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Vettor Pisani – Politici & Animali
Una mostra durissima che è un lascito morale dell’artista, sempre implacabile per furore metaforico e tensione filosofica, caustico ma ironico fino all’ultimo, spietato e allegorico nella sua “commedia dell’arte” dove i personaggi reali diventano archetipi tragici di una decadenza senza l’orgoglio del futuro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
HOFFICINA D’ARTE
presenta
VETTOR PISANI. Politici & Animali
A cura di Mimma Pisani e Gianluca Marziani
OPENING: lunedì 22 ottobre 2012 ore 19.00
La galleria Hofficina d’Arte presenta l’ultimo ciclo di opere realizzato da Vettor Pisani, proposto per la
prima volta nella sua completezza installativa. Un circuito virtuoso di linguaggi traccia una riflessione sulla
Politica come degenerazione morale, luogo di vizi e perdute virtù, piattaforma del disastro etico tra volti
da circo surreale e corpi da testamento felliniano. Una mostra durissima che è un lascito morale dell’artista,
sempre implacabile per furore metaforico e tensione filosofica, caustico ma ironico fino all’ultimo, spietato e
allegorico nella sua “commedia dell’arte” dove i personaggi reali diventano archetipi tragici di una decadenza
senza l’orgoglio del futuro.
Il percorso espositivo, sistemato e ricreato da Mimma Pisani, scorre tra sculture, installazioni, fotografie,
quadri digitali e una performance in anteprima (visibile solo il giorno dell’inaugurazione). La sala introduttiva
presenta alcune opere sul tema dell’Eros, propulsore di senso che attraversa il desiderio e l’organico e apre
al Thanatos del risvolto politico. Da qui la grande sala in cui convivono le opere digitali del 2011, alcune
sculture di notevole impatto e diversi lavori storici (come “L’immigrato” o “Marat e Charlotte Corday”) che
assieme disegnano la frattura morale, il limite ideologico, l’incredibile e l’assurdo della Politica e dei suoi
attori senza qualità.
La mostra si sviluppa in maniera dissonante e conflittuale: dove le diversità temporali (opere ultime ma
anche meno recenti che si legano attraverso il campionamento del tema politico), materiche (linguaggi e
stili che differiscono ma creano entropia) e concettuali (i diversi archetipi di Vettor che si orchestrano a
misura) si trasformano in una metafisica del linguaggio mobile. L’artista rompe le rigidità di spazio e tempo,
ribalta la citazione in un caleidoscopio multiforme, viaggia per derive tematiche e interpretazioni personali:
uno dei pochi autori della sua generazione ad uscire da generi e categorie, inclassificabile nei propri
slittamenti teorici, elettrico per fibrillazioni esoteriche, visionarietà e potenza carnale.
Mimmi Pisani: “Politici & Animali sono messi a confronto in dissonante palinodia, con facoltà di immergersi
dentro l’estremo ridicolo e la drammaticità dell’oceanico potere e della perenne sudditanza. Vettor Pisani ci
propone il porcilaio sessualmente dissipante di una realtà politica che conosciamo bene, nell’imperfezione
umana esibita fino al paradosso, nelle intermittenze delle ‘emozioni ferite’. La risonanza interiore è dolorosa
e incancellabile.”
Giovanna dalla Chiesa: “Con la sintesi dello sguardo, il voyerismo di Vettor inabissa nelle lontananze tutti
i significati, quelli che Mimma ‘delocalizza’, estrae e riassume con l’arte della parola. Prima più asciutti e
didascalici, in linea con la rigidità appena oltrepassata degli anni Sessanta, poi concettuali e filosofici questi
scritti, terminato in ogni sua parte il rito di fondazione dell’Opera, alla fine degli anni Settanta divengono
sempre più liberi e poetici. Di lì a poco il ruolo di Mimma si esprimerà sempre più spesso attraverso la
poesia…”
Mimma Pisani: “…Lo scandalo dell’opera di Vettor Pisani è saper ricordare, rielaborare, associare
paradossalmente e liberamente le immagini del mito e della realtà, dell’arte e della pubblicità, delle
metamorfosi animali e del luogo fondante dell’Altrove…”
L'attenzione dell'artista si è spesso concentrata sui riferimenti simbolici presenti nel mito di Edipo:
l'enigma della Sfinge è metafora del labirinto; l'accecamento di Edipo per aver troppo visto, per aver
realizzato l'aspirazione dell'inconscio collettivo al regressum in utero, è il passaggio dalla luce alle tenebre
e viceversa; la Sfinge stessa allude alla madre, infatti da Gea nasce Echidna e da questa la Sfinge, terribile
animale derivato dalla madre. Il tema del regressum in utero ci conduce ancora al tema del labirinto.
L'artista ci vede un analogo del reale, secondo una cultura ermetica ed esoterica che appartiene ai tre
artisti ai quali dedica la propria opera - Duchamp, Klein, Beuys - che formano con lui un sistema basato
sull'ermetico numero quattro. Il suo metodo consiste nell'appropriarsi di elementi desunti da altri artisti e
dalla storia dell'arte, reinventandoli: crea mediante la citazione, mettendo sotto analisi non il mondo ma il
linguaggio.
Mimma Pisani: “L’artista arruola come ready-made icone del culto popolare, confondendo le grammatiche
dell’esoterismo e della religione cattolica, dello gnosticismo e dell’attualità. Attributi dell’immediatezza,
soluzioni fulminee dell’ironia, una certa immaginazione surriscaldata, un disarmante slittamento del
significato, un non detto rinegoziato, una celebrazione del femminile, della sua sovranità caratterizzano il
complesso delle opere. I titoli lacerano i tabù del linguaggio, lanciano uno sguardo indiscreto negli angoli
d’ombra del sacro, sembrano messi da un gaffeur sottratto a Jankélévitch, presuppongono sdoppiamento,
agilità infinita, nascondimento ed esibizione dell’inesprimibile.”
La mostra di Vettor Pisani dal titolo LABIRINTI sarà visitabile presso Palazzo
Collicola Arti Visive (Spoleto) dal prossimo 27 ottobre 2012 fino alla fine di gennaio
2013.
Tutte le info su www.palazzocollicola.it e sulla pagina Facebook di Palazzo Collicola.
Vettor Pisani nasce a Napoli nel 1934.
Nel 1970 si trasferisce a Roma dove tiene la sua prima personale presso la Galleria La Salita dal
titolo "Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp". La dottrina
dei Rosacroce, i riti alchemici e le filosofie esoteriche sono alcuni dei riferimenti contenuti nei lavori esposti,
incentrati sul mistero della Sfinge, sul mito di Edipo e sulla figura di Duchamp.
Agli inizi degli anni Settanta realizza alcune scenografie teatrali. Il teatro diventa luogo iniziatico e metafora
in cui convergono archetipi dell'immaginario collettivo, rimandi simbolici e mitologici.
Nel 1972 viene invitato a "Documenta 5" di Kassel ed espone Lo scorrevole.
Nel dicembre 1975 realizza alla Galleria Sperone di Roma l'azione Il coniglio non ama Joseph Beuys,
replicata a Bologna nel 1977, che propone una riflessione critica sulla poetica dell'artista tedesco.
Nel 1976 presenta alla Biennale di Venezia l'opera Theatrum. La sua attività è caratterizzata da richiami
all'esoterismo, alla simbologia dei Rosacroce e della Massoneria, mantenendo sempre una forma di teatro
comico-didattico. Tra i momenti in cui il ciclo di lavori si esplica si ricordano Il Teatro di Edipo, il Teatro
della Vergine, l'Isola Azzurra, Il Teatro della Sfinge, Il Teatro di Cristallo.
Oltre alla Biennale di Venezia del 1972, Pisani partecipa alle edizioni del 1976, 1978, 1984, 1986,
1990 e 1995, alle Quadriennali di Roma del 1973, 1986 e 1992, oltre a mostre come Avanguardia/
Transavanguardia a Roma e Italian Art Now: an american Perspective al Guggenheim Museum
di New York nel 1982; Arte Italiana 1960-1982 alla Hayward Gallery di Londra nel 1982, Terrae
Motus e Terrae Motus 2 a Villa Campolieto ad Ercolano nel 1986 e al Grand Palais di Parigi nel 1987;
Beuys zu Ehren, Stadtische Galerie in Lenbachhaus, Monaco, 1986; Mythos Italien, Bayerische
Staatsgemaeldesammlungen di Monaco, 1988.
Nel 1982 il Museum Folkwang di Essen gli ha dedicato una mostra antologica, seguita da quelle organizzate
nel 1990 a Valencia e alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento nel 1992.
Nel 1997 è presente alla mostra Pittura italiana da Collezioni Italiane presso il Castello di Rivoli.
Partecipa a Minimalia. Da Giacomo Balla a … (1997-2000: Venezia, Palazzo Querini Dubois; Roma,
Palazzo delle Esposizioni; New York, P.S.1), a cura di Achille Bonito Oliva.
Nel 2005 partecipa con tre opere alla mostra Il Bello e le bestie - Metamorfosi, artifici e ibridi dal
mito all'immaginario scientifico presso il MART di Rovereto, a cura di Lea Vergine e Giorgio Verzotti.
Nel 2007 con L'Isola interiore. Isolamenti e Follia, a cura di Achille Bonito Oliva, partecipa come evento
collaterale alla Biennale di Venezia.
Nel 2009 partecipa con l'opera "Concerto invisibile di Gino De Dominicis" alla mostra di apertura della
Fondazione Galleria Civica di Trento e con "Venere di Cioccolato" alla mostra Inganni ad arte. Meraviglie
del trompe l'oeil dall'antichità al contemporaneo a Palazzo Strozzi di Firenze.
Muore a Roma nell'agosto 2011.
presenta
VETTOR PISANI. Politici & Animali
A cura di Mimma Pisani e Gianluca Marziani
OPENING: lunedì 22 ottobre 2012 ore 19.00
La galleria Hofficina d’Arte presenta l’ultimo ciclo di opere realizzato da Vettor Pisani, proposto per la
prima volta nella sua completezza installativa. Un circuito virtuoso di linguaggi traccia una riflessione sulla
Politica come degenerazione morale, luogo di vizi e perdute virtù, piattaforma del disastro etico tra volti
da circo surreale e corpi da testamento felliniano. Una mostra durissima che è un lascito morale dell’artista,
sempre implacabile per furore metaforico e tensione filosofica, caustico ma ironico fino all’ultimo, spietato e
allegorico nella sua “commedia dell’arte” dove i personaggi reali diventano archetipi tragici di una decadenza
senza l’orgoglio del futuro.
Il percorso espositivo, sistemato e ricreato da Mimma Pisani, scorre tra sculture, installazioni, fotografie,
quadri digitali e una performance in anteprima (visibile solo il giorno dell’inaugurazione). La sala introduttiva
presenta alcune opere sul tema dell’Eros, propulsore di senso che attraversa il desiderio e l’organico e apre
al Thanatos del risvolto politico. Da qui la grande sala in cui convivono le opere digitali del 2011, alcune
sculture di notevole impatto e diversi lavori storici (come “L’immigrato” o “Marat e Charlotte Corday”) che
assieme disegnano la frattura morale, il limite ideologico, l’incredibile e l’assurdo della Politica e dei suoi
attori senza qualità.
La mostra si sviluppa in maniera dissonante e conflittuale: dove le diversità temporali (opere ultime ma
anche meno recenti che si legano attraverso il campionamento del tema politico), materiche (linguaggi e
stili che differiscono ma creano entropia) e concettuali (i diversi archetipi di Vettor che si orchestrano a
misura) si trasformano in una metafisica del linguaggio mobile. L’artista rompe le rigidità di spazio e tempo,
ribalta la citazione in un caleidoscopio multiforme, viaggia per derive tematiche e interpretazioni personali:
uno dei pochi autori della sua generazione ad uscire da generi e categorie, inclassificabile nei propri
slittamenti teorici, elettrico per fibrillazioni esoteriche, visionarietà e potenza carnale.
Mimmi Pisani: “Politici & Animali sono messi a confronto in dissonante palinodia, con facoltà di immergersi
dentro l’estremo ridicolo e la drammaticità dell’oceanico potere e della perenne sudditanza. Vettor Pisani ci
propone il porcilaio sessualmente dissipante di una realtà politica che conosciamo bene, nell’imperfezione
umana esibita fino al paradosso, nelle intermittenze delle ‘emozioni ferite’. La risonanza interiore è dolorosa
e incancellabile.”
Giovanna dalla Chiesa: “Con la sintesi dello sguardo, il voyerismo di Vettor inabissa nelle lontananze tutti
i significati, quelli che Mimma ‘delocalizza’, estrae e riassume con l’arte della parola. Prima più asciutti e
didascalici, in linea con la rigidità appena oltrepassata degli anni Sessanta, poi concettuali e filosofici questi
scritti, terminato in ogni sua parte il rito di fondazione dell’Opera, alla fine degli anni Settanta divengono
sempre più liberi e poetici. Di lì a poco il ruolo di Mimma si esprimerà sempre più spesso attraverso la
poesia…”
Mimma Pisani: “…Lo scandalo dell’opera di Vettor Pisani è saper ricordare, rielaborare, associare
paradossalmente e liberamente le immagini del mito e della realtà, dell’arte e della pubblicità, delle
metamorfosi animali e del luogo fondante dell’Altrove…”
L'attenzione dell'artista si è spesso concentrata sui riferimenti simbolici presenti nel mito di Edipo:
l'enigma della Sfinge è metafora del labirinto; l'accecamento di Edipo per aver troppo visto, per aver
realizzato l'aspirazione dell'inconscio collettivo al regressum in utero, è il passaggio dalla luce alle tenebre
e viceversa; la Sfinge stessa allude alla madre, infatti da Gea nasce Echidna e da questa la Sfinge, terribile
animale derivato dalla madre. Il tema del regressum in utero ci conduce ancora al tema del labirinto.
L'artista ci vede un analogo del reale, secondo una cultura ermetica ed esoterica che appartiene ai tre
artisti ai quali dedica la propria opera - Duchamp, Klein, Beuys - che formano con lui un sistema basato
sull'ermetico numero quattro. Il suo metodo consiste nell'appropriarsi di elementi desunti da altri artisti e
dalla storia dell'arte, reinventandoli: crea mediante la citazione, mettendo sotto analisi non il mondo ma il
linguaggio.
Mimma Pisani: “L’artista arruola come ready-made icone del culto popolare, confondendo le grammatiche
dell’esoterismo e della religione cattolica, dello gnosticismo e dell’attualità. Attributi dell’immediatezza,
soluzioni fulminee dell’ironia, una certa immaginazione surriscaldata, un disarmante slittamento del
significato, un non detto rinegoziato, una celebrazione del femminile, della sua sovranità caratterizzano il
complesso delle opere. I titoli lacerano i tabù del linguaggio, lanciano uno sguardo indiscreto negli angoli
d’ombra del sacro, sembrano messi da un gaffeur sottratto a Jankélévitch, presuppongono sdoppiamento,
agilità infinita, nascondimento ed esibizione dell’inesprimibile.”
La mostra di Vettor Pisani dal titolo LABIRINTI sarà visitabile presso Palazzo
Collicola Arti Visive (Spoleto) dal prossimo 27 ottobre 2012 fino alla fine di gennaio
2013.
Tutte le info su www.palazzocollicola.it e sulla pagina Facebook di Palazzo Collicola.
Vettor Pisani nasce a Napoli nel 1934.
Nel 1970 si trasferisce a Roma dove tiene la sua prima personale presso la Galleria La Salita dal
titolo "Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp". La dottrina
dei Rosacroce, i riti alchemici e le filosofie esoteriche sono alcuni dei riferimenti contenuti nei lavori esposti,
incentrati sul mistero della Sfinge, sul mito di Edipo e sulla figura di Duchamp.
Agli inizi degli anni Settanta realizza alcune scenografie teatrali. Il teatro diventa luogo iniziatico e metafora
in cui convergono archetipi dell'immaginario collettivo, rimandi simbolici e mitologici.
Nel 1972 viene invitato a "Documenta 5" di Kassel ed espone Lo scorrevole.
Nel dicembre 1975 realizza alla Galleria Sperone di Roma l'azione Il coniglio non ama Joseph Beuys,
replicata a Bologna nel 1977, che propone una riflessione critica sulla poetica dell'artista tedesco.
Nel 1976 presenta alla Biennale di Venezia l'opera Theatrum. La sua attività è caratterizzata da richiami
all'esoterismo, alla simbologia dei Rosacroce e della Massoneria, mantenendo sempre una forma di teatro
comico-didattico. Tra i momenti in cui il ciclo di lavori si esplica si ricordano Il Teatro di Edipo, il Teatro
della Vergine, l'Isola Azzurra, Il Teatro della Sfinge, Il Teatro di Cristallo.
Oltre alla Biennale di Venezia del 1972, Pisani partecipa alle edizioni del 1976, 1978, 1984, 1986,
1990 e 1995, alle Quadriennali di Roma del 1973, 1986 e 1992, oltre a mostre come Avanguardia/
Transavanguardia a Roma e Italian Art Now: an american Perspective al Guggenheim Museum
di New York nel 1982; Arte Italiana 1960-1982 alla Hayward Gallery di Londra nel 1982, Terrae
Motus e Terrae Motus 2 a Villa Campolieto ad Ercolano nel 1986 e al Grand Palais di Parigi nel 1987;
Beuys zu Ehren, Stadtische Galerie in Lenbachhaus, Monaco, 1986; Mythos Italien, Bayerische
Staatsgemaeldesammlungen di Monaco, 1988.
Nel 1982 il Museum Folkwang di Essen gli ha dedicato una mostra antologica, seguita da quelle organizzate
nel 1990 a Valencia e alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento nel 1992.
Nel 1997 è presente alla mostra Pittura italiana da Collezioni Italiane presso il Castello di Rivoli.
Partecipa a Minimalia. Da Giacomo Balla a … (1997-2000: Venezia, Palazzo Querini Dubois; Roma,
Palazzo delle Esposizioni; New York, P.S.1), a cura di Achille Bonito Oliva.
Nel 2005 partecipa con tre opere alla mostra Il Bello e le bestie - Metamorfosi, artifici e ibridi dal
mito all'immaginario scientifico presso il MART di Rovereto, a cura di Lea Vergine e Giorgio Verzotti.
Nel 2007 con L'Isola interiore. Isolamenti e Follia, a cura di Achille Bonito Oliva, partecipa come evento
collaterale alla Biennale di Venezia.
Nel 2009 partecipa con l'opera "Concerto invisibile di Gino De Dominicis" alla mostra di apertura della
Fondazione Galleria Civica di Trento e con "Venere di Cioccolato" alla mostra Inganni ad arte. Meraviglie
del trompe l'oeil dall'antichità al contemporaneo a Palazzo Strozzi di Firenze.
Muore a Roma nell'agosto 2011.
22
ottobre 2012
Vettor Pisani – Politici & Animali
Dal 22 ottobre al 22 dicembre 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA HOFFICINA D’ARTE
Roma, Via Del Vantaggio, 3, (Roma)
Roma, Via Del Vantaggio, 3, (Roma)
Vernissage
22 Ottobre 2012, ore 19
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Curatore