La mostra personale “Machines” riflette il fascino dell’artista Vera Portatadino (classe 1984) per i macchinari e gli ‘ingranaggi operosi’ immersi nella natura, per lei una delle più straordinarie metafore dell’uomo. Quale cornice migliore di una funicolare, un oggetto meccanico che, scalando il Parco del Campo dei Fiori, trasporta pellegrini e sportivi in cima alla Città Giardino? Saranno esposte per l’occasione tre grandi tele della serie “Out There”: gru, architetture industriali e piattaforme che si ergono a metafora dell’uomo, ritraendolo nella sua operosità e nel suo mistero di finitudine in contrapposizione con il mondo naturale, selvaggio e non umano, oscillando tra astrazione e raffigurazione.