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Valerio Savino – Ad Occhi Aperti
A Palazzo Datini intervento sullo spazio con installazione tridimensionale di opere fantasmagoriche di ascendenza surreale
Comunicato stampa
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L’unico approccio possibile al reale, nell’opera di Valerio Savino, sembra manifestarsi sotto forma di un lungo sogno ad occhi aperti. In questo sembra voler continuare il cammino intrapreso dagli artisti surrealisti in un’epoca che sempre più si caratterizza per la caduta della dimensione inconscia.
Un’analisi della sua vasta opera, che si trova in ambienti pubblici e privati parla del proprio tentativo di sublimare il reale attraverso esperienze inconsce, nel desiderio di strappare la realtà oggettiva dalla sua contingenza materiale per inserirla in un contesto poetico chiaramente surreale.
Nell’installazione intitolata “Gocce di luna”, dove visioni extracorporee, fatte di enormi gocce che librandosi nell’aria in libertà si ingigantiscono e vi rimangono sospese, quasi a saturare lo spazio a catturare l’ambiente circostante immergendolo in una dimensione sublunare. La luce rossa del lampione situato sulla parete si fonde con l’immaterialità delle gocce, restituendoci così una chiara tensione drammatica e privando lo spettatore di punti di riferimento contingenti.
Il silenzio che sprigiona dall’armonium e dalla chitarra produce queste enormi gocce, vera musica dell’assurdo, in un’impercettibile scansione ritmica. La caratteristica saliente di questa installazione è che le gigantesche gocce suscitano nello spettatore un effetto visivo di perturbante magia. La casa non è più un rifugio protetto, sicuro, ma teatro dell’immaginario onirico. Le immagini surreali, trasferite sulle pareti in chiave concettuale, vogliono comunicare l’abbandono momentaneo di certezze e di intimità domestiche, questo significa consegnare all’arte il potere di trasfigurare la realtà.
Un’analisi della sua vasta opera, che si trova in ambienti pubblici e privati parla del proprio tentativo di sublimare il reale attraverso esperienze inconsce, nel desiderio di strappare la realtà oggettiva dalla sua contingenza materiale per inserirla in un contesto poetico chiaramente surreale.
Nell’installazione intitolata “Gocce di luna”, dove visioni extracorporee, fatte di enormi gocce che librandosi nell’aria in libertà si ingigantiscono e vi rimangono sospese, quasi a saturare lo spazio a catturare l’ambiente circostante immergendolo in una dimensione sublunare. La luce rossa del lampione situato sulla parete si fonde con l’immaterialità delle gocce, restituendoci così una chiara tensione drammatica e privando lo spettatore di punti di riferimento contingenti.
Il silenzio che sprigiona dall’armonium e dalla chitarra produce queste enormi gocce, vera musica dell’assurdo, in un’impercettibile scansione ritmica. La caratteristica saliente di questa installazione è che le gigantesche gocce suscitano nello spettatore un effetto visivo di perturbante magia. La casa non è più un rifugio protetto, sicuro, ma teatro dell’immaginario onirico. Le immagini surreali, trasferite sulle pareti in chiave concettuale, vogliono comunicare l’abbandono momentaneo di certezze e di intimità domestiche, questo significa consegnare all’arte il potere di trasfigurare la realtà.
17
dicembre 2005
Valerio Savino – Ad Occhi Aperti
Dal 17 al 30 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO DATINI
Prato, Via Ser Lapo Mazzei, 43, (Prato)
Prato, Via Ser Lapo Mazzei, 43, (Prato)
Orario di apertura
tutti i giorni 9-12 e 16-19
Vernissage
17 Dicembre 2005, ore 17
Autore
Curatore