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Veronika Ban – Note e colori
Come fa un artista visivo a parlare di un’esperienza emotiva e aerea come la musica? Dove e’ possibile l’incontro tra colori e note? Veronica Ban si pone queste domande
Comunicato stampa
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Come fa un artista visivo a parlare di un'esperienza emotiva e aerea come la musica? Dove e' possibile l'incontro tra colori e note? Veronica Bran si pone queste domande, e si risponde con la serie di collages polimaterici proposti in questa mostra, tutti accomunati dalla presenza di una cornice decorata con pentagrammi e note musicali. La sequenza di opere diventa cosi' una sinfonia pittorica, in cui l'elemento cromatico e' acido, squillante e timbrico, il segno pastoso e narrativo. Di pittura ce n'e' poca, in queste opere. C'e' invece molto racconto.
E ci sono delle figure ricorrenti: bambini e mani, prima di tutto (che, volendo ricondurre alla musica, penseremmo legati al canto giocoso - i bimbi - e all'azione di suonare - le mani). Ma poi ci sono anche angoli e triangoli, geometrie appuntite, frammenti di specchi taglienti e luccicanti come lame, ci sono immagini glamour e patinate, e illustrazioni e foto strappate a contesti diversi. E poi ci sono i ritagli di giornale, che portano leggibili le parole. E le parole sono significato e senso, storie e storia. Insomma, i collages di Veronica Bran sono opere composite, costruite sommando linguaggi, stili e alfabeti differenti. Sicche' il lirismo si alterna alla denuncia, e la dimensione diaristica scivola senza soluzione di continuità nella dimensione corale e sociale. E allora il senso di quelle cornici e di quelle note e' forse questo: placare nell'euritmia della musica il clangore contemporaneo, pacificare nei suoni il rumore mediatico; racchiudere, nel ricordo di una nenia, sogni, timori, urla, pensieri. Cinzia Bollino Bossi
E ci sono delle figure ricorrenti: bambini e mani, prima di tutto (che, volendo ricondurre alla musica, penseremmo legati al canto giocoso - i bimbi - e all'azione di suonare - le mani). Ma poi ci sono anche angoli e triangoli, geometrie appuntite, frammenti di specchi taglienti e luccicanti come lame, ci sono immagini glamour e patinate, e illustrazioni e foto strappate a contesti diversi. E poi ci sono i ritagli di giornale, che portano leggibili le parole. E le parole sono significato e senso, storie e storia. Insomma, i collages di Veronica Bran sono opere composite, costruite sommando linguaggi, stili e alfabeti differenti. Sicche' il lirismo si alterna alla denuncia, e la dimensione diaristica scivola senza soluzione di continuità nella dimensione corale e sociale. E allora il senso di quelle cornici e di quelle note e' forse questo: placare nell'euritmia della musica il clangore contemporaneo, pacificare nei suoni il rumore mediatico; racchiudere, nel ricordo di una nenia, sogni, timori, urla, pensieri. Cinzia Bollino Bossi
12
novembre 2007
Veronika Ban – Note e colori
Dal 12 al 28 novembre 2007
arte contemporanea
Location
BERTOLT BRECHT – SPAZIO 4
Milano, Via Antonio Giovanola, 21c, (Milano)
Milano, Via Antonio Giovanola, 21c, (Milano)
Orario di apertura
lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 16.30 alle ore 18.30
Autore
Curatore