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Vessel (no) Vessel
L’esposizione presenta opere di artisti che con le rispettive ricerche formali tracciano nuove rotte espressive e ridefiniscono l’archetipo del vaso. Vasi non vasi che, venuto meno il concetto di funzionalità, diventano puri oggetti d’arte, sintesi tra tradizione e contemporaneità
Comunicato stampa
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ESH Gallery
presenta
Vessel (no) Vessel
11 aprile – 17 maggio 2024
Opening: mercoledì 10 aprile 2024: h 15-20
ESH Gallery presenta la mostra Vessel (no) Vessel, evento inserito nel programma ufficiale della Milano Art Week, ed inserito nel circuito della Design Week. L’esposizione presenta opere di artisti che con le rispettive ricerche formali su ceramica e vetro tracciano nuove rotte espressive e ridefiniscono il tema archetipo del vaso, una delle più antiche forme d'arte presente in ogni cultura. Vasi non vasi che, venuto meno il concetto di funzionalità, diventano puri oggetti d’arte, sintesi perfetta tra tradizione tecnica e linguaggio contemporaneo.
L’esplorazione inizia dalle forme della tradizione greco-classica dei vasi di Clara Holt. Antichi miti e leggende, frutto delle personali letture dell’artista sono “tatuate” sulla pelle di ceramica a sgraffito. L’antica tecnica decorativa prevede l’applicazione sulla superficie di uno strato di ingobbio (miscela di argilla, pigmento e acqua) poi grattata via nelle parti desiderate con l’utilizzo di uno strumento affilato in modo da lasciare intravedere a contrasto lo strato sottostante. La tecnica è un mezzo efficace e immediato per dare libera prova della vivace e originale espressività grafica dell’artista. Alle esperienze artistiche del Novecento guarda Guido De Zan, ceramista di lungo corso che crea moderni vasi dalle superfici chiare e sottili espressione di leggerezza, rigore e purezza formale. A questo effetto dal sapore cartaceo De Zan unisce la sua ricerca pittorica e grafica fatta di fini linee che infittendosi danno l’impressione della matita sulla carta.
La giapponese Fuku Fukumoto rappresenta invece l’eccellenza della scena della ceramica di Kyoto. Il suo lavoro è frutto della relazione tra altissima sapienza tecnica e l’imprevedibilità dovuta alle forze che agiscono nel processo di cottura. Dopo una prima cottura a bisque, l’artista unisce al corpo principale del vaso vari frammenti ceramici, dando vita a strutture dinamiche che richiamano varie forme ispirate alla natura come eleganti silhouette femminili. A questo processo si unisce un raffinato effetto di contrasti, risultato dell’alternanza di parti coperte da un prezioso e luminoso smalto turchese e più morbide superfici opache bianche non smaltate.
Unendo una profonda conoscenza delle proprietà della porcellana e forme pure della tradizione cinese e giapponese, Akio Niisato dà forma ai suoi “vasi luminescenti”. Dopo aver dato forma al vaso, l’artista realizza dei micro-fori incisi uno ad uno con un trapano su tutta la superficie. Successivamente i fori sono ricoperti da un sottile strato di vetrina che permette alla luce di penetrare parzialmente. Il risultato sono eleganti vasi caratterizzati da una smaltatura perlacea e da una lucentezza unica.
Passando al vetro, le opere di Ōki Izumi si caratterizzano per il colore verde-azzurro, effetto che richiama gli elementi dell’acqua e dell’aria cari alla cultura nipponica. Stratificando verticalmente le varie lastre di vetro industriale le une sulle altre, l’artista dà forma a vasi trasparenti in cui lo sguardo dell’osservatore attraversa le superfici e in base al variare della luce suscitano differenti impressioni e stati d’animo. Nei vasi di Izumi, sospesi tra visibile e invisibile, aleggia un alone di enigmaticità nella quale l’artista esorta il fruitore a cercare una personale interpretazione.
Infine, i concetti di grazia e purezza sono trasformati da Ryo Sekino in eleganti vasi orientaleggianti in vetro bianco satinato e percorsi da fessure di luce che penetrano nelle parti non satinate. Il richiamo immediato è alla centenaria arte del kintsugi, tecnica di restauro giapponese tramite materiali preziosi legata a concetti filosofici quali l’apprezzamento dell’unicità e le imperfezioni che diventano bellezza.
Artisti presenti: Licia Cicala, Guido De Zan, Fuku Fukumoto, Clara Holt, Akio Niisato, Oki Izumi, Ryo Sekino, Hanako Gejo, Shinya Tanoue.
Vessel (no) Vessel
11 aprile - 17 maggio 2024
Opening: mercoledì 10 aprile, h 15-20
11-20 aprile (domenica chiusura), h 11-19
21 aprile - 17 maggio, su appuntamento
ESH Gallery
Via Forcella 7
20144 – Milano
+39 0256568164 / www.eshgallery.com / @eshgallery / enquiries@eshgallery.com
presenta
Vessel (no) Vessel
11 aprile – 17 maggio 2024
Opening: mercoledì 10 aprile 2024: h 15-20
ESH Gallery presenta la mostra Vessel (no) Vessel, evento inserito nel programma ufficiale della Milano Art Week, ed inserito nel circuito della Design Week. L’esposizione presenta opere di artisti che con le rispettive ricerche formali su ceramica e vetro tracciano nuove rotte espressive e ridefiniscono il tema archetipo del vaso, una delle più antiche forme d'arte presente in ogni cultura. Vasi non vasi che, venuto meno il concetto di funzionalità, diventano puri oggetti d’arte, sintesi perfetta tra tradizione tecnica e linguaggio contemporaneo.
L’esplorazione inizia dalle forme della tradizione greco-classica dei vasi di Clara Holt. Antichi miti e leggende, frutto delle personali letture dell’artista sono “tatuate” sulla pelle di ceramica a sgraffito. L’antica tecnica decorativa prevede l’applicazione sulla superficie di uno strato di ingobbio (miscela di argilla, pigmento e acqua) poi grattata via nelle parti desiderate con l’utilizzo di uno strumento affilato in modo da lasciare intravedere a contrasto lo strato sottostante. La tecnica è un mezzo efficace e immediato per dare libera prova della vivace e originale espressività grafica dell’artista. Alle esperienze artistiche del Novecento guarda Guido De Zan, ceramista di lungo corso che crea moderni vasi dalle superfici chiare e sottili espressione di leggerezza, rigore e purezza formale. A questo effetto dal sapore cartaceo De Zan unisce la sua ricerca pittorica e grafica fatta di fini linee che infittendosi danno l’impressione della matita sulla carta.
La giapponese Fuku Fukumoto rappresenta invece l’eccellenza della scena della ceramica di Kyoto. Il suo lavoro è frutto della relazione tra altissima sapienza tecnica e l’imprevedibilità dovuta alle forze che agiscono nel processo di cottura. Dopo una prima cottura a bisque, l’artista unisce al corpo principale del vaso vari frammenti ceramici, dando vita a strutture dinamiche che richiamano varie forme ispirate alla natura come eleganti silhouette femminili. A questo processo si unisce un raffinato effetto di contrasti, risultato dell’alternanza di parti coperte da un prezioso e luminoso smalto turchese e più morbide superfici opache bianche non smaltate.
Unendo una profonda conoscenza delle proprietà della porcellana e forme pure della tradizione cinese e giapponese, Akio Niisato dà forma ai suoi “vasi luminescenti”. Dopo aver dato forma al vaso, l’artista realizza dei micro-fori incisi uno ad uno con un trapano su tutta la superficie. Successivamente i fori sono ricoperti da un sottile strato di vetrina che permette alla luce di penetrare parzialmente. Il risultato sono eleganti vasi caratterizzati da una smaltatura perlacea e da una lucentezza unica.
Passando al vetro, le opere di Ōki Izumi si caratterizzano per il colore verde-azzurro, effetto che richiama gli elementi dell’acqua e dell’aria cari alla cultura nipponica. Stratificando verticalmente le varie lastre di vetro industriale le une sulle altre, l’artista dà forma a vasi trasparenti in cui lo sguardo dell’osservatore attraversa le superfici e in base al variare della luce suscitano differenti impressioni e stati d’animo. Nei vasi di Izumi, sospesi tra visibile e invisibile, aleggia un alone di enigmaticità nella quale l’artista esorta il fruitore a cercare una personale interpretazione.
Infine, i concetti di grazia e purezza sono trasformati da Ryo Sekino in eleganti vasi orientaleggianti in vetro bianco satinato e percorsi da fessure di luce che penetrano nelle parti non satinate. Il richiamo immediato è alla centenaria arte del kintsugi, tecnica di restauro giapponese tramite materiali preziosi legata a concetti filosofici quali l’apprezzamento dell’unicità e le imperfezioni che diventano bellezza.
Artisti presenti: Licia Cicala, Guido De Zan, Fuku Fukumoto, Clara Holt, Akio Niisato, Oki Izumi, Ryo Sekino, Hanako Gejo, Shinya Tanoue.
Vessel (no) Vessel
11 aprile - 17 maggio 2024
Opening: mercoledì 10 aprile, h 15-20
11-20 aprile (domenica chiusura), h 11-19
21 aprile - 17 maggio, su appuntamento
ESH Gallery
Via Forcella 7
20144 – Milano
+39 0256568164 / www.eshgallery.com / @eshgallery / enquiries@eshgallery.com
10
aprile 2024
Vessel (no) Vessel
Dal 10 aprile al 17 maggio 2024
arte contemporanea
Location
Esh Gallery
Milano, Via Vincenzo Forcella, 7, (MI)
Milano, Via Vincenzo Forcella, 7, (MI)
Orario di apertura
11-20 aprile (domenica chiusura), h 11-19
21 aprile - 17 maggio, su appuntamento
ESH
Vernissage
10 Aprile 2024, 15-20
Sito web
Autore
Autore testo critico