Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Verena D’Alessandro – Percorsi. Opere scelte 2005 – 2012
Nella mostra personale di Verena D’Alessandro a Palazzo Valentini vengono
presentati una ventina di dipinti ad olio – di cui diversi inediti – di grande e medio
formato, che offrono una significativa antologia delle opere che l’artista ha
realizzato sul tema del paesaggio suburbano ed extraurbano negli ultimi sette anni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella mostra personale di Verena D’Alessandro a Palazzo Valentini vengono
presentati una ventina di dipinti ad olio - di cui diversi inediti - di grande e medio
formato, che offrono una significativa antologia delle opere che l’artista ha
realizzato sul tema del paesaggio suburbano ed extraurbano negli ultimi sette anni.
Soggetti del primo nucleo di opere (2005-2008) sono i simboli del mutamento
che, con intensità diverse, accomunano tutte le aree limitrofe alle metropoli:
agglomerati di casermoni anonimi di periferia fittamente allineati, autostrade
e grandi vie di scorrimento con i loro raccordi, snodi e diramazioni ferroviarie,
depositi, capannoni e sili abbandonati: icone di moderna archeologia industriale .
Sono luoghi comuni e ordinari dove l’uomo contemporaneo, seppur mai raffigurato
nei quadri di Verena D’Alessandro, ha tuttavia vistosamente lasciato i segni del suo
intervento. A caratterizzare le opere di questo primo periodo è una scenografia
di habitat deserti permeati da una suggestiva, irreale atmosfera dai connotati
vagamente inquietanti. In contrapposizione a questo primo gruppo di opere, il
secondo (2009-2012) ritrae spazi e silenzi immensi, distese d’alta montagna con le
nevi che si sciolgono ai primi tepori primaverili, le terre marrone intrise d’acqua,
ghiacciati fiumi che meandrificano tra le nebbie invernali, prati che spuntano
timidamente verdi dopo il gelo, ma anche crepuscoli e tramonti che inondano di
calda luce vasti panorami a volo d’uccello.
Eseguiti con veloci colpi, raschiature e striature di spatola, i quadri in mostra,
seppur con diversi temi, presentano molti tratti comuni. I paesaggi sono tutti luoghi
di invenzione creati dalla fantasia e dalle memorie visive dell’artista, volutamente
lontani da qualsiasi riferimento geografico. Un personale e riconoscibile stile
di pittura caratterizza inoltre l’intero percorso artistico: una ricerca visiva in
cui il naturalismo e la descrizione meticolosa viene superata da una riuscita
combinazione tra l’essenzialità del segno al limite dell’informale e i codici
referenziali della pittura figurativa. “Il tema paesaggistico di Verena D’Alessandro –
come scrive Andrea Romoli Barberini nella presentazione in catalogo della mostra
– affrancato com’è dalla rappresentazione fedele di luoghi realmente esistenti,
può generarsi liberamente da una gestualità fluida, dissimulata dietro successivi
interventi che, giocando con le analogie formali suggerite dalla pittura stessa,
dirottano e riportano nei territori della referenzialità il segno e la macchia, la
materia e il colore per tradurli e ricondurli in forme e strutture riconoscibili”. Ne
risulta un realismo visionario che, rispetto alla pittura realista tout court, è più
allusiva ed enigmatica sul piano comunicativo e più di atmosfera ed interpretata sul
piano espressivo.
A completamento del percorso antologico e come omaggio alla città che ospita
l’esposizione, la mostra include anche un quadro di grandi dimensioni che raffigura
il profilo riconoscibile dell’orizzonte di Roma: una Roma ventura, immaginata come
potrà essere in un futuro prossimo più che ritratta nel presente. L’esposizione ha
luogo nella bella cornice di Palazzo Valentini, nel cuore della Capitale, a pochi passi
da Piazza Venezia. Il Palazzo vanta un lungo e prestigioso passato. Edificato alla fine
del Cinquecento, più volte ampliato nel corso dei secoli successivi, divenuto nel
1873 sede centrale della Provincia di Roma, è oggi anche un luogo di visita di un
importante sito archeologico: le ‘Domus’ patrizie romane di età imperiale risalenti
al tardo II-III secolo d. C.
BREVI NOTE BIOGRAFICHE DI VERENA D’ALESSANDRO
CON UNA SELEZIONE DELL’ATTIVITA’ ESPOSITIVA
Pittrice e fotografa, Verena D’Alessandro nella sua produzione visiva ha sempre
voluto tener separate le due forme espressive, concentrando la sua ricerca sulla
specificità di procedimento e di linguaggio di ognuna di esse.
Il suo è un percorso artistico atipico. Ha studiato, ancora molto giovane, fotografia
alla Scuola del Cinema di Milano. Laureatasi all’Università La Sapienza di Roma e
successivamente specializzatasi in Sociologia dell’Arte e della Cultura all’Ecole des
Hautes Etudes di Parigi, ha lavorato per diversi anni nell’ambito della ricerca
universitaria e, come libera professionista, nel campo della fotografia. In quel periodo
ha realizzato réportages per varie riviste e libri fotografici, ha collaborato con
rubriche e con la Rai su temi attinenti la comunicazione visiva e il linguaggio
fotografico. Dagli inizi degli anni ‘80 sono numerose le esposizioni in luoghi
istituzionali in cui è stata invitata con i suoi lavori fotografici. Tra queste da ricordare
la sua partecipazione a Roma nel 1993, nel 1994 e nel 1996 rispettivamente al II, al
III e al IV Festival di Arte Fotografica e le esposizioni nel 1996 e 1997
all’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie.
A metà degli anni ‘90 avverte l’esigenza di una maggiore libertà espressiva.
Inizia allora ad affiancare la pittura alla produzione fotografica, senza tuttavia
ibridare le due forme espressive. Dopo aver conseguito un diploma quadriennale in
pittura presso l’Istituto Comunale delle Arti Ornamentali di Roma, espone i suoi
primi cicli pittorici: Consonanze, black & white Music e Figure in azione nel 2001 e
2003 a Roma in due mostre personali alla Galleria Le Opere, e nel 2005 alla Galleria
Studio S-Arte Contemporanea. Partecipa a Buenos Aires nel 2005 all’Esposizione
Inchiostro Indelebile. Impronte a regola d’arte al Museo Nazionale d’Arte
Contemporanea, e a Roma nel 2008 alla mostra Impronta Globale all’I.S.A. a cura di
Daniele Arzenta.
Successivamente approfondisce e sperimenta sul piano tecnico la stesura a spatola dei
colori ad olio e concentra sul piano tematico la sua ricerca sul paesaggio urbano e
suburbano, a cui si accosta con una visione fortemente personale.
Dal 2006 al 2011 realizza su questo tema diversi quadri, molti del quali presentati, su
invito, in esposizioni istituzionali oltre che in gallerie private. Da segnalare, tra le
altre, nel 2007 a Roma la mostra personale Metamorfosi urbana alla Galleria André a
cura di Benito Recchilongo, con catalogo; l’anno successivo, sempre a Roma, la
mostra personale Mutamenti suburbani alla Galleria Lombardi con la presentazione
in catalogo di Carlo Fabrizio Carli; nel 2010 Post-Avanguardia a Ferrara al Castello
Estense e successivamente a Massa Carrara al Castello Malaspina e a Lecce al
Castello di Carlo V, a cura e con la presentazione in catalogo di Paolo Levi; ancora
nel 2010 ad Imperia Mimesis alla Pinacoteca Civica, a cura e con presentazione in
catalogo di Valentina Calzia; nel 2011 a Milano la mostra personale Urban
Landscapes alla Galleria Zamenhof a cura e con la presentazione in catalogo di
Virgilio Patarini; infine nel 2011 a Spoleto la mostra personale Città & Dintorni alla
Galleria Polid’Arte.
Nel 2010 inizia a lavorare ad un nuovo ciclo di pittura incentrato, come già in precedenza, su luoghi
d’invenzione: in questi ultimi lavori gli scenari urbani cedono tuttavia il posto a vedute extraurbane pervase
da una quiete e silenzio irreali. Una prima serie di questo ciclo è stata esposta nel 2011 nella mostra
personale Su terre silenziose alla Galleria Incontro d’Arte a Roma con la presentazione in catalogo di
Robertomaria Siena. Un secondo nucleo di lavori sarà esposto nella mostra personale Percorsi. Opere scelte
2005-2012 a Palazzo Valentini con la cura e la presentazione in catalogo di Andrea Romoli Barberini.
Un’esposizione, quest’ultima, in cui verrà anche presentata una significativa antologia delle opere realizzate
negli ultimi sette anni.
Dal 2006 Verena D’Alessandro insegna Comunicazione Visiva al Master in Psicologia dell’Arte e
dell’Organizzazione Museale presso l’Università La Sapienza di Roma, città dove vive e lavora.
presentati una ventina di dipinti ad olio - di cui diversi inediti - di grande e medio
formato, che offrono una significativa antologia delle opere che l’artista ha
realizzato sul tema del paesaggio suburbano ed extraurbano negli ultimi sette anni.
Soggetti del primo nucleo di opere (2005-2008) sono i simboli del mutamento
che, con intensità diverse, accomunano tutte le aree limitrofe alle metropoli:
agglomerati di casermoni anonimi di periferia fittamente allineati, autostrade
e grandi vie di scorrimento con i loro raccordi, snodi e diramazioni ferroviarie,
depositi, capannoni e sili abbandonati: icone di moderna archeologia industriale .
Sono luoghi comuni e ordinari dove l’uomo contemporaneo, seppur mai raffigurato
nei quadri di Verena D’Alessandro, ha tuttavia vistosamente lasciato i segni del suo
intervento. A caratterizzare le opere di questo primo periodo è una scenografia
di habitat deserti permeati da una suggestiva, irreale atmosfera dai connotati
vagamente inquietanti. In contrapposizione a questo primo gruppo di opere, il
secondo (2009-2012) ritrae spazi e silenzi immensi, distese d’alta montagna con le
nevi che si sciolgono ai primi tepori primaverili, le terre marrone intrise d’acqua,
ghiacciati fiumi che meandrificano tra le nebbie invernali, prati che spuntano
timidamente verdi dopo il gelo, ma anche crepuscoli e tramonti che inondano di
calda luce vasti panorami a volo d’uccello.
Eseguiti con veloci colpi, raschiature e striature di spatola, i quadri in mostra,
seppur con diversi temi, presentano molti tratti comuni. I paesaggi sono tutti luoghi
di invenzione creati dalla fantasia e dalle memorie visive dell’artista, volutamente
lontani da qualsiasi riferimento geografico. Un personale e riconoscibile stile
di pittura caratterizza inoltre l’intero percorso artistico: una ricerca visiva in
cui il naturalismo e la descrizione meticolosa viene superata da una riuscita
combinazione tra l’essenzialità del segno al limite dell’informale e i codici
referenziali della pittura figurativa. “Il tema paesaggistico di Verena D’Alessandro –
come scrive Andrea Romoli Barberini nella presentazione in catalogo della mostra
– affrancato com’è dalla rappresentazione fedele di luoghi realmente esistenti,
può generarsi liberamente da una gestualità fluida, dissimulata dietro successivi
interventi che, giocando con le analogie formali suggerite dalla pittura stessa,
dirottano e riportano nei territori della referenzialità il segno e la macchia, la
materia e il colore per tradurli e ricondurli in forme e strutture riconoscibili”. Ne
risulta un realismo visionario che, rispetto alla pittura realista tout court, è più
allusiva ed enigmatica sul piano comunicativo e più di atmosfera ed interpretata sul
piano espressivo.
A completamento del percorso antologico e come omaggio alla città che ospita
l’esposizione, la mostra include anche un quadro di grandi dimensioni che raffigura
il profilo riconoscibile dell’orizzonte di Roma: una Roma ventura, immaginata come
potrà essere in un futuro prossimo più che ritratta nel presente. L’esposizione ha
luogo nella bella cornice di Palazzo Valentini, nel cuore della Capitale, a pochi passi
da Piazza Venezia. Il Palazzo vanta un lungo e prestigioso passato. Edificato alla fine
del Cinquecento, più volte ampliato nel corso dei secoli successivi, divenuto nel
1873 sede centrale della Provincia di Roma, è oggi anche un luogo di visita di un
importante sito archeologico: le ‘Domus’ patrizie romane di età imperiale risalenti
al tardo II-III secolo d. C.
BREVI NOTE BIOGRAFICHE DI VERENA D’ALESSANDRO
CON UNA SELEZIONE DELL’ATTIVITA’ ESPOSITIVA
Pittrice e fotografa, Verena D’Alessandro nella sua produzione visiva ha sempre
voluto tener separate le due forme espressive, concentrando la sua ricerca sulla
specificità di procedimento e di linguaggio di ognuna di esse.
Il suo è un percorso artistico atipico. Ha studiato, ancora molto giovane, fotografia
alla Scuola del Cinema di Milano. Laureatasi all’Università La Sapienza di Roma e
successivamente specializzatasi in Sociologia dell’Arte e della Cultura all’Ecole des
Hautes Etudes di Parigi, ha lavorato per diversi anni nell’ambito della ricerca
universitaria e, come libera professionista, nel campo della fotografia. In quel periodo
ha realizzato réportages per varie riviste e libri fotografici, ha collaborato con
rubriche e con la Rai su temi attinenti la comunicazione visiva e il linguaggio
fotografico. Dagli inizi degli anni ‘80 sono numerose le esposizioni in luoghi
istituzionali in cui è stata invitata con i suoi lavori fotografici. Tra queste da ricordare
la sua partecipazione a Roma nel 1993, nel 1994 e nel 1996 rispettivamente al II, al
III e al IV Festival di Arte Fotografica e le esposizioni nel 1996 e 1997
all’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie.
A metà degli anni ‘90 avverte l’esigenza di una maggiore libertà espressiva.
Inizia allora ad affiancare la pittura alla produzione fotografica, senza tuttavia
ibridare le due forme espressive. Dopo aver conseguito un diploma quadriennale in
pittura presso l’Istituto Comunale delle Arti Ornamentali di Roma, espone i suoi
primi cicli pittorici: Consonanze, black & white Music e Figure in azione nel 2001 e
2003 a Roma in due mostre personali alla Galleria Le Opere, e nel 2005 alla Galleria
Studio S-Arte Contemporanea. Partecipa a Buenos Aires nel 2005 all’Esposizione
Inchiostro Indelebile. Impronte a regola d’arte al Museo Nazionale d’Arte
Contemporanea, e a Roma nel 2008 alla mostra Impronta Globale all’I.S.A. a cura di
Daniele Arzenta.
Successivamente approfondisce e sperimenta sul piano tecnico la stesura a spatola dei
colori ad olio e concentra sul piano tematico la sua ricerca sul paesaggio urbano e
suburbano, a cui si accosta con una visione fortemente personale.
Dal 2006 al 2011 realizza su questo tema diversi quadri, molti del quali presentati, su
invito, in esposizioni istituzionali oltre che in gallerie private. Da segnalare, tra le
altre, nel 2007 a Roma la mostra personale Metamorfosi urbana alla Galleria André a
cura di Benito Recchilongo, con catalogo; l’anno successivo, sempre a Roma, la
mostra personale Mutamenti suburbani alla Galleria Lombardi con la presentazione
in catalogo di Carlo Fabrizio Carli; nel 2010 Post-Avanguardia a Ferrara al Castello
Estense e successivamente a Massa Carrara al Castello Malaspina e a Lecce al
Castello di Carlo V, a cura e con la presentazione in catalogo di Paolo Levi; ancora
nel 2010 ad Imperia Mimesis alla Pinacoteca Civica, a cura e con presentazione in
catalogo di Valentina Calzia; nel 2011 a Milano la mostra personale Urban
Landscapes alla Galleria Zamenhof a cura e con la presentazione in catalogo di
Virgilio Patarini; infine nel 2011 a Spoleto la mostra personale Città & Dintorni alla
Galleria Polid’Arte.
Nel 2010 inizia a lavorare ad un nuovo ciclo di pittura incentrato, come già in precedenza, su luoghi
d’invenzione: in questi ultimi lavori gli scenari urbani cedono tuttavia il posto a vedute extraurbane pervase
da una quiete e silenzio irreali. Una prima serie di questo ciclo è stata esposta nel 2011 nella mostra
personale Su terre silenziose alla Galleria Incontro d’Arte a Roma con la presentazione in catalogo di
Robertomaria Siena. Un secondo nucleo di lavori sarà esposto nella mostra personale Percorsi. Opere scelte
2005-2012 a Palazzo Valentini con la cura e la presentazione in catalogo di Andrea Romoli Barberini.
Un’esposizione, quest’ultima, in cui verrà anche presentata una significativa antologia delle opere realizzate
negli ultimi sette anni.
Dal 2006 Verena D’Alessandro insegna Comunicazione Visiva al Master in Psicologia dell’Arte e
dell’Organizzazione Museale presso l’Università La Sapienza di Roma, città dove vive e lavora.
26
febbraio 2013
Verena D’Alessandro – Percorsi. Opere scelte 2005 – 2012
Dal 26 febbraio al 07 marzo 2013
arte contemporanea
Location
PALAZZO VALENTINI
Roma, Via Iv Novembre, 119a, (Roma)
Roma, Via Iv Novembre, 119a, (Roma)
Orario di apertura
lunedì-venerdì dalle 10.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00, domenica chiuso
Vernissage
26 Febbraio 2013, ore 18
Autore
Curatore