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Driant Zeneli – Vedere al buio
Mostra di conclusione della ricerca svolta da Driant Zeneli nell’ambito di Waiting Room Residency, residenza che approfondisce la relazione fra arte e psicoanalisi a cura di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo e realizzata in collaborazione con il Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Waiting Room Residency
11 giugno 2022
Vedere al buio
Driant Zeneli
a cura di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo
in collaborazione con il Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas Trento
Apertura mostra al Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas, Via Cristoforo Madruzzo 68,
Trento, 11 giugno 2022, dalle 18 alle 21
Vedere al buio è la mostra di conclusione della ricerca svolta da Driant Zeneli nell’ambito di
Waiting Room Residency, residenza che approfondisce la relazione fra arte e psicoanalisi a cura
di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo e realizzata in collaborazione con il Centro di
Clinica Psicoanalitica Jonas di Trento.
Fra le metafore che descrivono la psicoanalisi ricorre quella dello spazio buio quale condizione
iniziale dell’analizzando. L’accostamento funziona per il suo inaspettato svelamento: perché
l’analisi non “accende la luce”, ma rende più leggibile l’oscurità, mostra dove sono gli ostacoli, gli
ingombri da evitare. Oppure, come afferma Claudio Cavallaro, ci indica la “deviazione necessaria”,
un inciampo identificato con il sintomo lacaniano, perché “soltanto cadendo il soggetto si avvera,
sfuggendo dalle maglie repressive del dover aderire al percorso che gli si impone”. È con la
caduta, del resto, che si confronta da sempre l’opera di Driant Zeneli: il fallimento come parte
necessaria della tensione verso l’utopia. E il percorso verso i propri ideali e ambizioni non è mai
lineare perché vi irrompe, appunto, il caso, che, dice l’artista, è come “vedere al buio”: solo
nell’intrecciarsi inaspettato degli eventi, infatti, è possibile costruire il proprio percorso, di vita e
creativo.
Vedere al buio è un progetto costruito sulla pratica della narrazione. Come nella sua ultima trilogia,
The Animals, Once upon a time... in a present time, Zeneli usa, quali personaggi delle sue storie,
animali-robot: apparentemente il massimo dell’altro da sé, eppure poetici e umanizzati come nelle
classiche favole di Esopo. I racconti di cui sono protagonisti non sono però lineari, né tantomeno
terminano con una precisa morale: sono piuttosto storie frammentate e decostruite, che mostrano
la possibilità di metamorfosi, avvicinandosi così ancora - senza sovrapporsi - al lavoro di analisi,
più volto a fornire paradigmi di interpretazione e trasformazione che regole unilaterali.
Il concetto di metamorfosi ha condotto l’artista alla scelta della realtà virtuale, mezzo tecnologico
che permette di esplorare, in prima persona, l’embodiment - inteso come incarnazione,
personificazione - in un altro corpo: quello, appunto, digitale. Il nucleo centrale della mostra è
infatti costituito dal video VR Lo Struzzo e la Farfalla, prima produzione in VR di Zeneli, fruibile su
visore e prodotto grazie al sostegno di Connected Reality, Bolzano. L’opera nasce da una serie di
“sedute”, conversazioni singole fra Zeneli e gli psicoanalisti del team di Jonas; giocando sul
ribaltamento dei ruoli fra paziente e analista, l’artista ha costruito con ciascuno di loro una storia
differente, con protagonisti due animali. Lo Struzzo e la Farfalla costituisce il primo capitolo, la
“puntata pilota”: immersi nell’ambiente virtuale, seguiamo le brevi vicende di uno struzzo e una
farfalla, che fuggono da una guerra distruttiva e dai propri limiti interiori.
Accanto all’opera in VR, nelle sale del Centro di Psicoanalisi Jonas Zeneli ricrea un mondo
immaginario di piccoli personaggi, una storia aperta che parte dalla rielaborazione dei disegni
realizzati dai bambini nel corso del workshop Come trasformarsi in insectobot, parte del
programma pubblico di Waiting Room Residency e svoltosi al MUSE - Museo delle Scienze nel
febbraio 2022. Anche in quel caso ciascun partecipante creava, con la sua fantasia, il proprio
storytelling, il proprio mondo virtuale, poi rielaborato e reso corale dall’artista.
Waiting Room Residency 2022 è un progetto di Tiring House e Jonas Trento, in collaborazione
con MUSE - Museo delle Scienze e Nuovo Cineforum Rovereto e realizzata grazie al contributo
della Fondazione Caritro. L’opera Lo Struzzo e la Farfalla è prodotta grazie al sostegno di
Connected Reality Bolzano.
Hanno inoltre contribuito al programma pubblico il MART - Museo di arte moderna e
contemporanea di Trento e Rovereto e il Liceo Artistico Vittoria di Trento.
Driant Zeneli
Driant Zeneli (1983, Shkoder, Albania), vive a Tirana. Nel 2019 ha rappresentato l’Albania alla
58ma Biennale di Venezia. È stato direttore artistico di Mediterranea 18, la Biennale dei Giovani
Artisti dall’Europa e dal Mediterraneo, che si è svolta per la prima volta nel 2017 fra Tirana
e Durres. È co-fondatore di Harabel Contemporary Art Platform, Tirana. Nel 2017 ha vinto il
Premio MOROSO e nel 2009 il Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea. Ha
esposto presso: Palazzo Grassi, Venezia, (2021); 39th EVA International Biennial, Limerick (2020);
Israeli Center for Digital Art, Holon (2020); Galleria Nazionale della Repubblica del Kosovo, Pristina
(2019); Sharjah Art Foundation, Film Platform, (2019); Latvian Centre for Contemporary Art, Riga
(2019); Autostrada Biennale, Prizren, Kosovo (2019); GAMEC, Museo di Arte Moderna e
Contemporanea, Bergamo, (2019); Passerelle, Centre d’Art Contemporain, Brest, (2018); Mostyn
Gallery, Galles, GB (2017); MuCEM, Marseille, (2016); Academie de France à Roma, (2016); Centre
Pompidou, Paris (2016); IV Bienal del Fin del Mundo, Chile (2015); GAM, Museo di Arte Moderna e
Contemporanea, Torino (2013); White House Biennial, Athens (2013); KCCC, Klaipeda, Lithuania
(2013); ZKM, Karlsruhe (2012); MUSAC, Castilla León. Spagna, (2012); Prague Biennale 5, Prague
(2011); Prometeo Gallery, Milano (2010, 2015, 2018); Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce,
Genova (2009); National Gallery of Tirana, (2008).
http://driantzeneli.com
Waiting Room Residency
Waiting Room Residency, a cura di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo, nasce
dall’esperienza già consolidata di Waiting Room, serie di cicli di mostre che hanno portato, negli
anni, diversi artisti a interpretare lo spazio di un luogo di cura, la sala d’attesa del Centro di Clinica
Psicoanalitica Jonas di Trento, creando un dialogo fra arte contemporanea e psicoanalisi.
Waiting Room Residency approfondisce ulteriormente questa relazione coinvolgendo artistə che,
per un lungo periodo, entrano in contatto con il Centro Jonas e la sua équipe attraverso una serie
di incontri e visite, per poi restituire l’esperienza in un progetto espositivo site-specific.
Il Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas di Trento opera a Trento dal 2007, si propone come un
luogo di ascolto che consenta a tutti coloro che vi si rivolgono di parlare del proprio disagio e di
individuare i nodi problematici la cui trasformazione consente di interrompere la ripetizione di ciò
che viene vissuto come doloroso.
www.waitingroom.studio
Vedere al buio è aperta fino al 30 settembre 2022 e visitabile su appuntamento.
Per informazioni e prenotazioni visite:
Jonas Trento + 39 3477107141
Giusi Campisi fuocopallido@gmail.com +39 3297117991
Sara d’Alessandro Manozzo dalessandrosara82@gmail.com +39 3392850933
11 giugno 2022
Vedere al buio
Driant Zeneli
a cura di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo
in collaborazione con il Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas Trento
Apertura mostra al Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas, Via Cristoforo Madruzzo 68,
Trento, 11 giugno 2022, dalle 18 alle 21
Vedere al buio è la mostra di conclusione della ricerca svolta da Driant Zeneli nell’ambito di
Waiting Room Residency, residenza che approfondisce la relazione fra arte e psicoanalisi a cura
di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo e realizzata in collaborazione con il Centro di
Clinica Psicoanalitica Jonas di Trento.
Fra le metafore che descrivono la psicoanalisi ricorre quella dello spazio buio quale condizione
iniziale dell’analizzando. L’accostamento funziona per il suo inaspettato svelamento: perché
l’analisi non “accende la luce”, ma rende più leggibile l’oscurità, mostra dove sono gli ostacoli, gli
ingombri da evitare. Oppure, come afferma Claudio Cavallaro, ci indica la “deviazione necessaria”,
un inciampo identificato con il sintomo lacaniano, perché “soltanto cadendo il soggetto si avvera,
sfuggendo dalle maglie repressive del dover aderire al percorso che gli si impone”. È con la
caduta, del resto, che si confronta da sempre l’opera di Driant Zeneli: il fallimento come parte
necessaria della tensione verso l’utopia. E il percorso verso i propri ideali e ambizioni non è mai
lineare perché vi irrompe, appunto, il caso, che, dice l’artista, è come “vedere al buio”: solo
nell’intrecciarsi inaspettato degli eventi, infatti, è possibile costruire il proprio percorso, di vita e
creativo.
Vedere al buio è un progetto costruito sulla pratica della narrazione. Come nella sua ultima trilogia,
The Animals, Once upon a time... in a present time, Zeneli usa, quali personaggi delle sue storie,
animali-robot: apparentemente il massimo dell’altro da sé, eppure poetici e umanizzati come nelle
classiche favole di Esopo. I racconti di cui sono protagonisti non sono però lineari, né tantomeno
terminano con una precisa morale: sono piuttosto storie frammentate e decostruite, che mostrano
la possibilità di metamorfosi, avvicinandosi così ancora - senza sovrapporsi - al lavoro di analisi,
più volto a fornire paradigmi di interpretazione e trasformazione che regole unilaterali.
Il concetto di metamorfosi ha condotto l’artista alla scelta della realtà virtuale, mezzo tecnologico
che permette di esplorare, in prima persona, l’embodiment - inteso come incarnazione,
personificazione - in un altro corpo: quello, appunto, digitale. Il nucleo centrale della mostra è
infatti costituito dal video VR Lo Struzzo e la Farfalla, prima produzione in VR di Zeneli, fruibile su
visore e prodotto grazie al sostegno di Connected Reality, Bolzano. L’opera nasce da una serie di
“sedute”, conversazioni singole fra Zeneli e gli psicoanalisti del team di Jonas; giocando sul
ribaltamento dei ruoli fra paziente e analista, l’artista ha costruito con ciascuno di loro una storia
differente, con protagonisti due animali. Lo Struzzo e la Farfalla costituisce il primo capitolo, la
“puntata pilota”: immersi nell’ambiente virtuale, seguiamo le brevi vicende di uno struzzo e una
farfalla, che fuggono da una guerra distruttiva e dai propri limiti interiori.
Accanto all’opera in VR, nelle sale del Centro di Psicoanalisi Jonas Zeneli ricrea un mondo
immaginario di piccoli personaggi, una storia aperta che parte dalla rielaborazione dei disegni
realizzati dai bambini nel corso del workshop Come trasformarsi in insectobot, parte del
programma pubblico di Waiting Room Residency e svoltosi al MUSE - Museo delle Scienze nel
febbraio 2022. Anche in quel caso ciascun partecipante creava, con la sua fantasia, il proprio
storytelling, il proprio mondo virtuale, poi rielaborato e reso corale dall’artista.
Waiting Room Residency 2022 è un progetto di Tiring House e Jonas Trento, in collaborazione
con MUSE - Museo delle Scienze e Nuovo Cineforum Rovereto e realizzata grazie al contributo
della Fondazione Caritro. L’opera Lo Struzzo e la Farfalla è prodotta grazie al sostegno di
Connected Reality Bolzano.
Hanno inoltre contribuito al programma pubblico il MART - Museo di arte moderna e
contemporanea di Trento e Rovereto e il Liceo Artistico Vittoria di Trento.
Driant Zeneli
Driant Zeneli (1983, Shkoder, Albania), vive a Tirana. Nel 2019 ha rappresentato l’Albania alla
58ma Biennale di Venezia. È stato direttore artistico di Mediterranea 18, la Biennale dei Giovani
Artisti dall’Europa e dal Mediterraneo, che si è svolta per la prima volta nel 2017 fra Tirana
e Durres. È co-fondatore di Harabel Contemporary Art Platform, Tirana. Nel 2017 ha vinto il
Premio MOROSO e nel 2009 il Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea. Ha
esposto presso: Palazzo Grassi, Venezia, (2021); 39th EVA International Biennial, Limerick (2020);
Israeli Center for Digital Art, Holon (2020); Galleria Nazionale della Repubblica del Kosovo, Pristina
(2019); Sharjah Art Foundation, Film Platform, (2019); Latvian Centre for Contemporary Art, Riga
(2019); Autostrada Biennale, Prizren, Kosovo (2019); GAMEC, Museo di Arte Moderna e
Contemporanea, Bergamo, (2019); Passerelle, Centre d’Art Contemporain, Brest, (2018); Mostyn
Gallery, Galles, GB (2017); MuCEM, Marseille, (2016); Academie de France à Roma, (2016); Centre
Pompidou, Paris (2016); IV Bienal del Fin del Mundo, Chile (2015); GAM, Museo di Arte Moderna e
Contemporanea, Torino (2013); White House Biennial, Athens (2013); KCCC, Klaipeda, Lithuania
(2013); ZKM, Karlsruhe (2012); MUSAC, Castilla León. Spagna, (2012); Prague Biennale 5, Prague
(2011); Prometeo Gallery, Milano (2010, 2015, 2018); Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce,
Genova (2009); National Gallery of Tirana, (2008).
http://driantzeneli.com
Waiting Room Residency
Waiting Room Residency, a cura di Giusi Campisi e Sara d’Alessandro Manozzo, nasce
dall’esperienza già consolidata di Waiting Room, serie di cicli di mostre che hanno portato, negli
anni, diversi artisti a interpretare lo spazio di un luogo di cura, la sala d’attesa del Centro di Clinica
Psicoanalitica Jonas di Trento, creando un dialogo fra arte contemporanea e psicoanalisi.
Waiting Room Residency approfondisce ulteriormente questa relazione coinvolgendo artistə che,
per un lungo periodo, entrano in contatto con il Centro Jonas e la sua équipe attraverso una serie
di incontri e visite, per poi restituire l’esperienza in un progetto espositivo site-specific.
Il Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas di Trento opera a Trento dal 2007, si propone come un
luogo di ascolto che consenta a tutti coloro che vi si rivolgono di parlare del proprio disagio e di
individuare i nodi problematici la cui trasformazione consente di interrompere la ripetizione di ciò
che viene vissuto come doloroso.
www.waitingroom.studio
Vedere al buio è aperta fino al 30 settembre 2022 e visitabile su appuntamento.
Per informazioni e prenotazioni visite:
Jonas Trento + 39 3477107141
Giusi Campisi fuocopallido@gmail.com +39 3297117991
Sara d’Alessandro Manozzo dalessandrosara82@gmail.com +39 3392850933
11
giugno 2022
Driant Zeneli – Vedere al buio
Dall'undici giugno al 30 settembre 2022
arte contemporanea
Location
JONAS TRENTO
Trento, Via Cristoforo Madruzzo, 68, (Trento)
Trento, Via Cristoforo Madruzzo, 68, (Trento)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9 - 19
sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
11 Giugno 2022, 18 - 21
Autore
Curatore
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