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Verdiana e Mattia Montemezzani – La rottura dei vasi. Ceramica quotidiana
Il 24 maggio 2017 è il giorno della creazione e rottura del primo vaso. Da questa semplice azione ha inizio una reazione a catena. Una continua produzione di contenitori e recipienti che scandiscono il ritmo dell’opera rendendola un’esperienza fluida.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 17 gennaio al 9 febbraio il Centro Verdi di via XXV Aprile ospiterà la mostra "La rottura dei vasi. Ceramica quotidiana", di Verdiana e Mattia Montemezzani. L'iniziativa ha il patrocinio dell'Accademia di Belle Arti di Brera.
L'inaugurazione sarà venerdì 17 gennaio alle ore 18.30.
La rottura dei vasi
Il 24 maggio 2017 è il giorno della creazione e rottura del primo vaso. Da questa semplice azione ha inizio una reazione a catena. Una continua produzione di contenitori e recipienti che scandiscono il ritmo dell’opera rendendola un’esperienza fluida, in questa collezione il tempo è citato e misurato per un’urgenza personale di archiviazione e per raccontare che noi siamo i protagonisti del nostro mondo, intimamente legati al processo e a quei gesti quotidiani che una volta confidati, si trasformano in abitudini bizzarre e pericolosamente avventurose. Questi dialoghi finiscono in un flusso di coscienza che si manifesta come un concentrato di realtà, una generosità di vita che garantisce la via a una forma più elevata di consapevolezza, perché il riscatto non riguarda l’oggetto ma noi. I vasi non sono solo testimoni occasionali del nostro privato ma un antidoto, un tocco lieve e profondamente depurativo che accoglie il reale e lo presenta come un’inevitabile necessità, lasciandoci una raccolta di bei momenti, gesti apparentemente banali e movimenti del tutto anonimi che replicano la vita quotidiana in tutta la sua ricchezza e freschezza.
Mattia e Verdiana Montemezzani
Appunti per una lettura
Essere una coppia di artisti, come Verdiana e Mattia, ed esprimere nel fare artistico quotidiano il proprio legame reciproco.
La (loro) materia è una ricchezza e anche un disfacimento.
Con un occhio consapevole sull’arte e una attenzione alla memoria le loro sculture lambiscono il regno del Kitsch («Nel regno del Kitsch impera la dittatura del cuore» scriveva Milan Kundera) e quello del Pop. La memoria dei vasi e dei centritavola di porcellana, di nonne e bisnonne, la memoria delle cose fragili trapunte di ornamenti. La memoria della terra che sa farsi ceramica, vetrina e vetro. Le strutture cave e cordonate, tralci-rami di terracotta. Nature non morte. Vasi non-vasi e fioritura e gioco.
Queste opere ci interrogano sull’oggetto artistico, sull’arte molto educata che osserva le strade e vive nell’oggi, sull’avventura del fare, sul tema del diario (tridimensionale), sul condividere una prassi. Sul condividere, di coppia. Sulla coppia. Sulla vita e il rigoglio. Sui segni, il pullulare, il colore. Sul decorare. Sulla leggerezza nell’arte. Sulla gravità. Sul rompere per ricostruire.
Il sindaco Paolo Micheli e l'assessore alla Cultura e Ricerca Gianluca Poldi.
Verdiana Calia e Mattia Montemezzani sono entrambi laureati all’ Accademia di Belle Arti di Brera con Laurea Specialistica.
Hanno completato la loro formazione attraverso borse di studio e progetti speciali presso l’ Accademia di Belle Arti di Varsavia. Hanno collaborato con istituzioni nazionali e internazionali tra cui: M.A.C.R.O. Museo d' Arte Contemporanea di Roma, MSN Museo d' Arte Moderna di Varsavia, KKH Royal Institute of Art di Stoccolma, IIC Istituto di Cultura Italiana di Varsavia, sono parte del Gruppo Nowolipie fondato da Paweł Althamer.
L'ingresso è libero
Orari: Tutti i giorni dalle 10 alle 18.30
L'inaugurazione sarà venerdì 17 gennaio alle ore 18.30.
La rottura dei vasi
Il 24 maggio 2017 è il giorno della creazione e rottura del primo vaso. Da questa semplice azione ha inizio una reazione a catena. Una continua produzione di contenitori e recipienti che scandiscono il ritmo dell’opera rendendola un’esperienza fluida, in questa collezione il tempo è citato e misurato per un’urgenza personale di archiviazione e per raccontare che noi siamo i protagonisti del nostro mondo, intimamente legati al processo e a quei gesti quotidiani che una volta confidati, si trasformano in abitudini bizzarre e pericolosamente avventurose. Questi dialoghi finiscono in un flusso di coscienza che si manifesta come un concentrato di realtà, una generosità di vita che garantisce la via a una forma più elevata di consapevolezza, perché il riscatto non riguarda l’oggetto ma noi. I vasi non sono solo testimoni occasionali del nostro privato ma un antidoto, un tocco lieve e profondamente depurativo che accoglie il reale e lo presenta come un’inevitabile necessità, lasciandoci una raccolta di bei momenti, gesti apparentemente banali e movimenti del tutto anonimi che replicano la vita quotidiana in tutta la sua ricchezza e freschezza.
Mattia e Verdiana Montemezzani
Appunti per una lettura
Essere una coppia di artisti, come Verdiana e Mattia, ed esprimere nel fare artistico quotidiano il proprio legame reciproco.
La (loro) materia è una ricchezza e anche un disfacimento.
Con un occhio consapevole sull’arte e una attenzione alla memoria le loro sculture lambiscono il regno del Kitsch («Nel regno del Kitsch impera la dittatura del cuore» scriveva Milan Kundera) e quello del Pop. La memoria dei vasi e dei centritavola di porcellana, di nonne e bisnonne, la memoria delle cose fragili trapunte di ornamenti. La memoria della terra che sa farsi ceramica, vetrina e vetro. Le strutture cave e cordonate, tralci-rami di terracotta. Nature non morte. Vasi non-vasi e fioritura e gioco.
Queste opere ci interrogano sull’oggetto artistico, sull’arte molto educata che osserva le strade e vive nell’oggi, sull’avventura del fare, sul tema del diario (tridimensionale), sul condividere una prassi. Sul condividere, di coppia. Sulla coppia. Sulla vita e il rigoglio. Sui segni, il pullulare, il colore. Sul decorare. Sulla leggerezza nell’arte. Sulla gravità. Sul rompere per ricostruire.
Il sindaco Paolo Micheli e l'assessore alla Cultura e Ricerca Gianluca Poldi.
Verdiana Calia e Mattia Montemezzani sono entrambi laureati all’ Accademia di Belle Arti di Brera con Laurea Specialistica.
Hanno completato la loro formazione attraverso borse di studio e progetti speciali presso l’ Accademia di Belle Arti di Varsavia. Hanno collaborato con istituzioni nazionali e internazionali tra cui: M.A.C.R.O. Museo d' Arte Contemporanea di Roma, MSN Museo d' Arte Moderna di Varsavia, KKH Royal Institute of Art di Stoccolma, IIC Istituto di Cultura Italiana di Varsavia, sono parte del Gruppo Nowolipie fondato da Paweł Althamer.
L'ingresso è libero
Orari: Tutti i giorni dalle 10 alle 18.30
17
gennaio 2020
Verdiana e Mattia Montemezzani – La rottura dei vasi. Ceramica quotidiana
Dal 17 gennaio al 09 febbraio 2020
arti decorative e industriali
Location
CENTRO CULTURALE GIUSEPPE VERDI
Segrate, Via Xxv Aprile, (Milano)
Segrate, Via Xxv Aprile, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10 alle 18.30
Vernissage
17 Gennaio 2020, Ore 18.30
Sito web
Editore
Comune di Segrate
Autore
Curatore
Autore testo critico
Media partner
Produzione organizzazione
Patrocini
La mostra è stata prorogata fino al 23 febbraio.