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Vari eventi
Per il terzo evento espositivo presso la nuova sede, Giacomo Guidi è lieto di presentare la mostra personale di Per Barclay, la collettiva fotografica Obiecta, il progetto Found Photos in Detroit, il nuovo intervento di Jan van der Ploeg e lo spazio Alchemy Suite.
Comunicato stampa
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Per il terzo evento espositivo presso la nuova sede, Giacomo Guidi è lieto di presentare la mostra personale di Per Barclay, la collettiva fotografica Obiecta, il progetto Found Photos in Detroit, il nuovo intervento di Jan van der Ploeg e lo spazio Alchemy Suite.
Il progetto legato alla sede di Largo Cristina di Svezia prosegue dunque nell’intento di proporre una fruizione e un’utenza più articolata di quel che tradizionalmente accade in una galleria d’arte, affiancando a progetti espositivi eterogenei attività legate ad ulteriori linguaggi artistici, al fine di rivolgersi a un pubblico di amanti dell’arte, della musica, della moda e della cultura tout court.
Tra i principali esponenti della scena artistica europea, il lavoro di Per Barclay si caratterizza per la continua ricerca di una tensione tra stati opposti della forma e della materia. Sia che si confronti con la dimensione ambientale, che con quella scultorea o fotografica - in cui i soggetti sono sempre ritratti in situazioni orchestrate con estrema precisione - il lavoro di Barclay gioca sull’alternanza secca e improvvisa dei momenti di quiete e movimento dei liquidi, del silenzio e delle esplosioni rumorose, delle posture nervose e abbandonate dei personaggi ritratti, che concorrono a tradurre quella continua oscillazione tra picchi di inquietudine e stasi nello scarto tra i quali scorre l’esistenza delle cose, della natura e dell’uomo. Nella sala principale dello spazio di Largo Cristina di Svezia sarà allestita una selezione di fotografie di ampio formato e una grande installazione ambientale, concepita appositamente per questa mostra.
In collaborazione con la Galleria Giorgio Persano, Torino.
Obiecta, a cura di Angela Madesani, è una collettiva che presenta una riflessione sullo sguardo dell’artista attraverso il linguaggio fotografico, in un percorso che va dagli anni Venti a oggi. Gli oggetti - che per gli artisti esposti sono un pretesto dal quale partire, così come le mele lo sono state per Cézanne e le bottiglie per Morandi - sono protagonisti di questa riflessione, per giungere a riflessioni di natura poetica ed esistenziale. Non una ricognizione tipologica, quanto un’indagine ad ampio spettro su diverse modalità poietiche, ma anche concettuali e di pensiero. In mostra opere di Italo Bertoglio, Emanuele Cavalli, Giuseppe Cavalli, Leonardo Genovese, Bohnchang Koo, Ingar Krauss, Laura Letinsky, Marco Palmieri, Sergio Scabar, Franco Vimercati e Massimiliano Gatti.
Found Photos in Detroit nasce dalla volontà di Arianna Arcara e Luca Santese di realizzare un reportage su Detroit, al fine di documentare lo stato di decadenza in cui versa la città dopo la crisi socio-economica che l’ha colpita dalla metà degli anni Settanta. In seguito al ritrovamento di numerose fotografie, Polaroid e documenti abbandonati, rinvenuti nei pressi di edifici pubblici - come stazioni di polizia, scuole e ospedali - Arcara e Santese hanno rielaborato l’idea iniziale, lavorando alla formazione di un ampio archivio di materiali trovati. Il materiale in mostra è esposto nelle esatte condizioni in cui è stato ritrovato, conservando così la sua natura di reperto originale, di autentica prova delle vicende che hanno avuto luogo in città.
Dopo aver presentato un wall painting inedito e una selezione di recenti opere su tela, Jan van der Ploeg realizza un nuovo intervento site-specific, ideato e prodotto appositamente per uno dei corridoi della nuova sede di Largo Cristina di Svezia. Mentre il primo lavoro a parete si è sviluppata attorno al tema del Grip - una sorta di ‘forma ready-made’ mutuata dalla sagoma delle prese per le mani delle scatole di cartone, che Van der Ploeg ha iniziato a elaborare dal 1997 - il nuovo intervento murale giocherà in maniera diretta con lo spazio della galleria.
Una serie di grandi triangoli colorati scandiranno i flussi e i ritmi interni del corridoio, presentandosi come contrappunto formale e cromatico alle dinamiche che lo animano.
Dando seguito alla collaborazione avviata nell'ambito di B.O.A. - Bunker of Arts, Giacomo Guidi e Alchemy presentano Alchemy Suite, un nuovo spazio di lavoro, produzione e condivisione, ospitato all'interno della galleria. In occasione dell'inaugurazione sarà realizzata una sonorizzazione ambientale e presentato un'allestimento degli artwork realizzati per Alchemy. Alchemy è un progetto nato a Roma nel 2010, dedicato alla ricerca in ambito musicale e artistico e alla produzione di eventi che coinvolgono i diversi linguaggi, in un’ottica di continua contaminazione e fusione. Questi i valori fondamentali che orientano l’attività, caratterizzata nelle sue varie manifestazioni da un fascino per l’universo alchemico, esoterico e naturalistico, fil-rouge e tratto distintivo del lavoro.
Il progetto legato alla sede di Largo Cristina di Svezia prosegue dunque nell’intento di proporre una fruizione e un’utenza più articolata di quel che tradizionalmente accade in una galleria d’arte, affiancando a progetti espositivi eterogenei attività legate ad ulteriori linguaggi artistici, al fine di rivolgersi a un pubblico di amanti dell’arte, della musica, della moda e della cultura tout court.
Tra i principali esponenti della scena artistica europea, il lavoro di Per Barclay si caratterizza per la continua ricerca di una tensione tra stati opposti della forma e della materia. Sia che si confronti con la dimensione ambientale, che con quella scultorea o fotografica - in cui i soggetti sono sempre ritratti in situazioni orchestrate con estrema precisione - il lavoro di Barclay gioca sull’alternanza secca e improvvisa dei momenti di quiete e movimento dei liquidi, del silenzio e delle esplosioni rumorose, delle posture nervose e abbandonate dei personaggi ritratti, che concorrono a tradurre quella continua oscillazione tra picchi di inquietudine e stasi nello scarto tra i quali scorre l’esistenza delle cose, della natura e dell’uomo. Nella sala principale dello spazio di Largo Cristina di Svezia sarà allestita una selezione di fotografie di ampio formato e una grande installazione ambientale, concepita appositamente per questa mostra.
In collaborazione con la Galleria Giorgio Persano, Torino.
Obiecta, a cura di Angela Madesani, è una collettiva che presenta una riflessione sullo sguardo dell’artista attraverso il linguaggio fotografico, in un percorso che va dagli anni Venti a oggi. Gli oggetti - che per gli artisti esposti sono un pretesto dal quale partire, così come le mele lo sono state per Cézanne e le bottiglie per Morandi - sono protagonisti di questa riflessione, per giungere a riflessioni di natura poetica ed esistenziale. Non una ricognizione tipologica, quanto un’indagine ad ampio spettro su diverse modalità poietiche, ma anche concettuali e di pensiero. In mostra opere di Italo Bertoglio, Emanuele Cavalli, Giuseppe Cavalli, Leonardo Genovese, Bohnchang Koo, Ingar Krauss, Laura Letinsky, Marco Palmieri, Sergio Scabar, Franco Vimercati e Massimiliano Gatti.
Found Photos in Detroit nasce dalla volontà di Arianna Arcara e Luca Santese di realizzare un reportage su Detroit, al fine di documentare lo stato di decadenza in cui versa la città dopo la crisi socio-economica che l’ha colpita dalla metà degli anni Settanta. In seguito al ritrovamento di numerose fotografie, Polaroid e documenti abbandonati, rinvenuti nei pressi di edifici pubblici - come stazioni di polizia, scuole e ospedali - Arcara e Santese hanno rielaborato l’idea iniziale, lavorando alla formazione di un ampio archivio di materiali trovati. Il materiale in mostra è esposto nelle esatte condizioni in cui è stato ritrovato, conservando così la sua natura di reperto originale, di autentica prova delle vicende che hanno avuto luogo in città.
Dopo aver presentato un wall painting inedito e una selezione di recenti opere su tela, Jan van der Ploeg realizza un nuovo intervento site-specific, ideato e prodotto appositamente per uno dei corridoi della nuova sede di Largo Cristina di Svezia. Mentre il primo lavoro a parete si è sviluppata attorno al tema del Grip - una sorta di ‘forma ready-made’ mutuata dalla sagoma delle prese per le mani delle scatole di cartone, che Van der Ploeg ha iniziato a elaborare dal 1997 - il nuovo intervento murale giocherà in maniera diretta con lo spazio della galleria.
Una serie di grandi triangoli colorati scandiranno i flussi e i ritmi interni del corridoio, presentandosi come contrappunto formale e cromatico alle dinamiche che lo animano.
Dando seguito alla collaborazione avviata nell'ambito di B.O.A. - Bunker of Arts, Giacomo Guidi e Alchemy presentano Alchemy Suite, un nuovo spazio di lavoro, produzione e condivisione, ospitato all'interno della galleria. In occasione dell'inaugurazione sarà realizzata una sonorizzazione ambientale e presentato un'allestimento degli artwork realizzati per Alchemy. Alchemy è un progetto nato a Roma nel 2010, dedicato alla ricerca in ambito musicale e artistico e alla produzione di eventi che coinvolgono i diversi linguaggi, in un’ottica di continua contaminazione e fusione. Questi i valori fondamentali che orientano l’attività, caratterizzata nelle sue varie manifestazioni da un fascino per l’universo alchemico, esoterico e naturalistico, fil-rouge e tratto distintivo del lavoro.
06
febbraio 2015
Vari eventi
Dal 06 febbraio al 18 aprile 2015
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
giovane arte
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
giovane arte
Location
GIACOMO GUIDI
Roma, Largo Cristina Di Svezia, 17, (Roma)
Roma, Largo Cristina Di Svezia, 17, (Roma)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10.30 - 13.30 | 15.00 - 19.30
Vernissage
6 Febbraio 2015, ore 19.00
Autore