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Veronica Paretta – Sublime Lineam
Siamo lieti di presentare la prima mostra personale di Veronica Paretta (Cagliari, 1987), curata da Roberta Vanali e Efisio Carbone, costituita da tecniche miste su tela e da una serie di incisioni calcografiche.
Comunicato stampa
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Muove da una dimensione figurativa per esplorare le potenzialità espressive della linea, Veronica Paretta, attraverso la spontaneità del gesto che conferisce incisività al segno, unità di raffigurazione ed elemento primario della comunicazione. “Prendete una linea e portatela a fare una passeggiata”, così Paul Klee istruiva gli allievi del Bauhaus. Lezione che parrebbe essere stata assorbita anche dalla giovane artista che concede direzioni totalmente imprevedibili a linea e colore per un risultato inaspettato all’insegna di armonia ed equilibrio dopo una fase di attenta analisi ed epurazione. “Non è l’angolo retto che mi attira. Neppure la linea retta, dura e inflessibile creata dall’uomo. Quello che mi attira è la linea curva libera e sensuale”, direbbe Oscar Niemeyer. Quella linea in cerca di tensioni, talvolta tratta dall’ambito sonoro, che scaturisce dalla forza primigenia del segno. Segno accostato, sovrapposto ed incrociato nel tentativo di mettere ordine al caos, in una alternanza di luci e ombre - tra sinuosità ed asprezza - che si traduce in un impetuoso turbinio di linee che lasciano intravedere la superficie della tela grezza, quando non è congeniale a far trasparire il colore che lentamente tende a placarsi. Il tutto giocato sul bianco e nero e sui grigi che virano all’azzurro per dare spazio ad imprevisti piccoli tratti cromatici che all’improvviso accendono la superficie.
Al di là della forma, spesso in maniera compulsiva, l’artista attinge all’automatismo gestuale di Twombly quanto alla sinuosità lirica e musicale di stampo kandinskijano per approdare ad una espressività segnica che è scrittura, alfabeto da codificare depurato da orpelli per esprimere l’inesprimibile e giungere all’essenza. Poiché è nell’essenza delle cose che l’anima si rivela.
[Roberta Vanali]
======================================
Robusta tecnica e profonda formazione culturale imbrigliano il linguaggio variegato di Veronica Paretta verso nuove soluzioni sintetiche tradotte in forme astratte dall'alto contenuto poetico. La gestualità controllata non nega la radice comune con l'art brut nel processo diretto e quasi infantile di un automatismo segnico, ma si sottrae alla figurazione mantenendo le forme primigenie di arzigogolo e di macchia per condurci alle origini dell'astratto, a quel primo Kandinsky del 1910.
Parliamo di un "realismo segnico" attribuito alla fase iniziale di produzione artistica infantile che tanto ispirò le avanguardie nel loro percorso rivoluzionario e anti-accademico. "I signori critici dicono spesso che i miei quadri assomigliano agli scarabocchi dei bambini. Potesse essere davvero così! I quadri che mio figlio Felix ha dipinto sono migliori dei miei.” Chissà se anche Veronica, come Paul Klee, si è stupita ammirando i "capolavori" dei suoi bambini.
Tenute a mente queste premesse è chiaro che il lavoro dell'artista si arricchisce di altre affascinanti chiavi di lettura che si intrecciano con le capacità virtuosistiche di mimetizzazione: una coincidentia oppositorum di casualità e abilità tecnica. Ne derivano opere pittoriche perfettamente equilibrate dove a trionfare è il colore che si muove in forma di accordi su pentagrammi segnici.
La serie delle grafiche, pur mantenendo uno stretto dialogo con le opere pittoriche, dimostra quanto Veronica sia abile nella difficile arte dell'incisione affinata presso l'eccellente scuola di Casa Falconieri. La tecnica si piega alle esigenze formali in racconti che sembrano avere come archetipi i mondi incantati di Salvatore Fancello.
[Efisio Carbone]
Al di là della forma, spesso in maniera compulsiva, l’artista attinge all’automatismo gestuale di Twombly quanto alla sinuosità lirica e musicale di stampo kandinskijano per approdare ad una espressività segnica che è scrittura, alfabeto da codificare depurato da orpelli per esprimere l’inesprimibile e giungere all’essenza. Poiché è nell’essenza delle cose che l’anima si rivela.
[Roberta Vanali]
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Robusta tecnica e profonda formazione culturale imbrigliano il linguaggio variegato di Veronica Paretta verso nuove soluzioni sintetiche tradotte in forme astratte dall'alto contenuto poetico. La gestualità controllata non nega la radice comune con l'art brut nel processo diretto e quasi infantile di un automatismo segnico, ma si sottrae alla figurazione mantenendo le forme primigenie di arzigogolo e di macchia per condurci alle origini dell'astratto, a quel primo Kandinsky del 1910.
Parliamo di un "realismo segnico" attribuito alla fase iniziale di produzione artistica infantile che tanto ispirò le avanguardie nel loro percorso rivoluzionario e anti-accademico. "I signori critici dicono spesso che i miei quadri assomigliano agli scarabocchi dei bambini. Potesse essere davvero così! I quadri che mio figlio Felix ha dipinto sono migliori dei miei.” Chissà se anche Veronica, come Paul Klee, si è stupita ammirando i "capolavori" dei suoi bambini.
Tenute a mente queste premesse è chiaro che il lavoro dell'artista si arricchisce di altre affascinanti chiavi di lettura che si intrecciano con le capacità virtuosistiche di mimetizzazione: una coincidentia oppositorum di casualità e abilità tecnica. Ne derivano opere pittoriche perfettamente equilibrate dove a trionfare è il colore che si muove in forma di accordi su pentagrammi segnici.
La serie delle grafiche, pur mantenendo uno stretto dialogo con le opere pittoriche, dimostra quanto Veronica sia abile nella difficile arte dell'incisione affinata presso l'eccellente scuola di Casa Falconieri. La tecnica si piega alle esigenze formali in racconti che sembrano avere come archetipi i mondi incantati di Salvatore Fancello.
[Efisio Carbone]
03
febbraio 2017
Veronica Paretta – Sublime Lineam
Dal 03 al 24 febbraio 2017
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA MACCA
Cagliari, Via Alberto Lamarmora, 136, (Cagliari)
Cagliari, Via Alberto Lamarmora, 136, (Cagliari)
Orario di apertura
Mar, Gio e Ven ore 19-21 o su appuntamento
Vernissage
3 Febbraio 2017, Ore 19
Autore
Curatore