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Vedute e visioni
Scorci metropolitani e scene campestri convivono con opere dall’atmosfera più sospesa; il sogno ed il racconto si alternano a riprese di vita vissuta in questa mostra collettiva che vede presenti artisti già affermati insieme ad alcune nuove proposte
Comunicato stampa
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Scorci metropolitani e scene campestri convivono con opere dall’atmosfera più sospesa; il sogno ed il racconto si alternano a riprese di vita vissuta in questa mostra collettiva che vede presenti artisti già affermati insieme ad alcune nuove proposte.
Fernando Adam (Caracas, 1955) espone per la prima volta nella nostra sede presentando opere dall’atmosfera suggestiva ed irreale.
Elementi appartenenti alla quotidianità (un paio di scarpe, vestiti o scale) emergono dal buio carichi di significati evocativi accompagnati da scritte che suggeriscono lontani ricordi.
Anche i frutti, ritratti da Gianluca Corona (Milano, 1969), emergono dalla penombra di una stanza, illuminati da una luce calda ed avvolgente, che ne scopre i dettagli, e ne accarezza le superfici, mettendo in evidenza le asperità delle bucce o le increspature delle foglie. Predominano i toni caldi, dai gialli e gli arancio dei limoni e delle albicocche al rosso vivo delle fragole.
Di diversa natura i personaggi scolpiti nel legno da Aron Demetz (Vipiteno, 1972), figure dall’aria ieratica ed introspettiva, e dallo sguardo silente ed impenetrabile. I soggetti prescelti appartengono alla vita di tutti i giorni, bambini o adolescenti, messi in posa, come davanti a una macchina fotografica; sono figure di grande eleganza e compostezza memore della scultura classica.
Ritornano gli eccentrici personaggi di Abel Herrero (L’Avana, 1971): famiglie del regno animale (orsi, pinguini, foche e giraffe) interpretano sulle tela, situazioni dell’uomo moderno, mettendone in luce vizi e virtù. Il tutto accompagnato da una grande ironia e dall’ammirevole dono di saper raccontare, attraverso una pittura essenziale, le “fiabe” dell’era moderna.
Dalle periferie ai palazzi del centro, Giovanni La Cognata (Comiso 1954) esplora le città siciliane, in particolare la sua Comiso, svelando scorci nascosti ed inusuali. A farla da protagonista è sempre la luce violenta ed accecante di un sole estivo, che si posa inesorabile sul cemento dei palazzi e sull’erba e gli alberi della campagna circostante.
La luce è la protagonista anche dei dipinti di Isabella Molard (Strasburgo, 1957), pittrice raffinata che ama creare nei suoi dipinti suggestivi giochi chiaroscurali. Protagonisti sono piccoli giardini ricolmi di fiori sottratti agli occhi della gente da alberi carichi di fronde o scorci del mare mediterraneo visto sullo sfondo di terrazze e viottoli di pietra.
Il paesaggio urbano, questa volta quello delle metropoli, è il protagonista delle opere d’Alessandro Papetti (Milano, 1958), che osserva i boulevard parigini da un’automobile in corsa: i viali, i lampioni, i palazzi sembrano prendere vita, trascinati in un turbine di colore che conferisce una nuova identità ad ogni elemento.
Fernando Adam (Caracas, 1955) espone per la prima volta nella nostra sede presentando opere dall’atmosfera suggestiva ed irreale.
Elementi appartenenti alla quotidianità (un paio di scarpe, vestiti o scale) emergono dal buio carichi di significati evocativi accompagnati da scritte che suggeriscono lontani ricordi.
Anche i frutti, ritratti da Gianluca Corona (Milano, 1969), emergono dalla penombra di una stanza, illuminati da una luce calda ed avvolgente, che ne scopre i dettagli, e ne accarezza le superfici, mettendo in evidenza le asperità delle bucce o le increspature delle foglie. Predominano i toni caldi, dai gialli e gli arancio dei limoni e delle albicocche al rosso vivo delle fragole.
Di diversa natura i personaggi scolpiti nel legno da Aron Demetz (Vipiteno, 1972), figure dall’aria ieratica ed introspettiva, e dallo sguardo silente ed impenetrabile. I soggetti prescelti appartengono alla vita di tutti i giorni, bambini o adolescenti, messi in posa, come davanti a una macchina fotografica; sono figure di grande eleganza e compostezza memore della scultura classica.
Ritornano gli eccentrici personaggi di Abel Herrero (L’Avana, 1971): famiglie del regno animale (orsi, pinguini, foche e giraffe) interpretano sulle tela, situazioni dell’uomo moderno, mettendone in luce vizi e virtù. Il tutto accompagnato da una grande ironia e dall’ammirevole dono di saper raccontare, attraverso una pittura essenziale, le “fiabe” dell’era moderna.
Dalle periferie ai palazzi del centro, Giovanni La Cognata (Comiso 1954) esplora le città siciliane, in particolare la sua Comiso, svelando scorci nascosti ed inusuali. A farla da protagonista è sempre la luce violenta ed accecante di un sole estivo, che si posa inesorabile sul cemento dei palazzi e sull’erba e gli alberi della campagna circostante.
La luce è la protagonista anche dei dipinti di Isabella Molard (Strasburgo, 1957), pittrice raffinata che ama creare nei suoi dipinti suggestivi giochi chiaroscurali. Protagonisti sono piccoli giardini ricolmi di fiori sottratti agli occhi della gente da alberi carichi di fronde o scorci del mare mediterraneo visto sullo sfondo di terrazze e viottoli di pietra.
Il paesaggio urbano, questa volta quello delle metropoli, è il protagonista delle opere d’Alessandro Papetti (Milano, 1958), che osserva i boulevard parigini da un’automobile in corsa: i viali, i lampioni, i palazzi sembrano prendere vita, trascinati in un turbine di colore che conferisce una nuova identità ad ogni elemento.
22
giugno 2006
Vedute e visioni
Dal 22 giugno al 28 luglio 2006
arte contemporanea
Location
STUDIO FORNI
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 16-19,30
Autore