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Vanessa Vettorello – Trasformare Tersicore
Mostra Fotografica
Comunicato stampa
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La nascita di questo progetto, come quella di ogni idea, ha seguito un percorso che non si può definire esattamente lineare.
Durante la mostra fotografica di Carlo Mollino al Castello di Rivoli, una foto attirò la mia attenzione più di tutte le altre e rimasi a fissarla da molto vicino per un po’. Ritraeva una ballerina seduta su una sedia di legno, dal viso malinconico, i muscoli rilasciati, il corpo ricurvo e i colori prevalentemente scuri. Continuai a riflettere su quest’immagine per giorni, mi chiesi come mai mi avesse colpito. Conclusi, che non avevo mai visto una ballerina classica in scena senza sorriso e corpo teso, iniziai ad immaginare il suo percorso fin da bambina.
Una sorta di brainstorming: la quotidianità e la costanza delle lezioni, il tempo e la fatica nel seguirle; l’abitudine al dolore, il movimento del corpo, la musica, l’eleganza; la spinta a migliorarsi ogni giorno di più aspirando alla perfezione delle forme, della tecnica, dell’interpretazione, dell’espressione lasciando fuori dalle porte della scuola la stanchezza.
La mia inclinazione alla disorganizzazione mi ha attratto verso questo mondo e ho provato ad entrarci con l’obiettivo, il risultato sono questa serie di tentativi rigorosamente in bianco e nero.
La trasformazione di Tersicore avviene ampliando i confini della danza, il teatro della scena diventa lo spazio urbano, la città con la sua architettura.
La danza viene interpretata in modo innovativo, diventa performance, occupa strade e gallerie d’arte e crea sinergie con nuove forme artistiche. Spingerla all’aria aperta significa avvicinarla alla gente, farla conoscere ed è rivoluzione, è la danza stessa a rigenerarsi traendo ispirazione da quello che la circonda. I nostri tram, le fermate, i parchi pubblici, le piazze diventano parte integrante delle coreografie.
Una solida base tecnica e una rigida preparazione coadiuvata da una spiccata sensibilità e una larga visuale mentale sono gli elementi fondanti, apparentemente in contraddizione, di una ballerina. Indispensabili per farsi trasportare dall’ambiente circostante.
Il tango diviene coprotagonista, con la sua sensualità e i suoi colori caldi, di questa serie insieme alla danza classica.
Durante la mostra fotografica di Carlo Mollino al Castello di Rivoli, una foto attirò la mia attenzione più di tutte le altre e rimasi a fissarla da molto vicino per un po’. Ritraeva una ballerina seduta su una sedia di legno, dal viso malinconico, i muscoli rilasciati, il corpo ricurvo e i colori prevalentemente scuri. Continuai a riflettere su quest’immagine per giorni, mi chiesi come mai mi avesse colpito. Conclusi, che non avevo mai visto una ballerina classica in scena senza sorriso e corpo teso, iniziai ad immaginare il suo percorso fin da bambina.
Una sorta di brainstorming: la quotidianità e la costanza delle lezioni, il tempo e la fatica nel seguirle; l’abitudine al dolore, il movimento del corpo, la musica, l’eleganza; la spinta a migliorarsi ogni giorno di più aspirando alla perfezione delle forme, della tecnica, dell’interpretazione, dell’espressione lasciando fuori dalle porte della scuola la stanchezza.
La mia inclinazione alla disorganizzazione mi ha attratto verso questo mondo e ho provato ad entrarci con l’obiettivo, il risultato sono questa serie di tentativi rigorosamente in bianco e nero.
La trasformazione di Tersicore avviene ampliando i confini della danza, il teatro della scena diventa lo spazio urbano, la città con la sua architettura.
La danza viene interpretata in modo innovativo, diventa performance, occupa strade e gallerie d’arte e crea sinergie con nuove forme artistiche. Spingerla all’aria aperta significa avvicinarla alla gente, farla conoscere ed è rivoluzione, è la danza stessa a rigenerarsi traendo ispirazione da quello che la circonda. I nostri tram, le fermate, i parchi pubblici, le piazze diventano parte integrante delle coreografie.
Una solida base tecnica e una rigida preparazione coadiuvata da una spiccata sensibilità e una larga visuale mentale sono gli elementi fondanti, apparentemente in contraddizione, di una ballerina. Indispensabili per farsi trasportare dall’ambiente circostante.
Il tango diviene coprotagonista, con la sua sensualità e i suoi colori caldi, di questa serie insieme alla danza classica.
21
aprile 2007
Vanessa Vettorello – Trasformare Tersicore
Dal 21 aprile all'undici maggio 2007
fotografia
Location
DIWAN CAFE’
Torino, Via Giuseppe Baretti, 15c, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Baretti, 15c, (Torino)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 18
Vernissage
21 Aprile 2007, ore 18
Sito web
www.flickr.com/photos/vane
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