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Veno Pilon nella Prima Guerra Mondiale
Per la prima volta vengono presentati in Italia i disegni realizzati da Pilon sul fronte che, assieme agli acquerelli dipinti durante la prigionia in Russia, costituiscono una preziosa occasione per gettar luce su un periodo dell’artista fino ad ora pressoché sconosciuto ma di grande importanza.
Comunicato stampa
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Da lungo tempo idealmente unita alla “gemella” Pilonova galerija di Aidussina, la Galleria Spazzapan presentando questa mostra intende rinnovare la preziosa collaborazione con l’istituzione della vicina Slovenia con un’iniziativa organizzata per commemorare, a un secolo di distanza, la Grande Guerra, uno dei più orribili massacri nella storia dell’umanità.
Per la prima volta vengono fatti conoscere in Italia i disegni realizzati da Pilon sul fronte che, assieme agli acquerelli dipinti durante la prigionia in Russia, costituiscono una preziosa occasione per gettar luce su un periodo dell’artista fino ad ora pressoché sconosciuto ma di grande importanza per la sua opera a venire.
Veno Pilon (Aidussina [Slovenia] 1896 - 1970), dopo aver compiuto gli studi primari nella città natale, nel 1907 si iscrisse alla Scuola Reale di Gorizia dove conobbe, tra gli altri, Luigi Spazzapan e Marij Kogoj.
Il 15 aprile 1915, solo quattro giorni dopo conseguito il diploma scolastico, fu arruolato nell’esercito austroungarico che lo assegnò al 27° reggimento di fanteria. Dopo un periodo di addestramento a Lubiana, in dicembre fu inviato sul fronte dell’Isonzo e trascorse un gelido inverno sul monte Bogatin. Nel marzo 1916 il 27° reggimento fu inviato in Tirolo e in aprile partecipò all’offensiva di Arsiero e Asiago; in luglio il reparto cui apparteneva Pilon fu assegnato al fronte della Galizia dove, dopo un mese di combattimenti con il grado di ufficiale-cadetto Pilon e il suo battaglione furono catturati dai cosacchi e internati in Russia. Dopo un viaggio con tappe a Kiev e a Mosca, raggiunsero un campo di prigionia lungo il Volga nel governatorato di Tambrov e furono assegnati a uno stabilimento di cura nella città di Lipeck.
Pilon rimase a Lipeck fino al novembre 1918, quando la nostalgia di casa lo portò a fuggire prima che i prigionieri di guerra fossero ufficialmente rimpatriati. Il viaggio di ritorno lo portò da Kiev a Brest-Litovsk; da lì ripartì in treno e attraverso la Moravia, dopo un viaggio di ventidue giorni, raggiunse Vienna e proseguì per Lubiana dove, a causa del nuovo confine, fu trattenuto fino al dicembre dell’anno successivo quando finalmente poté raggiungere la nativa Aidussina.
Per la prima volta vengono fatti conoscere in Italia i disegni realizzati da Pilon sul fronte che, assieme agli acquerelli dipinti durante la prigionia in Russia, costituiscono una preziosa occasione per gettar luce su un periodo dell’artista fino ad ora pressoché sconosciuto ma di grande importanza per la sua opera a venire.
Veno Pilon (Aidussina [Slovenia] 1896 - 1970), dopo aver compiuto gli studi primari nella città natale, nel 1907 si iscrisse alla Scuola Reale di Gorizia dove conobbe, tra gli altri, Luigi Spazzapan e Marij Kogoj.
Il 15 aprile 1915, solo quattro giorni dopo conseguito il diploma scolastico, fu arruolato nell’esercito austroungarico che lo assegnò al 27° reggimento di fanteria. Dopo un periodo di addestramento a Lubiana, in dicembre fu inviato sul fronte dell’Isonzo e trascorse un gelido inverno sul monte Bogatin. Nel marzo 1916 il 27° reggimento fu inviato in Tirolo e in aprile partecipò all’offensiva di Arsiero e Asiago; in luglio il reparto cui apparteneva Pilon fu assegnato al fronte della Galizia dove, dopo un mese di combattimenti con il grado di ufficiale-cadetto Pilon e il suo battaglione furono catturati dai cosacchi e internati in Russia. Dopo un viaggio con tappe a Kiev e a Mosca, raggiunsero un campo di prigionia lungo il Volga nel governatorato di Tambrov e furono assegnati a uno stabilimento di cura nella città di Lipeck.
Pilon rimase a Lipeck fino al novembre 1918, quando la nostalgia di casa lo portò a fuggire prima che i prigionieri di guerra fossero ufficialmente rimpatriati. Il viaggio di ritorno lo portò da Kiev a Brest-Litovsk; da lì ripartì in treno e attraverso la Moravia, dopo un viaggio di ventidue giorni, raggiunse Vienna e proseguì per Lubiana dove, a causa del nuovo confine, fu trattenuto fino al dicembre dell’anno successivo quando finalmente poté raggiungere la nativa Aidussina.
17
aprile 2015
Veno Pilon nella Prima Guerra Mondiale
Dal 17 aprile al 14 luglio 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA REGIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI SPAZZAPAN
Gradisca D'isonzo, Via Cesare Battisti, 34, (Gorizia)
Gradisca D'isonzo, Via Cesare Battisti, 34, (Gorizia)
Biglietti
intero €3; ridotto €2;
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì ore 15 - 19; sabato e domenica ore 10 - 19
Vernissage
17 Aprile 2015, ore 18.00
Autore
Curatore