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Vania Comoretti – Entropia
Al primo impatto i lavori di Vania Comoretti possono apparire fotografici, fedeli riproduzioni della realtà. Dopo una più attenta analisi, però, ci si accorge che tale definizione è del tutto riduttiva.
Comunicato stampa
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Al primo impatto i lavori di Vania Comoretti possono apparire fotografici, fedeli riproduzioni della realtà. Dopo una più attenta analisi, però, ci si accorge che tale definizione è del tutto riduttiva.
Infatti la ricerca introspettiva della Comoretti fa efficace uso del reale come mezzo di comprensione dell’interiore. L’artista non solo non si ferma all’apparenza dell’oggetto rappresentato, ma neppuro allo sguardo, per tradizione specchio dell’anima. Piuttosto cerca in ogni piega della pelle, in ogni poro dilatato qualche segreta rivelazione che si sprigioni dall’interno. Si legge nei suoi lavori la necessità di andare a fondo, di capire cosa renda ogni individuo tale.
Come in un esame autoptico la Comoretti non lascia nulla al caso, ogni particolare è dettaglio fondamentale, fonte di informazione indispensabile. La cura, la minuzia con cui porta avanti questo lavoro accanito e costante dimostrano la delicatezza della materia trattata, della sua vulnerabilità.
In ogni capello disegnato ad uno ad uno, in ogni impurità della pelle, si nascondono le fragilità dei personaggi, conoscenti dell’artista, persone perfettamente normali, che si prestano a questo studio senza ricerche estetiche. Le varie angolazioni, gli scorci a cui l’artista li sottopone, permettono di considerare la complessità dell’individuo.
Così come lo studio di parti del corpo umano, ad esempio le mani, non sono tanto studi di anatomia, quanto ricerca di elementi di analisi, dai quali far emergere il manifestarsi di debolezze fisiche, pressioni o atteggiamenti involontari.
Se gli studi di fisiognomica tentano di riunire in gruppi per tipologie i volti in base hai tratti somatici dei soggetti, delle personalità, realizzando quindi categorie di personaggi-tipo, Vania Comoretti fa ora l’opposto. Ovvero individualizza, rende unico ognuno dei suoi soggetti, proprio esaltandone l’imperfezione.
Così ogni volto, ogni ruga, ogni ombra sulla pelle è segno di esperienza vissuta che racconta una gioia o un dolore, mediante un lavoro stratificato che l’artista trasferisce con sapiente abilità a pastello, acquarello e china su carta.
Francesca Meli
Infatti la ricerca introspettiva della Comoretti fa efficace uso del reale come mezzo di comprensione dell’interiore. L’artista non solo non si ferma all’apparenza dell’oggetto rappresentato, ma neppuro allo sguardo, per tradizione specchio dell’anima. Piuttosto cerca in ogni piega della pelle, in ogni poro dilatato qualche segreta rivelazione che si sprigioni dall’interno. Si legge nei suoi lavori la necessità di andare a fondo, di capire cosa renda ogni individuo tale.
Come in un esame autoptico la Comoretti non lascia nulla al caso, ogni particolare è dettaglio fondamentale, fonte di informazione indispensabile. La cura, la minuzia con cui porta avanti questo lavoro accanito e costante dimostrano la delicatezza della materia trattata, della sua vulnerabilità.
In ogni capello disegnato ad uno ad uno, in ogni impurità della pelle, si nascondono le fragilità dei personaggi, conoscenti dell’artista, persone perfettamente normali, che si prestano a questo studio senza ricerche estetiche. Le varie angolazioni, gli scorci a cui l’artista li sottopone, permettono di considerare la complessità dell’individuo.
Così come lo studio di parti del corpo umano, ad esempio le mani, non sono tanto studi di anatomia, quanto ricerca di elementi di analisi, dai quali far emergere il manifestarsi di debolezze fisiche, pressioni o atteggiamenti involontari.
Se gli studi di fisiognomica tentano di riunire in gruppi per tipologie i volti in base hai tratti somatici dei soggetti, delle personalità, realizzando quindi categorie di personaggi-tipo, Vania Comoretti fa ora l’opposto. Ovvero individualizza, rende unico ognuno dei suoi soggetti, proprio esaltandone l’imperfezione.
Così ogni volto, ogni ruga, ogni ombra sulla pelle è segno di esperienza vissuta che racconta una gioia o un dolore, mediante un lavoro stratificato che l’artista trasferisce con sapiente abilità a pastello, acquarello e china su carta.
Francesca Meli
12
febbraio 2005
Vania Comoretti – Entropia
Dal 12 febbraio al 02 aprile 2005
arte contemporanea
Location
IMAGE
Arezzo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 6, (Arezzo)
Arezzo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 6, (Arezzo)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15,30-19,30. Sabato e 1° domenica del mese 10,30-12,30 e 15,30-19,30 e su appuntamento
Vernissage
12 Febbraio 2005, ore 18
Autore
Curatore