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Vesko Gagovic – The exhibition
Mostra personale. Vesko Gagovic è nato nel 1963 a Niksic (Montenegro). E’ tra i più noti importanti artisti montenegrini. Ha rappresentato il Montenegro al Padiglione ufficiale alla 58ma Biennale di Venezia, ora a Milano per la sua prima personale. Nel suo lavoro usa forme, luci e colori dal forte valore archetipico.
Comunicato stampa
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Vesko Gagovic è nato nel 1963 a Niksic (Montenegro), importante centro culturale. Si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Sarajevo nel 1988, dove ha anche conseguito il Master in Pittura nel 1991. Si è laureato nel 1988 presso l’Accademia di Belle Arti di Sarajevo, città dove fece la sua prima mostra personale nel 1990, oltre a numerose mostre collettive in varie città tra il 1988 e il 2018, tra cui Podgorica, Venezia, Vienna concludendo con una retrospettiva presso i Musei e le Gallerie di Podgorica nel 2018 e nel 2019 come rappresentante del Montenegro nel Padiglione ufficiale alla 58ma Biennale di Venezia.
Il suo lavoro pittorico si traduce in un linguaggio astratto che avrebbe potuto facilmente dare l'impressione di un artista coinvolto nel dibattito sulla "fine della pittura" o sull’"ultimo dipinto". Ma un'osservazione attenta delle soluzioni scelte da Gagović rivela che la sua opera minimalista viene eseguita come una pratica manuale pittorica, realizzata in strati di colore spessi, in rilievo, in cui introduce strisce verticali appena visibili. Disponendo questi dipinti in formati quadrati identici ad uguale distanza l'uno dall'altro, in una serie o optando per arrangiamenti insoliti (uno vicino all'altro, uno sotto o sopra l'altro), Gagović consegue l'effetto di un ambiente pittorico, opponendosi quindi alla norma della pratica espositiva, sulla traccia della cognizione che lo spazio e la metodologia di allestimento non sono mai neutrali, ma possono e devono essere un fattore attivo e integrale della presentazione artistica.
Gagović crea un'immagine illusionistica che agisce sulla realtà, trasformandola, e diventa pertanto una realtà di per sé. Il progetto degli oggetti fluttuanti (esposti alla 58ma Biennale di Venezia 2019) ci conduce attraverso l‘uso archetipico di forme, colori (l’oro) e luce oltre il concetto di tempo. L'ispirazione dell'artista trova il suo punto di partenza nel film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, che tratta dell'evoluzione umana, dell'idea dell'esistenza di vita extraterrestre intelligente e di un suo possibile impatto sulla vita terrestre. Il Monolito simboleggia il più alto ideale umano, i cui confini sono sempre fuori portata, ma che è sempre fonte d'ispirazione per lo sviluppo personale e i tentativi di raggiungerlo. Ispirato dal processo di socializzazione e dalle relazioni sociali, nonché dai considerevoli sviluppi della tecnologia e del suo impatto sulla vita umana – specialmente nel campo dello sviluppo della comunicazione – l'artista Vesko Gagović crea un'opera che riporta le sue riflessioni sull'argomento, con possibili soluzioni e cause, così come sulle relazioni interpersonali.
La forma è un costituente principale di quest’opera; forma che, colorata, assume i significati plastici, concettuali e associativi e stabilisce la relazione tra il tangibile e l'intangibile, il reale e il fantastico. Caratterizzato da una visualità pura e alquanto ridotta, il mondo manifestato delle forme primitive, grazie al suo essere leggero e etereo, sfida le forze gravitazionali elevandosi irresistibilmente verso le vette celesti dello spirito umano.
Contenuta in termini di massa e volume, la forma diventa il simbolo e il veicolo del campo energetico che, in sinergia con lo spazio circostante, mantiene l'unità di idea ed espressione, soggetto e oggetto. Dal loro interno emana una luce al neon, facendo pervenire così una potente sensazione di allusività. Gli oggetti sono vuoti – la vacuità è vissuta come uno spazio dello spirito, della contemplazione e una consapevolezza acuta della bellezza della transitorietà. Rappresenta la singolarità dello spazio assente, le sue qualità metafisiche e la separazione dello spirito dal mondo materiale ed una meditazione sulla relazione tra l'artista, l'opera d'arte e l'osservatore. Gli elementi che creano il volume appaiono antichi come il Monolito, introducendo, oltre alle solite tre, anche la quarta dimensione, quella del tempo (lineare),appunto. Annullandolo. Nelle sue dimensioni importanti, questa collezione di opere simboleggia una vittoria sulla pesantezza e conduce verso l’ascensione, la sfida, l’ottimismo – come una sorta di Monolito dei nostri tempi.
Il suo lavoro pittorico si traduce in un linguaggio astratto che avrebbe potuto facilmente dare l'impressione di un artista coinvolto nel dibattito sulla "fine della pittura" o sull’"ultimo dipinto". Ma un'osservazione attenta delle soluzioni scelte da Gagović rivela che la sua opera minimalista viene eseguita come una pratica manuale pittorica, realizzata in strati di colore spessi, in rilievo, in cui introduce strisce verticali appena visibili. Disponendo questi dipinti in formati quadrati identici ad uguale distanza l'uno dall'altro, in una serie o optando per arrangiamenti insoliti (uno vicino all'altro, uno sotto o sopra l'altro), Gagović consegue l'effetto di un ambiente pittorico, opponendosi quindi alla norma della pratica espositiva, sulla traccia della cognizione che lo spazio e la metodologia di allestimento non sono mai neutrali, ma possono e devono essere un fattore attivo e integrale della presentazione artistica.
Gagović crea un'immagine illusionistica che agisce sulla realtà, trasformandola, e diventa pertanto una realtà di per sé. Il progetto degli oggetti fluttuanti (esposti alla 58ma Biennale di Venezia 2019) ci conduce attraverso l‘uso archetipico di forme, colori (l’oro) e luce oltre il concetto di tempo. L'ispirazione dell'artista trova il suo punto di partenza nel film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, che tratta dell'evoluzione umana, dell'idea dell'esistenza di vita extraterrestre intelligente e di un suo possibile impatto sulla vita terrestre. Il Monolito simboleggia il più alto ideale umano, i cui confini sono sempre fuori portata, ma che è sempre fonte d'ispirazione per lo sviluppo personale e i tentativi di raggiungerlo. Ispirato dal processo di socializzazione e dalle relazioni sociali, nonché dai considerevoli sviluppi della tecnologia e del suo impatto sulla vita umana – specialmente nel campo dello sviluppo della comunicazione – l'artista Vesko Gagović crea un'opera che riporta le sue riflessioni sull'argomento, con possibili soluzioni e cause, così come sulle relazioni interpersonali.
La forma è un costituente principale di quest’opera; forma che, colorata, assume i significati plastici, concettuali e associativi e stabilisce la relazione tra il tangibile e l'intangibile, il reale e il fantastico. Caratterizzato da una visualità pura e alquanto ridotta, il mondo manifestato delle forme primitive, grazie al suo essere leggero e etereo, sfida le forze gravitazionali elevandosi irresistibilmente verso le vette celesti dello spirito umano.
Contenuta in termini di massa e volume, la forma diventa il simbolo e il veicolo del campo energetico che, in sinergia con lo spazio circostante, mantiene l'unità di idea ed espressione, soggetto e oggetto. Dal loro interno emana una luce al neon, facendo pervenire così una potente sensazione di allusività. Gli oggetti sono vuoti – la vacuità è vissuta come uno spazio dello spirito, della contemplazione e una consapevolezza acuta della bellezza della transitorietà. Rappresenta la singolarità dello spazio assente, le sue qualità metafisiche e la separazione dello spirito dal mondo materiale ed una meditazione sulla relazione tra l'artista, l'opera d'arte e l'osservatore. Gli elementi che creano il volume appaiono antichi come il Monolito, introducendo, oltre alle solite tre, anche la quarta dimensione, quella del tempo (lineare),appunto. Annullandolo. Nelle sue dimensioni importanti, questa collezione di opere simboleggia una vittoria sulla pesantezza e conduce verso l’ascensione, la sfida, l’ottimismo – come una sorta di Monolito dei nostri tempi.
06
febbraio 2020
Vesko Gagovic – The exhibition
Dal 06 febbraio al 21 marzo 2020
arte contemporanea
Location
MC2GALLERY
Milano, Via Giovanni Lulli, 5, (Milano)
Milano, Via Giovanni Lulli, 5, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledi a sabato 15-19
Vernissage
6 Febbraio 2020, h 18.30
Sito web
Autore
Curatore