Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Venezia si difende 1915-1918
A cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, Venezia si difende 1915 – 1918 a cura di Claudio Franzini, vuole raccontare con oltre 350 immagini originali, provenienti dall’Archivio Storico Fotogra-
fico della Fondazione Musei Civici di Venezia con sede a Palazzo Fortuny, l’insolita situazione della città all’epoca della Grande Guerra con l’intento di offrire un’esaustiva panoramica sulla drammati-
cità degli eventi accaduti e di conseguenza non disperdere né la prospettiva storiografica né quella sedimentata nella nostra memoria collettiva.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alla Casa dei Tre Oci dal 13 Settembre torna protagonista la fotografia con una mostra importante,
primo progetto realizzato dopo il protocollo d’intesa tra la Fondazione di Venezia e la Fondazione
Musei Civici di Venezia : l’accordo siglato da Giuliano Segre, presidente della Fondazione di Venezia, e
da Walter Hartsarich, presidente della Fondazione Musei Civici, prevede l’ideazione e la programma-
zione di attività volte alla valorizzazione, promozione e fruizione del patrimonio artistico e culturale
della città di Venezia ed in particolare per la diffusione della cultura e della storia della Fotografia.
A cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, Venezia si difende 1915 - 1918 a cura di Claudio
Franzini, vuole raccontare con oltre 350 immagini originali, provenienti dall’Archivio Storico Fotogra-
fico della Fondazione Musei Civici di Venezia con sede a Palazzo Fortuny, l’insolita situazione della
città all’epoca della Grande Guerra con l’intento di offrire un’esaustiva panoramica sulla drammati-
cità degli eventi accaduti e di conseguenza non disperdere né la prospettiva storiografica né quella
sedimentata nella nostra memoria collettiva.
42 furono le incursioni che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte
tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52
vittime e 84 feriti tra la popolazione.
Se particolarmente drammatiche si rivelano, ai nostri occhi odierni, alcune immagini del tessuto ur-
bano colpito dai bombardamenti, di grande impatto emotivo ci pare la documentazione relativa ad
uno dei capolavori irrimediabilmente perduti che provocò una fortissima reazione internazionale:
l’affresco del soffitto della chiesa degli Scalzi opera di Giambattista Tiepolo, distrutto nel tentativo di
colpire la vicina stazione ferroviaria.
Il percorso espositivo che si articola virtualmente in quattro sezioni non vuole occuparsi di docu-
mentare azioni belliche o gesta di guerra (salvo un unico caso, una delle più sensazionali imprese
compiute dalla Marina Italiana: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste compiuto dai
Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo) ma intende descrivere in maniera estesa le strategie
difensive attuate, la complessa attività di protezione preventiva dei monumenti con le “saccate” e le
murature di rinforzo, la rimozione dei preziosi tesori artistici, la trasformazione delle altane della città
in postazioni di avvistamento e di difesa antiaerea dei fucilieri della Marina e dei volontari, i palloni
frenanti che venivano innalzati per ostruire lo spazio aereo. Dall’altro lato si illustrano le difficoltà del-
la vita quotidiana: l’oscuramento, i rifugi, gli ospedali, la rimozione delle macerie, il ritiro dei depositi
bancari dopo Caporetto.
Una sezione importante è dedicata agli effetti degli attacchi aerei subiti.
Una sezione infine è dedicata alle cartoline postali. Epica militare e ritrattistica, campagne di so-
stegno e sottoscrizioni, compongono gli argomenti di questo corpus illustrativo, tra cui spiccano due
serie dedicate a Venezia opere del veneziano Guido Cadorin e del triestino Guido Marussig, realizzate
durante gli anni del conflitto.
A conclusione dell’esposizione sono documentate le celebrazioni in onore delle forze armate che si
prodigarono alla difesa, e le commemorazioni militari e civili che seguirono negli anni.
Alcune parole sulla provenienza e sugli autori delle immagini.
In tutti i territori dichiarati zona di guerra era fatto assoluto divieto di eseguire delle fotografie. Anche
Venezia non sfuggì a questa imposizione: molte immagini in mostra, soprattutto quelle della mobili-
tazione generale del 1915 siano esse fotografie o cartoline postali vennero, come recita una dicitura
manoscritta ad inchiostro rosso, Sequestrate dalle Autorità. Salvo quindi poche fotografie “firmate”,
come quelle di Tommaso Filippi di Venezia, professionista, già operatore e direttore dello Stabilimen-
to Naya, e di Aldo Cortellazzo, altro professionista veneziano, sono da addebitare a Giovanni Caprioli,
fotografo della Soprintendenza di Venezia quelle relative ai primi mesi del 1915, da maggio a luglio;
le altre in mancanza di indicazioni sono difficilmente attribuibili. La gran parte recano nel verso il
timbro del Gabinetto del Ministro dell’Ufficio Speciale del Ministero della Marina, e quindi rientrano
nel novero delle fotografie di autore anonimo ascrivibili agli addetti militari della terza sezione del
Servizio fotografico del Comando di Piazza Marittima di Venezia, posta in essere all’inizio del conflitto
dal Comando Supremo.
La Fondazione di Venezia considera il settore “beni e attività culturali” un settore prioritario nell’am-
bito dei propri interventi realizzati sia direttamente sia in compartecipazione con importanti istitu-
zioni pubbliche e private. Promuove e sviluppa, da sempre, molteplici progetti per la conservazione,
valorizzazione e fruizione dei beni culturali.
Proprietaria di una importante collezione di fotografie, suddivise in due fondi principali, il Fondo De
Maria e il Fondo Italo Zannier, ha dato vita presso la Casa dei Tre Oci, alla Giudecca, ad un spazio
interamente dedicato alla valorizzazione e fruizione della fotografia, che ospita i due fondi fotografici
ed è sede espositiva per importanti mostre e appuntamenti di approfondimento sulla tecnica e sulla
storia fotografica.
Ritiene pertanto molto feconda questa avviata collaborazione con un’istituzione importante come la
Fondazione Musei Civici, proprietaria di diversi fondi fotografici di importanza nazionale.
Fondazione Musei Civici di Venezia. Istituita nel 2008 dal Consiglio Comunale al fine di valorizzare
l’immenso patrimonio culturale e artistico dei Musei Civici Veneziani, la Fondazione Musei Civici di
Venezia gestisce e promuove uno dei più importanti sistemi museali d’Europa. Attualmente il Presi-
dente è Walter Hartsarich mentre la Direzione è affidata a Gabriella Belli.
Il sistema dei Musei Civici di Venezia è un insieme organico di sedi e collezioni di enorme valore ar-
tistico e storico. Grande macchina di elaborazione e produzione culturale, conta su un’altissima fre-
quenza di pubblico a livello internazionale, richiamato dalle collezioni permanenti e dalle esposizioni
temporanee. Comprende 11 musei con le loro ricchissime collezioni (da Palazzo Ducale al Museo
Correr, dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’Pesaro a Palazzo Fortuny, dal Museo del
Vetro di Murano al Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano), 5 biblioteche specialistiche, l’ar-
chivio fotografico, un attrezzato deposito esterno che presto sarà anche laboratorio di restauro (Vega
Stock).
Una realtà innovativa nel panorama dei Beni Culturali in Italia e, anche in cifre, un sistema di stra-
ordinaria rilevanza: 10 secoli di architetture e decorazioni; 500.000 opere d’arte nelle collezioni;
2.000.000 di reperti naturalistici; 250.000 volumi conservati nelle biblioteche; 500.000 pezzi nelle
collezioni numismatiche; 40.000 mq di spazi espositivi visitabili; 1 portale e 11 siti internet; 750.000
utenti individuali dei siti internet nel 2013 ; 56.000 schede nel catalogo informatizzato delle collezio-
ni; 500 addetti circa a servizio del sistema museale gestito dalla Fondazione; 2.300.000 l’affluenza
dei visitatori nelle 11 sedi del sistema nel 2013.
L’Archivio Fotografico Storico della Fondazione Musei Civici di Venezia, fu trasferito in gran parte nel
2000 a Palazzo Fortuny, sede museale che sin dai primi anni dalla sua apertura si è sempre dedicata
Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43
30133 Giudecca, Venezia
t. (+39) 041 24 12 332
info@treoci.org
www.treoci.org
alla Fotografia e dove già sono depositati altri preziosi fondi fotografici. L’archivio fotografico è un
imponente corpus di negativi e positivi che nel corso degli anni sin dalla costituzione delle raccolte di
Teodoro Correr si è sedimentato attraverso donazioni e acquisti.
Ma va ricordato che importanti nuclei di fotografie storiche sono ancora conservate nell’Archivio foto-
grafico del Museo Correr, di Palazzo Ducale e della Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. Molti nuclei
fotografici di questi fondi, sono oggi visibili e consultabili on line nel sito della Fondazione dei Musei
Civici di Venezia, grazie alla pluriennale campagna di catalogazione informatizzata.
La mostra è prodotta e organizzata da Civita Tre Venezie e verrà corredata da un catalogo di Marsilio
Editori, a cura di Claudio Franzini con saggi di Cesare De Michelis, Camillo Tonini e Claudio Franzini.
primo progetto realizzato dopo il protocollo d’intesa tra la Fondazione di Venezia e la Fondazione
Musei Civici di Venezia : l’accordo siglato da Giuliano Segre, presidente della Fondazione di Venezia, e
da Walter Hartsarich, presidente della Fondazione Musei Civici, prevede l’ideazione e la programma-
zione di attività volte alla valorizzazione, promozione e fruizione del patrimonio artistico e culturale
della città di Venezia ed in particolare per la diffusione della cultura e della storia della Fotografia.
A cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, Venezia si difende 1915 - 1918 a cura di Claudio
Franzini, vuole raccontare con oltre 350 immagini originali, provenienti dall’Archivio Storico Fotogra-
fico della Fondazione Musei Civici di Venezia con sede a Palazzo Fortuny, l’insolita situazione della
città all’epoca della Grande Guerra con l’intento di offrire un’esaustiva panoramica sulla drammati-
cità degli eventi accaduti e di conseguenza non disperdere né la prospettiva storiografica né quella
sedimentata nella nostra memoria collettiva.
42 furono le incursioni che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte
tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52
vittime e 84 feriti tra la popolazione.
Se particolarmente drammatiche si rivelano, ai nostri occhi odierni, alcune immagini del tessuto ur-
bano colpito dai bombardamenti, di grande impatto emotivo ci pare la documentazione relativa ad
uno dei capolavori irrimediabilmente perduti che provocò una fortissima reazione internazionale:
l’affresco del soffitto della chiesa degli Scalzi opera di Giambattista Tiepolo, distrutto nel tentativo di
colpire la vicina stazione ferroviaria.
Il percorso espositivo che si articola virtualmente in quattro sezioni non vuole occuparsi di docu-
mentare azioni belliche o gesta di guerra (salvo un unico caso, una delle più sensazionali imprese
compiute dalla Marina Italiana: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste compiuto dai
Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo) ma intende descrivere in maniera estesa le strategie
difensive attuate, la complessa attività di protezione preventiva dei monumenti con le “saccate” e le
murature di rinforzo, la rimozione dei preziosi tesori artistici, la trasformazione delle altane della città
in postazioni di avvistamento e di difesa antiaerea dei fucilieri della Marina e dei volontari, i palloni
frenanti che venivano innalzati per ostruire lo spazio aereo. Dall’altro lato si illustrano le difficoltà del-
la vita quotidiana: l’oscuramento, i rifugi, gli ospedali, la rimozione delle macerie, il ritiro dei depositi
bancari dopo Caporetto.
Una sezione importante è dedicata agli effetti degli attacchi aerei subiti.
Una sezione infine è dedicata alle cartoline postali. Epica militare e ritrattistica, campagne di so-
stegno e sottoscrizioni, compongono gli argomenti di questo corpus illustrativo, tra cui spiccano due
serie dedicate a Venezia opere del veneziano Guido Cadorin e del triestino Guido Marussig, realizzate
durante gli anni del conflitto.
A conclusione dell’esposizione sono documentate le celebrazioni in onore delle forze armate che si
prodigarono alla difesa, e le commemorazioni militari e civili che seguirono negli anni.
Alcune parole sulla provenienza e sugli autori delle immagini.
In tutti i territori dichiarati zona di guerra era fatto assoluto divieto di eseguire delle fotografie. Anche
Venezia non sfuggì a questa imposizione: molte immagini in mostra, soprattutto quelle della mobili-
tazione generale del 1915 siano esse fotografie o cartoline postali vennero, come recita una dicitura
manoscritta ad inchiostro rosso, Sequestrate dalle Autorità. Salvo quindi poche fotografie “firmate”,
come quelle di Tommaso Filippi di Venezia, professionista, già operatore e direttore dello Stabilimen-
to Naya, e di Aldo Cortellazzo, altro professionista veneziano, sono da addebitare a Giovanni Caprioli,
fotografo della Soprintendenza di Venezia quelle relative ai primi mesi del 1915, da maggio a luglio;
le altre in mancanza di indicazioni sono difficilmente attribuibili. La gran parte recano nel verso il
timbro del Gabinetto del Ministro dell’Ufficio Speciale del Ministero della Marina, e quindi rientrano
nel novero delle fotografie di autore anonimo ascrivibili agli addetti militari della terza sezione del
Servizio fotografico del Comando di Piazza Marittima di Venezia, posta in essere all’inizio del conflitto
dal Comando Supremo.
La Fondazione di Venezia considera il settore “beni e attività culturali” un settore prioritario nell’am-
bito dei propri interventi realizzati sia direttamente sia in compartecipazione con importanti istitu-
zioni pubbliche e private. Promuove e sviluppa, da sempre, molteplici progetti per la conservazione,
valorizzazione e fruizione dei beni culturali.
Proprietaria di una importante collezione di fotografie, suddivise in due fondi principali, il Fondo De
Maria e il Fondo Italo Zannier, ha dato vita presso la Casa dei Tre Oci, alla Giudecca, ad un spazio
interamente dedicato alla valorizzazione e fruizione della fotografia, che ospita i due fondi fotografici
ed è sede espositiva per importanti mostre e appuntamenti di approfondimento sulla tecnica e sulla
storia fotografica.
Ritiene pertanto molto feconda questa avviata collaborazione con un’istituzione importante come la
Fondazione Musei Civici, proprietaria di diversi fondi fotografici di importanza nazionale.
Fondazione Musei Civici di Venezia. Istituita nel 2008 dal Consiglio Comunale al fine di valorizzare
l’immenso patrimonio culturale e artistico dei Musei Civici Veneziani, la Fondazione Musei Civici di
Venezia gestisce e promuove uno dei più importanti sistemi museali d’Europa. Attualmente il Presi-
dente è Walter Hartsarich mentre la Direzione è affidata a Gabriella Belli.
Il sistema dei Musei Civici di Venezia è un insieme organico di sedi e collezioni di enorme valore ar-
tistico e storico. Grande macchina di elaborazione e produzione culturale, conta su un’altissima fre-
quenza di pubblico a livello internazionale, richiamato dalle collezioni permanenti e dalle esposizioni
temporanee. Comprende 11 musei con le loro ricchissime collezioni (da Palazzo Ducale al Museo
Correr, dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’Pesaro a Palazzo Fortuny, dal Museo del
Vetro di Murano al Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano), 5 biblioteche specialistiche, l’ar-
chivio fotografico, un attrezzato deposito esterno che presto sarà anche laboratorio di restauro (Vega
Stock).
Una realtà innovativa nel panorama dei Beni Culturali in Italia e, anche in cifre, un sistema di stra-
ordinaria rilevanza: 10 secoli di architetture e decorazioni; 500.000 opere d’arte nelle collezioni;
2.000.000 di reperti naturalistici; 250.000 volumi conservati nelle biblioteche; 500.000 pezzi nelle
collezioni numismatiche; 40.000 mq di spazi espositivi visitabili; 1 portale e 11 siti internet; 750.000
utenti individuali dei siti internet nel 2013 ; 56.000 schede nel catalogo informatizzato delle collezio-
ni; 500 addetti circa a servizio del sistema museale gestito dalla Fondazione; 2.300.000 l’affluenza
dei visitatori nelle 11 sedi del sistema nel 2013.
L’Archivio Fotografico Storico della Fondazione Musei Civici di Venezia, fu trasferito in gran parte nel
2000 a Palazzo Fortuny, sede museale che sin dai primi anni dalla sua apertura si è sempre dedicata
Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43
30133 Giudecca, Venezia
t. (+39) 041 24 12 332
info@treoci.org
www.treoci.org
alla Fotografia e dove già sono depositati altri preziosi fondi fotografici. L’archivio fotografico è un
imponente corpus di negativi e positivi che nel corso degli anni sin dalla costituzione delle raccolte di
Teodoro Correr si è sedimentato attraverso donazioni e acquisti.
Ma va ricordato che importanti nuclei di fotografie storiche sono ancora conservate nell’Archivio foto-
grafico del Museo Correr, di Palazzo Ducale e della Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. Molti nuclei
fotografici di questi fondi, sono oggi visibili e consultabili on line nel sito della Fondazione dei Musei
Civici di Venezia, grazie alla pluriennale campagna di catalogazione informatizzata.
La mostra è prodotta e organizzata da Civita Tre Venezie e verrà corredata da un catalogo di Marsilio
Editori, a cura di Claudio Franzini con saggi di Cesare De Michelis, Camillo Tonini e Claudio Franzini.
13
settembre 2014
Venezia si difende 1915-1918
Dal 13 settembre all'otto dicembre 2014
fotografia
Location
CASA DEI TRE OCI
Venezia, Fondamenta De Le Zitelle, 43, (Venezia)
Venezia, Fondamenta De Le Zitelle, 43, (Venezia)
Orario di apertura
Tutti i giorni 10.00 - 18.00
chiuso martedì
Editore
MARSILIO
Curatore