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Venezia – Marghera. Fotografie e trasformazioni nella città contemporanea
‘Venezia-Marghera. Fotografie e trasformazioni nella città contemporanea’ è una sintesi della mostra del 1997 ed è compresa nella più ampia iniziativa dal titolo ‘Le immagini ovunque abitano. Omaggio a Paolo Costantini’, critico e docente di Storia della fotografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sarà inaugurata giovedì 8 maggio alle ore 18.00 al Centro Culturale Candiani la mostra Venezia-Marghera. Fotografie e trasformazioni nella città contemporanea. L’esposizione, che sarà visitabile fino al 15 giugno p.v., è una sintesi della mostra del 1997 ed è compresa nella più ampia iniziativa dal titolo Le immagini ovunque abitano. Omaggio a Paolo Costantini (1959-1997), critico e docente di Storia della fotografia che comprende anche una giornata di studio, in programma giovedì 22 maggio alle ore 11.00, con interventi di Lewis Baltz, Gabriele Basilico, Massimo Cacciari, Riccardo Caldura, Marco De Michelis, Roberto Ellero, Antonello Frongia, Silvio Fuso, Guido Guidi, Silvia Paoli, Vittorio Savi, Tiziana Serena, Nico Stringa, Italo Zannier. L’evento, è organizzato dal Centro Culturale Candiani in collaborazione con Galleria d’arte moderna Ca’ Pesaro di Venezia e Galleria Contemporaneo e con il patrocinio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento G. Mazzariol e IUAV.
La mostra proposta al capannone Pilkington-SIV, sotto il patrocinio della XLVII Biennale di Venezia, diretta in quell’anno da Germano Celant, era composta da circa 200 immagini su un insieme di 450 fotografie che avrebbero costituito “la base di un Archivio dedicato allo stato attuale e alle trasformazioni future di Porto Marghera e più in generale della città contemporanea”. Un progetto di amplissimo respiro, del tutto conseguente alla preparazione e alla lungimiranza scientifica non meno che curatoriale di Costantini il quale, dal 1995 all’anno della prematura scomparsa, era stato il curatore della collezione fotografica del Center Canadien d’Architecture (CCA) di Montreal, una delle più prestigiose istituzioni internazionali a carattere sia museale che di ricerca per gli studi avanzati, la storia, la teoria e soprattutto il ruolo dell’architettura nella società odierna, fondata e diretta da Phyllis Lambert. Dunque il progetto Venezia-Marghera (anch’esso esposto al CCA) non rappresenta solo, come è stato ricordato precedentemente, una rilevante operazione pubblica fra fotografia e trasformazioni del territori, ma anche un’esemplare appuntamento del tutto interno all’intensa ricerca che veniva conducendo Costantini da circa una decina d’anni.
Quindici i fotografi chiamati da interpretare gli spazi della zona industriale, spazi che l’indagine fotografica scopriva e mostrava al grande pubblico per la prima volta, trattandosi di aree non accessibili, separate dalla città e nascoste allo sguardo. Ma fotografare un’area industriale comporta di necessità una riflessione sulla natura stessa della fotografia, se essa debba essere intesa come mero documento o se invece nell’atto del fotografare non sia già insita una problematicità che riguarda sia la natura che la storia del mezzo usato e di conseguenza se ogni fotografia non sia da considerare innanzitutto un consapevole atto di autoriflessione. La fotografia di un’area industriale dismessa rappresenta d’altronde, e in modo esemplare, anche la natura problematica dell’oggetto che sta dinnanzi a colui che si accinge a ritrarlo. Quasi che le cose stesse siano sull’orlo del venir meno; la condizione transitoria di un’area industriale in fase di profonda trasformazione è come se rivelasse una transitorietà stessa dell’immagine, e la sua precarietà. Ricordava Costantini: “una fotografia ancora certa della necessità di guardare, ma sempre più inquieta circa l’oggetto osservato”.
La mostra proposta al capannone Pilkington-SIV, sotto il patrocinio della XLVII Biennale di Venezia, diretta in quell’anno da Germano Celant, era composta da circa 200 immagini su un insieme di 450 fotografie che avrebbero costituito “la base di un Archivio dedicato allo stato attuale e alle trasformazioni future di Porto Marghera e più in generale della città contemporanea”. Un progetto di amplissimo respiro, del tutto conseguente alla preparazione e alla lungimiranza scientifica non meno che curatoriale di Costantini il quale, dal 1995 all’anno della prematura scomparsa, era stato il curatore della collezione fotografica del Center Canadien d’Architecture (CCA) di Montreal, una delle più prestigiose istituzioni internazionali a carattere sia museale che di ricerca per gli studi avanzati, la storia, la teoria e soprattutto il ruolo dell’architettura nella società odierna, fondata e diretta da Phyllis Lambert. Dunque il progetto Venezia-Marghera (anch’esso esposto al CCA) non rappresenta solo, come è stato ricordato precedentemente, una rilevante operazione pubblica fra fotografia e trasformazioni del territori, ma anche un’esemplare appuntamento del tutto interno all’intensa ricerca che veniva conducendo Costantini da circa una decina d’anni.
Quindici i fotografi chiamati da interpretare gli spazi della zona industriale, spazi che l’indagine fotografica scopriva e mostrava al grande pubblico per la prima volta, trattandosi di aree non accessibili, separate dalla città e nascoste allo sguardo. Ma fotografare un’area industriale comporta di necessità una riflessione sulla natura stessa della fotografia, se essa debba essere intesa come mero documento o se invece nell’atto del fotografare non sia già insita una problematicità che riguarda sia la natura che la storia del mezzo usato e di conseguenza se ogni fotografia non sia da considerare innanzitutto un consapevole atto di autoriflessione. La fotografia di un’area industriale dismessa rappresenta d’altronde, e in modo esemplare, anche la natura problematica dell’oggetto che sta dinnanzi a colui che si accinge a ritrarlo. Quasi che le cose stesse siano sull’orlo del venir meno; la condizione transitoria di un’area industriale in fase di profonda trasformazione è come se rivelasse una transitorietà stessa dell’immagine, e la sua precarietà. Ricordava Costantini: “una fotografia ancora certa della necessità di guardare, ma sempre più inquieta circa l’oggetto osservato”.
08
maggio 2008
Venezia – Marghera. Fotografie e trasformazioni nella città contemporanea
Dall'otto maggio al 15 giugno 2008
fotografia
arte contemporanea
incontro - conferenza
arte contemporanea
incontro - conferenza
Location
CENTRO CULTURALE CANDIANI
Venezia, Piazzale Luigi Candiani, 7, (Venezia)
Venezia, Piazzale Luigi Candiani, 7, (Venezia)
Orario di apertura
orario: da lunedì a venerdì 15.00 - 19.00
sabato e domenica 10.00 - 13.00 e 15.00 - 19.00
Vernissage
8 Maggio 2008, ore 18,00
Curatore