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Vendesi
Come può una parola urticante come vendesi costituire il nucleo di irradiazione a favore di una riflessione raffinata, altra?
Questa ultima di Peppe Morra deriva da una suggestione. Un nuovo modo di concepire la vendita di un’immobile, ottocentesco, panoramicissimo, al corso Vittorio Emanuele.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Palazzo delle Sperimentazioni
corso Vittorio Emanuele 341 Napoli
venerdì 11 giugno 2010 dalle 19.00 alle 24.00
II, III e IV piano ΠΩΛΕΙΤΑΙ (VENDESI)
da un’idea di Matteo Fraterno e Giuseppe Morra
Progetto Matteo Fraterno
Produzione Fondazione Morra e E-M ARTS
Testi di Vera Vita Gioia, Achim Gnann, Pasquale Persico, Loredana Troise
Fotografia Fabio Donato
Grafica Vincenzo Bergamene
Documentazione Salvatore Giusto
Coordinamento Raffaella Morra e Teresa Carnevale
Performances:
Martin Kaltner
Cesare Pietroiusti
Zafos Xagoraris
Mary Zygouri
Documentazione Audio-visiva Davide Barletti
Come può una parola urticante come vendesi costituire il nucleo di irradiazione a favore di una riflessione raffinata, altra?
Questa ultima di Peppe Morra deriva da una suggestione. Un nuovo modo di concepire la vendita di un’immobile, ottocentesco, panoramicissimo, al corso Vittorio Emanuele. “Nasce una modalità nuova di colloquiare con l’acquirente che si rapporterà con l’acquisizione di un luogo che ha interpretato il bello e ha definito la poetica di un concetto artistico. L’arte non è solo nei musei o nelle gallerie ma, perché no, coniugabile nelle abitazioni in vendita. In quei cari luoghi dove la vita si svolge sul filo dell’affettività, del ricordo, degli incontri con gli amici e che li rende luogo di desiderio e spesso di nuove aspettative”.
Divenuto Palazzo delle Sperimentazioni, perché si pregia di un valore aggiunto, di un pensiero estetico, di un significato mentale, abitato dal mese di febbraio da Matteo Fraterno, lo stabile si è vestito d’arte. L’artista campano, infatti, se n’è preso cura, lo ha vissuto, ammantato d’affetti, creando un’ operazione sentimentale a favore di una vendita diversa.
Il Palazzo si è colmato di identità, indizi, tracce minime, lievi mappature, accogliendo cose bizzarre, impronte, oggetti, porzioni di tempo, scanditi da Matteo Fraterno e da un gruppo di artisti italiani, greci, austriaci, che hanno vissuto un luogo privilegiato trasformandolo in uno spazio estetico eccezionale, scandito su cinque piani:
al primo, nell’abitazione di Vincenzo Bergamene sono sistemati lavori in ceramica e pietra lavica, mentre nell’appartamento del secondo piano è ospitata la documentazione fotografica di Salvatore Giusto. Sul balcone del terzo piano campeggia una tabella di 10 metri rivolta al golfo e alla città, con la scritta ΠΩΛΕΙΤΑΙ su fondo bianco e all’interno dello stesso livello è allestita l’edicola votiva Santa Maria del ΧΥΝΩ: di Mary Zygouri. Al quarto piano, l’artista presenta Aderfikos, un poema disegnato in 90 fogli accompagnato dal testo di Achim Gnann.
Al quinto piano è visitabile l’atelier di Matteo Fraterno e la relativa terrazza dove è esposta l’opera di Martin Kaltner. Dal piano terra, al centro del palazzo, lungo tutta l’altezza di questo, un’istallazione sonora di Zafos Xagoraris, ci conduce fra i rumori e le voci dei venditori ambulanti della Grecia contemporanea.
Una particolare attenzione merita Cesare Pietroiusti che realizzerà Che cos’è la filosofia? “Una performance” – come ha scritto l’artista stesso – “che porta lo stesso titolo di un celebre libro di Deleuze e Guattari, un libro che è una ricchissima fonte di frasi sintetiche, sorprendenti, a volte fulminanti, un libro che vuole rappresentare un’indicazione soprattutto per i non-filosofi.
Una performance che è anche un lavoro di gratuita distribuzione, a visitatori e passanti, di piccoli oggetti (temporanee opere d’arte) in cui le parole dei due grandi e radicali pensatori anti-sistematici per eccellenza, si depositano sulla buccia di limoni appena raccolti.
Proprio l’atto della raccolta sarà l’inizio della performance, che proseguirà con un lungo lavoro di scrittura e poi con la distribuzione dei limoni, per finire con la scelta - lasciata a ciascun visitatore - di usare il frutto come si fa di solito, oppure di tenerlo lì in attesa di una, seppur lenta, comunque inevitabile consunzione”.
corso Vittorio Emanuele 341 Napoli
venerdì 11 giugno 2010 dalle 19.00 alle 24.00
II, III e IV piano ΠΩΛΕΙΤΑΙ (VENDESI)
da un’idea di Matteo Fraterno e Giuseppe Morra
Progetto Matteo Fraterno
Produzione Fondazione Morra e E-M ARTS
Testi di Vera Vita Gioia, Achim Gnann, Pasquale Persico, Loredana Troise
Fotografia Fabio Donato
Grafica Vincenzo Bergamene
Documentazione Salvatore Giusto
Coordinamento Raffaella Morra e Teresa Carnevale
Performances:
Martin Kaltner
Cesare Pietroiusti
Zafos Xagoraris
Mary Zygouri
Documentazione Audio-visiva Davide Barletti
Come può una parola urticante come vendesi costituire il nucleo di irradiazione a favore di una riflessione raffinata, altra?
Questa ultima di Peppe Morra deriva da una suggestione. Un nuovo modo di concepire la vendita di un’immobile, ottocentesco, panoramicissimo, al corso Vittorio Emanuele. “Nasce una modalità nuova di colloquiare con l’acquirente che si rapporterà con l’acquisizione di un luogo che ha interpretato il bello e ha definito la poetica di un concetto artistico. L’arte non è solo nei musei o nelle gallerie ma, perché no, coniugabile nelle abitazioni in vendita. In quei cari luoghi dove la vita si svolge sul filo dell’affettività, del ricordo, degli incontri con gli amici e che li rende luogo di desiderio e spesso di nuove aspettative”.
Divenuto Palazzo delle Sperimentazioni, perché si pregia di un valore aggiunto, di un pensiero estetico, di un significato mentale, abitato dal mese di febbraio da Matteo Fraterno, lo stabile si è vestito d’arte. L’artista campano, infatti, se n’è preso cura, lo ha vissuto, ammantato d’affetti, creando un’ operazione sentimentale a favore di una vendita diversa.
Il Palazzo si è colmato di identità, indizi, tracce minime, lievi mappature, accogliendo cose bizzarre, impronte, oggetti, porzioni di tempo, scanditi da Matteo Fraterno e da un gruppo di artisti italiani, greci, austriaci, che hanno vissuto un luogo privilegiato trasformandolo in uno spazio estetico eccezionale, scandito su cinque piani:
al primo, nell’abitazione di Vincenzo Bergamene sono sistemati lavori in ceramica e pietra lavica, mentre nell’appartamento del secondo piano è ospitata la documentazione fotografica di Salvatore Giusto. Sul balcone del terzo piano campeggia una tabella di 10 metri rivolta al golfo e alla città, con la scritta ΠΩΛΕΙΤΑΙ su fondo bianco e all’interno dello stesso livello è allestita l’edicola votiva Santa Maria del ΧΥΝΩ: di Mary Zygouri. Al quarto piano, l’artista presenta Aderfikos, un poema disegnato in 90 fogli accompagnato dal testo di Achim Gnann.
Al quinto piano è visitabile l’atelier di Matteo Fraterno e la relativa terrazza dove è esposta l’opera di Martin Kaltner. Dal piano terra, al centro del palazzo, lungo tutta l’altezza di questo, un’istallazione sonora di Zafos Xagoraris, ci conduce fra i rumori e le voci dei venditori ambulanti della Grecia contemporanea.
Una particolare attenzione merita Cesare Pietroiusti che realizzerà Che cos’è la filosofia? “Una performance” – come ha scritto l’artista stesso – “che porta lo stesso titolo di un celebre libro di Deleuze e Guattari, un libro che è una ricchissima fonte di frasi sintetiche, sorprendenti, a volte fulminanti, un libro che vuole rappresentare un’indicazione soprattutto per i non-filosofi.
Una performance che è anche un lavoro di gratuita distribuzione, a visitatori e passanti, di piccoli oggetti (temporanee opere d’arte) in cui le parole dei due grandi e radicali pensatori anti-sistematici per eccellenza, si depositano sulla buccia di limoni appena raccolti.
Proprio l’atto della raccolta sarà l’inizio della performance, che proseguirà con un lungo lavoro di scrittura e poi con la distribuzione dei limoni, per finire con la scelta - lasciata a ciascun visitatore - di usare il frutto come si fa di solito, oppure di tenerlo lì in attesa di una, seppur lenta, comunque inevitabile consunzione”.
11
giugno 2010
Vendesi
Dall'undici giugno all'undici luglio 2010
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
PALAZZO DELLE SPERIMENTAZIONI
Napoli, Corso Vittorio Emanuele, 341, (Napoli)
Napoli, Corso Vittorio Emanuele, 341, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle18.30 alle 22.30, domenica chiuso
Vernissage
11 Giugno 2010, dalle 19.00 alle 24.00
Autore
Curatore