Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vedute bolognesi. Dal Vanvitelli a Giovanni Boldini
Il vedutismo a Bologna: dai grandi nomi del figurativo agli anonimi pittori che hanno immortalato una città che non c’è più
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della mostra su Antonio Basoli organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna (alla quale la Fondazione ha partecipato prestando un gran numero di opere) la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna inaugura negli spazi di Casa Saraceni una mostra parallela dal titolo Vedute bolognesi - dal Vanvitelli a Giovanni Boldini.
Quando si parla di vedutismo a Bologna infatti la mente corre immediatamente ad Antonio Basoli. Eppure questa è una tradizione che conta tra sette, otto e novecento una fitta schiera di seguaci che a Basoli spesso si sono ispirati, che l’hanno interpretato, che hanno via via innovato il genere secondo gli stili, le tecniche, le ricerche che si sono imposte sul panorama artistico internazionale, soprattutto al volgere del secolo scorso.
Tra questi vi sono molti pittori anonimi, artisti dilettanti, che si sono misurati con il paesaggio cittadino e che hanno lasciato, a loro insaputa forse, importanti testimonianze di una Bologna perduta, angoli di città oggi irriconoscibili, travolti e stravolti dall’urbanizzazione e dal progresso. Ma ci sono anche tutti i nomi della tradizione figurativa bolognese d’inizio secolo, i paesaggisti accademici e quelle definiti pomposamente “secessionisti”, quelli più naturalisti e quelli aperti alle nuove istanze che giungevano da Parigi, quelli che guardavano alle avanguardie, quelli tesi verso il futuro, anche da qui, anche da Bologna. Ci sono Giovanni Barbieri, Annibale Marini, Luigi Serra, Alessandro Guardassoni, Alessandro Scorzoni, Ferruccio Giacomelli. E ancora, Luigi Bertelli, Giovanni Romagnoli, Garzia Fioresi, fino ad Angelo Davoli, artista contemporaneo che reinterpreta il tema ormai classico del paesaggio urbano in chiave decisamente moderna, personale e lirica.
Divisa in varie sezione tematiche (piazza Maggiore, il Nettuno, le chiese, i palazzi le vie e le piazze) la mostra prende idealmente avvio da una favolosa veduta di Porta Galliera del Vanvitelli, e giunge ad un’altra straordinaria opera recentemente acquisita dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna: una Fontana del Nettuno acquerellata di Giovanni Boldini, una delle rarissime vedute bolognesi realizzate dall’artista ferrarese che lavorò a Parigi a stretto contatto con gli impressionisti. E sono tante le testimonianze di quanto i nostri autori siano stati influenzati da questa corrente artistica e di quanto l’abbiano inseguita quale simbolo di conquista e di emancipazione dai dettami d’accademia. Passando per alcune vedute fantastiche di una Bologna settecentesca molto scenografica, frutto della fantasia e dell’invenzione di Giuseppe Baruffi. Una sezione poi è stata riservata alla Bologna delle acque, tema che desta sempre curiosità e interesse.
Le opere – una novantina, in gran parte oli su tela - sono tutte di proprietà delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna: alcune, come il Boldini, sono di recentissima acquisizione.
Le immagini tracciano una storia degli eventi e dei cambiamenti che hanno interessato la città di Bologna dal 1700 fino ai giorni nostri, un modo per ripercorrere le epoche se è vero che la città porta in sé i segni che consentono di decifrarla. I monumenti e il tessuto urbano della città in perenne divenire non sono altro che il volto, l’espressione visibilmente concreta delle società che li ha voluti, costruiti, abbattuti, ripristinati, sostituiti, abbattuti e ricostruiti di nuovo.
La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna promuove inoltre la ristampa anastatica di due preziosissimi taccuini di disegni del Basoli (“Studi di Nuvole” e “Vedute”), accompagnati da un fascicolo introduttivo e racchiusi in un elegante cofanetto (a cura di Bononia University Press)
Quando si parla di vedutismo a Bologna infatti la mente corre immediatamente ad Antonio Basoli. Eppure questa è una tradizione che conta tra sette, otto e novecento una fitta schiera di seguaci che a Basoli spesso si sono ispirati, che l’hanno interpretato, che hanno via via innovato il genere secondo gli stili, le tecniche, le ricerche che si sono imposte sul panorama artistico internazionale, soprattutto al volgere del secolo scorso.
Tra questi vi sono molti pittori anonimi, artisti dilettanti, che si sono misurati con il paesaggio cittadino e che hanno lasciato, a loro insaputa forse, importanti testimonianze di una Bologna perduta, angoli di città oggi irriconoscibili, travolti e stravolti dall’urbanizzazione e dal progresso. Ma ci sono anche tutti i nomi della tradizione figurativa bolognese d’inizio secolo, i paesaggisti accademici e quelle definiti pomposamente “secessionisti”, quelli più naturalisti e quelli aperti alle nuove istanze che giungevano da Parigi, quelli che guardavano alle avanguardie, quelli tesi verso il futuro, anche da qui, anche da Bologna. Ci sono Giovanni Barbieri, Annibale Marini, Luigi Serra, Alessandro Guardassoni, Alessandro Scorzoni, Ferruccio Giacomelli. E ancora, Luigi Bertelli, Giovanni Romagnoli, Garzia Fioresi, fino ad Angelo Davoli, artista contemporaneo che reinterpreta il tema ormai classico del paesaggio urbano in chiave decisamente moderna, personale e lirica.
Divisa in varie sezione tematiche (piazza Maggiore, il Nettuno, le chiese, i palazzi le vie e le piazze) la mostra prende idealmente avvio da una favolosa veduta di Porta Galliera del Vanvitelli, e giunge ad un’altra straordinaria opera recentemente acquisita dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna: una Fontana del Nettuno acquerellata di Giovanni Boldini, una delle rarissime vedute bolognesi realizzate dall’artista ferrarese che lavorò a Parigi a stretto contatto con gli impressionisti. E sono tante le testimonianze di quanto i nostri autori siano stati influenzati da questa corrente artistica e di quanto l’abbiano inseguita quale simbolo di conquista e di emancipazione dai dettami d’accademia. Passando per alcune vedute fantastiche di una Bologna settecentesca molto scenografica, frutto della fantasia e dell’invenzione di Giuseppe Baruffi. Una sezione poi è stata riservata alla Bologna delle acque, tema che desta sempre curiosità e interesse.
Le opere – una novantina, in gran parte oli su tela - sono tutte di proprietà delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna: alcune, come il Boldini, sono di recentissima acquisizione.
Le immagini tracciano una storia degli eventi e dei cambiamenti che hanno interessato la città di Bologna dal 1700 fino ai giorni nostri, un modo per ripercorrere le epoche se è vero che la città porta in sé i segni che consentono di decifrarla. I monumenti e il tessuto urbano della città in perenne divenire non sono altro che il volto, l’espressione visibilmente concreta delle società che li ha voluti, costruiti, abbattuti, ripristinati, sostituiti, abbattuti e ricostruiti di nuovo.
La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna promuove inoltre la ristampa anastatica di due preziosissimi taccuini di disegni del Basoli (“Studi di Nuvole” e “Vedute”), accompagnati da un fascicolo introduttivo e racchiusi in un elegante cofanetto (a cura di Bononia University Press)
20
marzo 2008
Vedute bolognesi. Dal Vanvitelli a Giovanni Boldini
Dal 20 marzo al 27 aprile 2008
arte moderna e contemporanea
Location
FONDAZIONE CARISBO – PALAZZO SARACENI
Bologna, Via Farini, 15, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 15, (Bologna)
Orario di apertura
dalle 10 alle 19
Vernissage
20 Marzo 2008, ore 18
Editore
BONONIA U.P.
Autore