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Vettor Pisani – La fidanzata di Gino Vampirelli
Celebre da sempre, Vettor Pisani, per la propria celeberrima fama di celibatario in arte, non alla Galleria, sola si rivolge, ma al Museo, quando questo non è il luogo asfittico della putrefazione, ma il Regno silenzioso che distilla le presenze e le rende vane e vacue
Comunicato stampa
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"Il Museo del Nulla" di Angelo Capasso
Celebre da sempre, Vettor Pisani, per la propria celeberrima fama di celibatario in arte, non alla Galleria, sola si rivolge, ma al Museo, quando questo non è il luogo asfittico della putrefazione, ma il Regno silenzioso che distilla le presenze e le rende vane e vacue; più che un Museo MAXXI Cono, è per il Museo del Nulla Piramidale. E’ il Museo del Nulla, la Casa d’artista sublime di Vettor Pisani, ovvero un luogo neutro che agisce per entropia e nullificazione. E’ un Museo che s’innalza su una Grande Storia, trasparente, posta dietro un Grande Vetro intatto, la storia personale dell’artista, e, come su una macchina Celibe, ruota su se stessa macinando i rimasugli di un arte incancrenita nell’oggetto-feticcio-presenza-opulenza a favore del vuoto. Il Nulla Perennis. Ogni Icona di Vettor Pisani è indice di un Vuoto egiziale, dell'horror vacui, dell'eros e della vanitas. Eros, Horror vacui e Vanitas sono tre condizioni che in modo diverso sono legate alla Follia, quarto gene del Museo del Nulla. Il Nulla è una presenza precaria, indefinita, spontanea, irrilevante, figlia del caos, geneticamente legato all’assenza, al fantasma, e quindi al desiderio (erotismo), all'impossibilità di appagarlo (horror vacui), e al lutto (vanitas).
Celebriamo allora il Celebre Celibe Vettor Pisani nelle nozze con l’Arte, cui si congiunge e si distacca (come l’orecchio di Van Gogh) per la sua nobile ascendenza democratica, come Museo che accoglie tutti, dall’Arcimboldo, al Bernini, a Klinger, a Böcklin, a Dalì, a Bellmer, a Beuys, a Madonna, in quanto ospiti di una casa di fantasmi che ha Nulla da dichiarare, se non il proprio disgusto per quei Cornuti dell’Arte Moderna e Contemporanea (Dalì docet) che vivono su precarie figurine Panini e confondono la Follia con la Folla.
Celebre da sempre, Vettor Pisani, per la propria celeberrima fama di celibatario in arte, non alla Galleria, sola si rivolge, ma al Museo, quando questo non è il luogo asfittico della putrefazione, ma il Regno silenzioso che distilla le presenze e le rende vane e vacue; più che un Museo MAXXI Cono, è per il Museo del Nulla Piramidale. E’ il Museo del Nulla, la Casa d’artista sublime di Vettor Pisani, ovvero un luogo neutro che agisce per entropia e nullificazione. E’ un Museo che s’innalza su una Grande Storia, trasparente, posta dietro un Grande Vetro intatto, la storia personale dell’artista, e, come su una macchina Celibe, ruota su se stessa macinando i rimasugli di un arte incancrenita nell’oggetto-feticcio-presenza-opulenza a favore del vuoto. Il Nulla Perennis. Ogni Icona di Vettor Pisani è indice di un Vuoto egiziale, dell'horror vacui, dell'eros e della vanitas. Eros, Horror vacui e Vanitas sono tre condizioni che in modo diverso sono legate alla Follia, quarto gene del Museo del Nulla. Il Nulla è una presenza precaria, indefinita, spontanea, irrilevante, figlia del caos, geneticamente legato all’assenza, al fantasma, e quindi al desiderio (erotismo), all'impossibilità di appagarlo (horror vacui), e al lutto (vanitas).
Celebriamo allora il Celebre Celibe Vettor Pisani nelle nozze con l’Arte, cui si congiunge e si distacca (come l’orecchio di Van Gogh) per la sua nobile ascendenza democratica, come Museo che accoglie tutti, dall’Arcimboldo, al Bernini, a Klinger, a Böcklin, a Dalì, a Bellmer, a Beuys, a Madonna, in quanto ospiti di una casa di fantasmi che ha Nulla da dichiarare, se non il proprio disgusto per quei Cornuti dell’Arte Moderna e Contemporanea (Dalì docet) che vivono su precarie figurine Panini e confondono la Follia con la Folla.
29
maggio 2010
Vettor Pisani – La fidanzata di Gino Vampirelli
Dal 29 al 31 maggio 2010
arte contemporanea
Location
VIRGINIA BLUMENTHAL ART
Roma, Via Caio Cestio, 7, (Roma)
Roma, Via Caio Cestio, 7, (Roma)
Orario di apertura
30 / 31 maggio 11,00 – 19,30
Vernissage
29 Maggio 2010, ore 18.30-22
Autore
Curatore