutano a valorizzare il pregevole patrimonio storico-artistico conservato nei musei del territorio, oltre a promuovere la città di Ascoli Piceno oltre i confini regionali”.
01
dicembre 2023
Valerio Nicolai – Notte da Osvaldo
Dal primo dicembre 2023 al 03 marzo 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA OSVALDO LICINI
Ascoli Piceno, Corso Giuseppe Mazzini, 90, (Ascoli Piceno)
Ascoli Piceno, Corso Giuseppe Mazzini, 90, (Ascoli Piceno)
Biglietti
Intero: 4€
Ridotto: 2€
Orario di apertura
Sabato e domenica, festivi e prefestivi 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00
Ufficio stampa
Maria Chiara Salvanelli Press Office & Communication
Autore
Curatore
Produzione organizzazione