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Velázquez Bernini Luca Giordano – Le Corti del Barocco
La mostra individua e racconta le caratteristiche comuni del linguaggio figurativo della “società cortigiana” nell’ Europa della seconda metà del Seicento.
Comunicato stampa
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Dal 13 febbraio al 2 maggio 2004, sarà ospitata a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, la mostra “Velázquez, Bernini, Luca Giordano. Le Corti del Barocco” a cura dello storico dell’arte spagnolo Fernando Checa Cremades.
La mostra individua e racconta le caratteristiche comuni del linguaggio figurativo della “società cortigiana” nella Europa della seconda metà del Seicento. Gli ambienti rappresentativi di quest’epoca sono la Roma papale di Innocenzo X (1644-1665) e Alessandro VII (1655-1667), le corti asburgiche di Madrid e Vienna con Filippo IV (1650-1665) e Carlo II (1661-1700), la corte di Luigi XIV (1643-1715) a Versailles. Alla creazione e alla diffusione di uno stile, e di quello che Fernando Checa considera un linguaggio comune tra le corti europee, contribuirono - come la mostra documenta con ricchezza - i viaggi degli artisti di corte, il gusto per il collezionismo dei grandi personaggi, le donazione di opere d’arte a fini diplomatici, i grandi arazzi celebrativi e, in generale, la comune passione per l’arte.
Il percorso espositivo comprende oltre 170 opere provenienti da 77 enti prestatori tra musei italiani ed esteri e collezioni pubbliche e private. Filo conduttore dell’esposizione saranno i celebrati artisti di corte - con le opere di Velázquez, di Bernini e di Luca Giordano oltre che di Maratta, Baciccio, padre Pozzo e di grandi artisti spagnoli come Juan Carreno de Miranda e Bautista Martinez del Mazo (per citarne solo alcuni). Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le grandi tele di Luca Giordano realizzate per la corte spagnola, oggi conservate al Patrimonio Nacional di Madrid; il “Ritratto dell’Infanta Margherita in abito rosa” di Velázquez, proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna; il “Ritratto della Regina Marianna d’Austria”, “El Buffòn Don Diego de Acedo, ‘el primo”, opere dello stesso Velazquez dalle collezioni del Prado; “Filippo IV” dalla National Gallery di Londra, “San Giacomo il Grande nella battaglia di Clavijo”, di Juan Carreno de Miranda dal Museum of Fine Art di Budapest e tanti altri. Tutte opere - la maggior parte delle quali mai esposte a Roma - che andavano a costituire, nel loro insieme, il grande e complesso sistema decorativo dei palazzi del potere barocco di cui avremo modo di vedere non solo i quadri e le sculture, ma anche le acqueforti, le medaglie e i ritratti equestri, le incisioni, i disegni relativi alle feste e alle celebrazioni pubbliche, i famosi arazzi delle Manifactures des Gobelins e celebri pezzi d’arredo.
Particolarmente sorprendente sarà, infine, la sezione dedicata alla Corte Pontificia, integrata, rispetto al progetto originale, dal professor Claudio Strinati, Soprintendente Speciale per il Polo Museale di Roma con la collaborazione dell’architetto Francesco Petrucci, Conservatore del Palazzo Chigi in Ariccia. La mostra dedica, infatti, una sezione specifica all’opera multiforme dell’ultimo Bernini, artista fondamentalmente pubblico, legato alla corte di papa Innocenzo X e alla produzione di opere urbanistiche di carattere scenografico, ma, allo stesso tempo, con una forte vena intimista qui messa a fuoco attraverso una serie di lavori - quasi del tutto sconosciuti - di carattere profondamente spirituale.
Accanto ai tre bozzetti in terracotta e ad un olio su carta quali studi preliminari alla realizzazione della Fontana dei Fiumi di Piazza Navona, si avrà modo di confrontare alcune delle più belle produzioni a carattere religioso dell’artista: il “Christo Ligato”, mai esposto, due sorprendenti tele rappresentanti il “Christus Patiens” ed il Cristo Deposto, il bellissimo Crocifisso dell’Escurial ed il bronzo, inedito anch’esso, del “Cristo morto coronato di spine”, oltre ai due busti del Salvatore conservati rispettivamente nella cattedrale di Sées (Francia) e nel convento di San Sebastiano Fuori le Mura a Roma, quest’ultimo solo recentemente attribuito e riconosciuto come ultima opera dell’artista ormai ottantenne.
La mostra individua e racconta le caratteristiche comuni del linguaggio figurativo della “società cortigiana” nella Europa della seconda metà del Seicento. Gli ambienti rappresentativi di quest’epoca sono la Roma papale di Innocenzo X (1644-1665) e Alessandro VII (1655-1667), le corti asburgiche di Madrid e Vienna con Filippo IV (1650-1665) e Carlo II (1661-1700), la corte di Luigi XIV (1643-1715) a Versailles. Alla creazione e alla diffusione di uno stile, e di quello che Fernando Checa considera un linguaggio comune tra le corti europee, contribuirono - come la mostra documenta con ricchezza - i viaggi degli artisti di corte, il gusto per il collezionismo dei grandi personaggi, le donazione di opere d’arte a fini diplomatici, i grandi arazzi celebrativi e, in generale, la comune passione per l’arte.
Il percorso espositivo comprende oltre 170 opere provenienti da 77 enti prestatori tra musei italiani ed esteri e collezioni pubbliche e private. Filo conduttore dell’esposizione saranno i celebrati artisti di corte - con le opere di Velázquez, di Bernini e di Luca Giordano oltre che di Maratta, Baciccio, padre Pozzo e di grandi artisti spagnoli come Juan Carreno de Miranda e Bautista Martinez del Mazo (per citarne solo alcuni). Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le grandi tele di Luca Giordano realizzate per la corte spagnola, oggi conservate al Patrimonio Nacional di Madrid; il “Ritratto dell’Infanta Margherita in abito rosa” di Velázquez, proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna; il “Ritratto della Regina Marianna d’Austria”, “El Buffòn Don Diego de Acedo, ‘el primo”, opere dello stesso Velazquez dalle collezioni del Prado; “Filippo IV” dalla National Gallery di Londra, “San Giacomo il Grande nella battaglia di Clavijo”, di Juan Carreno de Miranda dal Museum of Fine Art di Budapest e tanti altri. Tutte opere - la maggior parte delle quali mai esposte a Roma - che andavano a costituire, nel loro insieme, il grande e complesso sistema decorativo dei palazzi del potere barocco di cui avremo modo di vedere non solo i quadri e le sculture, ma anche le acqueforti, le medaglie e i ritratti equestri, le incisioni, i disegni relativi alle feste e alle celebrazioni pubbliche, i famosi arazzi delle Manifactures des Gobelins e celebri pezzi d’arredo.
Particolarmente sorprendente sarà, infine, la sezione dedicata alla Corte Pontificia, integrata, rispetto al progetto originale, dal professor Claudio Strinati, Soprintendente Speciale per il Polo Museale di Roma con la collaborazione dell’architetto Francesco Petrucci, Conservatore del Palazzo Chigi in Ariccia. La mostra dedica, infatti, una sezione specifica all’opera multiforme dell’ultimo Bernini, artista fondamentalmente pubblico, legato alla corte di papa Innocenzo X e alla produzione di opere urbanistiche di carattere scenografico, ma, allo stesso tempo, con una forte vena intimista qui messa a fuoco attraverso una serie di lavori - quasi del tutto sconosciuti - di carattere profondamente spirituale.
Accanto ai tre bozzetti in terracotta e ad un olio su carta quali studi preliminari alla realizzazione della Fontana dei Fiumi di Piazza Navona, si avrà modo di confrontare alcune delle più belle produzioni a carattere religioso dell’artista: il “Christo Ligato”, mai esposto, due sorprendenti tele rappresentanti il “Christus Patiens” ed il Cristo Deposto, il bellissimo Crocifisso dell’Escurial ed il bronzo, inedito anch’esso, del “Cristo morto coronato di spine”, oltre ai due busti del Salvatore conservati rispettivamente nella cattedrale di Sées (Francia) e nel convento di San Sebastiano Fuori le Mura a Roma, quest’ultimo solo recentemente attribuito e riconosciuto come ultima opera dell’artista ormai ottantenne.
12
febbraio 2004
Velázquez Bernini Luca Giordano – Le Corti del Barocco
Dal 12 febbraio al 02 maggio 2004
arte antica
Location
SCUDERIE DEL QUIRINALE
Roma, Via XXIV Maggio, 16, (Roma)
Roma, Via XXIV Maggio, 16, (Roma)
Biglietti
intero euro 9,00, ridotto euro 6,00
riduzioni e visite guidate per gruppi e scolaresche con prenotazione obbligatoria
Orario di apertura
da domenica a giovedì: 10.00 - 20.00; venerdì e sabato 10.00 - 22.30
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura