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Veronica Botticelli – Sono tutto quello che vedo
La mostra si struttura principalmente su due registri: da una parte le lamiere, dove dalla
struttura metallica monocroma emergono immagini che caratterizzano la ricerca artistica di
Veronica Botticelli; dall’altra le tele, contraddistinte dal colore che prevale sul segno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 16 aprile alle ore 18.30, annamarracontemporanea inaugura la mostra personale di
Veronica Botticelli, intitolata Sono tutto quello che vedo, curata da Giorgia Calò.
La mostra si struttura principalmente su due registri: da una parte le lamiere, dove dalla
struttura metallica monocroma emergono immagini che caratterizzano la ricerca artistica di
Veronica Botticelli; dall’altra le tele, contraddistinte dal colore che prevale sul segno. Dunque
l’uso del colore e del non-colore come mezzi paritetici per avvicinarsi all’essenza della realtà,
per raccontare ciò che vede l’artista e rielaborarlo mediante l’alternanza tra la superficie dura
e fredda del ferro, e la tela su cui emergono strati di colore turchese.
A queste due sezioni si aggiungono le carte, un’altra parte del complesso sistema pittorico di
Veronica Botticelli. Si tratta di disegni di piccolo formato realizzati su buste postali
ministeriali dove ancora una volta l’artista ritrae alcuni soggetti, simboli ossessivi di un suo
personale mondo fatto di macchine, biciclette e divani. Oggetti decontestualizzati dal loro
ambiente originale, per essere riproposti in chiave diversa. In questo modo le figure si fondono
e confondono nella densità del tratto, l’oggetto viene isolato, alienato dal suo habitat per
vivere in un articolato sistema di segni dettati dall’istinto e dall’immaginazione dell’artista.
Nella ricerca di Veronica Botticelli, infatti, l’effetto di leggerezza pittorica e di spontaneità
visiva nasce, oltre che dalla realtà, anche da un lavoro sulla memoria e sull’immaginazione.
Come ha affermato la stessa artista “Lo spazio della mia pittura è uno spazio mentale. È il
dialogo che io instauro con ricordi, tracce, musica, colori e passaggi che mi hanno interessato
nella vita. Il pubblico c’è o se n’è appena andato. Io sono lì, nello sfondo, sempre. A luci un po’
spente. A dire in ogni caso e malgrado tutto”. Dunque la poesia di Veronica Botticelli è fatta
tutta di colore e pensiero in una figurazione che diviene astratta nella sua risoluzione
apparentemente concreta e tangibile, laddove fondamentale per l’artista è l’urgenza di
raccontare qualcosa più che riproporre pedissequamente la realtà. Come scrive Valentina
Casacchia in uno dei testi pubblicati nel catalogo edito da Gangemi, “molte delle opere di
Veronica Botticelli hanno una piccola didascalia sparsa sulla tela. (…) ciò che conta, anche
qui, è come l'autore firma se stesso, come cerca di riconoscersi in quello che ha appena
compiuto”.
La mostra rimarrà aperta fino al 23 maggio 2013.
Veronica Botticelli, intitolata Sono tutto quello che vedo, curata da Giorgia Calò.
La mostra si struttura principalmente su due registri: da una parte le lamiere, dove dalla
struttura metallica monocroma emergono immagini che caratterizzano la ricerca artistica di
Veronica Botticelli; dall’altra le tele, contraddistinte dal colore che prevale sul segno. Dunque
l’uso del colore e del non-colore come mezzi paritetici per avvicinarsi all’essenza della realtà,
per raccontare ciò che vede l’artista e rielaborarlo mediante l’alternanza tra la superficie dura
e fredda del ferro, e la tela su cui emergono strati di colore turchese.
A queste due sezioni si aggiungono le carte, un’altra parte del complesso sistema pittorico di
Veronica Botticelli. Si tratta di disegni di piccolo formato realizzati su buste postali
ministeriali dove ancora una volta l’artista ritrae alcuni soggetti, simboli ossessivi di un suo
personale mondo fatto di macchine, biciclette e divani. Oggetti decontestualizzati dal loro
ambiente originale, per essere riproposti in chiave diversa. In questo modo le figure si fondono
e confondono nella densità del tratto, l’oggetto viene isolato, alienato dal suo habitat per
vivere in un articolato sistema di segni dettati dall’istinto e dall’immaginazione dell’artista.
Nella ricerca di Veronica Botticelli, infatti, l’effetto di leggerezza pittorica e di spontaneità
visiva nasce, oltre che dalla realtà, anche da un lavoro sulla memoria e sull’immaginazione.
Come ha affermato la stessa artista “Lo spazio della mia pittura è uno spazio mentale. È il
dialogo che io instauro con ricordi, tracce, musica, colori e passaggi che mi hanno interessato
nella vita. Il pubblico c’è o se n’è appena andato. Io sono lì, nello sfondo, sempre. A luci un po’
spente. A dire in ogni caso e malgrado tutto”. Dunque la poesia di Veronica Botticelli è fatta
tutta di colore e pensiero in una figurazione che diviene astratta nella sua risoluzione
apparentemente concreta e tangibile, laddove fondamentale per l’artista è l’urgenza di
raccontare qualcosa più che riproporre pedissequamente la realtà. Come scrive Valentina
Casacchia in uno dei testi pubblicati nel catalogo edito da Gangemi, “molte delle opere di
Veronica Botticelli hanno una piccola didascalia sparsa sulla tela. (…) ciò che conta, anche
qui, è come l'autore firma se stesso, come cerca di riconoscersi in quello che ha appena
compiuto”.
La mostra rimarrà aperta fino al 23 maggio 2013.
16
aprile 2013
Veronica Botticelli – Sono tutto quello che vedo
Dal 16 aprile al 23 maggio 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANNA MARRA
Roma, Via Di Sant'angelo In Peschiera, 32, (Roma)
Roma, Via Di Sant'angelo In Peschiera, 32, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle ore 15.30 alle 19.30, su appuntamento
Vernissage
16 Aprile 2013, h 18.30
Autore
Curatore