Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vera Mercer – Silenzi di luce
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ho voluto sottolineare con il titolo „silenzi di luce „ uno e più elementi emotivi che le fotografie
di Vera Mercer sono in grado, a mio giudizio, di far scaturire.
Dai ritratti realizzati dagli anni “50 fino alle nature morte che caratterizzano la sua ricerca
estetica in questi anni di lavoro tra gli Stati Uniti e la Francia.
Ho avuto la fortuna di incontrare per la prima volta Vera Mercer nel 2009, grazie all Amico
artista berlinese Christian Rothmann.
L idea di presentare le fotografie a Trento è scaturita dalla fiducia e serietà professionale che mi
unisce alla Galleria d´Arte argo.
Questa mostra è la seconda presentazione in Italia delle opere di Vera Mercer, la prima avvenne
nel 2011 a Trieste nell ambito del Festival Trieste Fotografia.
Vera Mercer, Berlino 1936, figlia di Franz Mertz noto e stimato coreografo teatrale tedesco che
lavorò in Germania negli anni precedenti allo scempio portato dal nazionalsocialismo.
Diplomatasi in danza classica segui per qualche anno a condividere accanto al padre la creatività
del mondo teatrale sposandosi in seguito con l allora assistente di regia, come lei stessa
desidera ricordare nelle sua biografia, ...un giovane rumeno-svizzero dal nome Daniel Spoerri.
Era la fine degli anni cinquanta, Daniel Spoerri e l amico Emmet Williams con passione si
occupavano della creazione e pubblicazione letteraria di Poesia concreta „Material “.
Quindi scelsero di trasferirsi a Parigi stringendo una forte e duratura amicizia con molti artisti
partecipi al movimento ispirato dal pensiero e manifesto del critico-filosofo d´arte Pierre
Restany e nominato da lui stesso come Nuovo Realismo.
Ricordiamo tra questi artisti i nomi di Jean Tinguely, Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Eva Aeppli,
Cèsar, Christo, Mimmo Rotella, Jacques Villeglé e lo stesso Daniel Spoerri.
Da questo momento l attivitá di Vera Mercer legata al ritratto fotografico si intensifica
notevolmente iniziando la collaborazione con redazioni scandinave e con la rivista Theater
Heute che la portano a realizzare importanti servizi fotografici dedicati a scrittori come Samuel
Beckett, Norman Mailer, Eugène Ionesco, il regista Satyajit Ray e artisti visuali come Andy
Warhol, Marcel Duchamp, Salvador Dali e molti ancora.
Nel 1984 ha pubblicato un libro con fotografie delle opere di Eva Aeppli, prima e dopo la
presentazione alla Biennale di Venezia del 1978, realizzando anche un video documentario
sulla collezione di opere conservate a Omaha-Nebraska, lo stesso video e stato successivamente
presentato durante la grande mostra retrospettiva dedicata a Eva Aeppli dal Museo Jean
Tinguely di Basilea nel 2006.
La vita artistica di Vera Mercer è caratterizzata da innumerevoli esperienze e sempre accanto
alla sua ricerca fotografica è rimasta viva e appassionata la ricerca a 360 gradi della cultura e
pratica eno-gastronomica.
Come ha scritto lo stesso Daniel Spoerri nella presentazione del catalogo della mostra di Vera
Mercer organizzata a Hadersdorf am Kamp in Austria nel settembre 2011, ricordi a Parigi
condivisi con alcuni artisti del Nuovo Realismo negli anni sessanta,
così scrive Daniel Spoerri:
„ queste tue immagini, barocche Nature Morte, sono forse i semi di allora che ora sono rinati.
Certamente non possiamo dire che si tratti di un fiorire o crescere, sono vere Nature Morte con
lo sfiorire ed il passare del tempo ma presenti in rare visioni di splendore e ricchezza, le quali
confermano la verità che ogni morire è un passaggio, una mutazione ed un nuovo inizio.
È forse anche veramente il fascino di quelle esperienze, quando con la tua Fotocamera Yaschica,
cinquanta anni fa, seguivi i ritmi, la vita nel ventre di Parigi, ai magazzini >Les Halles<.
Queste montagne di teste di manzi, di maiali, frattaglie di mercato, i quali circondavano, te, Jean
Tinguely e me durante le nostre visite notturne a Les Halles e tutto questo con la fotografia in
Bianco e Nero, le immagini a colori allora erano poche e molto costose.
Come detto forse i semi da questa indescrivibile pienezza di alimenti, che notte dopo notte nel
centro di Parigi erano montagne accatastate di carni, frutti e verdure....“
In questi anni di incontri e Amicizia con Vera Mercer passo dopo passo sono venuto a
conoscenza della sua innata curiosità per ciò che la circonda e la sua tenacia nel seguire i propri
pensieri, carattere di una anima artistica libera, desiderosa di scoprire e ammirare la vita in ogni
sua presenza.
Mi sono permesso di porre il titolo „silenzi di Luce“ a questa mostra a Trento proprio per
le sensazioni che le sue immagini sanno offrire e la capacità di fissare con l applicazione
fotografica questi fotogrammi di luce che emanano a mio giudizio una tranquillità, una
profondità meditativa nel non movimento.
Questa sensibile prerogativa, traspira sia nei suoi ritratti, formidabili e sensibili spiragli di luce e
distanze focali fino alle Nature Morte di più recente concezione.
Mercer non carica la composizione con un proprio e conscio contenuto simbolico, particolare
possibile che riscontramo in parte della storia dell arte e legato alle varie scuole pittoriche
in questa tipologia della natura, lei agisce di puro e animato istinto a godere della presenza
di ciascuna forma, texture e delle caducità e trasformazioni naturali, a volte accade che una
composizione rimanga nel suo studio per giorni quindi mutandosi nell evolversi offrendosi per
altri possibili fotogrammi.
È in questo inconscio e posizionamento dei soggetti che a mio vedere ritrovo una attinenza al
mondo teatrale, alle sue esperienze giovanili, alle miniature scenografiche e al disporsi sulla
scena come l apparire e il resistere in luce degli attori coinvolti nella scena, chiamati così ad
apparire ma tutti in un silenzioso e variopinto racconto.
Inoltre Vera Mercer utilizza nella sua regia la distribuzione di vari piani focali e a volte il
ripetersi di elementi iper dimensionali estrapolati da precedenti sue fotografie, creando così
interessanti variabili vicinanze e semi-trasparenze visive.
Se pensiamo che alcune sue stampe raggiungono i tre metri di lunghezza e i due di altezza con
un optimum di qualità su carte Hahnemühle.
Desidero anche ricordare la pubblicazione del 2010 „Still Leben“, una monografia di fotografie,
Edizioni Kehrer in Germania e proprio in questo mese di maggio 2014 uscirà a Berlino un libro
che raccoglie gran parte dei ritratti fotografici eseguiti da Vera Mercer ad artisti dagli anni
cinquanta fino a d oggi, il libro sarà disponibile da giugno presso la Galleria argo di Trento.
Ricordiamo il contributo tecnico per l allestimento e presentazione delle opere offerto
da Bubola & Naibo, cornici per l arte di Pieve di Soligo.
Fulvio d.P.
di Vera Mercer sono in grado, a mio giudizio, di far scaturire.
Dai ritratti realizzati dagli anni “50 fino alle nature morte che caratterizzano la sua ricerca
estetica in questi anni di lavoro tra gli Stati Uniti e la Francia.
Ho avuto la fortuna di incontrare per la prima volta Vera Mercer nel 2009, grazie all Amico
artista berlinese Christian Rothmann.
L idea di presentare le fotografie a Trento è scaturita dalla fiducia e serietà professionale che mi
unisce alla Galleria d´Arte argo.
Questa mostra è la seconda presentazione in Italia delle opere di Vera Mercer, la prima avvenne
nel 2011 a Trieste nell ambito del Festival Trieste Fotografia.
Vera Mercer, Berlino 1936, figlia di Franz Mertz noto e stimato coreografo teatrale tedesco che
lavorò in Germania negli anni precedenti allo scempio portato dal nazionalsocialismo.
Diplomatasi in danza classica segui per qualche anno a condividere accanto al padre la creatività
del mondo teatrale sposandosi in seguito con l allora assistente di regia, come lei stessa
desidera ricordare nelle sua biografia, ...un giovane rumeno-svizzero dal nome Daniel Spoerri.
Era la fine degli anni cinquanta, Daniel Spoerri e l amico Emmet Williams con passione si
occupavano della creazione e pubblicazione letteraria di Poesia concreta „Material “.
Quindi scelsero di trasferirsi a Parigi stringendo una forte e duratura amicizia con molti artisti
partecipi al movimento ispirato dal pensiero e manifesto del critico-filosofo d´arte Pierre
Restany e nominato da lui stesso come Nuovo Realismo.
Ricordiamo tra questi artisti i nomi di Jean Tinguely, Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Eva Aeppli,
Cèsar, Christo, Mimmo Rotella, Jacques Villeglé e lo stesso Daniel Spoerri.
Da questo momento l attivitá di Vera Mercer legata al ritratto fotografico si intensifica
notevolmente iniziando la collaborazione con redazioni scandinave e con la rivista Theater
Heute che la portano a realizzare importanti servizi fotografici dedicati a scrittori come Samuel
Beckett, Norman Mailer, Eugène Ionesco, il regista Satyajit Ray e artisti visuali come Andy
Warhol, Marcel Duchamp, Salvador Dali e molti ancora.
Nel 1984 ha pubblicato un libro con fotografie delle opere di Eva Aeppli, prima e dopo la
presentazione alla Biennale di Venezia del 1978, realizzando anche un video documentario
sulla collezione di opere conservate a Omaha-Nebraska, lo stesso video e stato successivamente
presentato durante la grande mostra retrospettiva dedicata a Eva Aeppli dal Museo Jean
Tinguely di Basilea nel 2006.
La vita artistica di Vera Mercer è caratterizzata da innumerevoli esperienze e sempre accanto
alla sua ricerca fotografica è rimasta viva e appassionata la ricerca a 360 gradi della cultura e
pratica eno-gastronomica.
Come ha scritto lo stesso Daniel Spoerri nella presentazione del catalogo della mostra di Vera
Mercer organizzata a Hadersdorf am Kamp in Austria nel settembre 2011, ricordi a Parigi
condivisi con alcuni artisti del Nuovo Realismo negli anni sessanta,
così scrive Daniel Spoerri:
„ queste tue immagini, barocche Nature Morte, sono forse i semi di allora che ora sono rinati.
Certamente non possiamo dire che si tratti di un fiorire o crescere, sono vere Nature Morte con
lo sfiorire ed il passare del tempo ma presenti in rare visioni di splendore e ricchezza, le quali
confermano la verità che ogni morire è un passaggio, una mutazione ed un nuovo inizio.
È forse anche veramente il fascino di quelle esperienze, quando con la tua Fotocamera Yaschica,
cinquanta anni fa, seguivi i ritmi, la vita nel ventre di Parigi, ai magazzini >Les Halles<.
Queste montagne di teste di manzi, di maiali, frattaglie di mercato, i quali circondavano, te, Jean
Tinguely e me durante le nostre visite notturne a Les Halles e tutto questo con la fotografia in
Bianco e Nero, le immagini a colori allora erano poche e molto costose.
Come detto forse i semi da questa indescrivibile pienezza di alimenti, che notte dopo notte nel
centro di Parigi erano montagne accatastate di carni, frutti e verdure....“
In questi anni di incontri e Amicizia con Vera Mercer passo dopo passo sono venuto a
conoscenza della sua innata curiosità per ciò che la circonda e la sua tenacia nel seguire i propri
pensieri, carattere di una anima artistica libera, desiderosa di scoprire e ammirare la vita in ogni
sua presenza.
Mi sono permesso di porre il titolo „silenzi di Luce“ a questa mostra a Trento proprio per
le sensazioni che le sue immagini sanno offrire e la capacità di fissare con l applicazione
fotografica questi fotogrammi di luce che emanano a mio giudizio una tranquillità, una
profondità meditativa nel non movimento.
Questa sensibile prerogativa, traspira sia nei suoi ritratti, formidabili e sensibili spiragli di luce e
distanze focali fino alle Nature Morte di più recente concezione.
Mercer non carica la composizione con un proprio e conscio contenuto simbolico, particolare
possibile che riscontramo in parte della storia dell arte e legato alle varie scuole pittoriche
in questa tipologia della natura, lei agisce di puro e animato istinto a godere della presenza
di ciascuna forma, texture e delle caducità e trasformazioni naturali, a volte accade che una
composizione rimanga nel suo studio per giorni quindi mutandosi nell evolversi offrendosi per
altri possibili fotogrammi.
È in questo inconscio e posizionamento dei soggetti che a mio vedere ritrovo una attinenza al
mondo teatrale, alle sue esperienze giovanili, alle miniature scenografiche e al disporsi sulla
scena come l apparire e il resistere in luce degli attori coinvolti nella scena, chiamati così ad
apparire ma tutti in un silenzioso e variopinto racconto.
Inoltre Vera Mercer utilizza nella sua regia la distribuzione di vari piani focali e a volte il
ripetersi di elementi iper dimensionali estrapolati da precedenti sue fotografie, creando così
interessanti variabili vicinanze e semi-trasparenze visive.
Se pensiamo che alcune sue stampe raggiungono i tre metri di lunghezza e i due di altezza con
un optimum di qualità su carte Hahnemühle.
Desidero anche ricordare la pubblicazione del 2010 „Still Leben“, una monografia di fotografie,
Edizioni Kehrer in Germania e proprio in questo mese di maggio 2014 uscirà a Berlino un libro
che raccoglie gran parte dei ritratti fotografici eseguiti da Vera Mercer ad artisti dagli anni
cinquanta fino a d oggi, il libro sarà disponibile da giugno presso la Galleria argo di Trento.
Ricordiamo il contributo tecnico per l allestimento e presentazione delle opere offerto
da Bubola & Naibo, cornici per l arte di Pieve di Soligo.
Fulvio d.P.
10
maggio 2014
Vera Mercer – Silenzi di luce
Dal 10 al 31 maggio 2014
fotografia
Location
ARGO -CENTRA
Trento, Androna Di Borgonuovo Ii, 3, (Trento)
Trento, Androna Di Borgonuovo Ii, 3, (Trento)
Vernissage
10 Maggio 2014, ore 18
Autore
Curatore