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Venus Acchiappamosche – V E N U S
Grafica d’arte, incisione e tecniche calcografiche sperimentali in mostra fino al 21 gennaio a Bologna.
Annalicia Caruso e Eugenio Santoro ospitano l’evento presso lo studio Incisione Bologna.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Grafica d'arte, incisione e tecniche calcografiche sperimentali in mostra fino al 21 gennaio a Bologna.
Annalicia Caruso e Eugenio Santoro ospitano l'evento presso lo studio Incisione Bologna.
Punto d'incontro e di partenza di un sodalizio forte di tre Artiste: Lucia Zavatta, Valentina Burel, Jessica Ferro, le quali ci presentano una selezione di calcografie, sia classiche che sperimentali, che illustrano l'eterogeneità della loro ricerca e le numerose affinità che le caratterizzano.
L’astrazione si manifesta molto spesso nelle opere in mostra, attraverso un processo di manipolazione di forme pre-esistenti. In altri casi le Artiste preferiscono introdurre nuovi elementi che si potrebbero collegare vagamente a un’estetica surreale o vicina al biomorfismo. Queste immagini, comunque, finiscono per trasformarsi in qualcosa di fittizio e atemporale, mantenendo allo stesso tempo un senso di familiarità e di connessione al dato reale. Certamente il sublime è intrinseco alle opere e le manipolazioni enfatizzano e rendono ancora più estremi i paesaggi interni iniziali. Immaginiamo queste forme come “spazi dentro lo spazio”, vuoti impenetrabili che invadono violentemente la superficie bidimensionale delle immagini iniziali. In questa maniera si cerca di indagare l’opposizione tra ordine e caos.
Artiste, forti, giovani, sperimentatrici, e nello specifico Lucia Zavatta allargando volontariamente i tempi di morsura, esplora continuamente nuove strade espressive. Addirittura con la tecnica sperimentale della collafraph: amerete le matrici create con fili di lana, spaghi, rafia, pizzi, centrini, stoffe e foglie, applicati su carton grigio con colla vinilica, flatting e gomma arabica. Incredibile. E cosa dire poi dell'Incisione col pirografo? Tecnica perfetta per realizzare segni scuri, netti e definiti, proprio come la personalità di Lucia. Per dare un taglio netto tra il passato ed il futuro. Post-futuro? Forse, sì.
E Valentina Burel si spinge oltre: fortemente sperimentale, la sua opera vede un ampio utilizzo della tecnica collografica. Si tratta di matrici create dall'assemblaggio di più materiali rese solide attraverso alcuni passaggi di gomma arabica al fine di renderle adatte all'inchiostratura e alla stampa, mediante torchio calcografico. La resa delle opere risulta in questo modo più pittorica e meno legata al segno. Il classico che diventa moderno. Futuro.
La quasi sciamana Jessica Ferro considera una sorta di rituale le azioni ed i gesti occorrenti per la realizzazione di un'opera; partendo da uno studio minuzioso di madre natura, attende che essa stessa le indichi il momento preciso per poi dare sfogo all'impeto e alla foga dell'atto creativo. La calma prima della tempesta. Macchie, impronte e tracce dai toni caldi si aprono così ai flussi del soggettivo.
Eugenio Santoro
Annalicia Caruso e Eugenio Santoro ospitano l'evento presso lo studio Incisione Bologna.
Punto d'incontro e di partenza di un sodalizio forte di tre Artiste: Lucia Zavatta, Valentina Burel, Jessica Ferro, le quali ci presentano una selezione di calcografie, sia classiche che sperimentali, che illustrano l'eterogeneità della loro ricerca e le numerose affinità che le caratterizzano.
L’astrazione si manifesta molto spesso nelle opere in mostra, attraverso un processo di manipolazione di forme pre-esistenti. In altri casi le Artiste preferiscono introdurre nuovi elementi che si potrebbero collegare vagamente a un’estetica surreale o vicina al biomorfismo. Queste immagini, comunque, finiscono per trasformarsi in qualcosa di fittizio e atemporale, mantenendo allo stesso tempo un senso di familiarità e di connessione al dato reale. Certamente il sublime è intrinseco alle opere e le manipolazioni enfatizzano e rendono ancora più estremi i paesaggi interni iniziali. Immaginiamo queste forme come “spazi dentro lo spazio”, vuoti impenetrabili che invadono violentemente la superficie bidimensionale delle immagini iniziali. In questa maniera si cerca di indagare l’opposizione tra ordine e caos.
Artiste, forti, giovani, sperimentatrici, e nello specifico Lucia Zavatta allargando volontariamente i tempi di morsura, esplora continuamente nuove strade espressive. Addirittura con la tecnica sperimentale della collafraph: amerete le matrici create con fili di lana, spaghi, rafia, pizzi, centrini, stoffe e foglie, applicati su carton grigio con colla vinilica, flatting e gomma arabica. Incredibile. E cosa dire poi dell'Incisione col pirografo? Tecnica perfetta per realizzare segni scuri, netti e definiti, proprio come la personalità di Lucia. Per dare un taglio netto tra il passato ed il futuro. Post-futuro? Forse, sì.
E Valentina Burel si spinge oltre: fortemente sperimentale, la sua opera vede un ampio utilizzo della tecnica collografica. Si tratta di matrici create dall'assemblaggio di più materiali rese solide attraverso alcuni passaggi di gomma arabica al fine di renderle adatte all'inchiostratura e alla stampa, mediante torchio calcografico. La resa delle opere risulta in questo modo più pittorica e meno legata al segno. Il classico che diventa moderno. Futuro.
La quasi sciamana Jessica Ferro considera una sorta di rituale le azioni ed i gesti occorrenti per la realizzazione di un'opera; partendo da uno studio minuzioso di madre natura, attende che essa stessa le indichi il momento preciso per poi dare sfogo all'impeto e alla foga dell'atto creativo. La calma prima della tempesta. Macchie, impronte e tracce dai toni caldi si aprono così ai flussi del soggettivo.
Eugenio Santoro
15
gennaio 2017
Venus Acchiappamosche – V E N U S
Dal 15 al 21 gennaio 2017
arte contemporanea
Location
INCISIONE BOLOGNA
Bologna, Via Orfeo, 24, (Bologna)
Bologna, Via Orfeo, 24, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a sabato h 10-12 e 17-19
Vernissage
15 Gennaio 2017, h 16
Autore
Curatore