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Veronica Piraccini – La Pittura Impercettibile… delle cose visibili ed invisibili
Veronica Piraccini è attiva in una tendenza dell’arte contemporanea, dove si argomenta un nuovo immaginario definito “Antirappresentazione”, da cui ha avuto origine la sua Pittura Impercettibile, basata sulla capacità dei pigmenti, di apparire e scomparire della pittura stessa, cioè di rendersi invisibile
Comunicato stampa
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L’Opera è anticipo potente e riesce a comunicare in diversi tempi spostandosi da ferma. L’arte istituisce dinamismo tra chi guarda e chi realizza, attivando un campo di forte energia, in uno spazio che ci mette tutti in relazione, uno spazio che delinea, incide e determina la storia”.
La Pittura Impercettibile ha la speciale proprietà di apparire e scomparire e la sua invisibilità la rende unica. Ci ridona lo stupore della Pittura con la sua improvvisa rivelazione dalla condizione d’invisibilità, e trasforma il luogo e la nostra mente. Dall’invisibile si rivela visibile così che dal bianco si trasforma nei suoi splendidi colori come folgore se toccata da luce nera. La Pittura, essendo materia trasformata in sostanza, cioè essendo sostanza fine e sensibile nata per attuazione della trasformazione di materia grezza o elementare attraverso l’artista, essa diventa dimensione straordinaria, precisa e inequivocabile nella sua fissità innovativa, è Pensiero, Colore, Spazio, nelle dimensioni stabili di riferimento sempre all’infinito perfettibili con altra pittura: profonda intimità e unicità della dimensione inventata e scelta. L’opera nasce in un preciso luogo e scardinandosi dal tempo entra in contatto dialogante con persone e opere sia attuali o contemporanee, che precedenti e di là da venire. Ritengo che il problema dell’arte oggi, consista nel vedere nuovamente – al di là della metafisica, dell’astrazione e della nuova figurazione e poi del postmoderno – che cosa è l’uomo, a livello della civiltà forse un’identità varia in un suo “flusso”, senza confine o distinzione netta fra interno ed esterno… E’ chiaro che la ricerca si è interrotta per la prevalenza della tecnologia e il ritorno dell’immagine fotografica, dell’icona e della “simulazione” in teoria. Sono convinta che il problema non è più lo stile, perché fondanti sono gli intenti perseguiti che ci accomunano nel libero pensiero, d’altra parte il genio lascia sempre, anche inconsapevolmente la sua impronta che non è solo il “ductus”, ma l’idea, l’espressione, l’impercettibile.
L’opera Impercettibile è presente con la sua assenza visiva per poi rivelarsi ad un cambio di luce, ad indicare l’importanza dell’assenza come presenza, e di come proprio l’assenza è così tanto presente nella nostra vita. E’ anche la significazione della problematica del Dio invisibile. Ma nel paradosso dell’invasività tecno-scientifica, è ancora possibile essere costruttori di una società coesa e giusta? Sono ottimista e credo di si, perché la Pittura è un “mondo” ampio a più dimensioni di tempo che sensibilizza i nostri sensi, e ci fa vedere l’Impercettibile regalandoci una grande forza: l’occhio dell’artista rifonda il pensiero in osmosi al tutto. A modo suo sempre rinnova guidandoci ad un diverso punto di vista nei flussi del tempo in un ritmo atemporale fuori dagli schemi, un entrare e uscire dalla storia rifondandola ogni volta. Ogni opera ci proietta Oltre l’Episteme. Ma non vuole dire abolizione dell’Episteme – negazione questa già operata dalla filosofia e dall’arte contemporanea – in quanto l’Oltre per cui io intendo la Pittura, è qualcosa di più complesso che supera la metafisica, lo psicologismo, l’istintualismo, l’ideologismo, l’astrattismo, il figurativismo, l’oggettualismo, il metalinguaggismo, l’efficientismo, la pratica tecnico-teorica e la dimostrazione sperimentale scientifica. La Pittura non si auto-rigenera “in” o “da” varianti, ma si inventa di continuo in dimensioni diverse, perciò nuove: nel bene o nel male, essa E’! In piena libertà si posiziona nell’Oltre, costituendosi come e dove crede, o di qua o di là, nella luce o nel buio, nel colore o nell’anti-colore, oppure si miscela nei tutti di essi, in Dio e senza Dio. Essendo la Pittura Impercettibile al di là degli “ismi” essa va a ristabilire il suo corpo in un flusso interconnesso, in un interno esterno espansivo, e noi confusi abitanti del tempo, veniamo proiettati in altra dimensione, pur essendo in questo stesso tempo, e ciò non è illusione. A questo punto solo l’Opera è l’unica realtà di salvezza, come reale assoluta nostra esistenza in un presente Oltre il tempo. La Pittura Impercettibile è Sistema che costituisce l’Antisistema proiettandosi in nuova dialettica tra continuità e innovazione. E’ l’incanto del fare cristallizzato dell’Opera che dinamicamente apre, scopre, mette a nudo nell’amore del “Se” per gli altri e realizza il “Noi”.
Veronica Piraccini
La Pittura Impercettibile ha la speciale proprietà di apparire e scomparire e la sua invisibilità la rende unica. Ci ridona lo stupore della Pittura con la sua improvvisa rivelazione dalla condizione d’invisibilità, e trasforma il luogo e la nostra mente. Dall’invisibile si rivela visibile così che dal bianco si trasforma nei suoi splendidi colori come folgore se toccata da luce nera. La Pittura, essendo materia trasformata in sostanza, cioè essendo sostanza fine e sensibile nata per attuazione della trasformazione di materia grezza o elementare attraverso l’artista, essa diventa dimensione straordinaria, precisa e inequivocabile nella sua fissità innovativa, è Pensiero, Colore, Spazio, nelle dimensioni stabili di riferimento sempre all’infinito perfettibili con altra pittura: profonda intimità e unicità della dimensione inventata e scelta. L’opera nasce in un preciso luogo e scardinandosi dal tempo entra in contatto dialogante con persone e opere sia attuali o contemporanee, che precedenti e di là da venire. Ritengo che il problema dell’arte oggi, consista nel vedere nuovamente – al di là della metafisica, dell’astrazione e della nuova figurazione e poi del postmoderno – che cosa è l’uomo, a livello della civiltà forse un’identità varia in un suo “flusso”, senza confine o distinzione netta fra interno ed esterno… E’ chiaro che la ricerca si è interrotta per la prevalenza della tecnologia e il ritorno dell’immagine fotografica, dell’icona e della “simulazione” in teoria. Sono convinta che il problema non è più lo stile, perché fondanti sono gli intenti perseguiti che ci accomunano nel libero pensiero, d’altra parte il genio lascia sempre, anche inconsapevolmente la sua impronta che non è solo il “ductus”, ma l’idea, l’espressione, l’impercettibile.
L’opera Impercettibile è presente con la sua assenza visiva per poi rivelarsi ad un cambio di luce, ad indicare l’importanza dell’assenza come presenza, e di come proprio l’assenza è così tanto presente nella nostra vita. E’ anche la significazione della problematica del Dio invisibile. Ma nel paradosso dell’invasività tecno-scientifica, è ancora possibile essere costruttori di una società coesa e giusta? Sono ottimista e credo di si, perché la Pittura è un “mondo” ampio a più dimensioni di tempo che sensibilizza i nostri sensi, e ci fa vedere l’Impercettibile regalandoci una grande forza: l’occhio dell’artista rifonda il pensiero in osmosi al tutto. A modo suo sempre rinnova guidandoci ad un diverso punto di vista nei flussi del tempo in un ritmo atemporale fuori dagli schemi, un entrare e uscire dalla storia rifondandola ogni volta. Ogni opera ci proietta Oltre l’Episteme. Ma non vuole dire abolizione dell’Episteme – negazione questa già operata dalla filosofia e dall’arte contemporanea – in quanto l’Oltre per cui io intendo la Pittura, è qualcosa di più complesso che supera la metafisica, lo psicologismo, l’istintualismo, l’ideologismo, l’astrattismo, il figurativismo, l’oggettualismo, il metalinguaggismo, l’efficientismo, la pratica tecnico-teorica e la dimostrazione sperimentale scientifica. La Pittura non si auto-rigenera “in” o “da” varianti, ma si inventa di continuo in dimensioni diverse, perciò nuove: nel bene o nel male, essa E’! In piena libertà si posiziona nell’Oltre, costituendosi come e dove crede, o di qua o di là, nella luce o nel buio, nel colore o nell’anti-colore, oppure si miscela nei tutti di essi, in Dio e senza Dio. Essendo la Pittura Impercettibile al di là degli “ismi” essa va a ristabilire il suo corpo in un flusso interconnesso, in un interno esterno espansivo, e noi confusi abitanti del tempo, veniamo proiettati in altra dimensione, pur essendo in questo stesso tempo, e ciò non è illusione. A questo punto solo l’Opera è l’unica realtà di salvezza, come reale assoluta nostra esistenza in un presente Oltre il tempo. La Pittura Impercettibile è Sistema che costituisce l’Antisistema proiettandosi in nuova dialettica tra continuità e innovazione. E’ l’incanto del fare cristallizzato dell’Opera che dinamicamente apre, scopre, mette a nudo nell’amore del “Se” per gli altri e realizza il “Noi”.
Veronica Piraccini
20
ottobre 2019
Veronica Piraccini – La Pittura Impercettibile… delle cose visibili ed invisibili
Dal 20 ottobre al 18 novembre 2019
arte contemporanea
performance - happening
personale
performance - happening
personale
Location
FRAMMENTI D’ARTE
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì: ore 10.30-13.00 16.00-19.30
sabato,domenica e fuori orario su appuntamento
Vernissage
20 Ottobre 2019, ore 18.30 alle 21.00
Sito web
Autore
Curatore