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Veronica Valeri – Le Porte Scee
L’artista si muove attraverso forme arcaiche alla ricerca incessante di un mondo fermo,immobile,cristallizzato
Comunicato stampa
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Le Porte Scee
Veronica Valeri non è artista a tesi o facile alle reminiscenze. Vive un unico progetto: la sua creatività per il raggiungimento di una purezza di tratti essenziali. E quando la tonalità del colore disegna una forma, questa non è più oggetto ma simbolo inconscio di un processo. E la ripetitività del segno, mai però uguale a se stesso, portato con incessante sforzo rende la materia diafana ed inconsistente. È cammino a volte tranquillo a volte convulso il suo avvicinarsi alla luce: luce imprigionata nelle fenditure della materia o liberata improvvisamente ed allora si fa spazio, luce che irrompe da o per e non ci è dato saperlo. Noi, empaticamente legati a questa artista, sentiamo che ciò che risplende ed abbaglia nella sua pittura è luce senza tempo, luce astratta e non fredda che, solo chi s’è incamminato per raggiungerla, può riconoscere ed essere tutt’uno con essa.
Ed allora il cammino per l’irraggiungibile o il ritorno all’indistinto. È come se Veronica, nella coscienza di sé, sapesse che l’irraggiungibile è l’invalicabile, porte che si schiudono ma non si spalancano, porte che tengono lontano i nemici per proteggere i propri figli, porte, sempre porte che lei raffigura maestose e risplendenti come a volerci raccontare una storia di millenni fa.
Alle Porte Scee si consuma un dramma, il primo dramma che la coscienza occidentale ha riconosciuto quale primo atto della pietas: mettersi in salvo, in nome dell’amore per la propria donna e il proprio figlio, ma Ettore si piega al destino e si ricongiunge ai compagni e troverà la morte. Nulla di utilitaristico tiene Veronica al di qua e già si annuncia che è pronta senza ybris a sacrificare tutto di sé, al di là già intravede, in comunità con gli altri, la salvezza.
F.I.
Veronica Valeri non è artista a tesi o facile alle reminiscenze. Vive un unico progetto: la sua creatività per il raggiungimento di una purezza di tratti essenziali. E quando la tonalità del colore disegna una forma, questa non è più oggetto ma simbolo inconscio di un processo. E la ripetitività del segno, mai però uguale a se stesso, portato con incessante sforzo rende la materia diafana ed inconsistente. È cammino a volte tranquillo a volte convulso il suo avvicinarsi alla luce: luce imprigionata nelle fenditure della materia o liberata improvvisamente ed allora si fa spazio, luce che irrompe da o per e non ci è dato saperlo. Noi, empaticamente legati a questa artista, sentiamo che ciò che risplende ed abbaglia nella sua pittura è luce senza tempo, luce astratta e non fredda che, solo chi s’è incamminato per raggiungerla, può riconoscere ed essere tutt’uno con essa.
Ed allora il cammino per l’irraggiungibile o il ritorno all’indistinto. È come se Veronica, nella coscienza di sé, sapesse che l’irraggiungibile è l’invalicabile, porte che si schiudono ma non si spalancano, porte che tengono lontano i nemici per proteggere i propri figli, porte, sempre porte che lei raffigura maestose e risplendenti come a volerci raccontare una storia di millenni fa.
Alle Porte Scee si consuma un dramma, il primo dramma che la coscienza occidentale ha riconosciuto quale primo atto della pietas: mettersi in salvo, in nome dell’amore per la propria donna e il proprio figlio, ma Ettore si piega al destino e si ricongiunge ai compagni e troverà la morte. Nulla di utilitaristico tiene Veronica al di qua e già si annuncia che è pronta senza ybris a sacrificare tutto di sé, al di là già intravede, in comunità con gli altri, la salvezza.
F.I.
09
marzo 2013
Veronica Valeri – Le Porte Scee
Dal 09 al 23 marzo 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA BACCINA TECHNE
Roma, Via Baccina, (Roma)
Roma, Via Baccina, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16.30-19.30
per altri giorni su appuntamento tel.3394724485
Vernissage
9 Marzo 2013, ore 18.00
Autore
Curatore